Aveva perso sui figlio 14enne nel 2012, dopo un incidente sulla neve. Questo dolore non gli ha impedito di impugnare la pistola e fare fuoco contro altre ...
È stato allora che la Corte d'Appello di Bolzano ha confermato la sentenza di primo grado, condannando ad un anno e tre mesi di reclusione il maestro di sci, il direttore del centro sciistico di Sesto-Croda e l'addetto alla sicurezza. E invece qualcosa, stavolta, è stato diverso: "Si è presentato con la pistola, pensavamo volesse utilizzarla per minacciarci, ma poi ha iniziato a sparare". Oltre alle tre donne morte, Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, anche altre tre persone sono rimaste ferite: una 80enne colpita al torace; una colpita al cranio, nelle condizioni più gravi e un uomo di 67enne ferito alla guancia. [Poi ha puntato il gruppo di dirigenti](https://www.fanpage.it/roma/claudio-campiti-chi-e-il-killer-di-fidene-ha-chiuso-la-porta-e-puntato-i-dirigenti-del-consorzio/). Campiti da tempo aveva preso di mira il consorzio: denunciato per minacce e comportamenti violenti, teneva da tempo un blog. "Benvenuti all'inferno", in cui il riferimento all'area residenziale delle ville del consorzio era chiaro.
In un blog raccoglieva le lamentele e raccontava di minacce. Nel 2012 la morte di Romano in un incidente. I presunti “sabotaggi” denunciati prima di aprire ...
Il dolore della premier: «Addio Nicoletta, non è giusto morire così»](https://www.open.online/2022/12/11/roma-fidene-vittime-amica-giorgia-meloni-dolore-premier) [Sparatoria Roma, il testimone: «Aveva due caricatori pieni e altre cartucce, poteva essere una strage» – Il video](https://www.open.online/2022/12/11/sparatoria-roma-testimone-caricatori-cartucce-strage-video) [Chi è Claudio Campiti, il killer che ha ucciso tre donne nella sparatoria in un bar di Roma – Il video](https://www.open.online/2022/12/11/roma-sparatoria-bar-fidene-chi-e-claudio-campiti) [Sparatoria in un bar di Roma: almeno tre morti e diversi feriti per una lite condominiale](https://www.open.online/2022/12/11/roma-sparatoria-bar-fidene-morti) Raccontava che il consorzio gli sembrava «un campo di concentramento». Peggio, «mafiosi»: un’«associazione a delinquere» di cui facevano parte persino i Comuni, la prefettura e la procura di Rieti. Voleva fuggire»](https://www.open.online/2022/12/11/roma-sparatoria-bar-fidene-fermato-assalitore) [Roma, una delle tre vittime era amica di Giorgia Meloni. Ma« se non paghi ti fanno scrivere dall’avvocato per avvertirti che hanno cominciato le pratiche per espropriarti della tua proprietà». E« a loro, più che i soldi, interessa la tua complicità ricattandoti. Gli inquirenti contestano a Campiti la [premeditazione](https://www.open.online/2022/12/11/roma-sparatoria-bar-fidene-fermato-assalitore): gli inquirenti gli hanno trovato addosso 170 proiettili e un secondo caricatore oltre alla pistola rubata al poligono di tiro di Tor di Quinto. Per la tragedia vengono condannati tra 2016 e 2017 un maestro di sci e due responsabili dell’impianto. E oggetto delle lamentele del 57enne che ieri [ha aperto il fuoco](https://www.open.online/2022/12/11/roma-sparatoria-bar-fidene-morti) nel bar di via Monte Giberto a Fidene dove andava in scena la riunione “condominiale”. Per questo aveva affisso lo striscione «Consorzio Raus». [Claudio Campiti](https://www.open.online/2022/12/11/roma-sparatoria-bar-fidene-chi-e-claudio-campiti/) aveva aperto sul Consorzio Valleverde. Gli era rimasta la proprietà di questo scantinato.
L'uomo ha 57 anni e, stando a quanto si apprende, aveva recuperato l'arma al poligono di tiro Tor di Quinto. Sul proprio blog esprimeva toni critici nei ...
Sempre nel blog si legge una panoramica dei rapporti in corso con i condomini e i gestori: “Per questo documento sono stato denunciato alla Procura per diffamazione - afferma ancora - Al presente non vedono più un euro da me e hanno già avviato la pratica per l'esproprio della mia proprietà! C'è poi un uomo, M.F., tra i più bersagliati nel post: "Si becca 50mila euro annui dal Consorzio per la manutenzione delle strade" e "utilizza il territorio del Consorzio come discarica" (nel blog ci sono molte foto di materiali edili nelle sterpaglie). Campiti riferisce poi di essere stato oggetto di "atti intimidatori", come la manomissione della cassetta elettrica ("forse dopo l'acqua riusciranno a levarmi anche l'energia elettrica") e il danneggiamento della cassetta delle lettere. L'uomo aveva aperto un blog, in cui denunciava i soprusi che riteneva di subire:"Se non paghi le rate consortili a vita ti fanno scrivere dal loro avvocato di fiducia che partecipa anche alle riunioni (...) Ti scrivono per avvertirti che hanno cominciato le pratiche per espropriarti della tua proprietà (...) Anche il tribunale ci guadagna con le proprietà messe all'asta”, scriveva il 57enne nel proprio blog lo scorso 2 novembre 2021. Secondo quanto riporta l'Ansa, nel 2017 la Corte d'Appello di Bolzano confermò la sentenza di primo grado, condannando quindi a un anno e tre mesi di reclusione, il maestro di sci Alessio Talamini, il direttore del centro sciistico di Sesto-Croda Mark Winkler e l'addetto alla sicurezza Rudolf Egarter. Nel 2012 la sua famiglia era stata colpita da una tragedia: il figlio 14enne si era schiantato in slittino, a Sesto Pusteria, morendo
Scriveva: al buio si spara meglio. Era già stato denunciato per minacce, nei post ossessioni e risentimento. Nell'account Fb simboli nazifascisti.
