Ferrari 499P

2022 - 10 - 30

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Ferrari 499P: Cavallino di ritorno, cinquant'anni dopo (ClubAlfa.it)

Cinquant'anni dopo l'addio alle competizioni di durata, la storia si ripresenta e il Cavallino Rampante presenta la bellissima Ferrari 499P.

Particolarmente sofisticato appare anche l’intero impianto frenante con sistema brake-by-wire che permette il recupero dell’energia cinetica in frenata sull’assale elettrico anteriore oltre che di coniugare precisione e immediatezza nella risposta con durata e alti valori di affidabilità. Le ragioni aerodinamiche che si instaurano in questa nuova Ferrari 499P non pregiudicano uno stile curatissimo dal Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni. Il regolamento della classe Le Mans Hypercar prevede l’utilizzo di propulsori ibridi abbinati alla trazione integrale, in accordo con un peso minimo che non dovrà essere inferiore ai 1.030 chilogrammi. La Ferrari 499P adotta questa denominazione volendo citare i prototipi del Cavallino Rampante di un tempo identificati appunto da una lettera P; se invece vi state chiedendo a cosa fa riferimento il dato numerico pari a 499, si tratta della cilindrata unitaria del propulsore installato a bordo. Abbiamo affrontato questa sfida con umiltà, ma consapevoli di una storia che ci ha permesso di conquistare più di 20 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans”. Il passato che si fa presente insiste anche nella denominazione stessa di questo prototipo appartenente alla classe

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Ferrari 499P, la nuova hypercar di Maranello punta dritto alla 24 Ore ... (Il Fatto Quotidiano)

Il carico di aspettative attorno alla nuova 499P è quindi elevato, come quello tecnologico: quattro ruote motrici, aerodinamica sopraffina e un super propulsore ...

Infine, sul tetto della vettura, è disposta una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio. Già il nome della nuova hypercar di Maranello è tutto un programma, dal sapore storico per giunta: in passato, infatti, la lettera “P” identificava i prototipi emiliani e precedeva il numero della cilindrata unitaria del motore, 499 centimetri cubici nel caso del nuovo bolide ibrido. “Ci siamo cimentati con la concezione e la progettazione di una vettura completamente nuova e particolarmente complessa in ogni sua parte”, spiega Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari GT Track Car Development: “Una sfida inedita che ha stimolato tutti a mettere in gioco le risorse migliori e ha portato ad una collaborazione a 360° che ha coinvolto tutte le aree aziendali e i partner tecnici. Mentre l’impianto frenante integra un sistema di “brake-by-wire”, necessario per consentire il suddetto recupero dell’energia cinetica in frenata. Trattasi di un’unità ERS – Energy Recovery System –, cioè di un motore da 272 Cv che recupera energia nelle fasi di decelerazione e frenata (conservata in un pacco batterie a 900 Volt) e che viene restituita quando serve ad alimentare l’asse anteriore motorizzato. Quello di Ferrari nella classe regina del Mondiale Endurance è un ritorno che si è fatto attendere mezzo secolo: spetterà ora alla nuova 499P raccogliere l’eredità della 312 P e, perchè no, provare a far svanire i malumori derivanti dalla Formula 1, dove il Cavallino non vince ormai da troppo tempo.

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