L'istrionico attore che è il mattatore assoluto del film di Edoardo Falcone Il Principe di Roma, in anteprima nella sezione Grand Public alla Festa.
Infine sulla crisi del cinema e al ritorno nelle sale (Il Principe di Roma uscirà il 17 novembre distribuito da Lucky Red che co-produce con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema): "Bisogna combattere, provarci perché la sala è un’altra cosa. "L’essere umano è convinto di essere immortale, ma ad un certo punto sbatte contro la realtà e si rende conto che non è così". E aggiunge: "Non è un film sociale, tema trito e ritrito, è piuttosto un film di redenzione". "Faticoso ma bellissimo e poi - scherza - c'è solo un 'li mortacci tua' in tutto il film". Glielo permetterà un accordo scellerato con il principe Accoramboni (Sergio Rubini) che gli darà la mano di sua figlia in cambio di una cassa piena di denaro per risanare i suoi "buffi". Marco Giallini "principe di Roma", tra Scrooge e Gigi Magni.
Roma, 15 ott. (askanews) – Marco Giallini si è trasformato in uno Scrooge “alla romana”, ricco, avido, egoista e disposto a tutto pur di acquisire un titolo ...
Per Edoardo Falcone e Marco Giallini è il terzo film insieme dopo “Se Dio Vuole” e “Io sono Babbo Natale”. Tra favola e ironia, il film prende spunto dal celebre Canto di Natale di Charles Dickens, spostando però la storia in una Roma del 1829 “dove non ci si diverte più” ed eliminando il Natale. È “Il Principe di Roma”, protagonista del nuovo film di Edoardo Falcone presentato nella sezione Grand Public alla 17esima Festa del Cinema di Roma.
L'attore presenta Il Principe di Roma alla Festa del Cinema di Roma.
L'attore sottolinea poi il tema della pellicola: «Non è un film sociale, tema trito e ritrito, è un film di redenzione». Spero che la gente lo capisca, e torni in sala a vederlo». «Il tema è universale -spiega- e non strettamente collegato all'epoca L'essere umano è convinto di essere immortale, ma ad un certo punto sbatte contro la realtà e si rende conto che non è così». La romanità come atteggiamento non la sento più, un tempo c'era la solidarietà, le persone avevano un cuore grosso» Non volevamo contrabbandare la solita romanità, ma dare un po' di respiro alla romanità vista sempre e solo come coattagine». «Faticoso ma bellissimo e poi - scherza - c'è solo un “li mortacci tua” in tutto il film».