Crisi energetica

2022 - 12 - 14

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RISPARMIO: UNIMPRESA, CRISI ENERGETICA PESA SU CONTI ... (Unimpresa)

L'onda lunga della crisi economica causata dalla pandemia e, soprattutto, l'aumento delle bollette energetiche si fanno sentire sui risparmi di aziende e ...

Più lineare l’andamento dei saldi totali delle altre forme di deposito e accumulo di liquidità: per quanto riguarda i depositi con durata prestabilita, il saldo era 216 miliardi a dicembre 2019, a 207 miliardi a dicembre 2020, a 186 miliardi a ottobre 2021, a 188 miliardi a dicembre 2021, a 175 miliardi a luglio 2022 e a ottobre scorso; se non si registra alcuna variazione tra luglio e ottobre, su base annuale, la diminuzione è di 11 miliardi (-5,9%) e quella complessiva del periodo osservato è di 28 miliardi (-13,0%). Per quanto riguarda i depositi rimborsabili con preavviso, il saldo era 306 miliardi a dicembre 2019, a 313 miliardi a dicembre 2020, a 316 miliardi a ottobre 2021, a 315 miliardi a dicembre 2021, a 319 miliardi a luglio 2022 e a ottobre scorso; se non si registra alcuna variazione tra luglio e ottobre, su base annuale, la crescita è di 3 miliardi (+0,9%) e quella complessiva del periodo osservato è di 9 miliardi (+2,9%). Sono soprattutto i conti correnti, la forma di accumulo più utilizzata da aziende e cittadini, sia durante la fase di accumulo sia come fonte a cui attingere in caso di liquidità necessaria in tempi rapidi: il saldo totale era pari a 1.182 miliardi a fine 2019, a 1.349 miliardi a fine 2020, a 1.449 miliardi a ottobre 2021 e a 1.480 miliardi a dicembre 2021; e ancora in aumento fino a 1.497 miliardi fino a luglio 2022, poi la discesa di 45 miliardi (-3,0%) a 1.452 miliardi toccati a ottobre scorso; la variazione annuale, da ottobre 2021 a ottobre 2022, fa emergere un aumento lieve di 3 miliardi (+0,2%), quella complessiva del periodo osservato porta alla luce una crescita rilevante di 298 miliardi (+25,2%). - Si tratta di una diminuzione del 2,4% in appena tre mesi: a luglio, infatti, l’ammontare delle riserve delle famiglie e delle imprese depositate nelle banche del Paese era a quota 2.097 miliardi, mentre a ottobre è calato a 2.047 miliardi. Fino a quel momento, da oltre due anni si era registrata una crescita costante: 1.823 miliardi a dicembre 2019, 1.956 miliardi a dicembre 2020, 2.050 miliardi a ottobre 2021, 2.075 miliardi a dicembre 2021.

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Invasione, crisi energetica e inflazione: le parole più in voga nel 2022 (La Repubblica)

L'annuale retrospettiva linguistica condotta da Babbel ci guida alla scoperta dei termini più utilizzati negli ultimi 12 mesi.

Chi mette al primo posto il proprio benessere, decidendo di trascorrere le proprie ferie in resort o in hotel con lo scopo di recuperare il sonno perso, parla, a sua volta, di “sleepcation”. Sempre in America ha assunto notevoli dimensioni anche la “great resignation” ovvero la scelta di abbandonare il proprio posto di lavoro e di riconsiderare le proprie priorità di vita. Prendendo in considerazione l’offensiva russa in Ucraina, per esempio, balza subito all’occhio come in Italia i termini più utilizzati siano “guerra” ed “invasione” mentre i media russi preferiscano parlare di “conflitto” e “operazione militare”.

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Asstel, Di Raimondo: "Tlc strategiche, sostegno per affrontare la crisi ... (CorCom)

La direttrice dell'associazione di Confindustria sottolinea il ruolo di abilitatore della digital transformation svolto dal settore: "La filiera ha visto ...

