Chi è Sauron? Chi è lo Straniero? E quali sono le differenze con i libri in questo episodio 8.
Perché i Silmaril sono finiti uno in cielo (la stella di Earendil, padre di Elrond), uno inabissato nell'oceano e uno in una fossa ardente (ovvero cielo, mare, terra). D'ora in poi la strada è in discesa, e non vediamo l'ora che esca la stagione 2. Quando, alla fine dell'allucinazione indotta, Galadriel urla in faccia a Sauron che come lo ha salvato lo distruggerà, oltre a ricordarci la tipica minaccia delle mamme di una volta, ci è venuta in mente la scena - sempre da La Compagnia dell'Anello - in cui una Galadriel fuori di sé è tentata di farsi consegnare l'Unico Anello da Frodo. "Quando sei in dubbio segui sempre il tuo naso" dice, ovvero la stessa identica frase che Gandalf dice a Merry dopo che a Moria la Compagnia dell'Anello si era fermata per permettere a Gandalf di scegliere la "strada di cui non ho memoria". Ma è anche vero che se lo Straniero fosse Gandalf potrebbe significare che magari sta cercando proprio i suoi colleghi in blu, e soprattutto si spiegherebbe il suo affetto per gli Hobbit. Alla fine Galadriel non si fa convincere e minaccia di morte Sauron, che a questo punto la fa affogare nella visione. Ma sinceramente ci sentiamo di giustificarlo: in un prequel, dove molte cose sul futuro sono già note (come la sopravvivenza di Isildur, ad esempio), qualche colpo di scena va lasciato agli sceneggiatori, e se avessero chiamato Annatar il presunto re delle Southlands sarebbe stato mascherato alla prima scena. "Non oscuro" dice Sauron, che vuole convincere di voler solo salvare la Terra di Mezzo da sé stessa e dalle ferite inflittele da Morgoth da cui si professa emancipato, e incidentalmente di governarla insieme a lei. Nori saluta i genitori, la sorella, l'amica Poppy che sembra destinata a diventare la nuova trova-sentieri (Malva non sembra capace neanche di guardare una mappa) e va dal suo amico, che prima la invita a fare strada e poi decide di seguire il naso (vedi sotto/2). E intanto Sauron, bello come il buio, è arrivato a Mordor, dove presumibilmente dovrà sconfiggere quello che parlando a Galadriel ha definito come "nemico comune", ovvero Adar. E via, quindi lo Straniero è una di quelle creature divine (per la precisione cinque Maiar) che i Valar, a loro superiori, mandano verso est nella Terra di Mezzo ad aiutarne gli abitanti contro il crescente potere di Sauron. Sauron a questo punto non lascia ma raddoppia, cercando di convincere Galadriel a unirsi a lui, prima comparendogli come il fratello Finrod che in sostanza giusitifica la morte degli Elfi come fosse un equivoco, e poi riportandola sulla zattera dove si erano conosciuti.
Il finale della serie fantasy è ciò che i più si aspettavano. Ecco la recensione corredata dai commenti degli showrunner Jd Payne e Patrick McKay.
Quello che diremo è che se la prima stagione riguardava il male che emerge dall'ombra; nella seconda, il male è ormai emerso, è attivo e ha un piano. Volevamo tenere il grande cattivo nell'ombra, ma volevamo anche che fosse parte integrante della storia e che la sua malvagità fosse tangibile nella storia”, e hanno continuato “Si sa che Sauron è un ingannatore e può adottare molte forme e travestimenti. A Payne e McKay manca chiaramente l’esperienza e la malizia di autori più stagionati e a loro agio con le produzioni mainstream. Ciò che conta davvero per noi è l'autenticità emotiva di questi personaggi e delle relazioni e l'aspirazione di cercare di catturare il tono speciale della saga” hanno continuato. “È difficile, ma non troppo, [scrivere lo show] si tratta di mistero, di enigma o di indizi.” hanno spiegato i due. [Il Signore degli anelli – Gli anelli del potere](https://www.wired.it/article/il-signore-degli-anelli-gli-anelli-del-potere-recensione-primi-episodi-senza-spoiler/) di Prime Video è finita.
Parlando con The Hollywood Reporter, gli showrunner J.D. Payne e Patrick McKay spiegano che, dopo la rivelazione di Sauron nel finale della prima stagione, le ...
Nonostante ciò, la serie del Signore degli Anelli di Prime Video è stata vittima di troll online, molti dei quali si sono scagliati contro la retorica sessista e razzista. La serie è stata un successo di critica tra i recensori, molti dei quali sono rimasti colpiti dalla sua portata epica e dalla fedele ricostruzione del mondo. “Sarebbe stato molto allettante rendere la prima stagione di questo show ‘The Sauron Show’, molto incentrata sui cattivi”, ha detto il regista.
Si conclude la prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la serie TV targata Amazon Prime Video: riflettiamo sul finale e...
