Era dalla parte della Serbia, non negando la sua amicizia a Zeljko Raznatovic, capo degli ultrà della squadra della capitale accusato di crimini durante la ...
Che lo adorano per la sua autorevolezza e per la sua lealtà. Era dalla parte della Serbia, non negando la sua amicizia a Zeljko Raznatovic, capo degli ultrà della squadra della capitale accusato di crimini durante la guerra, e non negando il suo favore nemmeno al generale Mladic, o a Slobodan Milosevic. Prima che la miccia della disgregazione della Jugoslavia trasformasse le diversità in motivo di guerra e vendette, era normalità che ci si innamorasse e si mettesse su famiglia, faticando per tenerla in piedi, tra lavori duri e pochi soldi. La storia di Sinisa si adatta perfettamente alla simbologia del “guerriero” moderno, armato solo della sua ostinazione agonistica, di piedi capaci di addomesticare l’irrazionalità di un pallone e armato del rispetto nei confronti dei compagni d’avventura. Un calciatore è in grado di accendere la fantasia dei tifosi, e di chi scrive, come pochi. Non incendiano città assediate, ma infiammano la passione di chi parteggia per loro.