Altro tema fondamentale per il settore delle Tlc è quello dei limiti elettromagnetici: “La scelta restrittiva dell’Italia non ci permette di competere alla pari con l’Europa, che ha fatto una scelta diversa”, ha sottolineato Di Raimondo. Ma è sul tema del capitale umano che la direttrice di Asstel insiste, suggerendo tre linee di azione: cultura digitale, investimento sulle persone e una forte alleanza forte pubblico-privato per riformare le politiche attive e educative del paese. “Consegneremo questo lavoro anche al governo come base degli interventi per le politiche attive e educative”.@RIPRODUZIONE RISERVATA Il Pnrr offre al nostro Paese un’occasione unica per dare sostanza alla politica industriale per le Tlc e la digitalizzazione, ma la direttrice di Asstel ha chiarito che il Piano nazionale di ripresa e resilienza “funziona a matrice, e ci sono anche le matrici orizzontali. “In questa situazione la legge di bilancio prevede interventi di emergenza sull’energia, ma le Tlc hanno bisogno di un intervento strutturale sulla crisi energetica che le assimili ai settori energivori”. Il nostro è un servizio essenziale, che non può rischiare interruzioni”, ha proseguito Di Raimondo.

Risparmio, Unimpresa: Crisi energetica pesa su conti correnti, meno ... (Energia Oltre)

L'onda lunga della crisi economica causata dalla pandemia e, soprattutto, l'aumento delle bollette energetiche si fanno sentire sui risparmi di aziende e ...

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Unimpresa: "La crisi energetica costa 50 miliardi di risparmi agli ... (Italia Informa)

Il Centro studi di Unimpresa ha analizzato i dati della Banca d'Italia legati ai risparmi degli italiani.

Per quanto riguarda i pronti contro termine, il saldo era 119 miliardi a dicembre 2019, a 87 miliardi a dicembre 2020, a 99 miliardi a ottobre 2021, a 92 miliardi a dicembre 2021, a 106 miliardi a luglio 2022 e a 101 miliardi a ottobre scorso; è un calo di 5 miliardi (-4,7%) la variazione tra luglio e ottobre, su base annuale, invece, c’è una la crescita è di 2 miliardi (+2,0%); complessivamente, nel periodo osservato si è registrato un calo di 27 miliardi (-22,7%). Sono soprattutto i conti correnti, la forma di accumulo più utilizzata da aziende e cittadini, sia durante la fase di accumulo sia come fonte a cui attingere in caso di liquidità necessaria in tempi rapidi: il saldo totale era pari a 1.182 miliardi a fine 2019, a 1.349 miliardi a fine 2020, a 1.449 miliardi a ottobre 2021 e a 1.480 miliardi a dicembre 2021; e ancora in aumento fino a 1.497 miliardi fino a luglio 2022, poi la discesa di 45 miliardi (-3,0%) a 1.452 miliardi toccati a ottobre scorso; la variazione annuale, da ottobre 2021 a ottobre 2022, fa emergere un aumento lieve di 3 miliardi (+0,2%), quella complessiva del periodo osservato porta alla luce una crescita rilevante di 298 miliardi (+25,2%)". Per quanto riguarda i depositi rimborsabili con preavviso, il saldo era 306 miliardi a dicembre 2019, a 313 miliardi a dicembre 2020, a 316 miliardi a ottobre 2021, a 315 miliardi a dicembre 2021, a 319 miliardi a luglio 2022 e a ottobre scorso; se non si registra alcuna variazione tra luglio e ottobre, su base annuale, la crescita è di 3 miliardi (+0,9%) e quella complessiva del periodo osservato è di 9 miliardi (+2,9%). Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha commentato: "Quella che abbiamo sotto gli occhi è la fotografia di una situazione drammatica, che noi, purtroppo, avevamo prospettato da tempo. Una tendenza all’accumulo che è proseguita per tutto l’anno in corso, salvo invertire la rotta da agosto in poi per calare fino ai 2047 miliardi di ottobre. Il report recita: "Il totale delle riserve delle famiglie e delle imprese, si è attestato a 2.047 miliardi di euro a ottobre scorso, in calo di 50 miliardi (-2,4%) rispetto ai 2.097 miliardi di luglio.

