Con attività pomeridiane quali il cinema, il teatro, la musica, il ballo, lo sport, la psicologia, le letterature straniere, l'educazione sessuale, la grafica, ...
Ciò comporta che le scuole potrebbero decidere di delegare all’esterno (associazioni, cooperative, ecc) le attività pomeridiane piuttosto che realizzare progetti strettamente didattici legati alle discipline ordinarie. L’avviso pubblico è datato dicembre 2021, quasi un anno fa; in queste settimane si starebbe svolgendo, secondo il timing del ministero dell’Istruzione, la procedura di aggiudicazione e avvio lavori, che dovrebbe chiudersi nel 2023; l’esecuzione dei lavori è pianificata per il 2024-2025, con chiusura nel 2026. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, sul tema ha le idee chiare e propone di agire sul tempo scuola: più tempo pieno è la sua proposta per tenere in classe gli studenti delle zone fortemente disagiate e ad alto rischio criminalità come sono certi quartieri delle grandi città, da Milano a Napoli.
Il trapper, interrogato a seguito dell'arresto, ha dichiarato di essere stato minacciato da due ragazzi, negando di aver fatto uso di armi da fuoco.
L’avvocato ha poi continuato: «Uno dei presunti rapinatori ha preso una scacciacani da un cespuglio e ha sparato più colpi, quindi la situazione è degenerata». In seguito ad un’operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia, sono finiti in manette anche altre nove persone, di cui due minorenni, tutti appartenenti all’entourage dei due trapper, accusati a vario titolo di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo. Interrogati dal gip di Milano Guido Salvini e dal pm Francesca Crupi, sia Zaccaria che Mounir ‘Malippa’ Chabik, il manager di Simba, hanno preferito non rispondere alla domande, fornendo delle dichiarazioni spontanee attraverso il loro avvocato, Niccolò Vecchioni.
Agli arresti quattro giovanissimi di origine egiziana, all'epoca minorenni. Il gruppo avrebbe agito “in ragione di un risentimento verso gli italiani”.
In un terzo caso ancora, uno dei giovani avrebbe sfasciato il cofano dell’auto di una prostituta mentre un complice scagliava una bici contro la macchina. In un'altro, invece, strattonato il cliente fuori dall’auto e preso a pugni la donna, prima di strapparle la borsa. Un'escalation di violenza, infiammata da un palese "risentimento verso gli italiani".
Quattro minorenni di origini egiziane ospiti di una comunità, arrestati dai carabinieri: sono accusati di tre rapine, con auto sfasciate a colpi di...
Nel terzo episodio, il 10 giugno, avevano invece strattonato il cliente fuori dall’auto e preso a pugni la donna prima di strapparle la borsa per poi trattenerla per il collo mentre le urlavano frasi contro «gli italiani». Un gruppo di giovani «problematici», che a giugno sarebbe stato l’obiettivo di un lancio di molotov che aveva colpito la comunità provocando lievi danni all’ingresso. Il gruppo agiva «in ragione di un risentimento verso gli italiani», come confermato dalle testimonianze delle vittime. In un caso gli aggressori avrebbero colpito urlando «Non venite qua, noi ce l’abbiamo a morte con gli italiani». I carabinieri della compagnia di Corsico e della stazione di Trezzano hanno arrestato, su ordine del gip del tribunale dei minori, quattro ragazzi all’epoca tutti 17enni accusati di tre rapine. Sono accusati di tre assalti avvenuti tra maggio e giugno.
Baby Gang ha detto la sua riguardo la sparatoria che lo ha coinvolto con Simba La Rue: ha spiegato fosse legittima difesa, e non solo...
La prima si basa sulla negazione di una rapina a danno dei “nemici“, nella fattispecie respingono l’accusa di aver rubato il borsello. Come da prassi, si stanno tenendo gli interrogatori e Zaccaria (nome vero di Baby) ha dato la sua versione dei fatti. [notizia](https://www.webboh.it/baby-gang-simba-la-rue-arrestati/) di cui si discute di più al momento: il rapper Baby Gang è stato arrestato.
Se su quel blitz incendiario sono ancora in corso le indagini, il lavoro dei carabinieri sulla serie di rapine è invece finito e ha portato i quattro in carcere ...
Il 10 giugno l'ultimo raid contestato ai quattro, che avevano sorpreso la donna - la stessa della prima rapina - sempre a bordo del veicolo con un cliente. Sì, perché loro - quattro ragazzini, all'epoca tutti minorenni e tutti ospiti di una comunità - ce l'avevano solo con gli italiani. Proprio nel paese del Milanese i quattro, arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati, erano ospitati in una comunità che si trova in una villetta confiscata alla criminalità organizzata.
Accerchiavano le auto in cui le vittime erano appartate e poi le colpivano, aggredendo anche con mazze da baseball.
Rapinavano e aggredivano prostitute e clienti, anche con mazze da baseball. I quattro giovani sono stati arrestati e condotti nell'istituto di detenzione minorile di Bologna. Il racconto delle vittime e le ulteriori attività investigative hanno consentito agli inquirenti di "giungere alla compiuta identificazione degli autori".
Dovranno rispondere dell'accusa di rapina aggravata i tre giovanissimi di origine egiziana arrestati questa mattina dai Carbinieri di Trezzano sul Naviglio.
