Stazioni di polizia cinese in Italia

2022 - 12 - 6

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I misteri delle stazioni di polizia cinese in Italia - Startmag (Startmag Web magazine)

LA VERSIONE DI PECHINO · IL REPORT DI SAFEGUARD DEFENDERS · MILANO “STAZIONE PILOTA” · DOVE SI TROVANO LE ALTRE IN ITALIA · ACCORDI E PATTUGLIAMENTI CONGIUNTI TRA ...

L’operaio sarebbe stato accusato di appropriazione indebita e dopo il ritorno in Cina se ne sarebbero perse le tracce. Due anni più tardi, nel dicembre 2018, China News Service ha riferito anche dell’istituzione da parte delle Procure di Qingtian di 6 stazioni di collegamento all’estero in Italia: a Prato, Roma, Milano, Bolzano e in Sicilia. Il 18 dicembre 2017, Angelino Alfano, ai tempi ministro degli Esteri divulgò un comunicato congiunto con Wang Yi a Pechino, plaudendo all’accordo di luglio e al successo delle operazioni. Nel nostro Paese sono 11 tra Milano, Roma, Bolzano, Venezia, Firenze e Prato, dove si trova la più grande comunità di cittadini cinesi in Italia. Alcune sono state aperte dall’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Wenzhou e le altre da quelli di Qingtian e Fuzhou. 102 stazioni di polizia cinese in 53 Paesi, di cui 11 (il numero più alto) in Italia.

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Laboratorio Italia. Cosa sappiamo delle stazioni di polizia cinesi nel ... (Formiche.net)

Sono 102 in 53 Paesi, 11 nel nostro (un record). Ecco i numeri dell'ultimo rapporto di Safeguard Defenders. In parlamento ci sono due interrogazioni in ...

[Formiche.net](https://formiche.net/2022/11/interrogazioni-polizia-cinese-quartapelle-bizzotto/). [l’Italia è il Paese con la più alta presenza al mondo di questi centri](https://formiche.net/2022/12/record-italia-stazioni-di-polizia-cinese/), accusati di controllare la popolazione cinese all’estero dietro la facciata di luoghi di assistenza per attività amministrative. Oltre alle quattro stazioni già note di Prato, Firenze, Milano e Roma rivelate dal [Foglio](https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/09/03/news/a-prato-ci-sono-dei-poliziotti-cinesi-che-fanno-il-loro-lavoro-ma-in-italia-4384458/amp/), sono emerse anche nuove aree tra cui Bolzano, Venezia e la Sicilia.

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In Italia 11 "stazioni di polizia" cinesi: una anche a Bolzano? La ... (Rai News)

"Controllano i connazionali all'estero", sostiene una Ong. Pechino replica: "servono solo per le pratiche amministrative"

Nessun riferimento però a Bolzano, dove anche alla Questura non risultano strutture di questo tipo. Diverso il caso delle attività di pattugliamento miste con agenti di pubblica sicurezza italiani e cinesi (questi ultimi disarmati) sperimentate già da diversi anni in alcune città turistiche del Belpaese, ma non a Bolzano. Ci sarebbe anche quella di Bolzano tra le 11 "stazioni di polizia" cinesi non ufficiali operative in Italia.

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Pechino, “stazioni di polizia segrete in Italia per sorvegliare i cinesi ... (Il Fatto Quotidiano)

Per Pechino si tratta di uffici aperti per assistere i cinesi all'estero con le pratiche burocratiche, come il rinnovo del passaporto o della patente.

I rimpatri “forzati” – L’indagine della ong si è basata su dichiarazioni e dati cinesi pubblici e si è limitata a prendere in considerazione i centri istituiti dalle autorità di pubblica sicurezza locali nei Paesi in cui esiste una numerosa comunità cinese. E “tra il 2016 e il 2018 la polizia italiana ha condotto molteplici pattugliamenti congiunti con la polizia cinese – prima a Roma e Milano – e successivamente in altre città tra cui Napoli, dove Safeguard Defenders ha trovato prove di un sistema di videosorveglianza in aree residenziali, ufficialmente per scoraggiare crimini”. La rete americana scrive che l’Italia “dal 2015 ha firmato una serie di accordi bilaterali di sicurezza con la Cina” ed “ha ospitato 11 stazioni di polizia cinesi, tra cui Venezia e Prato, vicino a Firenze”.