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La crisi energetica pesa sui conti correnti, -50 miliardi in tre mesi ... (Italia Oggi)

L'onda lunga della crisi economica causata dalla pandemia e, soprattutto, l'aumento delle bollette energetiche si fanno sentire sui risparmi di aziende e ...

[Visco: il peggioramento delle prospettive di crescita è diffuso. Per quanto riguarda i depositi rimborsabili con preavviso, il saldo era 306 miliardi a dicembre 2019, a 313 miliardi a dicembre 2020, a 316 miliardi a ottobre 2021, a 315 miliardi a dicembre 2021, a 319 miliardi a luglio 2022 e a ottobre scorso; se non si registra alcuna variazione tra luglio e ottobre, su base annuale, la crescita è di 3 miliardi (+0,9%) e quella complessiva del periodo osservato è di 9 miliardi (+2,9%). Per quanto riguarda i pronti contro termine, il saldo era 119 miliardi a dicembre 2019, a 87 miliardi a dicembre 2020, a 99 miliardi a otobre 2021, a 92 miliardi a dicembre 2021, a 106 miliardi a luglio 2022 e a 101 miliardi a ottobre scorso; è un calo di 5 miliardi (-4,7%) la variazione tra luglio e ottobre, su base annuale, invece, c'è una la crescita è di 2 miliardi (+2,0%); complessivamente, nel periodo osservato si è registrato un calo di 27 miliardi (-22,7%). Piú lineare l'andamento dei saldi totali delle altre forme di deposito e accumulo di liquiditá: per quanto riguarda i depositi con durata prestabilita, il saldo era 216 miliardi a dicembre 2019, a 207 miliardi a dicembre 2020, a 186 miliardi a ottobre 2021, a 188 miliardi a dicembre 2021, a 175 miliardi a luglio 2022 e a ottobre scorso; se non si registra alcuna variazione tra luglio e ottobre, su base annuale, la diminuzione è di 11 miliardi (-5,9%) e quella complessiva del periodo osservato è di 28 miliardi (-13,0%). Crescita, la stima...](/news/oggi-il-cdm-nota-di-aggiornamento-al-def-all-ordine-del-giorno-crescita-la-stima-202209281120141325) Poi fortunatamente...](/news/il-periodo-energetico-terrificante-durera-solo-sei-mesi-poi-fortunatamente-2578911) [Entrate tributarie, Mef: in crescita di 54 miliardi (+10,4%)](/news/entrate-tributarie-mef-in-crescita-di-54-miliardi-10-4-202211151537241056) [Sette trimestri di crescita continua](/news/sette-trimestri-di-crescita-continua-2582843) [Entrate, Mef: in crescita di 56,7 miliardi (+9,9%)](/news/entrate-mef-in-crescita-di-56-7-miliardi-9-9-202212151510276804) Sono soprattutto i conti correnti, la forma di accumulo piú utilizzata da aziende e cittadini, sia durante la fase di accumulo sia come fonte a cui attingere in caso di liquiditá necessaria in tempi rapidi: il saldo totale era pari a 1.182 miliardi a fine 2019, a 1.349 miliardi a fine 2020, a 1.449 miliardi a ottobre 2021 e a 1.480 miliardi a dicembre 2021; e ancora in aumento fino a 1.497 miliardi fino a luglio 2022, poi la discesa di 45 miliardi (-3,0%) a 1.452 miliardi toccati a ottobre scorso; la variazione annuale, da ottobre 2021 a ottobre 2022, fa emergere un aumento lieve di 3 miliardi (+0,2%), quella complessiva del periodo osservato porta alla luce una crescita rilevante di 298 miliardi (+25,2%). Su base annua, da ottobre 2021 a ottobre 2022, la diminuzione è di 3 miliardi (-0,1%), mentre la variazione complessiva del periodo osservato, da dicembre 2019 a oggi, rivela una crescita di 252 miliardi (+13,8%). [Ma il trumpismo è in crescita](/news/ma-il-trumpismo-e-in-crescita-2584367)

