Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto ...
Simona Malpezzi, che rispetto e di cui apprezzo l’onestà intellettuale, e a chi in queste ore mi sta attaccando, chiedo cortesemente di leggere non il titolo volutamente fuorviante de La Stampa ma il testo della mia intervista correttamente riportata dal giornalista Paolo Colonnello e correttamente ripresa da alcune agenzie in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 aprile tanto da averlo celebrato da ministro della Difesa. Infine la risposta a chi polemizza proprio per il contenuto dell'intervista rilasciata a La Stampa. A chi gli contesta di essere un capo di partito, La Russa risponde per le rime: «Contesto questa cosa e rivendico di poter mantenere la promessa solenne davanti al Senato di essere presidente di tutti, sforzandomi di garantire sia maggioranza che opposizione. Oppure ricordo il Presidente del Senato Forlani: altro che La Russa! Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Manifestazioni di parte che poco hanno a che fare con la festa della democrazia.
Il Viminale fa lo gnorri, mille persone attendono un porto sulle navi #Ong. Intanto La Diciotti della guardia costiera ne soccorre 400.
Tutte le ultime news sul nuovo governo Meloni. La premier stringe sui sottosegretari mentre su Ignazio La Russa scoppia la polemica.
[nella squadra dei sottosegretari](https://www.repubblica.it/politica/2022/10/30/news/sottosegretari_governo_meloni_quote_rosa_e_indagati-372170365/) che sceglierà il presidente del Consiglio". Il 25 aprile fu la vittoria della libertà e della democrazia contro il regime fascista e la conclusione di un guerra patriottica per liberare l'Italia dall'esercito nazista occupante". "La mia scelta per la libertà e la democrazia è sempre stata totale. "Il 25 aprile è festa nazionale perché la Repubblica e la Costituzione senza la lotta di Liberazione contro il nazifascismo non ci sarebbero stati. "Quello di oggi è stato un incontro di cortesia e di amicizia". E sono due le sfide principali che il presidente del Consiglio si trova davanti: il completamento, a Roma, della squadra di governo, con la nomina dei vice ministri e dei sottosegretari, e il debutto, a Bruxelles, nella prima missione da premier. Parleremo di Pnrr, di ambiente e della crisi energetica". [Carlo Nordio](https://www.repubblica.it/politica/2022/10/21/news/berlusconi_nordio_ministro_giustizia_governo_meloni_pm_preoccupati-370964016/), è "uno straordinario professionista. Un bel problema per Meloni che il suo alleato la pensi così". In ospedale Calderoli ha incontrato il presidente del Veneto Luca Zaia con il quale, ha detto, "abbiamo lavorato sull'autonomia". [Giorgia Meloni](https://www.repubblica.it/editoriali/2022/10/29/news/marcia_su_roma_giorgia_meloni_fascismo-372150319/) stringe sui sottosegretari mentre su [Ignazio La Russa](https://www.repubblica.it/politica/2022/10/19/news/ignazio_la_russa_presidente_senato-370643216/), presidente del Senato, scoppia la polemica: "Le celebrazioni del 25 aprile? La giunta chiederà di essere ricevuta dal ministro Nordio "per poter rappresentare compiutamente le ragioni di contrarietà al decreto legge, riservandosi ogni ulteriore iniziativa di contrasto e di protesta nei confronti di un provvedimento che giudica di straordinaria gravità".
Il presidente del Senato scrive al direttore della Stampa: «La mia intervista non meritava quel titolo... Il mio sforzo è teso a superare divisioni molto ...
Basta che dica l’opposto di quello che ha dichiarato a La Stampa». L’ostracismo e il tentativo di criminalizzazione su questi argomenti storici non hanno ragion d’essere». Però, anche se mi sbagliassi, e davvero quell’argomento ci avesse aiutato, il mio giudizio non cambierebbe». E aggiunge: «Il percorso che porta alla completa pacificazione e alla fine dell’interminabile dopoguerra è davanti a loro, facile da prendere. Bisognerebbe onorarlo evitando affermazioni e atteggiamenti che invece dividono». E gli avevo persino creduto». Forse in cuor suo si è reso conto che la mia intervista non meritava quel titolo e che, le piaccia o meno, il mio sforzo è teso a superare divisioni molto spesso strumentali e a fare quanto in mio potere per contribuire a riunire la Nazione attorno a valori comuni e a una storia condivisa. A maggior ragione non mi spiego perché Lei, che al Sacrario andrà il 4 novembre, tiene in casa quel busto del Duce, che il 10 giugno 1940 scaraventò l’Italia nell’abisso della Seconda, unendosi a Hitler. A parte questo, trovo ancora più “divisivo” il Suo distinguo, basato su singoli episodi di intolleranza verificatisi in passato: certo, odiosi e inaccettabili, ma del tutto marginali rispetto al valore della celebrazione. Già il fatto che la seconda carica dello Stato a quella domanda replichi “Dipende”, apre (o conferma?) scenari inquietanti per me e per chiunque abbia a cuore la Repubblica nata dalla Resistenza e fondata sulla libertà e l’uguaglianza. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Il presidente del Senato Ignazio La Russa scrive al direttore della