Una scoperta che riscriverà al storia quella delle 24 statue ritrovate negli scavi di San Casciano dei Bagni.
Ma alcuni oggetti fanno pensare che il luogo fosse qualcosa di più di un complesso termale, ma che fosse anche un enorme ospedale tra scienza e divino: "Le pratiche divinatorie si legano all’universo medico terapeutico che proprio nei santuari trovava i propri luoghi prediletti" come ha detto Tabolli. Un paese di 1550 persone, San Casciano ai Bagni, di cui solo 80 residenti nel centro storico che si confronta ogni giorno coi problemi con cui si confrontano tutti i piccoli paesi, dalla mancanza di un ospedale, mancanza di servizi e soprattutto lo spopolamento, con il turismo che è una delle principali fonti di introito per la comunità (assieme a vino e olio). Le 24 statue in bronzo di raffinatissima fattura che sono state trovate durante negli scavi di San Casciano dei Bagni sono una scoperta di importanza internazionale e subito il paragone è stato con i Bronzi di Riace.
Lo scavo del santuario romano di San Casciano dei Bagni ha rivelato la presenza di 24 statue di bronzo. Per Massimo Osanna, direttore generale musei, ...
La conservazione e il restauro sono condotte dalla dott.ssa Wilma Basilissi dell’Istituto Centrale del Restauro in collaborazione con la dott.ssa Pozzi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. “Proprio la pluralità delle informazioni che ci stanno giungendo dallo scavo e dallo studio dei reperti ha dato impulso a un modello di collaborazione tra Direzione Scientifica dello scavo, Concessionario e Soprintendenza, che vede ciascun attore coinvolto per le proprie competenze ed esperienze”. Per il direttore generale musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna, è “la scoperta più importante dai Bronzi di Riace e certamente uno dei ritrovamenti di bronzi più significativi mai fatti nella storia del Mediterraneo antico”. Emanuele Mariotti per conto del Comune di San Casciano dei Bagni; la tutela è diretta dalla dr.ssa Ada Salvi della Soprintendenza di Siena Grosseto e Arezzo. “I ritrovamenti e la monumentalità del sito hanno superato le nostre aspettative. Le iscrizioni riportano invece nomi di famiglie etrusche, ma ci sono anche iscrizioni in latino che parlano delle “aquae calidae”, le acque termali di San Casciano che erano già conosciute all’epoca, e delle quali erano note le proprietà curative. “A San Casciano nasceranno un nuovo museo, che ospiterà le eccezionali statue, e un parco archeologico. “Questa scoperta offre a San Casciano un’opportunità che non è solo culturale e turistica, ma è una vera e propria occasione di rinascita”, dichiara la Sindaca di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti. Le statue votive, di piccole dimensioni (le cinque più grandi arrivano al metro di altezza), costituiscono, secondo l’archeologo Jacopo Tabolli dell’Università di Siena, un “tesoro assolutamente unico” rinvenuto assieme a diverse iscrizioni in etrusco e in latino, oltre a monete, e a offerte vegetali. Le statue rinvenute a San Casciano dei Bagni sono ex voto che raffigurano le divinità a cui si chiedeva l’intercessione (come Igea e Apollo), ma ci sono anche statue che rappresentano organi o parti del corpo umano per le quali si domandava l’intervento divino. “Sarà un lavoro di squadra, com’è stato sempre finora”, conclude Tabolli. Dell’esistenza del deposito votivo si sapeva [già da diversi mesi](/archeologia/scoperte-santuario-romano-san-casciano-dei-bagni): adesso, il team di ricerca ha rivelato all’Ansa ulteriori dettagli sulle statue che sono state trovate nel sito.