Il loro racconto, ed i riscontri acquisiti con le attività investigativa, hanno consentito di ricostruire in maniera dettagliata tre episodi commessi tra i mesi di giugno e luglio e di giungere alla compiuta identificazione dei presunti autori. Uscivano in orario notturno dalla comunità che li ospitava e sceglievano come vittime proprio le lucciole che assalivano mentre erano appartate. Gli appartenenti alla baby gang agivano con spregiudicatezza, armati di mazze da baseball.
NEWS Nuovi sviluppi nella vicenda che ha visto coinvolti Baby Gang e Simba La Rue. Dall'agguato della ex fidanzata alla difesa del trapper.
Secondo la difesa di Baby Gang, sarebbero stati i due uomini a tirare fuori l’arma da un vaso e a sparare per primi, il trapper avrebbe dunque tentato di disarmarli. Baby Gang ha inoltre smentito la voce per cui lui e Simba avrebbero tentato di rapinare le vittime, affermando, al contrario, di essere stati loro stessi bersagli della rapina. La versione data da Baby Gang parrebbe dunque in linea con quella fornita dagli altri indagati, tuttavia tra le immagini di quella sera ce n’è una che ritrae il trapper con una pistola puntata contro una guardia giurata.
Il trapper è stato arrestato lo scorso sette ottobre per una sparatoria avvenuta in Corso Como lo scorso luglio.
Le FFS: «Al momento il guasto non è ancora stato riparato». Lo sfogo di Gasly: «Abbiamo già perso Jules otto anni fa in condizioni simili con una gru in pista nella ghiaia. È vero che in questa stagione avevamo giocato solo 8 partite, ma era qualcosa di più profondo. A questi colpi, secondo l'indagine svolta dalle forze dell'ordine, il gruppo di Baby Gang avrebbe risposto con quelli di una pistola vera, colpendo alle gambe uno dei due presunti rapinatori. Perciò i due uomini, cercando di rapinarlo - si presuppone -, avrebbero aperto il fuoco con una pistola a salve contro il gruppo. «Giravo armato, ma per difesa personale».
L'attività di prevenzione e di controllo, alla quale il Questore della Provincia di Verona conferisce sempre maggior impulso, proseguirà in maniera serrata ...
Dato, quest’ultimo, confermato dagli accertamenti esperiti, nel corso dei citati servizi, dal personale del Compartimento Polizia Ferroviaria, la cui attività di controllo ha consentito di indentificare un elevato numero di adolescenti giunti alla Stazione di Verona Porta Nuova a bordo di treni provenienti da Vicenza, Padova, Brescia, Mantova, Rovigo, Trento e Bolzano. L’attività svolta ha consentito, inoltre, di identificare un consistente numero di ragazzi che, in special modo nel fine settimana, sono soliti frequentare le principali piazze del centro cittadino, le aree limitrofe a Castelvecchio (via Roma, Rigaste San Zeno, Arco dei Gavi, Arsenale, Riva San Lorenzo) e la zona di Borgo Roma. L’attività di prevenzione e di controllo, alla quale il Questore della Provincia di Verona conferisce sempre maggior impulso, proseguirà in maniera serrata durante le prossime settimane.
I quattro egiziani avrebbero agito per "risentimento contro gli italiani". Aggredivano con violenza clienti e prostitute. Una di esse si sarebbe salvata ...
Pare che quel risentimento verso gli italiani fosse già emerso anche a Trezzano, dove i giovanissimi erano ospiti della comunità "Villa Amantea". I quattro egiziani avrebbero agito per "risentimento contro gli italiani". Brandivano mazze da baseball e - riferiscono i testimoni - urlavano frasi contro gli italiani. In un caso, il gruppo avrebbe colpito una prostituta con calci e pugni. Un dettaglio a quanto pare decisivo: a quel punto, gli assalitori si erano placati. Una di esse si sarebbe salvata urlando: "Fermatevi, sono albanese"
Proseguono i controlli della Polizia di Stato orientati al contrasto delle baby gang. Nelle ultime settimane il Questore Petricca ha predisposto specifici ...
L’attività di prevenzione e di controllo, alla quale il Questore della Provincia di Verona conferisce sempre maggior impulso, proseguirà in maniera serrata durante le prossime settimane" scrive la Questura in una nota. L’attività svolta ha consentito, inoltre, di identificare un consistente numero di ragazzi che, in special modo nel fine settimana, sono soliti frequentare le principali piazze del centro cittadino, le aree limitrofe a Castelvecchio (via Roma, Rigaste San Zeno, Arco dei Gavi, Arsenale, Riva San Lorenzo) e la zona di Borgo Roma. Nelle ultime settimane il Questore Petricca ha predisposto specifici servizi straordinari di controllo del territorio.
Le indagini sono state avviate, dopo le denunce di due prostitute, vittime a Trezzano sul Naviglio di una rapina tentata e due consumate, oltre che di una ...
I minori – da quanto hanno ricostruito gli inquirenti – di notte uscivano autonomamente dalla comunità che li ospitava, per commettere «sistematiche rapine»: accerchiavano le auto in cui le vittime erano appartate e poi le colpivano, aggredendo sia prostitute che clienti. I quattro giovani sono stati arrestati e condotti nell’istituto di detenzione minorile di Bologna. Il racconto delle vittime e le ulteriori attività investigative hanno consentito agli inquirenti di «giungere alla compiuta identificazione degli autori».