Lo rivela il Wall Street Journal, "l'attacco sarebbe immenente" per distogliere l'attenzione dalle proteste interne che stanno scuotendo il regime.
Proprio in queste ore il portavoce per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha espresso la preoccupazione dell'amministrazione Biden sul fatto che, oltre ai droni, l'Iran possa presto fornire a Mosca missili terra-terra contribuendo così al massacro del popolo ucraino e alla distruzioni di obiettivi civili. Le autorità iraniane hanno accusato pubblicamente l'Arabia Saudita, Stati Uniti e Israele di aver istigato le manifestazioni dopo la morte di Mahsa Amini e le repressione violenta che da allora ha causato centinaia di vittime. Uno di questi era stato intercettato e abbattuto da un caccia americano prima che potesse colpire le truppe Usa stanziate nella zona della città irachena.
L'intenzione di Teheran sarebbe quella di attaccare sia l'Arabia Saudita che la città di Erbil, nel Kurdistan iracheno, che ospita una base americana. Le ...
La morte di 200 persone e l’arresto di almeno mille manifestanti non ha placato le proteste, che ora chiedono apertamente la caduta del regime. Il comandante della Guardia repubblicana islamica, il generale maggiore Hossein Salami, aveva minacciato il mese scorso l’Arabia Saudita per la copertura mediatica delle proteste: le notizie sono trasmesse via satellite in lingua farsi, e quindi visibili anche agli iraniani, da diversi canali, compresa Iran International, che ha sede a Londra ed è finanziata dai sauditi. «Siamo preoccupati dello scenario di minaccia, e restiamo in costante contatto con i Sauditi attraverso canali militari e di intelligence», ha spiegato al Wall Street Journal un portavoce del National Security Council.
Riad ha condiviso informazioni di intelligence con gli Stati Uniti, avvertendoli di un imminente attacco di Teheran su obiettivi nel Regno e a Eribil, ...
Teheran ha pubblicamente accusato i curdi iraniani di aver fomentato i disordini in casa. "Non esiteremo ad agire in difesa dei nostri interessi e partner nella regione", ha aggiunto. Lo riporta il Wall Street Journal, che cita funzionari sauditi e statunitensi.
Gli Stati Uniti hanno spiegato chiaramente che sul dialogo con l'Iran (per il Jcpoa) non possono “perdere tempo”
Le manifestazioni sono sfogate dopo la vicenda dell’uccisione di Jîna Mahsa Amini — la ragazza uccisa in una caserma della polizia morale dove era stata portata perché non indossava correttamente il velo — e sono esplose come moti di protesta per la situazione economica, sociale e soprattutto contro le strette sui diritti. E far pesare la situazione sui negoziati in corso è il più forte dei metodi, anche perché diventa una conferma della permanenza del piano sanzionatorio, ne preclude altre articolazioni, apre alla possibilità che altri (Unione Europea e Regno Unito) si pongano su una linea altrettanto severa. La spedizione viene controllata con attenzione perché sarebbe il primo caso di invio da parte dell’Iran di missili guidati di precisione avanzati alla Russia, che potrebbero dare al Cremlino un notevole impulso sul campo di battaglia. Non sono dunque uscite di frustrazione (ne avrebbe diritto dopo mesi in cui ha ottenuto quasi niente) o un’esposizione azzardata, ma delineano la posizione che Washington ha assunto. Sono le parole più vicine all’ammettere che il Jcpoa non verrà mai ricomposto mai dette da un funzionario statunitense, e seguono di pochi giorni quelle del portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, che aveva definito in negoziati “ Non ci concentreremo su qualcosa che è inerte quando stanno accadendo altre cose […] e non sprecheremo il nostro tempo su di esso […] se l’Iran ha assunto la posizione che ha assunto”, ha detto Malley durante un evento del Carnegie Endowement.
L'Arabia Saudita ha condiviso con gli Stati Uniti informazioni di intelligence secondo le quali sarebbe imminente un attacco dell'Iran contro il regno.
