Si rivede in tv Gianis Varoufakis, già ministro delle Finanze della Grecia nel primo governo Tsipras, che ospite di Giovanni Floris a...
"Ma era una ragazzina, non era una sostenitrice di Mussolini ma ripeteva delle parole d'ordine poi ampiamente smentite", rettifica Giuli ma il greco è un fiume in piena. "Meloni rappresenta la destra, una destra con venature sociali che ha origini anche anti-sistemiche, ma non rappresenta il fascismo. La "vittoria di Meloni è un grande successo per l'establishment.
Yanis Varoufakis, nato nel 1961 nella città di Atene, è uno degli economisti greci più influenti. È soprattutto un uomo poliedrico, in quanto economista, ...
Durante la sua permanenza nel governo greco, si è opposto fermamente alle misure di austerità imposte dal Fondo monetario internazionale e dalle istituzioni europee. L’eurozona ha generato crisi enormi: poteva crollare o salvarsi stampando euro per coprire la bancarotta di Stati e società. Con la vittoria elettorale di Syriza, è stato nominato ministro delle finanze del governo greco nel 2015.
Il dibattito tra Varoufakis e Giuli a diMartedì: "Meloni era sostenitrice di Mussolini, ma di che parla?", "Potrei darle delle lezioni sull'MSI" ...
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Ospite dell'ultima puntata del programma condotto da Giovanni Floris su La7, il direttore de “L'Opinione” Andrea Mancia è intervenuto (video al minuto ...
Varoufakis è stato ospite ieri sera di DiMartedì e nell'occasione ha discusso con Alessandro Giuli e Antonio Caprarica: ecco le loro dichiarazioni.
La globalizzazione – ha concluso – è stata una gigantesca ridistribuzione della ricchezza, non solo per l’elite e se non cominciamo a parlare di questo vincerà sempre la destra, questa è la verità”. Secondo l’economista bisognerebbe sperare che il governo di FdI si riveli non come quello di Mussolini ma come quello di Donald Trump e a quel punto Giuli ha replicato al suo interlocutore: “Se vuole facciamo un seminario sul Msi che è un partito che è stato mezzo secolo nell’alveo democratico ma lei ne uscirebbe con le ossa rotte, intellettualmente a pezzi”. Noi abbiamo un paio di leghisti che dovrebbero riconoscerle il copyright, quelli che volevano introdurre la moneta del Monopoli al posto dell’euro, dovrebbero prendere ispirazione da lei”. Quindi di nuovo Giuli: “Ma era una ragazzina, non era una sostenitrice di Mussolini ma ripeteva delle parole d’ordine poi ampiamente smentite”. Dopo le politiche del Pd, lo scontento è culminato in un governo postfascista che ha accettato la politica economica di Draghi. Nel corso della serata Varoufakis ha parlato di Giorgia Meloni, futura presidentessa del consiglio, definendola fascista ed emule di Mussolini: “La vittoria di Meloni – ha spiegato Varoufakis in diretta tv – è un grande successo per l’establishment.
Rissa tra Giuli e Varoufakis che insulta la Meloni: il greco umiliato. Caprarica gli dà il colpo di grazia. L'ex ministro ne esce a pezzi.
“Unica speranza per gli italiani – chiosa l’economista- è che la leader di FdI si riveli non un Mussolini ma un Donald Trump”. La sua è la versione aggiornata, lei è un populista di sinistra, bisogna cavalcare la disperazione della gente”. Allora il punto è che lei è l’esponente purtroppo di quella sinistra massimalista che è la maledizione della sinistra europea dai primi del Novecento. I postfascisti sono integrati nel sistema che ha portato l’Italia in questa crisi” ha detto Varoufakis affermando che la leader di FdI è “fascista”. “Se vuole facciamo un seminario sul Msi che è un partito che è stato mezzo secolo” nell’alveo democratico “ma lei ne uscirebbe con le ossa rotte, intellettualmente a pezzi” sbotta il giornalista. La “vittoria di Meloni è un grande successo per l’establishment.