Un maxi emendamento alla Manovra di Bilancio chiede l'abrogazione del Bonus cultura per i neodiciottenni 18 App. L'allarme di Ricardo Franco Levi, ...
“Il nostro auspicio – conclude Cipolletta – è che ci possa essere un ripensamento perché la 18App rappresenta un serio ed efficace strumento di sostegno ai consumi culturali e un valido mezzo per stimolare le giovani generazioni ad avvicinarsi alla cultura del nostro Paese”. Per Mollicone, Sasso e Dalla Chiesa “la volontà del Parlamento è quella di revisionare la 18 App e introdurre politiche di incentivo alla domanda di cultura più generali, che possano sostenere i consumi culturali nella crisi in corso”. “Preoccupa perché – prosegue Cipolletta – la 18 App è uno strumento fondamentale per stimolare i consumi culturali di tutte le tipologie: grazie a questo incentivo i 18enni di ogni anno comprano libri, musica, cinema, audiovisivi, giornali, ingressi a musei e mostre. “La preoccupazione è molto forte per l’ipotesi di cancellazione della 18 App, la misura che stanzia 500 euro per i consumi culturali delle ragazze e dei ragazzi che diventano maggiorenni”, ha dichiarato il presidente di Confindustria Cultura Italia, Innocenzo Cipolletta. “Per quanto riguarda le librerie – conclude – devo dare atto al ministro di aver avuto una attenzione particolare al mondo che rappresento, perché ha voluto inserire nel collegato alla finanziaria della legge per il libro una proposta per sollecitare i comuni ad affittare gli spazi sfitti a canone agevolato a chi vuole fare libreria”. Come riporta AgCult, però, un maxi emendamento alla Manovra di Bilancio, presentato da Federico Mollicone (Fdi), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI), chiede l’abrogazione del Bonus cultura e la redistribuzione dei 230 milioni a diverse altre misure per il settore culturale.
Abolire la app 18 per ridistribuirne i fondi (230 milioni) nel welfare dello spettacolo, che salgono da 40 a 100 milioni dal 2023, creando tra l'altro un ...
Il Fondo cinema viene incrementato di 10 milioni e da 250 passa a 260 milioni. Il 'Fondo unico per lo spettacolo', il Fus diventa 'Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo' ed è ''incrementato di euro 40 milioni a decorrere dall'anno 2023''. Viene quindi abrogata la app 18, il bonus cultura che permetteva ai ragazzi di spendere 500 euro in acquisti culturali al compimento dei 18 anni.
La maggioranza inonda la sua stessa manovra di correzioni. Via 18 App, proposti un bonus lavatrici e frigoriferi e un fondo per i nonni.
Per restare in tema culturale, se da una parte la Lega vuole dare agevolazioni fiscali ai musicisti più ricchi, l’intera maggioranza è concorde nel tagliare il bonus cultura per le persone con 18 anni di età. Si tratta di un credito di imposta, con tetto fino a 75mila euro, per quelle imprese che hanno spese fino a 250 mila euro, una specie di agevolazione fiscale per nomi noti del panorama musicale nostrano. Nonostante il limite di 450 emendamenti al testo, la sola maggioranza ne ha proposti circa 600, facendo scattare la reazione delle opposizioni che hanno fatto impennare il totale a 3mila.
Un emendamento alla legge di bilancio in discussione alla Camera cancella 18app, il bonus per teatri, cinema, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a ...
Il bonus prevede il rilascio di una carta elettronica da 500 euro ai ragazzi di 18 anni per acquistare biglietti per il teatro e per il cinema,libri, abbonamenti a quotidiani e periodici , musica registrata, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali «nonché - recita il testo della vecchia legge di bilancio - per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro o di lingua straniera». «È una decisione parlamentare», ha detto il ministro della Cultura al suo arrivo a Più libri più liberi. In rivolta anche deputati e senatori del Movimento 5S: «Il danno sarebbe enorme - scrivono in una nota - perché le risorse a copertura di questo strumento sono state rese stabili nella scorsa legge di bilancio e gli operatori del settore contano su quegli introiti. Si va dal rafforzamento del Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo al Fondo per gli operatori dell'editoria e delle librerie, dal Fondo per lo spettacolo dal vivo al sostegno delle attività di rievocazione storica de “La Girandola” di Roma. «Una misura volta a tutelare dallo snaturamento delle finalità dell’applicazione che viene largamente utilizzata per l’acquisto dei libri di testo. Per questo, riteniamo debba essere revisionata e potenziata concordando con le categorie produttive della cultura», dicono Mollicone, Sasso e Dalla Chiesa che aggiungono: «Il ministro Sangiuliano e i sottosegretari stanno già lavorando ad un incontro ai primi di gennaio con le categorie per definire le linee di questa nuova carta, “senza abusi e con il sostegno anche per l’acquisto di libri scolastici»
La maggioranza ha promosso un emendamento all'articolo 108 relativo alla legge di bilancio, che mira ad abolire la app 18, il bonus cultura per i 18enni, ...
