Articolo di Redazione. 23 ottobre 2022 10:23. L'autore ha confrontato i consumi di gas per riscaldamento e di elettricità per la luce, nei mesi invernali, ...
. Curando di non accrescere lo stress da rientro da quella estiva, in quanto il periodo da sperimentare cade tra dicembre e febbraio, a seconda del luogo e dell’immobile. Dati alla mano, con la immediata adozione di lampade a Led (il cosiddetto relamping) potrebbe ogni ora aversi al più (non è infatti detto che anche di prima mattina d’inverno non debbano accendersi le luci, anzi) un fabbisogno serale aggiuntivo diffuso di energia elettrica di 0,5-1,0 Wh per metro cubo costruito; a fronte, il risparmio di calore, ogni ora di punta del freddo, andrebbe da un minimo di 1 Wh/mc per fabbricati ben coibentati in zone temperate, fino a 5-10 Wh/mc per quelli poco isolati in climi più rigidi. Anche assumendo un fattore 3 tra i rendimenti globali di produzione di calore e di elettricità, far slittare di 1 ora la fruizione degli edifici più energivori e con impianti meno efficienti potrebbe far risparmiare al sistema Italia, nelle condizioni più severe delle zone climatiche E ed F, da 0,2 fino a 1 mc di metano ogni 1000 metri cubi edificati (in Italia, tra abitazioni, uffici e commercio, abbiamo 18 miliardi di mc costruiti). Fatti i conti, con un’ora di slittamento in avanti dell’apertura, poniamo dalle 8:30 alle 9:30, in generale i fabbisogni di calore diminuirebbero, in assoluto, quanto più (da 2 a 3 volte) il mese è freddo; e, in termini relativi, comunque dell’ordine di grandezza del 10%. E senza ulteriori abbassamenti della temperatura interna, a tutela – in una popolazione che invecchia - dei più vulnerabili da freddo e umidità. Lo constatai osservando i profili orari del fabbisogno termico nel grande campus (dell’ordine di un milione di mc) della Università di Tor Vergata in qualità di energy manager anni or sono. Il fabbisogno di calore per riscaldamento dipende da un numero di fattori. L’autore ha confrontato i consumi di gas per riscaldamento e di elettricità per la luce, nei mesi invernali, con o senza ora legale. E poiché la discesa di temperatura è più blanda della salita, la maggior dispersione di calore serale sarà più che compensata dal forte risparmio al mattino. Abbassare la temperatura interna è la soluzione banale: spalma su tutte le ore un delta secco di minori consumi. E poiché d’inverno le giornate sono brevi e il sole sorge tardi, il profilo invernale di temperatura dell’aria è caratterizzato dal contrasto tra una ripida salita (da noi, in sole 6-7 ore) dall’aurora al primo pomeriggio; e una successiva molto più lenta discesa (fin di 17-18 ore) di sera e di notte.Se estendessimo l’ora legale anticiperemmo l’uso degli edifici, andando incontro alle temperature esterne minime. Guai invece a ridurre i ricambi d’aria, pena un favoreggiamento inaccettabile della diffusione di patogeni d’ogni risma (il Sars-CoV-2 si spera almeno abbia impartito una severa lezione al riguardo).