Verranno probabilmente consegnati nel nord dell'Ucraina, da dove potranno minacciare l'intero Paese", ha spiegato, parlando di missili da "300 km" e da "700 km" di raggio. Il Consiglio per la sicurezza nazionale americana, rivelano le fonti al quotidiano, si è detto "preoccupato e pronto a rispondere in caso di attacco". L'Iran accusata anche di armare la Russia - Stati Uniti e Gran Bretagna tornano anche ad accusare il regime di Teheran di continuare ad armare la Russia di Putin. L'ultimo avvertimento arriva, tuttavia, in un momento in cui la tensione tra Iran, Arabia Saudita e Stati Uniti è aumentata alla luce del sempre più netto coinvolgimento di Teheran al fianco della Russia nella guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti non hanno ancora avuto modo di confermare questa possibilità ma restano "preoccupati". [manifestazioni a cui l'Iran assiste da settimane](https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/iran-proseguono-proteste-avvertimento_56715450-202202k.shtml) e di cui Paesi come Usa e Arabia Saudita sarebbero responsabili, a detta di Teheran.
L'Arabia Saudita ha condiviso con gli Stati Uniti informazioni di intelligence secondo i quali molti Stati della regione hanno alzato il livello di allerta ...
Molto presto i droni TB2 e Akinci (un nuovo modello in uscita ndr) saranno dotati di missili capaci di colpire oggetti in volo, siamo alla fase dei test. Haluk Bayraktar, amministratore delegato dell'azienda Baykar, ha annunciato che molto presto i droni TB2 usati dalle forze ucraine “saranno dotati di missili capaci di colpire oggetti in volo”. Lo ha rivelato Haluk Bayraktar, amministratore delegato dell'azienda Baykar, che produce i droni TB2 utilizzati dall'esercito ucraino nel Donbass per infliggere ingenti perdite ai russi, compresa la portaerei Moskva lo scorso aprile.
Risale al 2011, ma è diventata virale nelle ultime ore l'immagine del ministro dei Trasporti iraniano in vacanza con la compagna con il capo...
A destra una donna di spalle con il capo coperto da un velo sui toni del marrone sta per scattare una foto; a sinistra, un uomo in giacca grigia accanto a un’altra donna senza velo sorridono guardando in camera. [Corpo delle guardie della rivoluzione islamica ](https://www.corriere.it/sette/opinioni/22_ottobre_07/corpo-iraniane-campo-battaglia-20-anni-fa-ce-svelo-persepolis-7b294bea-429e-11ed-9fa0-c9e285f7122f.shtml)sono una classe a parte. Non ci sarebbe niente di strano se lui non fosse il ministro dei Trasporti iraniano, generale scelto dal presidente Raisi, ex Pasdaran ed ex ministro del Petrolio dal 2011 al 2013, grande sostenitore della dittatura teocratica della guida spirituale Le autorità ammazzano, feriscono, fanno sparire decine di ragazze e ragazzi che da dopo la Il regime ipocrita sta uccidendo adolescenti perché camminano per le strade senza velo#MahsaAmini», scrive Alinejad. Nonostante siano i più zelanti sostenitori dell’ [Ayatollah](https://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_03/iran-proteste-cosa-sta-succedendo-a16b8c6e-42fd-11ed-992f-919085eb621d.shtml), molti mandano i loro figli nelle migliori università occidentali, si abbandonano ai lussi del consumismo occidentale e abbracciano lo stile di vita occidentale.
Funzionari dei Servizi di Riad e Washington avrebbero confermato al Wall Street Journal della minaccia imminente. L'intelligence dell'Arabia Saudita ...
[Continua a leggere su Open](https://www.open.online/) Secondo il quotidiano statunitense, i Sauditi credono che si tratti di una mossa di Teheran per distrarre l’opinione pubblica internazionale dalla dura [repressione](https://www.open.online/2022/10/26/iran-corteo-tomba-mahsa-amini-video/) delle proteste interne. [Wall ](https://www.wsj.com/articles/saudi-arabia-u-s-on-high-alert-after-warning-of-imminent-iranian-attack-11667319274?mod=hp_lead_pos4) [S](https://www.wsj.com/articles/saudi-arabia-u-s-on-high-alert-after-warning-of-imminent-iranian-attack-11667319274?mod=hp_lead_pos4) [treet Journal](https://www.wsj.com/articles/saudi-arabia-u-s-on-high-alert-after-warning-of-imminent-iranian-attack-11667319274?mod=hp_lead_pos4) che cita funzionari americani e sauditi, secondo i quali diversi Paesi del Medio Oriente avrebbero alzato il livello di allerta per i rispettivi eserciti.
