Lula

2022 - 10 - 2

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Il Brasile sceglie fra Lula e Bolsonaro - Il Post (Il Post)

L'elezione più attesa è quella presidenziale, con due candidati principali: il presidente uscente Jair Bolsonaro, di estrema destra, e l'ex presidente di ...

Una vittoria di questo tipo renderebbe più complesso per Bolsonaro contestare la legittimità del processo di voto. Gli evangelici sono infatti una delle componenti forti dell’elettorato del presidente uscente, che nel 2019 affidò il ministero della Famiglia e dei Diritti umani alla pastora Damares Alves, che ha posizioni omofobe e antiabortiste. Secondo i sondaggi, i temi più sentiti dall’elettorato sono quelli economici: la situazione internazionale e l’immissione di denaro per sostenere l’economia brasiliana dopo la fase acuta della pandemia hanno portato a un consistente aumento dell’inflazione che sta mettendo in difficoltà soprattutto i più poveri. La composizione del parlamento è fondamentale per qualsiasi presidente eletto, come dimostra la destituzione del 2016 della presidente Dilma Rousseff: Questa è anche l’unica regione dove nel 2018 non vinse Bolsonaro, che invece è forte negli stati meridionali e in particolare in quello di San Paolo. Altre proposte riguardano il riacquisto da parte dello stato di alcune raffinerie di petrolio cedute a Petrobras (compagnia petrolifera privata brasiliana), ma anche l’uscita dall’isolamento diplomatico, riallacciando rapporti nella regione: le vittorie di Gabriel Boric in Cile e Gustavo Petro in Colombia potrebbero creare un’alleanza progressista in Sudamerica, che il Brasile di Lula vorrebbe guidare. Nel tentativo di intercettare un elettorato più conservatore, Lula ha scelto come vice-presidente Geraldo Alckmin, ex governatore per 12 anni dello stato di San Paolo, fervente cattolico vicino all’Opus Dei e suo avversario nelle elezioni del 2006, quando era candidato per la destra. Jair Bolsonaro, in carica dal gennaio 2019 dopo 27 anni da deputato dello stato di Rio de Janeiro, ha interpretato il ruolo accentrando molti poteri, sostituendo spesso i membri del suo governo non sufficientemente allineati e sottoponendo la democrazia brasiliana a quello che è stato definito un “forte stress”. Durante i quattro anni della sua amministrazione, Bolsonaro ha abbassato le tasse per i più ricchi, ha riformato le pensioni, reso più semplice l’accesso alle armi e ridotto i budget destinati alla tutela dell’ambiente e in particolare della foresta amazzonica. Bolsonaro ha gestito in maniera assai discutibile e controversa la pandemia, in cui sono morti 685.000 brasiliani ( La contestualità delle elezioni di almeno un ramo del parlamento, che detiene il potere legislativo, fa sì che il presidente, attraverso il proprio partito, spesso controlli anche in modo più o meno diretto l’azione legislativa. L’elezione più attesa è quella presidenziale, con due candidati principali: il presidente uscente Jair Bolsonaro, di estrema destra, e l’ex presidente di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva.

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Brasile, Lula favorito contro Bolsonaro in un Paese bloccato (Il Sole 24 ORE)

Tutti i sondaggi danno in vantaggio Lula di almeno dieci punti percentuali tanto che l'ex presidente potrebbe farcela già oggi al primo turno.

Inoltre la disoccupazione è scesa al di sotto della doppia cifra al punto più basso dal 2015, e l’inflazione sembra avere ormai superato il picco massimo. «La sottoperformance della crescita del Brasile dopo il boom delle materie prime ha sorpreso anche i più pessimisti», afferma Marcos Casarin, capoeconomista per l’America Latina di Oxford Economics. Luiz Inacio Lula da Silva, il leader del Partito dei lavoratori che nelle elezioni di oggi cerca, a 76 anni, la grande rivincita dopo essere stato scagionato dalle accuse di corruzione dello scandalo Petrobras, dopo avere passato 580 giorni in carcere assistendo impotente alle sconfitte della sinistra e al tracollo dell’economia del suo Paese.

