Tra gli agenti internazionali assegnati alla missione europea ci sono anche una ventina di carabinieri. Nessuno è rimasto ferito. La Ue chiede la rimozi…
Una granata stordente è stata lanciata contro una pattuglia polacca di ricognizione della Tra i poliziotti internazionali assegnati alla missione europea in questa zona (circa 134 agenti) ci sono anche una ventina di carabinieri, che affiancano i lituani e i polacchi. Notte di spari e di bombe nel nord del Kosovo.
L'azione diplomatica europea era fallita a causa dell'estremismo politico del governo kosovaro. Una visita, quella di Tajani e Crosetto, che aveva riportato in ...
Un legame che ha creato una visione di intenti basata sul nemico comune : la Russia, anche se il governo Kosovaro è più sotto l’influenza della mafia albanese, trafficanti e criminali kosovari rispetto a movimenti neonazisti. L’Unione Europea sembra orientata ad evitare il nuovo conflitto Serbia Kosovo e la diplomazia italiana potrebbe giocare un ruolo di primo piano a favore della pace nei Balcani. La minoranza serba del Kosovo ha subito negli ultimi dieci anni una preoccupante limitazione dei suoi diritti umani, tollerata dalla NATO e dall’Unione Europea che identifica la provincia serba del Косово и Метохиja come una punta avanzata delle «interferenze » russe in Europa attuate tramite la Serbia. Una decisione presa dopo aver realizzato che i partiti serbi avrebbero riconquistato la maggioranza assoluta in tutti i comuni della provincia Косово и Метохиja e a seguito del tentativo delle forze speciali del Kosovo (addestrate dal contingente italiano NATO presente nel Paese) hanno arrestato vari agenti di polizia e funzionari elettorali serbi. Il giorno successivo all’incidente di Zubin Potok, una serie di esplosioni si sono verificate presso le città di Kosovska e Mitrovica in contemporanea con le irruzioni degli uffici della commissione elettorale delle due città compiute dalla polizia del Kosovo e le forze speciali del ROSU. Il presidente serbo Aleksandar Vucic, in cuor suo, sa che la proposta di inviare le sue forze nella provincia serba difficilmente sarà accettata dalla NATO che teme l’intensificarsi delle tensioni già fin troppo alte tra le due comunità. «L’attuale governo ha fatto proprie e diffonde idee razziste contro la minoranza etnica serba dipinta come degli agenti provocatori di Belgrado e Mosca”, afferma Ramadan Ilazi, direttore della ricerca presso il Centro per gli studi sulla sicurezza del Kosovo. La Lista serba ha detto che sia il partito che i cittadini che lo sostengono boicotteranno le elezioni. L’annuncio è arrivato il giorno dopo che il presidente del Kosovo Vjosa Osmani ha fissato il 18 dicembre come data delle elezioni anticipate nei comuni di North Mitrovica, Zubin Potok, Leposavic e Zvecan. La Косово и Метохиja (abbreviata in KiM) è una provincia autonoma definita dalla costituzione della Serbia che occupa la parte più meridionale della Serbia. Il 5 novembre i membri della comunità serba della provincia Косово и Метохиja si sono dimessi dalle istituzioni del Kosovo in segno di opposizione alla richiesta del governo che tutte le auto di proprietà dei cittadini del Kosovo dovrebbero avere la targa rilasciata dal Kosovo. Una visita, quella di Tajani e Crosetto, che aveva riportato in auge la nota capacità diplomatica volta alla risoluzione dei conflitti in modo pacifico che l’Italia ha sempre posseduto.
Il presidente serbo ha fatto appello ai serbi che protestano nel nord del Kosovo, e anche alla popolazione albanese, a mantenere la calma, a manifestare in ...
“Il blocco delle strade pubbliche da parte di bande criminali che sparano contro la nostra polizia e quella di Eulex è inaccettabile”, ha detto Kurti. «La militarizzazione della Serbia nel corso degli anni ci ha portato a questa situazione», con la Serbia che minaccia la guerra e il ritorno delle sue truppe in Kosovo. La pace in Kosovo è arrivata dopo la nostra guerra e l’aiuto dell’alleanza (la Nato, con i raid sulla Serbia del 1999, ndr), al termine di un regime genocida».
Critiche dirette alla comunità internazionale e, in particolare, agli Stati Uniti, ma un nuovo invito alla calma e a evitare un ulteriore escalation nel ...
“La Serbia vuole riprendere la guerra che ha perso 23 anni fa”, ha detto Kurti. “La Serbia non nasconde di voler tornare in Kosovo, cioè continuare la guerra che ha perso. Il mio messaggio alla gente è di rispettare Eulex e Kfor e non cadere nelle provocazioni”, ha detto Vucic. Sono una forma di protesta”, ha detto il presidente serbo. Il presidente della Serbia ha detto che per lui questo è il giorno più difficile da quando ha assunto l’incarico di capo dello Stato, e che la prossima “è la notte più lunga difficile” da quando riveste una carica istituzionale. Senza contare che ieri e oggi queste unità di polizia hanno fatto irruzione con i loro reparti speciali, mentre la comunità internazionale fa finta di non vedere”, ha detto il capo dello Stato serbo.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio per la sicurezza nazionale, prevista per questa sera alle 19. Nella ...