Il regime ipocrita sta uccidendo adolescenti perché camminano per le strade senza velo”, denuncia su Twitter la giornalista-attivista iraniana Masih Alinejad.
Secondo Iran International, canale tv in persiano con sede a Londra, le foto del ministro con la compagna sono state scattate vicino alle Petronas Towers a Kuala Lumpur nel 2011. Il regime ipocrita sta uccidendo adolescenti perché camminano per le strade senza velo”, denuncia su Twitter la giornalista-attivista iraniana Masih Alinejad. Sta diventando un caso sui social la foto che ritrarrebbe il ministro dei Trasporti iraniano in vacanza con la compagna con il capo scoperto in Malesia, sullo sfondo delle proteste per Mahsa Amini represse dal regime di Teheran.
Sul web circolano le foto del capo delle Guardie rivoluzionarie in vacanza. Secondo Iran International le foto sono state scattate nel 2011.
Secondo Iran International, canale tv in persiano con sede a Londra, le foto del ministro con la compagna sono state scattate vicino alle Petronas Towers a Kuala Lumpur nel 2011. Il regime ipocrita sta uccidendo adolescenti perché camminano per le strade senza velo", denuncia su Twitter la giornalista-attivista iraniana Masih Alinejad. Sta diventando un caso sui social la foto che ritrarrebbe il ministro dei Trasporti iraniano in vacanza con la compagna con il capo scoperto in Malaysia, sullo sfondo delle proteste per Mahsa Amini represse dal regime di Teheran.
Il ministro dei trasporti iraniano, Rostam Qasemi, è stato fotografato durante una vacanza in Malesia in compagnia della sua compagna a capo scoperto. Le ...
Salgono a 154 le vittime nelle proteste – Il video](https://www.open.online/2022/10/05/iran-studentesse-contestano-miliziano-scuola-video) [October 31, 2022] [October 31, 2022] [Continua a leggere su Open](https://www.open.online/) Il post su instagram: «Grazie per il supporto»](https://www.open.online/2022/10/21/atleta-iraniana-elnaz-rekabi-arresti-domiciliari) [Iran, a 80 anni si toglie il velo: la sfida della madre del blogger morto nel 2012. [Mahsa Amini](https://www.open.online/temi/mahsa-amini/) in poi che hanno scatenato violente proteste nel Paese da oltre un mese. «Chi non lo fa è un codardo» – Il video](https://www.open.online/2022/10/19/iran-gohar-eshghi-madre-blogger-sattar-beheshti-toglie-velo-video) [Il ritorno difficile di Elnaz Rekabi a Teheran: gli applausi della folla e la versione del hijab caduto per errore – I video](https://www.open.online/2022/10/19/iran-elnaz-rekabi-teheran-ritorno-video) [Elnaz Rekabi, un messaggio dall’account Instagram dell’atleta iraniana: «L’hijab mi è caduto»](https://www.open.online/2022/10/18/iran-elnaz-rekabi-scomparsa-carcere-evin) [L’atleta iraniana Elnaz Rekabi in gara senza velo, la sfida al regime censurata da Teheran – Il video](https://www.open.online/2022/10/17/corea-del-sud-arrampicata-elnaz-rekabi-iran-senza-velo-video) [Iran, i lavoratori del settore petrolifero scioperano e protestano contro l’hijab obbligatorio: «È l’anno del sangue, Khamenei è finito!» – I video](https://www.open.online/2022/10/10/iran-sciopero-lavoratori-petrolio-proteste-vs-khamenei-finito-video) [Iran, la sfida delle studentesse a un miliziano: senza velo lo contestano a scuola. Le immagini diffuse sui social dalla giornalista attivista iraniana Masih Alinejad sono diventate un caso che rilancia nuove accuse sull’ipocrisia del regime iraniano, che in patria usa il pugno durissimo contro chi si azzarda a mostrarsi senza hijab, come dimostrano drammaticamente i casi da
La Svizzera ha deciso di adottare le nuove sanzioni dell'UE contro l'Iran a causa del sostegno di Teheran verso la Russia nel quadro della guerra in ...