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Brasile al voto: sfida ad alto rischio tra Bolsonaro e Lula (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Per i sondaggi il leader socialista potrebbe vincere al primo turno. Ma il presidente uscente è ottimista.

Secondo la rilevazione dell'Istituto Ipec l'ex presidente (2003-2010) ha il 51% dei voti validi (un punto in meno rispetto a lunedì scorso) e l'attuale presidente, Jair Bolsonaro, che si candida alla rielezione, ha il 37% (in crescita di tre punti). La legge elettorale brasiliana prevede l'elezione automatica del candidato che ottiene più della metà dei voti validi (escluse le schede bianche e quelle non valide) al primo turno e un ballottaggio, previsto per il 30 ottobre, se nessuno supera questo limite. Tutti saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente, scegliendo tra 12 candidati ma i due principali contendenti sono due: il capo di Stato uscente di estrema destra Per scegliere il proprio candidato, gli aventi diritto convalideranno il relativo numero assegnatogli e sullo schermo apparirà la sua fotografia ed altre informazioni. In forte crescita il numero di nuovi elettori giovani, tra 16 e 18 anni, alla loro prima esperienza domenica, in tutto 2.042.817, attesi alle urne nei 496.856 seggi collocati ai quattro angoli dell'immenso territorio nazionale. Gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto in vista delle elezioni presidenziali di oggi in Brasile non escludono che Inacio Lula da Silva, si garantisca l'elezione con una percentuale tra il 50 e il 51% dei voti, senza quindi bisogno di un secondo turno.

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Bolsonaro contro Lula, il Brasile sceglie il suo prossimo presidente (Tag43)

Il Brasile va al voto dopo quattro anni di autoritarismo di Bolsonaro, che si ricandida. Ma in netto vantaggio c'è l'ex capo di Stato progressista, già al ...

La legge elettorale che regola le elezioni generali in Brasile è come quella che in Italia viene utilizzata per le amministrative (e in Francia per le presidenziali): se un candidato al primo turno va oltre il 50 per cento dei voti viene subito eletto, altrimenti diventa necessario un ballottaggio tra i due più votati. Voteranno in tantissimi: innanzitutto, possono presentarsi alle urne anche i ragazzi che hanno compiuto 16 anni e, inoltre, chi si astiene senza motivo è passibile di una multa (dalla terza astensione scattano provvedimenti, come la perdita del diritto a candidarsi per un posto pubblico). Com’è noto il Brasile è la B del BRICS, nucleo di cinque grandi Paesi che condividono una situazione economica in via di sviluppo e abbondanti risorse naturali strategiche. Per protestare contro la sua possibile elezione, nel 2018 è nato il movimento #EleNão (“Non lui”), sfociato in un insieme di manifestazioni guidate da donne. Uno studio ha rivelato recentemente che il 70 per cento dei brasiliani teme di essere aggredito per motivi politici: in un clima del genere, l’Alta corte elettorale ha vietato il porto di armi e munizioni da sabato a lunedì in tutto il Paese da parte dei cittadini con licenza, dopo aver stabilito in precedenza il divieto di portare armi da fuoco in un perimetro di cento metri dai seggi nel giorno delle elezioni. Da allora non ha mai fatto mistero della nostalgia per il regime militare che resse il Brasile dal 1964 al 1985, facendosi notare (non esattamente in senso positivo) per le posizioni estremamente reazionarie su questioni come omosessualità, parità di diritti tra uomo e donna, razzismo verso i neri e nativi, aborto. Quanto successo a Lula e all’intero Partito dei lavoratori (anche Temer è stato sottoposto a una procedura di impeachment) ha però risvegliato nel Paese un certo sentimento anti-sinistra, sfociato nel 2018 nella vittoria elettorale di Jair Bolsonaro, primo ex militare eletto presidente dalla fine della dittatura militare e deputato dal 1991, visto da molti come l’outsider adatto per rovesciare un establishment politico corrotto. Nato nel 1955 a Glicerio in una famiglia di origine italiana (ha recentemente ricevuto al cittadinanza onoraria di Anguillara Veneta), Bolsonaro ha frequentato l’Academia Militar das Agulhas Negras, la più importante del Brasile, servendo per un breve periodo nelle unità di paracadutismo dell’esercito. Insieme a Dilma (in Brasile è chiamata così, per nome) è caduto anche Lula, accusato di aver ricevuto denaro dalla Petrobras, nell’ambito di un sistema di tangenti all’interno dell’azienda petrolifera statale, portata alla luce dal pentito Alberto Youssef. Di fronte a una probabile sconfitta, Bolsonaro è tornato a denunciare il rischio di brogli, sottolineando in una nota diffusa dal Partito liberale che i dipendenti del governo «hanno il potere di manipolare i risultati delle elezioni senza lasciare nessuna traccia». Rimarrà in carica il primo, candidato di destra e inquilino del Palácio do Planalto dal 2018, oppure tornerà a essere capo di Stato il secondo, di sinistra, già alla guida del Brasile dal 2003 al 2011? Bolsonaro ha accusato il rivale di essere stato il capo di una banda criminale che dal 2003 al 2010 gestiva una «cleptocrazia», mentre Lula ha definito l’avversario un «bugiardo sfacciato», evocando le accuse di corruzione legate all’acquisto di vaccini anti-Covid.