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Crisi energetica, Meloni: "Ue incapace di trovare soluzione in tempi ... (Rai News)

"Miopia nelle grandi scelte, serve strategia su approvvigionamento e diversificazione" dice la premier nella replica al dibattito in Senato.

“Al momento non sono arrivati” ha aggiunto "ma se ci fossero sarebbero una base di lavoro". A proposito di immigrazione, ha osservato Meloni, c'è un tema di "pari dignità" tra i paesi Ue: "Perché l'Italia dovrebbe accettare qualcosa che gli altri non vogliono fare in Europa? C'è un tentativo ulteriore messo in campo dalla Russia di destabilizzazione, e c'è l'interesse dell'Europa, in particolare dell'Italia alla stabilizzazione", ha chiarito la presidente del Consiglio. La raccomandazione al Consiglio europeo di concedere lo status di candidata alla Bosnia Erzegovina è un piccolo tassello su cui domani possiamo fare un passo avanti". Per quel che riguarda la guerra in Ucraina la premier ribadisce: "L' unica possibilità a oggi per un tavolo di negoziazione è che ci sia equilibrio fra le forze in campo nel conflitto. "La situazione energetica è molto complessa - ha ricordato nel corso della replica al dibattito in Senato sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo - l'Europa non ha tenuto in debita considerazione le questioni strategiche.

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Crisi energetica: 50 miliardi in meno sui conti correnti degli italiani (Metropolitano.it)

Il crollo, negli ultimi tre mesi dopo una crescita biennale costante. L'impatto della crisi energetica sul risparmio degli italiani.

“Quella che abbiamo sotto gli occhi è la fotografia di una situazione drammatica, che noi, purtroppo, avevamo prospettato da tempo – ha commentata la presidente di Uninpresa Giovanna Ferrara -. Al governo riconosciamo l’impresa di aver confezionato una legge di bilancio comunque positiva e in tempi brevissimi, tuttavia segnaliamo l’urgenza di avviare un piano straordinario di interventi pubblici e di sostegni a partire da gennaio”. Una tendenza all’accumulo che è proseguita per tutto l’anno in corso, salvo invertire la rotta da agosto in poi”.

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La presidenza svedese dell'Ue: cosa fare su Ucraina, crisi ... (euronews Italiano)

Presidenza Ue, da gennaio il semestre svedese. In agenda la guerra in Ucraina, la sfida energetica, il patto sulle migrazioni e lo Stato di diritto.

Ma dobbiamo farlo e la nostra ambizione è quella di avanzare in molti dei diversi atti legislativi combinati nel patto sulla migrazione". Penso che sia la strategia per andare avanti, dobbiamo continuare a usare i diversi strumenti nella cassetta degli attrezzi". "Per me, i valori dell'Ue e lo Stato di diritto sono di grande importanza. "Per me l'energia è strettamente legata alla transizione verde, che è un'altra priorità per la Svezia. "L'Unione europea sta investendo risorse e impegno nella transizione verde e credo che le nostre industrie siano davvero all'avanguardia. - Il Green Deal è la spinta per un futuro sostenibile. Dobbiamo proseguire quando si tratta di sanzioni e altre pressioni che possiamo esercitare. - Si discute tanto di tetto massimo dei prezzi e di appalti congiunti. Ma dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina e a fare pressione sulla Russia". Inoltre, naturalmente, dobbiamo continuare a imporre sanzioni contro la Russia e così via". "Non ho una risposta a questo, ma la nostra speranza è che avvenga il prima possibile. Penso che sia importante mettere in atto queste misure e andare avanti per tutto il tempo necessario.