ONU e UE hanno inoltre introdotto, di comune accordo, sanzioni nei confronti di Iran, Repubblica democratica del Congo, Guinea-Bissau, Sud Sudan e Libia, alle quali si è unita anche la Svizzera. A loro è vietato ormai l’ingresso in Svizzera, dove non potranno nemmeno più fare affari e tutti i beni che possiedono nella Confederazione saranno congelati. I colpiti sono un'azienda e tre alti ufficiali militari, accusati di essere coinvolti nello sviluppo e nella consegna di droni da combattimento Shahed 136 alle truppe di Mosca.
Teheran smentisce: La cooperazione fra Iran e Russia nel campo della difesa va avanti da anni, ma non è collegata alla guerra in Ucraina.
«Abbiamo legami forti ed una cooperazione regionale e internazionale» con Mosca, ma «Teheran non ha supportato la guerra contro l'Ucraina e crede che i problemi dovrebbero essere risolti attraverso il dialogo», ha detto Kanani. Abbiamo chiesto alle autorità ucraine di fornire documenti che provino il contrario», ha sottolineato. Il portavoce del ministero degli esteri Nasser Kanani ha affermato che la cooperazione fra Iran e Russia nel campo della difesa va avanti da anni, ma non è collegata alla guerra in Ucraina.
Lo avrebbero riferito gli 007 di Riad agli Stati Uniti. Washington e alleati hanno innalzato il livello di allerta.
Teheran ha pubblicamente accusato i curdi iraniani di aver fomentato i disordini in casa. "Non esiteremo ad agire in difesa dei nostri interessi e partner nella regione", ha aggiunto. Il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca si è detto preoccupato per gli avvertimenti e pronto a rispondere se l'Iran effettuasse un attacco.
Il dossier, condiviso con Riad, definisce "imminente" la possibilità di un'aggressione degli ayatollah.
Le autorità iraniane hanno lottato per sedare i disordini che si sono verificati quasi quotidianamente dopo la morte, il 16 settembre, di Masha Amini, la giovane donna arrestata tre giorni prima per aver presumibilmente violato le rigide regole sull'abbigliamento in pubblico. Nel frattempo, il Consiglio di sicurezza nazionale Usa si è detto «pronto a rispondere in caso di attacco»: «Siamo preoccupati per il quadro minaccioso e rimaniamo in costante contatto con i sauditi attraverso i canali militari e di intelligence - ha affermato un portavoce del Nsc - Non esiteremo ad agire in difesa dei nostri interessi e dei nostri partner nella regione». Dopo l'avvertimento, Arabia Saudita, Stati Uniti e molti altri Paesi della regione hanno innalzato il livello di allerta delle loro forze militari.
La WWE potrebbe avere non pochi problemi durante l'organizzazione di Crown Jewel, prossimo Premium Live Event della federazione.
L’intenzione dell’Iran sarebbe quella di attaccare l’Arabia Saudita ma anche la città di Erbil, situata nella zona del Kurdistan iracheno, dove si trova una base militare americana. La WWE, a pochissimi giorni da Crown Jewel, osserva attentamente la situazione. L’intelligence dell’Arabia Saudita ha però allarmato gli Stati Uniti: come riportato dal Wall Street Journal, infatti, l’Iran avrebbe intenzione di attaccare diversi obiettivi nel paese.
Le autorità della Repubblica islamica iraniana ha issato uno stendardo rosso noto come “bandiera della retribuzione” sulla cupola principale della moschea ...