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"Dio è brasiliano". Lula può farcela, col rischio Capitol Hill dietro l ... (L'HuffPost)

Oggi si vota in Brasile. L'ex presidente di sinisra è avanti nei sondaggi, Bolsonaro però non esclude una contestazione violenta in caso di s…

I candidati sono una dozzina, ma la vera partita è solo tra due contendenti, il presidente uscente, in corsa per un secondo mandato, e Luiz Inácio Lula da Silva, determinato a rientrare al Planalto a testa alta. [oggi i brasiliani vanno a votare](https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/09/30/news/la_battaglia_per_il_brasile_lula_e_avanti_si_teme_che_bolsonaro_scateni_una_resistenza_trumpiana-10319557/?ref=HHTP-BS-I10319497-P4-S7-T1) per l’elezione del presidente della Repubblica. Oggi si vota in Brasile.

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Elezioni Brasile, oggi il voto per le presidenziali. Lula in vantaggio ... (Sky Tg24)

Sono oltre 156 milioni gli elettori chiamati alle urne per decidere se confermare l'attuale capo di Stato, espressione della destra, o portare il Paese a ...

In Brasile il voto è obbligatorio per i cittadini alfabetizzati, di maggiore età e con piena capacità legale. Nel Paese le elezioni si svolgono sempre la prima domenica di ottobre. Si tengono poi anche le elezioni per i governatori e gli organi legislativi dei 27 territori che formano il Brasile. È invece facoltativo per chi ha tra i 16 e i 18 anni - si stima che quest'anno voteranno 2.042.817 di giovani per la prima volta - e per gli over 70. Per la prima volta i brasiliani voteranno con il sistema di voto elettronico: i risultati delle presidenziali potrebbero arrivare nel giro di poche ore dalla chiusura delle urne. L'eventuale ballottaggio è fissato per il 30 ottobre.

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Elezioni in Brasile, la resa dei conti tra Bolsonaro e Lula. Dai modelli ... (Il Fatto Quotidiano)

Ideologia, economia, religione, visione della società, traiettoria politica, atteggiamenti e persino l'accento. Differiscono in tutto i due candidati in ...