L’uscita di Dukanovic: «La Serbia sarà costretta ad iniziare la denazificazione dei Balcani»](https://www.open.online/2022/07/31/tensione-confini-serbia-kosovo) Sono un appello alla pace e insieme un appello alla comunità internazionale ad agire e a cominciare a fare il suo lavoro». «La nostra missione Kfor rimane estremamente vigile e pienamente in grado di svolgere il suo mandato Onu in Kosovo», ha continuato, «chiediamo a tutte le parti di evitare azioni e retorica provocatorie e di contribuire alla calma e alla stabilità». Le persone sulle barricate manifestano la loro protesta, e lo fanno pacificamente. La calma deve essere ripristinata», ha continuato il funzionario, «Eulex continuerà a coordinarsi con le autorità del Kosovo e con la Kfor. Nel frattempo i disagi crescono anche ai confini: restano chiusi sia alle auto che ai pedoni i due principali valichi di Jarinje e Brnjak, alla frontiera con la Serbia, mentre sono impercorribili numerose e importanti vie di comunicazione nel nord del Kosovo, a causa dei blocchi stradali attuati dai serbi con veicoli, camion, autobus, ruspe e altri mezzi pesanti. «Le barricate devono essere rimosse immediatamente da gruppi di serbi del Kosovo. Per questo il presidente serbo Aleksandar Vucic, in un discorso in diretta tv, è tornato a puntare il dito contro il premier kosovaro Albin Kurti e la sua politica antiserba, annunciando l’intenzione di Belgrado di inviare in Kosovo un contingente di forze di sicurezza serbe a difesa della locale popolazione serba. In un comunicato, la stessa Eulex condanna fermamente l’attentato, avvenuto nei pressi della località di Rudar, che pure non ha provocato danni a persone o cose. Si tratta di due dei quattro maggiori comuni kosovari a maggioranza serba. L’uomo si era dimesso nelle scorse settimane, insieme ad altri rappresentanti serbi che hanno abbandonato i loro incarichi, dopo esser stato accusato di essere coinvolto in reati di terrorismo e di attentato all’ordine costituzionale per l’assalto agli uffici della locale commissione elettorale e di attacchi a funzionari della polizia kosovara. [December 11, 2022]
Vucic e Dacic 'emanazione del regime di Milosevic'. Il presidente serbo ha convocato stasera una riunione d'emergenza del Consiglio per la sicurezza ...
"Purtroppo la Serbia, attraverso gruppi criminali, ha tenuto e continua a tenere in ostaggio i cittadini del Kosovo", operando costantemente al fine di creare caos. Kurti ha quindi denunciato come in tutti questi anni sia andata avanti l'attività nel nord del Kosovo di strutture parallele (legate a Belgrado), continuano a circolare auto con targa illegale, si lavora e si commercia con i dinari serbi, l'elettricità non si paga, al parti di vari altri servizi. La pace in Kosovo è arrivata dopo la nostra guerra e l'aiuto dell'alleanza (la Nato, con i raid sulla Serbia del 1999, ndr), al termine di un regime genocida".
Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha chiesto alla missione Nato in Kosovo (Kfor) e alla missione civile dell'Unione europea in Kosovo (Eulex) ...
Il mio messaggio alla gente è di rispettare Eulex e Kfor e non permettere che vengano provocati", ha detto Vucic. Vucic, appunto, ha chiesto a Kfor ed Eulex di "garantire" che le forze di sicurezza kosovare "non adotteranno azioni violente" contro i manifestanti nel nord del Kosovo, prima di invitare la popolazione a calmarsi per non infiammare ancora di più la situazione , secondo le dichiarazioni al canale pubblico serbo Rts. Il premier del Kosovo, Albin Kurti, ha intimato alla popolazione serba per rimuovere le barricate.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha convocato per le 19 di oggi una riunione d'emergenza del Consiglio per la sicurezza nazionale, in seguito agli ...