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La crisi energetica costa miliardi agli italiani: ecco quanto (QuiFinanza)

Unimpresa parla di "situazione drammatica": la crescita dei risparmi si è interrotta in autunno dopo tre anni. Andati "in fumo" 50 miliardi.

Sull’anno si parla di una flessione di 11 miliardi (-5,9%), mentre considerando il totale del periodo osservato si arriva a 28 miliardi (-13%). In questo caso il calo è pari a 5 miliardi (-4,7%) tra luglio e ottobre, mentre su base annuale si segnala una crescita di 2 miliardi (+2%). Complessivamente, in tutto il periodo osservato, si osserva un calo di 27 miliardi (-22,7%). A luglio l’ammontare delle riserve accumulate in banca da famiglie e imprese depositate toccava quota 2.097 miliardi, mentre a ottobre il dato è sceso a 2.047 miliardi di euro. Il monte risparmi degli italiani si è ridotto di oltre 50 miliardi di euro, segnando un calo record del 2,4% in appena tre mesi. L’aumento record delle bollette di luce e gas, in particolare, pesa tantissimo sulle tasche di aziende e cittadini italiani, invertendo la parabola positiva che si era faticosamente delineata nel corso degli anni precedenti (

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Decifrare la nuova crisi energetica | La Fionda (La Fionda)

Nel 2005, l'economia mondiale stava espandendosi ed il consumo energetico globale pro capite era cresciuto all'incirca del 2,3% annuo nel periodo 2001-2005.

Non ci diranno mai quanto l’eolico intermittente e il solare siano insufficienti – o “poco utili” – per risolvere i problemi energetici di oggi a meno che non si trovi – e si apra operativamente – la strada per una produzione ed un utilizzo efficiente ed economico dell’Idrogeno verde. Se i paesi con economie più deboli (cioè quelli che non possono permettersi di aumentare i tassi di interesse) smettono di produrre beni essenziali per il commercio mondiale, tenderanno a far crollare l’economia mondiale. La figura 5 mostra che, su base pro capite, la produzione di petrolio greggio convenzionale (linea di fondo grigia) ha iniziato a diminuire dopo il 2005. Da questo grafico, sembra che la produzione mondiale di petrolio convenzionale si sia stabilizzata dopo il 2005. La reazione estrema che stiamo osservando appare strana: il problema sembra riguardare molto di più i prezzi del petrolio “di per sé”. La Figura 3 mostra che i prezzi del petrolio erano piuttosto bassi tra il 1986 e il 2003. La cosa che sembra aver impedito alla produzione di diminuire dopo il 2005 è il forte aumento dei prezzi del petrolio nel periodo 2004-2008. Nella situazione attuale, appare invece probabile che il risultato possa invece essere più vicino alla situazione opposta: i prezzi del petrolio scenderanno a causa dei problemi finanziari causati dai tassi di interesse più elevati, e prezzi del petrolio più bassi – denotando un “business meno conveniente” – porteranno a una produzione di petrolio ancora più bassa. Dubito che oggi, nel 2022, si desideri, e sia desiderabile, un tasso di crescita ancora più basso (sarebbe, in realtà, più una “contrazione”) del consumo di energia pro capite per gli anni futuri (*). Dalla fig.1 è possibile verificare come la crescita del consumo di energia pro capite sia stata molto lenta più lenta a partire dalla Grande Recessione. Il punto è che allora l’economia stava crescendo rapidamente e la rapida crescita economica è probabilmente il fattore che ha portato all’assai elevato prezzo del petrolio raggiunto a metà 2008. Di seguito una serie di punti per i quali si ritiene che questo approccio non produrrà, sfortunatamente, il risultato desiderato:

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