Un emendamento della maggioranza di governo alla manovra abroga la misura ridestinando le risorse. Pd, M5s e Terzo Polo attaccano: "Gravissimo".
A dimostrare il suo disaccordo anche il Ceo di Fimi (Federazione industria musicale italiana), Enzo Mazza: "L'emendamento per abolire il bonus cultura è uno schiaffo ai giovani già penalizzati da assenza di politiche per le nuove generazioni. Il 'Fondo unico per lo spettacolo', il Fus diventa 'Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo' ed è "incrementato di euro 40 milioni a decorrere dall'anno 2023". È istituita la "fondazione di diritto privato denominata 'Fondazione Vittoriano', con compiti di gestione e valorizzazione del Complesso del Vittoriano". L'emendamento della maggioranza prevede anche il 'Fondo per il libro', con una dotazione pari a 15 milioni di euro annui. Sono queste le intenzioni del governo: un emendamento della maggioranza (FdI, Lega e FI) abroga la misura ridestinando le risorse - pari 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 - a finalità di sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura. Abolire la app 18 significa ridistribuirne i fondi (230 milioni) nel welfare dello spettacolo, che in questa maniera salgono da 40 a 100 milioni dal 2023, creando tra l'altro un fondo a favore della filiera del libro e delle biblioteche.
Potrebbe scomparire il 18App, il bonus da 500 euro per i diciottenni da investire in teatri, cinema, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e ...
Infine con l'obiettivo di "celebrare la vita, le scoperte e l'opera di Guglielmo Marconi nella ricorrenza dei centocinquanta anni dalla sua nascita, nonché di promuovere lo sviluppo di studi scientifici e di sperimentazioni nei settori delle telecomunicazioni, dell'innovazione e della creatività, è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per l'anno 2023 e di 2 milioni di euro per l'anno 2024". Per i pentastellati "Il danno sarebbe enorme, perché le risorse a copertura di questo strumento sono state rese stabili nella scorsa legge di bilancio e gli operatori del settore contano su quegli introiti. Il governo faccia marcia indietro e non tagli alla cultura", scrive su Twitter Dario Franceschini, ex ministro della Cultura. Il 'Fondo unico per lo spettacolo', il Fus diventa 'Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo' ed è ''incrementato di euro 40 milioni a decorrere dall'anno 2023''. L'emendamento che abolisce 18App è stato firmato dal presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone (Fdi), e dagli onorevoli Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (Fi). Un emendamento alla legge di bilancio depositato dalla maggioranza (FdI, Lega e Fi) cancella la misura.
Le opposizioni contestano l'ipotesi di cancellazione del 18app, l'agevolazione destinata ai neo maggiorenni.
Tra i testi depositati dalla maggioranza, come oggi anno in sede di legge di bilancio, ci sono richieste che spaziano tra i temi più disparati: dallo stop dei procedimenti penali per chi sceglie di rateizzare le pendenze con il fisco all'estensione anche ai padri del prolungamento di un mese del congedo parentale fino ad un fondo da 20 milioni per le attività dei nonni che accudiscono i nipoti. La votazione in Commissione partirà il 15 dicembre, il testo è atteso in aula alla Camera dal 20, con la maggioranza che punta ad approvarlo prima di Natale per poi trasferirlo al Senato dove chiudere la partita prima di fine anno per evitare l'esercizio provvisorio. Per la maggioranza infatti si tratta solo di dirottare le risorse verso altre finalità ma sempre nel'ambito dela cultura, come il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo al quello per gli operatori dell'editoria e delle librerie. Mentre il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha lanciato una petizione a difesa della misura. Il governo faccia marcia indietro e non tagli alla cultura". ha suscitato le vive proteste delle opposizioni che lamentano una scarsa attenzione nei confronti di un settore già duramente penalizzato dalla pandemia e dalla crisi dei consumi.
Soldi impiegati per comprare soprattutto libri: in media si registra oltre l'80% della spesa totale, per una cifra che a conti fatti dovrebbe aggirarsi attorno ...
Lo hanno chiesto, in base agli ultimi dati disponibili, ben 441.480 ragazzi nati nel 2003, che avevano a disposizione 500 euro a testa: hanno speso 220,7 milioni di euro. Lo hanno chiesto, in base agli ultimi dati disponibili, ben 441.480 ragazzi nati nel 2003, che avevano a disposizione 500 euro a testa: hanno speso 220,7 milioni di euro Soldi impiegati per comprare soprattutto libri: in media si registra oltre l'80% della spesa totale, per una cifra che a conti fatti dovrebbe aggirarsi attorno ai 180 milioni di euro.