Lungo viaggio dentro la notte dell'uomo qualunque che in sei mesi si è trasformato nel serial killer che ha accatastato più cadaveri lungo la sua ...
Provando a illuminare – attraverso la registrazione originale della sua confessione, la testimonianza degli amici e degli investigatori - il suo mistero di uomo cresciuto anonimo tra la folla che un giorno, a 46 anni, cambia di colpo la propria vita, cancellando quella degli altri. Semmai un vendicatore sempre capace di intendere e volere che si sente contemporaneamente vittima del mondo e insieme carnefice. E non è un omicidio, non sono otto omicidi, ma sono diciassette. Almeno fino a un certo sera del 1997, quando per caso lo ascolta mentre si vanta con il titolare della bisca di avergli portato “quel pollo di Bilancia” che ha perso più di 400 milioni di lire in poche settimane di gioco truccato. Investigatori e psichiatri proveranno a forzare il mistero della sua personalità complessa e fortemente disturbata. Poi un cambiavalute a Ventimiglia. E accende la prima luce su quella scia di sangue. Il primo lo uccide la notte del 15 ottobre 1997, entrandogli in casa, tappandogli naso e bocca con il nastro adesivo: “Mentre lo uccidevo gli ho spiegato perché. Lo segna la tragedia del fratello, anno 1987, che si suicida buttandosi sotto al treno con il figlio di 4 anni, che è il suo nipote prediletto. Bilancia e il suo mistero sono nati nel 1951 a Potenza. I suoi sei mesi di fuoco che lui, nel suo primo interrogatorio, ha chiamato “la mia consecutio temporum”. Poi un metronotte.
La storia di Donato Bilancia, il più sanguinario assassino seriale d'Italia: uccise ben 17 persone tra il 1997 e il 1998.
Reo confesso, nell'aprile del 2000 il Tribunale di Genova lo condanna a 13 ergastoli e 28 anni di prigione. Buona parte sono prostitute e il rituale è quasi sempre lo stesso: giacca in testa e colpo di pistola. È un giocatore d’azzardo patologico: è in grado di vincere milioni di lire in una sera come di scialacquare tutto il giorno dopo. La storia del più sanguinario serial killer d'Italia finisce il 17 dicembre 2020 all'ospedale universitario di Padova. A partire dal 2011 Bilancia inizia a versare parte della sua pensione civile (poco più di 500 euro mensili) a un bambino con sindrome di Down e altre disabilità, ospite dell'Opera della Provvidenza S. Da quel momento in poi, Bilancia ci prende gusto e la sua sete di sangue non si ferma più, alimentata da un sinistro senso di onnipotenza. Nel 1987 un evento traumatico segna la sua vita per sempre: nel marzo di quell'anno, il fratello maggiore Michele prende in braccio il figlio e si suicida, gettandosi sotto un treno sulla linea Genova – Ventimiglia. Ma la vocazione principale del giovane è il crimine: nel 1971 il Tribunale di Cuneo lo condanna a tre mesi di reclusione, sempre per furto. Nasce a Potenza il 10 luglio 1951, figlio di un dipendente pubblico e di una casalinga inerte, con la famiglia si trasferisce prima ad Asti, poi a Capaccio in provincia di Salerno e infine a Genova nel 1956. In quegli anni, Donato ruba macchine per strada e oggetti di valore negli appartamenti e nelle gioiellerie. Dopo essere stato trasferito nella struttura sanitaria dal carcere "Due Palazzi" della stessa città veneta, Bilancia avrebbe rifiutato le cure mediche: un atto di protesta contro il mancato permesso premio da parte dei giudici del Tribunale di Sorveglianza, che l'uomo riteneva "colpevoli" di non aver compreso i suoi sforzi per cambiare. A causa della paura e del clamore mediatico suscitato dai suoi omicidi, Ferrovie dello Stato decise addirittura di blindare i convogli nel 1998.
Il docu-film, in onda alle 21.25, ricostruisce vita e tappe criminali del “mostro della Liguria” attraverso audio originali, racconti di testimoni diretti e ...
