Adolfo Urso

Chi è Adolfo Urso, giornalista e imprenditore, scelto come ministro del Made in Italy nel nuovo Governo Meloni e già viceministro del Commercio estero.

Convinto sostenitore del sostegno alla resistenza ucraina contro la Russia e dell'invio di aiuti militari a Kiev, proprio lui, politico di lungo corso tra i più vicini alla leader di FdI, vola in missione in Ucraina e poi negli Usa poco prima della tornata elettorale del 25 settembre: obiettivo rassicurare sul sostegno dell'Italia a Kiev, sulla collocazione internazionale del nostro Paese nell'Unione europea e nell'Alleanza Atlantica. Fin dagli anni Ottanta nella Direzione Nazionale del Fronte della Gioventù, è tra i fondatori di Alleanza Nazionale. Nel 2008 è tra i fondatori del Popolo della Libertà, componente dell'ufficio di Presidenza del Pdl, nel 2010 con Futuro e Libertà, nel 2011 con l'associazione FareItalia, nel 2013 aderisce a Fratelli d'Italia.

Urso, che ha vissuto tutte le fasi della destra post fascista ed è molto attento alla storia nera d'Italia, è noto per essere stato l'ex ... Scopri di più!

Insieme a lui Gabriele De Francisci, un militante “nero” nei Nuclei armati rivoluzionari che Di Fioravanti è stato «testimone delle nozze con Mambro», si legge in alcuni atti giudiziari. La curva dei finanziamenti di Farefuturo è cresciuta in coincidenza della nomina di Urso al Copasir. La strage ha provocato 85 morti e oltre 200 feriti, per la quale sono stati condannati da tempo in via definitiva Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini (ergastolo i primi due, trent’anni il terzo, minorenne all’epoca dell’attentato) e, più recentemente e per ora solo in primo grado, Gilberto Cavallini e Paolo Bellini. De Francisci, ha scritto Giovanni Tizian, è citato ampiamente in una relazione del 1989 sull’omicidio di Piersanti Mattarella come soldato neofascista legatissimo ai capi dei nuclei armati. Un rapporto non penalmente rilevante ma ma di cui è stata messa in discussione l’opportunità. La Iws «opera nel settore della consulenza e assistenza a professionisti e imprese», in particolare «nella internazionalizzazione delle loro attività». Carafano è stato indicato dalla stampa internazionale tra gli esperti scelti da Donald Trump per comporre il team di transizione dopo la sua elezione. La dote di Urso non è solo politica. Parte del giro siciliano del partito di Giorgia Meloni, la sua carriera politica in realtà lo ha portato a Roma da tempo. Celebre il suo recente viaggio negli Stati uniti, presentato come politico di Meloni ma anche da presidente del Copasir. L’apice lo ha raggiunto con la presidenza del Copasir, il comitato parlamentare che vigila sui servizi segreti, un risultato che adesso si avvia a superare. Dal 1994, dirige la rivista Charta Minuta, che poi diventerà il bimestrale della fondazione da lui promossa, Farefuturo.

Adolfo Urso è nato a Padova nel 1957. Laureato in sociologia all'università “La Sapienza” di Roma e giornalista professionista dal 1984, ha collaborato con ...

Direttore dal 1994 della rivista “Charta minuta”, è stato promotore della fondazione Osservatorio parlamentare e nel 2007 ha costituito la Fondazione Farefuturo, della quale è stato segretario generale e poi presidente. Laureato in sociologia all’università “La Sapienza” di Roma e giornalista professionista dal 1984, ha collaborato con “Il Secolo d’Italia”, è stato vice-direttore del quotidiano “Roma” e caporedattore de “L’Italia settimanale”. Nel 2015 Urso aderisce a Fratelli d’Italia e nel 2018 viene eletto al Senato.

Politico di lungo corso scuola Msi-An, nella passata legislatura era presidente del Comitato parlamentare per la presidenza della Repubblica.

Esperienza che, dieci anni più tardi, viene riconosciuta e 'premiata' a livello istituzionale con la nomina a ministro delle Imprese e del Made in Italy A cavallo degli anni Dieci del Duemila ha aderito al Pdl e a Futuro e Libertà, mostrando sempre lealtà ai governi Berlusconi, per i quali ha ricoperto il ruolo di viceministro dello Sviluppo economico e prima ancora di viceministro delle Attività produttive. Tra i principali fautori della svolta di Fiuggi che ha portato alla nascita di An, dove ha introdotto i lavori come segretario generale, negli anni si è distinto per le sue posizioni moderate, più governiste che identitarie, a favore dell’unità dell’alleanza di centrodestra.

Con la fiamma mette piede in Parlamento nel 1994 quando militava nell'Msi e con la fiamma entra nel nuovo governo guidato da Giorgia Meloni.

Nel 2008 è tra i fondatori del Popolo della Libertà, componente dell’ufficio di presidenza del Pdl, nel 2010 con Futuro e Libertà, nel 2011 con l’associazione FareItalia, nel 2013 aderisce a Fratelli d’Italia. Il senatore FdI, già viceministro alle Attività produttive con delega al Commercio estero per otto anni nei governi Berlusconi II e III, approda al dicastero di via Veneto nel nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Con la fiamma mette piede in Parlamento nel 1994 quando militava nell’Msi e con la fiamma entra nel nuovo governo guidato da Giorgia Meloni.