"Se non paghi le rate consortili a vita ti fanno scrivere dal loro avvocato di fiducia che partecipa anche alle riunioni (...) Ti scrivono per avvertirti che hanno cominciato le pratiche per espropriarti della tua proprietà (...) Anche il tribunale ci guadagna con le proprietà messe all’asta. Ma se non rompi i coglioni come fa il Campiti (scritto in stampatello nel testo) e dici che sei un morto di fame e non hai soldi tranquillo ti segnano che hai un debito ma nessun procedimento giudiziario ti verrò fatto, a loro più dei tuoi soldi interessa la tua complicità ricattandoti! Nel 2017 la Corte d’appello aveva confermato la sentenza e il risarcimento di 240mila euro per la famiglia. Il senso generale del post sembra essere una sorta di lungo atto d’accusa nei confronti della gestione del Valleverde, definito più volte una "associazione a delinquere". Nel post si fa riferimento più volte a minacce di "schioppettate" per chi non rispetta le regole del comprensorio che gli sarebbero state rivolte da personaggi - Campiti fa nomi e cognomi - riferibili al Consorzio. "Benvenuti all'inferno", il titolo di un post datato novembre dell'anno scorso.
Originario di Ladispoli, 57 anni, ha portato via dal poligono la pistola con cui ha compiuto la strage. Le tre vittime sono Sabrina Sperandio, ...
Appena entrato, come riferiscono i testimoni, ha messo il colpo in canna e si è rivolto al direttivo urlando “vi ammazzo tutti”. Lo stato d’animo di Campiti è manifesto nel lungo post dal titolo 'Benvenuti all'inferno’, in cui lancia accuse e attacchi contro il consorzio, accuse contro le quote consortili ritenute troppo alte, insulti e violente invettive. Il 57enne aveva acquistato una proprietà, ma negli ultimi tempi tra lui e il direttivo si erano incrociate denunce e querele per questioni economiche, problematiche che lo avevano spinto ad aprire un blog in cui si scagliava duramente contro il consorzio. Domenica di sangue a Fidene, i testimoni: "Ha sparato per uccidere, voleva fare una strage"](https://www.romatoday.it/cronaca/spari-bar-roma-oggi-morti-testimonianze-video.html) L’arma, una Glock calibro 9, l’ha portata via da un poligono poco prima di usarla per la strage: Claudio Campiti, 57 anni, era deciso a usarla per colpire i membri del direttivo del consorzio Valle Verde, e così ha fatto. [ lo ha gettato a terra e lo ha disarmato](https://www.romatoday.it/cronaca/spari-fidene-eroe-bloccato-killer.html), rimanendo anche ferito al volto nella lotta.
Claudio Campiti abitava in una casa senza acqua e senza luce ed era stato protagonista di denunce e persino di minacce nei confronti di bambini.
L'uomo utilizzava anche un blog in cui raccontava del suo rapporto conflittuale con la struttura del Lago di Turano. Sempre nel lungo post infatti si fa più volte riferimento a minacce di "schioppettate" per chi non rispetta le regole del comprensorio che gli sarebbero state rivolte da personaggi - Campiti fa nomi e cognomi - riferibili al Consorzio. In passato c'erano state denunce incrociate tra Campiti e il Consorzio e, nel suo blog, l'uomo raccontava il suo rapporto conflittuale con la struttura del Lago di Turano. "Aveva avuto problematiche - spiega una testimone - non so se era instabile". - Simboli e immagini nazifasciste sul profilo Facebook dell'uomo, che abitava in una casa senza acqua e senza luce.
Gli altri membri del Consorzio riferiscono di ripetute denunce e minacce, anche ai bambini.
Per il ragazzino non si era dato pace, aprendo un blog dove per anni ha postato lettere e missive mandate alle forze dell’ordine, alle Prefetture, ai mass-media - giornali e programmi tv - invocando giustizia per una morte “ingiusta”. Poi c’era l’altro blog dedicato al consorzio Valleverde, “Benvenuti all’inferno”, nel quale senza reticenza o scrupolo alcuno puntava il dito e le parole contro la gestione di quel complesso che guarda il lago descrivendosi come una vittima del sistema. A Stipes, una piccola frazione tra i comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, c’è il consorzio “Valleverde”, quello in cui Campiti viveva almeno dal 2009 dopo la separazione dalla moglie e la fine della sua carriera da assicuratore. Lui, Campiti, invece ci risiedeva da tempo tutto l’anno, non in una vera abitazione ma in una parte di manufatto la cui edificazione non era stata mai ultimata. Con quella pistola si allenava pur non avendo mai ottenuto un porto d’armi: i carabinieri gliel’avevano sempre negato per via di una sfilza di denunce e segnalazioni che proprio i suoi vicini di casa avevano sporto nei mesi scorsi per le molestie e le minacce subite. È accusato di triplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi l'ex assicuratore nato a Roma nell’agosto del 1965, l’uomo che ha firmato la strage del condominio in un ex borgata della Capitale, quella di Fidene.