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2022 - 11 - 2

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Elezioni Israele, Netanyahu nettamente in testa (Il Sole 24 ORE)

Con l'80 per cento delle schede scrutinate in Israele, la coalizione guidata dall'ex premier Benjamin Netanyahu dovrebbe conquistare 65 seggi sui 120 alla ...

I primi risultati che emergono dalle elezioni israeliane che vedono in testa la coalizione di centro-destra guidata da Benjamin Netanyahu sono «una dimostrazione» che i palestinesi «non hanno in Israele un partner per la pace». Lo riporta il Comitato elettorale centrale che finora ha contato 3.451.440 voti, di cui 20.571 sono stati annullati. Lo ha reso noto il Comitato elettorale centrale che ha finora contato 3.863.484 voti, di cui 22.801 sono stati invalidati.

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Elezioni. In Israele torna Netanyahu. Maggioranza in Parlamento ... (Avvenire.it)

Gli exit poll di Canale 11 e Canale 13 danno in testa il blocco di destra di Benyamin Neyanyahu con 61 (o 62) seggi alla Knesset (su 120) contro i 55 del blocco ...

I suoi futuri alleati di governo sostengono peraltro che adesso il processo a Netanyahu dovrebbe essere annullato. Il leader dell'opposizione, nel suo messaggio sul canale Telegram, ha contrapposto "file di elettori di sinistra che votano a Tel Aviv" con una stanza vuota di un seggio a Holon. Ma alle elezioni di un anno e mezzo fa, inaspettatamente, si e' trovato estromesso dall'ufficio del premier ed "espulso'' dalla residenza ufficiale di via Balfour a Gerusalemme che era divenuta il simbolo stesso dell'influenza accumulata dalla famiglia Netanyahu: in particolare della moglie Sarah e del figlio maggiore Yair. In questi mesi ha saputo invece compattare al meglio il Fronte delle destre assicurandosi un sostegno d'acciaio sia da due partiti ortodossi, sia dai nazional-religiosi espressione del movimento dei coloni. Alla Knesset il Likud ha boicottato sistematicamente il lavoro delle commssioni. Netanyahu ha subito chiarito che non era disposto ad accettare quell'avvicendamento al potere ritenendo che Bennett - pur di aggiudicarsi il timone del Paese - avesse tradito il pubblico nazional-religioso che lo aveva votato. Il leader del Likud, Benjamin Netanyahu, ha postato una foto di seggi vuoti, esortando gli elettori ad andare a votare, ma si è scoperto che l'immagine risaliva alle elezioni del 2019. "Questa percentuale e' inferiore al 60% necessaria per garantire la rappresentanza alla Knesset, ma secondo le previsioni è possibile raggiungerla durante la prossima ora e mezza", ha fatto sapere il centro di ricerca. Il blocco anti-Netanyahu guidato dall'attuale primo ministro ad interim, Yair Lapid, è molto attardato e il blocco delle forze di destra, centro e sinistra che lo sostiene si fermerebbe a 50 seggi. Come fatto in tutte le elezioni passate, l'ex premier ha martellato dal suo sito Facebook chiamando incessantemente i sostenitori del suo Likud ad andare alle urne. La lista araba nazionalista Balad, secondo questo exit poll, non è riuscita a superare la soglia di ingresso. Netanyahu sembra avercela fatta, seppure per un soffio, a riconquistare la maggioranza in Parlamento dopo avere stretto alleanza con la destra religiosa.

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Netanyahu torna e vince le elezioni. Il futuro di Israele visto da ... (Formiche.net)

Netanyahu sarà di nuovo premier. Il suo Likud è il primo partito, la sua coalizione pare più stabile della precedente, ma Dentice (CeSI) ragiona.

L’obiettivo potrebbe in effetti essere più concorde alle parole usate dal leader del Likud nella conferenza stampa della vittoria, in cui ha detto che nel suo modo di vedere, Israele “rispetta tutti i suoi cittadini” e per questo il suo governo si prenderà cura di tutti. C’è inoltre da capire se Netanyahu darà seguito all’implementazione degli Accordi di Abramo che il suo predecessore Lapid ha cercato di dinamizzare”, spiega Dentice. La realtà dei fatti è che si creano dei rischi. Il Partito sionista religioso e Potere ebraico portano avanti posizioni aggressivamente anti-palestinesi, identitarie, legate all’ortodossia religiosa — in uno slancio durante la campagna elettorale Ben Gvir è arrivato a supporre che Israele debba annettere l’intera Cisgiordania. A conti fatti, la maggioranza sarà più ampia delle precedenti, ferme a 61/62, tale da poter garantire un ragionevole margine di manovra — tuttavia si parla di pochi seggi e visto i rapidi rimaneggiamenti della politica israeliana la stabilità è tutt’altro che granitica. Cosa significa questa spinta che partiti di estrema destra hanno ricevuto dal voto degli israeliani in queste elezioni?