Per Lula pesa in positivo il ricordo del benessere diffuso conosciuto dal Paese nei suoi governi, dal 2002 al 2010, l’uscita dalla mappa della fame mondiale e la progressione di fasce della popolazione come poveri, indigeni e neri cui per la prima volta sono stare riservate politiche di inclusione. Allo stesso modo le pesanti critiche abbattutesi sul presidente per la sua gestione della pandemia, condizionata da un persistente negazionismo, le sortite misogine, omofobiche, razziste e le politiche di sfruttamento anti-ambientali in Amazzonia, non hanno scalfito i consensi tra gli uomini, bianchi, ricchi e di alta scolarità. D’altro canto, la campagna di Bolsonaro si concentra sugli stati più in bilico e determinanti per numero di elettori (San Paolo, Rio de Janeiro e Minas Gerais) per cercare di ridurre il distacco al ballottaggio. In campo ambientale il leader del Pt ha annunciato la creazione di un ministro dell’Amazzonia e rinnovazione dei forum della società civile in tutela della foresta. La mano pubblica dovrà servire anche a “rafforzare l’impresa nazionale pubblica e privata” portandola sulla strada della modernità tecnologica e l’innovazione, soprattutto in ottica di transizione energetica. In campo Ambientale, Bolsonaro cavalca la linea negazionista in merito all’avanzare del disboscamento dell’Amazzonia, foresta che secondo il presidente è in Brasile “per l’84 per cento identica a quando sono giunti i portoghesi”.

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Brasile al voto oggi, la sfida tra Bolsonaro e Lula (Adnkronos)

Oggi, domenica 2 ottobre, oltre 150 milioni di brasiliani sono chiamati a votare non solo per le presidenziali, con il duello tra il presidente in carica ...

Tre anni fa Luiz Inácio Lula da Silva, che Barack Obama definì "il presidente più popolare del mondo", scontava in una cella brasiliana una condanna a 12 anni per corruzione. In Brasile, il voto è obbligatorio per i cittadini alfabetizzati - un 10% di brasiliani è ancora analfabeta - di maggiore età, con piena capacità legale, ma è facoltativo tra i 16 ed 18 anni e dopo i 70. Si svolgeranno anche le elezioni nei 27 territori che formano il Brasile, sia per i governatori che per gli organi legislativi.

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Aperti i seggi in Brasile, nell'ultimo sondaggio Lula al 50% e ... (ANSA Nuova Europa)

Il sistema è quello maggioritario: per essere eletto, il candidato deve ottenere più del 50% del totale dei voti, altrimenti si passa al ballottaggio, previsto ...

Per evitare il "rischio di violenza politica", la Corte suprema (Stf) ha vietato il porto di armi, e 500 mila unità delle forze dell'ordine sono al lavoro per garantire la sicurezza in tutto il Paese. Secondo il Tribunale superiore elettorale (Tse), per la prima volta tutti i seggi saranno aperti dalle 8 alle 17 locali, seguendo l'orario di Brasilia, col calcolo dei risultati al via dalle 17 e previsto prima delle 20. Il leader della sinistra brasiliana, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt) arriva alle presidenziali con la possibilità di vincere le elezioni al primo turno, col 50% dei voti validi, contro il 36% del suo principale rivale, il presidente di destra, Jair Bolsonaro (Pl), secondo l'ultimo sondaggio di Datafolha, pubblicato ieri, ma occorre ricordare il margine di errore di almeno il 2% e molte altre incognite che già in passato i rilevamenti delle intenzioni di voto hanno messo a nudo.

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Lula, 'i bolsonaristi più fanatici dovranno adeguarsi' (ANSA Nuova Europa)

Così il leader di sinistra Luis Ignacio Lula da Silva, intercettato dai giornalisti in una scuola di San Bernardo do Campo, città a sud dello stato di San Paolo ...

Ma la maggior parte della società brasiliana vuole pace, tranquillità, armonia e vuole lavorare, produrre e vivere bene ", ha aggiunto. A chi chiedeva come intende pacificare il Brasile in caso di vittoria, Lula ha spiegato che la società non vuole lo scontro, ma la pace. "Ci saranno sempre dei fanatici che non vogliono adattarsi, come ci sono in tutti i partiti politici.

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Brasile: oggi le elezioni che potrebbero riconsegnare il Paese a ... (Agenzia Nova)

Nei sondaggi il vantaggio di Lula al primo turno si aggira in media all'11 per cento, con punte massime del 17 per cento.

