L'unica biografia esistente di Attilio Teruzzi, che 100 anni fa guidò la spedizione fascista nella Capitale, è stata scritta da una storica della Columbia ...
L'evento del giorno a Roma, a meno di una settimana dalla marcia destinata a cambiare la storia d'Italia, è la rappresentazione al Palatino della Fedra di ...
Il suo governo è “ormai morto”, i fascisti “vedono arrivare la loro parte discendente e faranno qualunque pazzia ove non si trovi il modo di prenderli”, la situazione “è urgentissima”. È al fascismo che spetta il governo”. Vi è un tempo per essere legalitari e un tempo per essere rivoluzionari”. Resterà a Milano sia per continuare il gioco sui due tavoli, quello dell’insurrezione e quello della trattativa, sia per evitare di restare invischiato nelle trame che stanno tessendo nella Capitale i fascisti antimarcia: De Bono, De Vecchi, Grandi, Ciano. E si fonda sulla idea di coalizione: dentro i popolari, i liberali e anche qualche socialdemocratico. Ma nel complesso ritiene che la situazione politica si sia “rischiarata” e sia imminente una “pronta soluzione”. Lui ricambia con un poco lusinghiero: “Di Roma non vedo che la cloaca” e Il Popolo d’Italia sceglie proprio questa giornata per annunciare l’accordo tra Mussolini e D’Annunzio sulla Federazione del Mare, in seguito al quale d’Annunzio ordina ai suoi legionari di smobilitare. Ma ancora non respinge l’invito per il 4 novembre e anzi quando parte, il 23 ottobre, saluta Facta con un “Ci rivedremo a Roma” che suona quasi come assenso. Quando entra l’autore il pubblico scatta in piedi per salutarlo con un tonante “Per d’Annunzio eja eja eja. E’ l’occasione, inizialmente prevista per il 7 novembre, per disinnescare la mina Mussolini con un grande appello all’unità nazionale lanciato dal solo uomo ancora più popolare di Mussolini anche a destra. Le celebrazioni, per la prima volta, si svolgeranno di fronte all’Altare della Patria. Il giorno prima l’Associazione mutilati di guerra ha ufficializzato la decisione di fare del 4 novembre, data della vittoria nella guerra, festa nazionale.