È anonima, in questo senso, e si rifà anche un po' troppo alle creazioni cinematografiche di Peter Jackson, come un allievo timido che non ha ancora scelto che strada percorrere. - che non confonde gli spettatori a digiuno di Tolkien e si appoggia a una realizzazione tecnica assolutamente straordinaria, sia sul fronte visivo - che include non solo gli effetti speciali, ma anche il trucco e i costumi - sia su quello musicale, anche perché Bear McCreary è la solita garanzia di qualità. Il potenziale per fare di meglio c'è sicuramente, ma forse servirebbero autori più coraggiosi e talentuosi per esprimerlo, e magari anche qualche vera star in un cast buono ma non sempre sul pezzo. Nonostante la maestosità della fotografia, spesso dovuta più alla computer grafica che al talento umano, Gli Anelli del Potere è una serie che non ha caratteri distintivi specifici, che non corre rischi e che non azzarda riprese o soluzioni tecniche particolarmente creative o autoriali. Se non altro, questo confronto ha allungato le ombre che la serie ha proiettato su Galadriel fin dall'inizio, presentandola come un personaggio tormentato da un conflitto interiore che sembrerebbe essersi lasciata alle spalle consegnando il pugnale di suo fratello. Si scopre però che lo Straniero non è Sauron manco per niente quando i cultisti mettono in pericolo Nori e i Pelopiedi accorsi a cercarlo: dobbiamo dire che lo scontro tra queste forze della natura è stato spettacolare, complice una buona scenografia, una sana dose di effetti speciali e qualche riferimento ai film di Peter Jackson e alla battaglia tra Gandalf e Saruman nella torre di Orthanc. Insomma, ripete praticamente le stesse battute dei film di Peter Jackson, alcune delle quali sono prese direttamente dai libri di Tolkien, e in un certo senso questa soluzione ci apparsa anche un tantino stucchevole (specialmente quando invita Nori a "seguire sempre il suo naso") ma non possiamo negare che ci abbia strappato un gran sorriso. Dobbiamo ammettere di aver temuto che il "duello" mentale con Galadriel stesse per sfociare in una specie di rilettura in chiave anti-eroica di uno dei più grandi cattivi nella storia della letteratura fantasy, ma per fortuna gli showrunner si sono fermati al momento giusto. Il regista Wayne Che Yip non ci aveva particolarmente colpito nelle settimane precedenti, ma al finale di stagione ha lavorato sicuramente meglio. Quella dei Pelopiedi è stata la più movimentata, dato che ci ha mostrato uno scontro tra i misteriosi cultisti e lo Straniero. Basta fare un giro della rete per leggere i più svariati commenti: c'è chi l'ha adorata, chi l'ha odiata senza riserve, chi si è trovato nel mezzo, e le ragioni sono le più disparate perché quando si parla de Il Signore degli Anelli, ogni fan del libro, dei film o delle opere tolkienane in generale reagisce in modo diverso. Così facendo, comunque, abbiamo apprezzato quello che Amazon Prime Video ha portato sullo schermo spendendo un fantastiliardo di dollari, ma non possiamo negare che alcune cose ci hanno fatto storcere il naso.
La recensione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 1x08, appuntamento conclusivo con la prima stagione delle serie Amazon Prime Video, ...
Non mancano sostanza e contenuti, ma è la struttura di alcune relazioni e lo sviluppo di alcuni dialoghi e storyline a non convincere come invece dovrebbe. Ritmo, confronti, interpretazione e scrittura sono tra i massimi finora storici della serie, che ormai in navigazione verso la seconda stagione dovrebbe mantenere questa qualità e, anzi, migliorarla ancora di più, così da arrivare all'Unico più in forma che mai, pronta alla battaglia finale della Seconda Era. La storia d'origini del personaggio, dunque, non è ancora completa, e lo sviluppo ancora lungo e ricco di curiosità da scoprire. Questo non ci è ancora dato saperlo, ma forse un'indizio potrebbe celarsi nella presentazione stessa che Tolkien fece degli Anelli del Potere nei suoi scritti, tradotta in canto proprio in chiusura di stagione: tre anelli agli elfi (prima stagione), sette ai nani (seconda stagione), nove agli umani (terza stagione) e uno all'Oscuro Signore (quarta stagione). Non fatevi trasportare troppo dai sentimenti, però: per bocca degli showrunner, l'Istar ha mostrato nel corso di questa prima stagione tanti elementi legati a ognuno degli Stregoni conosciuti, e la domanda da continuare a porsi non è che nome abbia ma chi egli in realtà sia. Sì, Halbrand è Sauron, nella sua versione umana, quella che nei libri è conosciuta come Annatar, "Signore dei Doni", e che qui la serie non tarda infatti a citare. Ed è così che si conclude in effetti questa prima stagione del Signore degli Anelli: in modo bilanciato