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Cina, in Italia 11 stazioni di polizia”: l'intelligence indaga (Affaritaliani.it)

Da Pechino spiegano: "Facciamo solo lavoro burocratico: passaporti e patenti". Ma il sospetto è che cerchino i dissidenti scappati all'estero.

L’Italia si aggiungerebbe all'elenco, e in particolare è Milano a destare l'interesse dell'Ong spagnola: il capoluogo lombardo sarebbe usato proprio come un banco di prova per monitorare la popolazione cinese all'estero e costringere i dissidenti a rientrare in Cina. Si occuperebbero, infatti, di monitorare la popolazione cinese e costringere i dissidenti al rimpatrio. Nulla di strano, se non fosse per la funzione da loro svolta, e che da un anno circa l’intelligence nostrana sta cercando di decifrare esattamente.

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La polizia cinese controlla i dissidenti anche in Italia, trovate 11 ... (Il Riformista)

All'apparenza anonimi uffici nati per svolgere pratiche burocratiche per i cinesi residenti all'estero, in realtà stazioni di controllo dei dissidenti.

All’interno dell rapporto reso noto ieri a Madrid sono presenti molte pagine dedicate al nostro paese e anche un paio di foto, una delle quali ritrae due carabinieri che pattugliano insieme ad agenti cinesi in divisa un’area archeologica di Roma, nell’altra pubblicata dall’agenzia Xinhua, è visibile una stazione cinese inaugurata alla presenza di un ufficiale di polizia italiano. Sempre secondo Safeguard Defenders, sono “paraventi illegali dietro ai quali si nascondono palesi violazioni dei trattati di estradizione e che servono al regime di Xi Jinping a reprimere il dissenso anche fra gli espatriati. Secondo il ministero degli Esteri di Pechino, le stazioni sarebbero state aperte per fronteggiare i problemi nati dal Covid, con molte persone bloccate all’estero dal virus e non più in grado di rinnovare i documenti.

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Stazioni segrete di polizia cinese in 11 città d'Italia: l'incredibile ... (Il Secolo d'Italia)

Era nato come accordo per facilitare le procedure burocratiche, ma le 11 stazioni di polizia cinese denunciate da una Ong spagnola fanno paura.

L’indagine della ong sostiene che le stazioni non ufficiali sono usate da Pechino per “molestare, minacciare, intimidire e costringere le persone a tornare in Cina”, avendo accumulato prove di intimidazione in contrasto con il canale ufficiale dell’estradizione. Quando lo scorso settembre emergono le prove sull’attività a Prato di un centro della polizia cinese il Viminale, guidato da Luciana Lamorgese, è stato il primo a precisare che la centrale non desta «particolare preoccupazione», ha ricordato proprio [Il Giornale.](https://www.ilgiornale.it/news/cronache/dragone-noi-2092453.html) “Monitoriamo i dati cinesi e ad aprile abbiamo ricevuto informazioni dal ministero della pubblica informazione che hanno mostrato che 210.000 persone sono state persuase a rientrare in un solo anno”, ha commentato Laura Harth, direttrice della campagna di Safeguard Defenders. L’Italia vanta il poco invidiabile record di nazione che ne ha più di tutte, con undici diverse stazioni di polizia sparse tra Milano, Roma, Venezia, Verona, Bolzano, Firenze, Prato (dove è presente una vasta comunità cinese) e una città siciliana non meglio specificata. L’ex ministro Gentiloni interpellato da il Giornale suggerisce «di rivolgersi a Farnesina o Viminale». La denuncia arriva da Safeguard Defenders, una Ong spagnola che si occupa di diritti umani nei paesi asiatici.

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Il mistero delle "stazioni segrete" della polizia cinese, in Italia sono ... (Gazzetta del Sud)

L' Italia ospita il maggior numero delle cosiddette "stazioni di polizia" cinesi non ufficiali costituite all'estero, nell'ambito di una rete di oltre 100.