Ieri, il quotidiano statunitense “Wall Street Journal” ha fatto sapere che l’Arabia Saudita ha condiviso informazioni con gli Stati Uniti mettendo in guardia da un attacco “imminente” da parte dell’Iran contro obiettivi nel Regno e in Medio Oriente, tra cui Erbil, il capoluogo della regione autonoma del Kurdistan in Iraq. Il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca si è detto preoccupato per gli avvertimenti e ha fatto sapere che è pronto a rispondere “in difesa degli interessi e partner nella regione”. La mossa ha fatto seguito alle dichiarazioni del comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, il quale ha lanciato un avvertimento all’Arabia Saudita, minacciandola di eventuali attacchi alla luce della sua interferenza negli affari interni dell’Iran.
Secondo le informazioni ottenute dal Wall Street Journal, l'Iran starebbe pianificando un attacco contro l'Arabia Saudita e gli interessi statunitensi.
Tuttavia, chi sarà oggetto della vendetta iraniana minacciata a Shiraz, i manifestanti o coloro a cui il regime addossa le responsabilità di ciò che sta accadendo per spingere la narrazione difensiva e scagionarsi da ogni colpa? Per ora non sono stati rispettati, ma d’altronde questa via è poco funzionale perché chi protesta ha come obiettivo il sistema di controllo sul potere che il corpo guidato da Salami ha costruito in Iran. Più di diverse centinaia di persone sono state uccise, migliaia ferite, almeno mille arrestati in risposta alle manifestazioni iniziate come una sfida per i diritti delle donne e trasformatesi in un movimento che chiede la caduta della teocrazia. Il mese scorso, il comandante del Sepâh (il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica), Hossein Salami, ha avvertito pubblicamente l’Arabia Saudita di limitare la copertura delle proteste in Iran da parte dei canali di notizie satellitari in lingua farsi, tra cui Iran International per esempio — un canale televisivo satellitare sostenuto in ogni senso dall’Arabia Saudita, il quale ha sede a Londra ed è popolare tra molti iraniani. Il Consiglio di sicurezza nazionale statunitense ha dichiarato di essere preoccupato per gli avvertimenti e di essere pronto a rispondere se l’Iran dovesse compiere un attacco. In risposta all’avvertimento di cui parla il WSJ, l’Arabia Saudita, gli Stati Uniti e diversi altri Stati limitrofi hanno innalzato il livello di allerta delle loro forze militari.
I Parmis Hamnava è stata uccisa a bastonate a Iranshahr, una cittadina di centomila abitanti nella provincia del Sistan e Baluchistan, nel sudest dell'Iran ...
Si tratterebbe di 15 cittadini iraniani e di un iracheno che si era recato a Baneh per partecipare a un funerale. A finire sotto processo per primo è stato il ventiduenne Mohammad Ghobadlo. Sono diverse migliaia gli individui arrestati tra cui Ali Daei, l’ex bomber che con la maglia dell’Iran aveva messo a segno 109 gol in 149 presenze tra il 1993 e il 2006. E ha lasciato intendere che alcuni dimostranti saranno condannati per aver collaborato con governi stranieri. Per questo, ha strappato dai libri di scuola le immagini dell’ayatollah Khomeini, il carismatico leader religioso che nel 1979 aveva fondato la Repubblica islamica. I Parmis Hamnava è stata uccisa a bastonate a Iranshahr, una cittadina di centomila abitanti nella provincia del Sistan e Baluchistan, nel sudest dell’Iran al confine con il Pakistan dove in queste settimane gli scontri sono stati particolarmente cruenti.
Secondo le intelligence di Washington e Riad, Teheran starebbe mettendo a punto un attacco contro le infrastrutture energetiche saudite 'anche nelle.
L'esercito americano non viene considerato un obiettivo di un attacco iraniano e per questo non sono stati aumentati i livelli di protezione, ha spiegato la fonte Usa alla Cnn. I caccia F-22 statunitensi che si trovano in Arabia Saudita sono disponibili per contrastare qualsiasi minaccia, ha aggiunto un altro funzionario Usa. Inoltre un funzionario saudita ha detto alla Galileus Web che l'Arabia Saudita ha condiviso con gli Stati Uniti informazioni su un possibile attacco.