Tant’è che i testimoni di quella “redenzione” raccontano ora per la prima volta la “conversione” di Bilancia. È un giocatore d’azzardo incallito, capace di vincere 200 milioni di lire in una sera e di perdere tutto la sera dopo. I Carabinieri riescono finalmente a identificare il Dna del sospettato e il cerchio si chiude. E il tradimento di quello che credeva il suo unico vero amico, Maurizio Parenti, con cui frequenta le bische. E si premura anche di rubare loro 13 milioni di lire. Una sera del 1997 lo sente vantarsi con il padrone della bisca per avergli portato «quel pollo di Bilancia» che hanno spennato insieme, sottraendogli quasi 500 milioni di lire in un mese di gioco truccato. I primi tempi entra e esce dal carcere, frequenta “maestri di malavita” che gli insegnano “il mestiere”. La seconda dell’assassino, ricostruita con audio originali della confessione resa nei tre giorni e tre notti di interrogatori. Fa il barista, il meccanico, il panettiere, ma a riuscirgli davvero bene è il fare il ladro. [ Dahmer ](https://www.iodonna.it/spettacoli/tv/2022/10/04/dahmer-storia-serie-netflix-bombardata-tutte-le-polemiche-razzismo-omofobia-occhiali/)– Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, ha ucciso 17 persone. La prima delle tre vite è quella di giocatore nella Genova che fa paura. Il docu-film, in onda alle 21.25, ricostruisce vita e tappe criminali del “mostro della Liguria” attraverso audio originali, racconti di testimoni diretti e lettere, finora mai divulgate, dello stesso serial killer, scritte durante l’ultima fase della prigionia.
Donato Bilancia è il nome che si nasconde dietro alla storia del «serial killer delle prostitute», conosciuto anche come il «mostro della Liguria».
Le nuove vittime di Bilancia sono infatti giovani prostitute che lui invita a salire in macchina per poi uccidere e a volte rapinare: da qui «il killer delle prostitute». Lì qualcosa scatta nella mente di Bilancia, che ucciderà prima Centanaro 16 ottobre 1997, e poi Parenti e la moglie. Dalle indagini degli inquirenti si scopre che le multe coincidono con le date di molti degli omicidi. Nel 1956 si trasferisce a Genova con la famiglia, e se fin da subito non ama la scuola, trova nella malavita i suoi veri maestri. Per tale motivo, questa sera, 7 ottobre, andrà in onda su Rai Due il docu-film Le tre vite di Donato Bilancia, il quale tenta di ripercorrere la vita e i misfatti del killer. Intanto Bilancia, grazie alle rapine, diventa benestante, guida Mercedes e continua a giocare d’azzardo nel Casinò di Sanremo.
Torna in tv la storia di Donato Bilancia, il primo serial killer italiano, morto due anni fa di Covid, mentre in carcere stava scontando 13 ergastoli.
Arriva questa sera su Rai2 il docu-film su Donato Bilancia, uno dei serial killer della storia italiana, noto come "mostro della Liguria".
Bilancia confessa subito e la condanna è di 13 ergastoli, ma la pena viene interrotta nel 2020, a causa della sua morte per complicazioni dovute al Covid, per cui aveva rifiutato le cure per non essere “più un problema per la società”. È di 17 il numero delle vittime accertate di Bilancia in Liguria e in Basso Piemonte e che ne fanno “il mostro della Liguria”, mentre l’arresto arriva solo nel 1998, quando i carabinieri riescono ad associare all’uomo l’identikit fornito da una vittima riuscita a salvarsi e riconducendo alla sua macchina alcune tracce lasciate sui luoghi dei delitti. La storia di Bilancia ci dice qual è la nostra parte peggiore.
Venerdì 7 ottobre 2022, su Rai2, va in onda la ricostruzione della vita dell'uomo che le cronache ricordano come l'assassino più brutale della storia criminale ...
Donato Bilancia è considerato il serial killer più brutale della storia criminale italiana. E poi ancora, Enzo Gorni, i due metronotte, Massimiliano Gualillo e Candido Randò, Tessy Adodo, Elisabetta Zoppetti, Kristina Valla, Maria Angela Rubino, e l’ultima vittima, il benzinaio Giuseppe Mileto. Nel 1990, poi, fu vittima di un incidente stradale e rimase in coma per alcuni giorni. Durante la sua infanzia, si trasferì con la famiglia prima ad Asti, poi a Capaccio, in provincia di Salerno, e infine nel 1956 a Genova. [Rai2,](https://www.libero.it/magazine/guida-tv/rai-2/) va in onda il docu-film Le tre vite di Donato Bilancia, la ricostruzione della vita di colui che le cronache ricordano come il serial killer più brutale della storia criminale italiana. In pochissimo tempo ha compiuto 17 omicidi, tutti tra l’ottobre del 1997 e l’aprile del 1998.