La mano pubblica dovrà servire anche a “rafforzare l’impresa nazionale pubblica e privata” portandola sulla strada della modernità tecnologica e l’innovazione, soprattutto in ottica di transizione energetica. Il tutto rimettendo le spese per la povertà nella Legge di bilancio. Il presidente uscente pensa quindi di portare avanti le privatizzazioni, per “liberare lo Stato in modo che possa essere più efficiente” nei compiti di sua più stretta competenza. Al tempo stesso, una spesa pubblica “più efficiente” permetterà l’erogazione di servizi in grado di soddisfare “le reali necessità” della popolazione, compreso il salario minimo. Bolsonaro, che non ha mai fatto mistero della sua scarsa empatia con il “socialismo del XXI secolo”, spinge per rompere le briglie imposte dall’appartenenza al Mercato comune del sud (Mercosur, il blocco limita le possibilità di commercio a un’azione coordinata con Argentina, Uruguay e Paraguay). Pur sferzato dalla crisi pandemica e dalle ripercussioni di quella nell’Est Europa, il Paese ha chiuso il secondo trimestre del 2022 con una crescita del pil del 2,5 per cento su anno e ad agosto, nel surriscaldamento globale dei prezzi, è uno dei pochi a poter vantare una pur debole deflazione. Contando anche le intenzioni di annullare il voto, di astenersi o votare in bianco, il consenso di Lula scende al 48 per cento e quello di Bolsonaro al 34. Per l’ultimo e più atteso sondaggio pubblicato, quello di “Datafolha”, l’ex sindacalista gode del 50 per cento dei favori, quota che potrebbe anche portarlo alla conquista diretta della presidenza. E i sondaggi, a dispetto della lunga stagione di rigetto per il Partito dei lavoratori, proseguita con la destituzione per impeachment della presidente Dilma Rousseff, sembrano dargli ragione. Sentenze della magistratura che, pur per vizi formali, sono cadute nel tempo sotto i colpi dei ricorsi, finendo per restituire a Lula – che ha sempre denunciato una manovra politica ai suoi danni – la possibilità di tornare a candidarsi. Il risultato atteso da tutti i pronostici riporterebbe al palazzo presidenziale il leader che, tra il 2003 e il 2010, aveva reso il Brasile un punto di riferimento regionale. Una sfida centrata su solo due dei sette aspiranti alla presidenza: il capo dello Stato uscente, il conservatore Jair Bolsonaro, e il leader del Partito dei lavoratori (Pt), Inacio Luis ‘Lula’ da Silva, l’uomo dato per vincente da tutti i sondaggi.

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Elezioni Brasile, oltre 156 milioni oggi al voto. Lula spera di vincere ... (Corriere della Sera)

Urne aperte, lunghe file nelle capitali europee. L'accusa: il governo ha ridotto i seggi per impedire il voto. Superfavorito l'ex presidente di...

Oltre 156 milioni di brasiliani votano per eleggere il nuovo presidente e il suo vice, tutti i 513 membri della Camera dei deputati, un terzo dei senatori, i governatori e i deputati dei 27 Stati di cui è composta la Federazione. Alla domanda se rispetterà i risultati, ha sollevato il pollice in su e si è allontanato. Lula ha votato di prima mattina in un seggio in una scuola di San Paolo, accompagnato dall’ormai inseparabile moglie “Janja”, sposata quest’anno, dal suo vice, il moderato Geraldo Alckmin (suo ex avversario politico) e dal candidato governatore di San Paolo. Datafolha, sabato sera, dava Lula al 50% contro il 36% di Bolsonaro, Ipec assegnava al leader del Pt il 51% a 37. Complessivamente la scelta è fra 29,2 milioni di candidati. Gli ultimi sondaggi danno Lula in netto vantaggio, con la possibilità di vincere al primo turno con il 50% più uno dei voti validi, evitando il ballottaggio del 30 ottobre.

