Dal 18 al 23 ottobre torna la XXII edizione di Tohorror – Fantastic film fest, rassegna dedicata al cinema dell'orrore e del fantastico.
Il Tohorror – Fantastic film fest sarà dal 18 al 23 ottobre. Tra realtà aumentate, metaversi e fake news, il festival si interroga su cosa oggi sia percepito come vero e sui meccanismi di costruzioni della realtà a cui siamo costantemente sottoposti. [Tohorror – Fantastic film fest](https://www.tohorrorfilmfest.it/), il festival dedicato al cinema horror e del fantastico, che per il ventiduesimo anno movimenterà le serate di Torino.
Il giro d'America di James Benning è un'inquadratura fissa di due minuti per ognuno degli stati dell'Unione. Al Doclisboa 2022.
Del resto non si tratta di un viaggio reale. Ma poi, con un incredibile colpo di teatro, svela che il film si regge su una finzione, su una serie di location scelte “come se” e combinate in una delle tante esemplificazioni possibili di un’intera nazione. E così, pure ciò che sentiamo, le note di una canzone che provengono da chissà quale radio o i frammenti di quei discorsi di repertorio, non valgono tanto per ciò che dicono o che evocano. Fino a veri e propri squarci di nulla, un recinto che transenna un campo, una pompa di benzina abbandonata, un binario smarrito nella prateria, attraversato da un treno merci che scandisce la durata dell’inquadratura. Un vero e proprio catalogo di immagini di spazi anonimi. O addirittura un dettaglio qualsiasi, un cielo di nuvole, una bandiera che sventola, un’abitazione, la prospettiva limitata di un circuito su cui sfrecciano auto da corsa.
Un documentario convenzionale, ma emotivo, su un uomo innocente esaltato a simbolo dell'intera comunità asiatica negli USA. Su MUBI.
È un “signor nessuno”, che proprio sulla base della sua insignificanza giuridica diventa un simbolo di emancipazione per tutti coloro che lottano quotidianamente per sfidare le disuguaglianze di trattamento. Ma che con [Verdetto finale](https://www.sentieriselvaggi.it/dvd-verdetto-finale-di-joseph-ruben/), è già diventato cinema. Al sogno di un uomo che ha ispirato un’intera generazione di attivisti asiatico-americani per la sola casualità con cui si è trovato a farsi carico di tutti gli abusi subiti dai suoi “pari”. Al punto che lo sguardo sul revanscismo comunitario non passa né attraverso la sensibilità estetica dell’immagine (come in L’unica “colpa” di cui si è macchiato è quella di essere un asiatico in una terra straniera. Un immigrato coreano di nome Chol Soo Lee sta giocando con una pistola in un appartamento di Chinatown, quando gli parte improvvisamente un colpo.
The Munsters è la trasposizione dell'omonima e celebre sitcom televisiva Ma l'ironia non graffia e il ritmo latita. Netflix.
Nonostante i presupposti, ne esce un film paradossalmente privo di identità, indeciso tra l’omaggio e la reinterpretazione personale: mai così a disagio nell’affrontare fino in fondo il registro grottesco, Rob Zombie gioca di accumulo ma perde di vista il disegno generale fino a un finale affrettato e poco convinto, senza riuscire mai a convogliare il suo irrefrenabile desiderio di anarchia visiva e narrativa in un dialogo compiuto con il pubblico (qualsiasi pubblico). Non stupisce più di tanto quindi la scelta di realizzare una trasposizione della celebre sitcom televisiva The Munsters (da noi I mostri), creata nel 1964 per il network CBS e vero e proprio pilastro della cultura pop americana, quella stessa dalla quale il regista ha sempre attinto a piene mani tanto per la sua carriera cinematografica che per quella musicale. Rispetto al serial originale, il suo The Munsters si pone sia come un prequel (raccontando cioè i fatti che hanno portato i protagonisti a stabilirsi nella nota abitazione di Mockingbird Lane) che come una rilettura estremamente filologica di quell’estetica televisiva, dai set interamente ricostruiti in studio fino ai colori esasperati della fotografia di Zoran Popovic.
Ai registi Tizza Covi e Rainer Frimmel il Premio Efebo d'Oro Nuovi Linguaggi in occasione della 44a edizione. 5 - 12 Novembre.
Il loro metodo di lavoro è meticoloso: troupe minime e piani di lavorazione organizzati in ordine, dalla prima all’ultima scena, secondo un criterio che privilegia l’esigenza di “entrare nel ruolo”, nell’atmosfera del film, da parte di tutti i partecipanti alla produzione. In 8 giorni di programmazione il festival presenterà 7 film tratti da opere letterarie in lizza per il premio Efebo d’Oro. I due registi, italiana lei, austriaco lui, vivono e lavorano insieme a Vienna, dove dal 2002 hanno una società di produzione cinematografica, Vento film, per produrre i loro progetti in autonomia.
È il 1966 quando il leggendario personaggio interpretato da Franco Nero e ideato da Sergio Corbucci fa la sua prima comparsa nei cinema italiani. Un film ...
La serie è creata e scritta da Leonardo Fasoli ( [Gomorra – La serie](https://www.sentieriselvaggi.it/serie-tv-gomorra-la-serie/), [ZeroZeroZero](https://www.sentieriselvaggi.it/zerozerozero-di-stefano-sollima/)) e Maddalena Ravagli (Gomorra – La Serie), entrambi co-autori del soggetto insieme a Francesco Cenni e Michele Pellegrini. [Un sapore di ruggine e ossa](https://www.sentieriselvaggi.it/un-sapore-di-ruggine-e-ossa/), [ A Bigger Splash](https://www.sentieriselvaggi.it/a-bigger-splash-di-luca-guadagnino/)), Noomi Rapace ( [Lamb](https://www.sentieriselvaggi.it/lamb-di-valdimar-johannsson/), [Uomini che odiano le donne](https://www.sentieriselvaggi.it/millennium-uomini-che-odiano-le-donne-di-david-fincher/)) e Lisa Vicari (Dark). L’ultimo “figlioccio” del classico di Corbucci è la serie Sky Original e Canal+ diretta da Francesca Comencini e prevista in anteprima mondiale alla [Festa del Cinema di Roma 2022](https://www.sentieriselvaggi.it/romaff17-il-programma-della-festa-del-cinema-di-roma-2022/). [sulle note di Luis Bacalov](https://www.youtube.com/watch?v=Rwfl1SYjX2M): il suo nome è [Django](https://www.sentieriselvaggi.it/dvd-django-di-sergio-corbucci/). È una storia universale che celebra la diversità e le minoranze. Ancora oggi la sua influenza sulle nuove generazioni resiste, come dimostra l’omaggio del 2012 di Quentin Tarantino con [Django Unchained](https://www.sentieriselvaggi.it/django-unchained-di-quentin-tarantino/) e il documentario di Luca Rea dal titolo [Django & Django](https://www.sentieriselvaggi.it/django-django-sergio-corbucci-unchained-di-luca-rea/).