Scioccanti le parole ieri della premier serba Ana Brnabic, secondo la quale con le sue azioni unilaterali e destabilizzanti e con il suo evidente odio antiserbo Kurti ha portato la situazione “al limite di un nuovo conflitto armato” nei Balcani. “La pace in Kosovo è arrivata dopo la nostra guerra e l’aiuto dell’alleanza (la Nato, con i raid sulla Serbia del 1999, ndr), al termine di un regime genocida“. “Il blocco delle strade pubbliche da parte di bande criminali che sparano contro la nostra polizia e quella di Eulex è inaccettabile”, ha detto Kurti. Nel frattempo, il premier kosovaro Albin Kurti ha accusato la Serbia di minacciare una nuova guerra con l’invio di proprie truppe nel Kosovo e di appoggiare l’attività di gruppi criminali. Restano chiusi sia alle auto che ai pedoni i due principali valichi di Jarinje e Brnjak, alla frontiera con la Serbia, mentre sono impercorribili numerose e importanti vie di comunicazione nel nord del Kosovo, a causa dei blocchi stradali attuati dai serbi con veicoli, camion, autobus, ruspe e altri mezzi pesanti. Nel nord del Kosovo prosegue infatti la protesta della popolazione serba locale, con barricate e blocchi stradali attuati da sabato, dopo l’arresto di un ex agente serbo della polizia kosovara, dimessosi nelle scorse settimane unitamente agli altri rappresentanti serbi che hanno abbandonato i loro incarichi in tutte le istituzioni del Kosovo.
Ad un mese dalla conclusione, pacifica, della diatriba sulle targhe Kosovo e Serbia sono di nuovo sul piede di guerra. Stavolta sul banco.
Perché riconoscere il Kosovo indipendente e “staccarlo” dalla Serbia e non accettare invece l’indipendenza delle Repubbliche di Lugansk e di Donetsk? Ciò permetterebbe anche a croati, albanesi e macedoni di superare antichi rancori e di costruire, insieme, una Penisola balcanica finalmente pacificata. Per ragiungere una parvenza di equilibrio è necessario continuare con l’opera di mediazione ONU e NATO da una parte e rivedere la funzione dell’Alleanza Atlantica nei Balcani. E che, quindi, apre ad una infinità di interpretazioni sfruttabili nell’ambito della ormai secolare “faida” fra serbi e kosovari albanesi. L’allegato 2 tratta di una piena collaborazione con la RFJ per trovare una soluzione per il Kosovo. Non più di un riflesso dell’identità e della storia dei Balcani.
La premier serba Ana Brnabicha replicato con durezza alle dichiarazioni della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, che ha definito inaccettabile ...
"La dirigenza di Belgrado oggi parla e si comporta come 23 anni fa (nel 1999 si concluse la guerra con il ritiro delle truppe serbe e l'ingresso della Forza della Nato (Kfor), ndr), ed è guidata dagli stessi politici, come Vucic, ex ministro della propaganda di Slobodan Milosevic, e il ministro degli esteri Ivica Dacic, ex portavoce di Milosevic", ha detto il premier kosovaro. "La militarizzazione della Serbia nel corso degli anni ci ha portato a questa situazione", con la Serbia che minaccia la guerra e il ritorno delle sue truppe in Kosovo. Ieri sera vari spari si sono uditi nel nord del Kossovo, nel darne notizia, la tv pubblica serba Rts ha precisato che le nuove detonazioni si sono registrate nei pressi della località di Rudare, villagio a pochi kilometri da Mitrovica, capoluogo del Kosovo del Nord area in cui, in una situazione di alta tensione interetnica, prosegue la protesta della locale popolazione serba, con barricate e blocchi stradali, decisa dopo l'arresto di un ex agente serbo della polizia kosovara.
Da oggi scuole serbe chiuse. Monitoraggio Kfor e Eulex (ANSA)
"Purtroppo la Serbia, attraverso gruppi criminali, ha tenuto e continua a tenere in ostaggio i cittadini del Kosovo", operando costantemente al fine di creare caos. Kurti ha quindi denunciato come in tutti questi anni sia andata avanti l'attività nel nord del Kosovo di strutture parallele (legate a Belgrado), continuano a circolare auto con targa illegale, si lavora e si commercia con i dinari serbi, l'elettricità non si paga, al parti di vari altri servizi. La pace in Kosovo è arrivata dopo la nostra guerra e l'aiuto dell'alleanza (la Nato, con i raid sulla Serbia del 1999, ndr), al termine di un regime genocida". "Ma l'integrazione del nord (a maggioranza serba, ndr) non è avvenuta neanche dopo 14 anni dall'indipendenza e dieci anni di negoziati (fra Pristina e Belgrado con la mediazione Ue)". "La dirigenza di Belgrado oggi parla e si comporta come 23 anni fa (nel 1999 si concluse la guerra con il ritiro delle truppe serbe e l'ingresso della Forza della Nato (Kfor), ndr), ed è guidata dagli stessi politici, come (il presidente serbo Aleksandar) Vucic, ex ministro della propaganda di Slobodan Milosevic, e (il ministro degli esteri Ivica) Dacic, ex portavoce di Milosevic", ha detto il premier kosovaro. Il premier kosovaro Albin Kurti ha accusato la Serbia di minacciare una nuova guerra con l'invio di proprie truppe nel Kosovo, e di appoggiare l'attività di gruppi criminali le cui attività illegali destabilizzano continuamente la situazione nel nord.