e mostrando la finitura dei Tre Anelli Elfici, i primi in assoluto mai creati, mettendo finalmente in moto il grande piano di Sauron verso la creazione dell'Unico. In effetti, lo Straniero è stato indicato non in poche teorie dei fan come il possibile Signore Oscure sotto mentite spoglie e proprio a causa di questi dettagli elencati anche dalla donna in bianco, ma alla fine si è rivelato il depistaggio che sospettavamo. Ed è qui che l'Istar pronuncia una frase ben nota agli amanti di Tolkien e della Trilogia di Peter Jackson, solo votata alla dolcezza e non all'olezzo: "Quando sei indubbio, Eleanor Brandipiede, segui sempre il tuo naso". Scegli di accompagnarlo anche Nori, che spinta dalla famiglia abbandona definitivamente la sicurezza per vivere con coraggio e scoprire il vasto mondo che in qualche modo era stato "precluso" ai piccoli pelopiedi. Raggiunto dal primo gruppo, lo Straniero viene identificato come Sauron: la caduta dal cielo, la resistenza al fuoco, i suoi poteri di dominio sulla natura e la memoria offuscata. Chiaro anche questi otto appuntamenti con la serie fantasy Amazon fossero a loro volta solo la fine dell'inizio della vera grandeur e dell'epica intrinseca nell'universo creato da Tolkien, elemento ben chiarificato in questo final(on)e di stagione denso di emozioni e risposte.
La guerra contro Morgoth è stata vinta, ma Galadriel non si rassegna all'idea che Sauron possa essere sfuggito, così continua a dargli la caccia.
I nani si sono fatti nel mentre sempre più ostili ai visitatori e solo Elrond, che è stato amico di Durin, può sperare di collaborare con loro. Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è la più costosa serie di sempre e i soldi li fa vedere tutti, in una ambiziosa e controversa epica fantasy sulle insidie del Male. Non accetta di abbracciare la pace nemmeno quando il suo sovrano, Gil-galad, le offre di ritornare nella bucolica Valinor.
Luci e ombre della prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la nuova serie tv targata Amazon Prime Video. La recensione finale.
E ancora, si può ritenere Gli Anelli del Potere una serie che merita di essere guardata? Oltre che per l’impianto scenografico, infatti, sono poche le serie fantasy che vantano una storia epica come quella de Gli Anelli del Potere. Tutti elementi che rendono in tutto e per tutto Gli Anelli del Potere una grandissima produzione. Così come la stessa lentezza per cui è stata criticata, dal momento che il presentimento diffuso è che questa prima stagione non abbia fatto altro che gettare le basi per arrivare, poi, alla storia vera e propria. poi perché tutto quello che riguarda Il Signore degli Anelli è un qualcosa capace di creare un livello di hype pazzesco. Un quesito che sicuramente si staranno ponendo in molti, ora come ora, e che rappresenta un punto da non sottovalutare, in vista delle prossime stagioni.
Con la conclusione della prima stagione, Gli Anelli del Potere lascia diverse certezze ma anche qualche dubbio; qui facciamo il punto della situazione senza ...
“Montagne russe di Mordor”; non è mia, ma di un amico che qualche giorno fa condivideva la propria opinione riguardo al Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere, classificando la megaproduzione targata Prime Video come incostante, in termini di racconto, a fronte di scelte visive davvero buone. Di contro non ho gradito altre linee, tipo quelle capitanate da Bronwyn (Nazanin Boniadi) e Arondir (Ismael Cruz Cordova), e praticamente tutte le faccende ambientate dalle parti di Númenor, nonostante mi ci trasferirei volentieri e sui due piedi. Personalmente sono andato particolarmente d’accordo con le vicende dei pelopiedi affidate principalmente a Markella Kavenagh, nei panni di Nori, e al suddetto Weyman; con gli amichevoli bisticci tra Elrond (Robert Aramayo) e Durin (Owain Arthur), ma soprattutto – chi lo avrebbe mai detto! Soprattutto, ad avermi convinto è stata la caratterizzazione del misterioso Straniero interpretato da Daniel Weyman, forse il personaggio più intrigante per le implicazioni sovrannaturali che si porta appresso, quanto per come vengono espresse a livello visivo e narrativo. A volte quando l’autore di una disamina desidera prendere la distanze dai freddi numeri e far pesare soprattutto le ragioni del cuore tira in ballo cose tipo “il valore dell’opera tal dei tali è superiore alla somma delle sue parti”; personalmente tendo a farlo spesso, ma stavolta mi trovo in una posizione strana, quasi “da chirurgo”. [House of the Dragon](/game-of-thrones-house-of-the-dragon/195870/preview/house-of-the-dragon-le-prime-impressioni-della-redazione-americana), in parte grazie al budget favorevole, ma soprattutto per l’abilità, da parte di J.A.