Iran, inchiesta sulle violenze della polizia - L'indagine arriva dopo che sui social media è diventato virale un video dove si vede un gruppo di agenti di ...
Per i servizi sauditi nel mirino di Teheran ci sarebbero obiettivi nel regno e a Erbil, già bersaglio di attacchi di droni e missili balistici iraniani a fine ...
Arrivano le prime condanne a morte per le manifestazioni seguite alla morte di Mahsa Amini. Mohammed Ghobadlou, 22 anni, è stato condannato a morte da un.
La Procura di Teheran non ha ancora fornito informazioni ufficiali sul caso, ma il procuratore aveva annunciato una settimana fa che ci sarebbero state condanne a morte. Malgrado questi sviluppi repressivi, le manifestazioni continuano. Mohammed Ghobadlou, 22 anni, è stato condannato a morte da un tribunale di Teheran, con l’accusa di sedizione e rivolta contro il sistema della Repubblica Islamica.
L'intenzione di Teheran sarebbe quella di attaccare sia l'Arabia Saudita che la città di Erbil, nel Kurdistan iracheno, che ospita una base americana. Le ...
L’intenzione di Teheran sarebbe quella di attaccare sia l’Arabia Saudita che la città di Erbil, nel Kurdistan iracheno, che ospita una base americana. E’ la notizia dell’ultima ora diffusa dal “Wall Street Journal” ieri sera, che rischia di gettare altra benzina sul fuoco di un mondo che sembra entrato in una sorta di nuova era del disordine. La mossa sarebbe legata alla necessità di spostare l’attenzione dei cittadini dalle proteste interne, che continuano a sconvolgere l’Iran malgrado i tentativi di reprimerle.
Le autorità della Repubblica islamica iraniana ha issato uno stendardo rosso noto come “bandiera della retribuzione” sulla cupola principale della moschea ...
Ieri, il quotidiano statunitense “Wall Street Journal” ha fatto sapere che l’Arabia Saudita ha condiviso informazioni con gli Stati Uniti mettendo in guardia da un attacco “imminente” da parte dell’Iran contro obiettivi nel Regno e in Medio Oriente, tra cui Erbil, il capoluogo della regione autonoma del Kurdistan in Iraq. Il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca si è detto preoccupato per gli avvertimenti e ha fatto sapere che è pronto a rispondere “in difesa degli interessi e partner nella regione”. La mossa ha fatto seguito alle dichiarazioni del comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, il quale ha lanciato un avvertimento all’Arabia Saudita, minacciandola di eventuali attacchi alla luce della sua interferenza negli affari interni dell’Iran.
Tomaj Salehi è stato arrestato la settimana scorsa e costretto a una video confessione che ha allarmato familiari e attivisti per i diritti umani.
"È nelle mani di funzionari dell'intelligence" e "non è autorizzato a chiamare o ricevere visite", ha detto Iqbali, lanciando l'allarme sull'incolumità del musicista, la cui vita - a suo dire - "è ora in pericolo". Molto seguito nel suo Paese, e schieratosi subito a sostegno delle vaste manifestazioni che da sette settimane chiedono la fine della Repubblica islamica, Salehi è stato trasferito nel famigerato carcere di Evin, a Teheran, secondo quanto riferito a IranWire dai suoi familiari. Lo zio ha raccontato che è stato trasferito nel carcere dove sono detenuti i prigionieri politici
Secondo la Cia Teheran starebbe pensando ad un attacco contro Riad in una guerra per questioni interne e religiose.