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Israele. Vince l'estrema destra, Netanyahu torna al potere | Notizie ... (Notizie Geopolitiche)

Alla quinta votazione in tre anni e mezzo gli israeliani hanno dato la fiducia all'estrema destra consacrando il leader della coalizione Benjamin Netanyahu alla ...

Usa e paesi del Golfo hanno già avvertito Netanyahu che gli accordi di Abramo non vanno toccati (prevedono la nascita della Nuova Palestina con tanto di Cisgiordania), ma l’ormai nuovo premier si troverà fra l’incudine e il martello di Ben Gvir e dei suoi seggi, indispensabili a tenere in piedi la maggioranza. Alla quinta votazione in tre anni e mezzo gli israeliani hanno dato la fiducia all’estrema destra consacrando il leader della coalizione Benjamin Netanyahu alla guida del paese per la terza volta. Il Likud di cui Netanyahu è a capo si conferma primo partito, ma il vero vincitore è Itamar Ben Gvir, leader di Potere Ebraico (Otzma Yehudit) e presentatosi alla competizione elettorale con il Partito Sionista Religioso.

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La destra di Netanyahu ha vinto le elezioni israeliane - Il Post (Il Post)

La coalizione di destra guidata dall'ex primo ministro Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni parlamentari che si sono tenute martedì in Israele.

Il partito di Lapid, Yesh Atid (il secondo in assoluto), ha ottenuto il miglior risultato della sua storia con 24 seggi, ma la coalizione dei partiti tradizionalmente contrari a Netanyahu è arrivata molto al di sotto della soglia dei 61 seggi. [sono convinti](https://twitter.com/LahavHarkov/status/1587728139777708033) che prima di formare un’alleanza con i suoi alleati più estremisti Netanyahu cercherà di ottenere l’appoggio anche del partito centrista di Benny Gantz, ministro uscente della Difesa, che potrebbe causargli meno imbarazzi. Il Partito Laburista ha ottenuto 4 seggi, la sinistra radicale di Meretz potrebbe non entrare in parlamento: mancano alcune decine di migliaia di voti da scrutinare e per ora è sotto alla soglia di sbarramento prevista al 3,25 per cento dei voti. [dicendo](https://www.haaretz.com/israel-news/elections/2022-11-02/ty-article/kahanist-ben-gvir-celebrates-i-am-not-pm-yet/00000184-3596-d636-a9ed-fdb786c70000) che «è tempo di tornare padroni di questo paese». A scrutinio quasi completato, la coalizione di destra dovrebbe ottenere 65 seggi parlamentari su 120, 4 in più di quelli necessari per formare una maggioranza di governo. Netanyahu è già stato primo ministro per un totale di 15 anni nella sua carriera politica.

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Netanyahu amico di Putin. Con King Bibi l'Israele può mediare sull ... (Affaritaliani.it)

Il probabile ritorno di King Bibi da premier può cambiare lo scenario in Medio Oriente ma anche sulla guerra in Ucraina.

Un esempio di tale coinvolgimento è stato registrato sempre nel 2020, quando le delegazioni di Hamas e Fatah hanno avuto colloqui a Mosca con l'ambasciatore iraniano in Russia Kazem Jalali per discutere della frattura interna alla Palestina e delle prossime elezioni palestinesi. Allo stesso tempo, Bibi sembra sempre far pesare il suo rapporto con Putin, lasciando intendere che forse con lui alla guida di Israele qualcosa sarebbe potuto cambiare. Negli anni di King Bibi, Israele e Russia si sono coordinati sui movimenti nei cieli siriani, per evitare qualsiasi incomprensione tra i due eserciti. In più occasioni, Netanyahu ha usato il rapporto privilegiato costruito nel tempo con il Cremlino per suo vantaggio politico. A poco più di un anno dall'arrivo del potere di quel 'governo del cambiamento' targato Bennett-Lapid che aveva messo fine al suo regno incontrastato di 12 anni, Netanyahu punta di nuovo a guidare Israele. Mancavano solo due mesi alle elezioni del 2 marzo di quell'anno in Israele.

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