Il gruppo per i diritti civili spagnolo, inoltre, ha sostenuto che le stazioni non ufficiali sono usate da Pechino per «molestare, minacciare, intimidire e costringere le persone a tornare in Cina», avendo accumulato prove di intimidazione in contrasto con il canale ufficiale dell’estradizione. Pechino, tuttavia, ha affermato che gli uffici sono soltanto "stazioni di servizio" per assistere i propri connazionali nelle procedure burocratiche, tra cui il rinnovo di passaporto o patente di guida, resisi ancora più utili durante le fasi più critiche della pandemia del Covid-19. Nella prima ricerca sul controverso tema presentato a settembre, Safeguard Defenders aveva riferito che esistevano 54 stazioni di questo tipo nel mondo, provocando indagini in almeno 12 Paesi tra cui Canada (che dopo un ciclo di accertamenti ha ordinato la loro chiusura), Germania e Paesi Bassi.

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Perché ci sono delle stazioni di polizia cinesi in Italia? (Money.it)

Sono diverse le stazioni di polizia cinese in Italia, ma qual è la loro funzione? Ci sono obiettivi noti e alcuni obiettivi illegali. Ecco cosa sappiamo.

In tutto il mondo ci sono almeno 102 stazioni di polizia cinese non ufficiali e non autorizzate. Sono diversi i rapporti internazionali che lasciano intendere in maniera esplicita come queste stazioni di polizia cinese non autorizzate, di cui 11 in Italia e altre 100 sparse per il mondo, avrebbero come obiettivo tutt’altro che semplice burocrazia. Sembra infatti che la prima apertura di queste stazioni sia avvenuta tra il 2015 e il 2016 in collaborazione con la polizia italiana. Sono 11 le stazioni di polizia cinese non ufficiali che forniscono supporto burocratico ai cittadini cinesi. In Italia si trovano diverse stazioni di polizia cinesi. Sono diverse le stazioni di polizia cinese in Italia, ma qual è la loro funzione?

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Stazioni di polizia cinese all'estero: record in Italia (La Nuova Bussola Quotidiana)

L'inchiesta pubblicata dall'Ong Safeguard Defenders dimostra come siamo stati i primi ad aprire le porte alla polizia cinese, con Renzi e Gentiloni. Abbiamo il ...

Leggiamo nel rapporto: «Un accordo bilaterale del 2015 del Ministero della Pubblica Sicurezza sui pattugliamenti congiunti di polizia con il governo italiano sembra aver contribuito direttamente alla successiva istituzione di stazioni “pilota” europee a Milano nel 2016 (da parte della polizia di Wenzhou) e nel 2018 (da parte della polizia di Qingtian). Di questo accordo, firmato dal governo Gentiloni, si legge: «"Nell'ambito della consolidata amicizia tra i due Paesi di antica civiltà, l'iniziativa mira a intensificare i proficui rapporti tra i rispettivi organi di pubblica sicurezza". «Il 27 aprile 2015 - un anno dopo l'avvio dell'operazione Fox Hunt da parte del Ministero della Pubblica Sicurezza e l'anno di avvio dell'operazione Sky Net - l'allora ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni (governo Renzi, ndr) ha firmato con il suo omologo Wang Yi quattro accordi di cooperazione bilaterale, tra cui un Memorandum per pattuglie congiunte di polizia “nell'ambito del contrasto al terrorismo, alla criminalità organizzata internazionale, alla migrazione illegale e al traffico di esseri umani”. La maggior parte delle centrali sono state costituite a partire dal 2016 da parte di due autorità locali cinesi, quelle di Nantong e di Wenzhou, che si aggiungono a quelle di Qingtian e Fuzhou. Non solo l’Italia ha 11 sedi della polizia cinese d’oltre mare, ma ha anche svolto, consapevolmente o meno, il ruolo di apripista della penetrazione in Europa da parte dell’apparato di sicurezza cinese. L’Italia è penetrata dall’apparato di sicurezza cinese e non è neppure consapevole della sua vastità.

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