Questo vedrebbe anche la partecipazione saudita nello stesso campo di gioco, in ossequio ai migliorati rapporti tra Riad e Gerusalemme, e in ordine all’esigenza di entrambi di ridimensionare il pericolo iraniano. Inoltre, Israele ha incrementato il suo supporto all’Ucraina, fornendo preziose informazioni d’intelligence utili a neutralizzare gli attacchi dei «droni kamikaze» e continuando a colpire ora le fabbriche al di fuori del territorio iraniano per rallentarne la produzione, ora i convogli di armi iraniane dirette verso Russia e Bielorussia (da dove sono partiti molti degli attacchi di droni delle ultime settimane). Con il loro strapotere, infatti, tali soggetti hanno trasformato questo grande Paese in una teocrazia armata e aggressiva, che cerca una fase espansiva per celare la debolezza delle politiche economiche e sociali interne. L’Ucraina oggi non dispone dei mezzi per difendersi dai missili balistici che l’Iran starebbe per fornire alla Russia, e dunque al Pentagono si studia la risposta eventuale, così come A Gerusalemme valutano la condivisione di sistemi di difesa missilistica (di cui però gli israeliani sono sempre stati molto gelosi). Se fino a ieri a preoccuparsi dell’impiego di droni militari erano soprattutto gli israeliani – «quei velivoli impiegati in Ucraina rappresentano un test per poi colpire Israele» avevano affermato fonti della sicurezza di Gerusalemme – oggi lo è anche l’Arabia Saudita, baluardo della corrente dell’Islam sunnita nel mondo e arcinemico degli Ayatollah sciiti. Terzo: che il valore di questi armamenti è superiore alle previsioni, e che i modelli di ultima generazione funzionano piuttosto bene.
Giuliano Ferrara è lettura imprescindibile, tuttavia stavolta entro nel merito di un suo articolo sul Foglio per dire che... no, contro l'orrore iraniano ...
Ci sono moltissime ragioni per NON fare a meno della quotidiana lettura del E’ affascinante come costruisce il suo periodare, come costringe ogni volta a leggere avido dal primo all’ultimo capoverso le sue “intemerate”. Potrà (accade anche ai migliori) che sostenga cose difficili da digerire, potrà eccedere nella “provocazione”, talvolta perfino gigioneggiare.
Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, commentando le notizie apparsa sui media americani secondo cui l'Arabia Saudita ...
Stanziati 100mila euro per provvedere all'emergenza sanitaria e ai bisogni primari della popolazione coinvolta.
I fondi stanziati fanno parte del cotributo europeo dei fondi per la risposta alle emergenze in caso di disastro (DREF) della federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna rossa (IFRC). I fondi europei sosterranno la Croce Rossa iraniana (IRC) nella distribuzione immediata di assistenza tramite la distribuzione di prodotti umanitari vitali, pacchi di cibo e materiali per il ricovero in emergenza come tende, coperte e tappetini. Saranno oltre 11 mila le persone che beneficeranno dell'aiuto nella zona più colpita ad Ovest della provincia dell'Azerbaijan nel Nordovest del Paese.
Nelle università iraniane gli studenti che protestano sono impermeabili all'ideologia islamista così come agli slogan anticapitalisti.
Così quando la Guida Suprema inveisce contro il grande satana un momento e poi posa come l’ayatollah della porta accanto quello dopo, chinandosi a baciare un bambino a favor di telecamera, la distanza tra la realtà di un leader che non muove un sopracciglio davanti all’uccisione di ragazze di 15 anni, e la contro-narrazione del padre nobile vittima dei soliti complotti occidentali è troppo grande, troppo smaccata, per non risultare grottesca, e in un Iran sempre attento a riconoscere i simboli nella trama degli eventi, la propaganda s’inabissa ulteriormente non appena il bambino chiamato a ingentilire l’immagine austera di Khamenei si ritrae per evitare di baciarlo. Lo ha fatto con il tono di sempre, come se il mondo fosse ancora quello di prima, un mondo senza graffiti che lo insolentiscono sui cassonetti, senza madri che lo maledicono sulle tombe dei figli, senza ragazzine di terza media che si fotografano mentre alzano il dito medio verso la sua effigie, senza pasdaran costretti a lanciare bombe acustiche per soffocare il grido “Morte a Khamenei” che da sette settimane scandisce le notti del quartiere di Ekbatan. Ma la verità è che in Iran il mondo non è più lo stesso, ogni mattino porta con sé l’annuncio del funerale di un nuovo ragazzo o la celebrazione di un ennesimo quarantesimo giorno, l’aria è satura di collera, di orgoglio e di speranza, ogni parola ha un peso diverso, persino quelle pronunciate milione di volte come martire o eroe, nulla può funzionare allo stesso modo, nemmeno la propaganda.