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Le elezioni in Brasile possono chiudere i conti tra Lula e Bolsonaro (Libero Pensiero)

Il leader del PL, Lula, dopo la condanna per corruzione, è tornato per vendicarsi di Bolsonaro e per prendersi il Brasile.

Non è un caso che in Brasile si passi dalle parole ai fatti con estrema facilità, dato che durante la stessa campagna elettorale l’ex militare ha mimato la pistola con il pollice e l’indice, scherzando spesso sul fatto di voler [sparare addosso](https://www.theguardian.com/world/2022/aug/16/brazil-presidential-campaign-bolsonaro-lula-violence) ai membri del partito di Lula. L’obiettivo è quello di inserirsi all’interno di quei circuiti internazionali alternativi che puntano a ridisegnare il mondo e gli equilibri internazionali. Vari analisti hanno messo sul piatto l’ipotesi che l’ex paracadutista abbia lavorato sodo in questi anni per guadagnarsi l’appoggio dell’esercito e consolidare il suo potere all’interno delle istituzioni brasiliane, cosa che in passato fu messa in discussione dai presidenti socialisti, con il fine di servirsene nel caso in cui le cose non si fossero messe per il meglio. [dichiarazioni](https://www.crisisgroup.org/latin-america-caribbean/brazil/might-and-right-how-far-will-brazils-military-back-bolsonaro) del Presidente e soprattutto dei funzionari legati agli ambienti militari circa il sostegno incondizionato alla causa del proprio leader. [disastro ambientale](https://www.liberopensiero.eu/22/08/2019/ambiente/disastro-ambientale-negazionismo-emergenza-amazzonia/), e il riacquisto dello stato di alcune raffinerie cedute a Petrobras, la compagnia petrolifera privata più grande del Brasile. Il suo obiettivo è quello di presentarsi come un anti-sistema perseguitato dai suoi rivali politici e dalle istituzioni del Brasile, come dimostrano gli attacchi alla commissione elettorale brasiliana. Durante la pandemia da Covid ha seguito alla perfezione l’esempio del suo ispiratore nordamericano, Donald Trump, negando per mesi l’esistenza del virus con il risultato di dover costruire centinaia di fosse comuni dove seppellire le centinaia di migliaia di persone decedute. Da un lato c’è il ricordo di un periodo positivo della storia economica e sociale brasiliana, caratterizzato dalla crescita degli standard di vita della popolazione, dall’altro c’è il sollievo di vedere in campo l’unica speranza di contrastare l’autoritarismo del suo avversario. Sul suo conservatorismo pesano le posizioni discriminatorie nei confronti della comunità LGBTQ+, delle donne, delle persone di ascendenza africana e meticcia e il rapporto a dir poco controverso con i diritti civili e politici. Tra i più popolari presidenti del Brasile, ha guidato il Paese tra il 2003 e il 2010 ed è stato il fondatore del Partito dei Lavoratori, la principale formazione politica brasiliana. Lula, infatti, è ricordato soprattutto per quegli anni in cui sembrava davvero che il Paese sudamericano fosse maturato, cioè quando gli osservatori internazionali accreditavano l’ex Presidente come icona del socialismo mondiale e Brasilia come potenza economica nascente e nuovo attore geopolitico del Sud del mondo. [sondaggi](https://www.rainews.it/articoli/2022/10/brasile-per-alcuni-sondaggi-lula-potrebbe-vincere-direttamente-al-primo-turno-presidente-3f815e67-40de-4522-8468-0d6d2f69aa3a.html) parlano chiaro: Bolsonaro è dato in svantaggio di circa 15 punti percentuali nei confronti del suo avversario.

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Il Brasile verso la svolta? La sfida tra Bolsonaro e Lula - Formiche.net (Formiche.net)

Il Brasile al voto vede Lula vicino al ritorno alla presidenza del Paese del Sud America, dato per vincitore (forse senza ballottaggio).

È il caso di ricordare le recenti vittorie di Gabriel Boric in Cile, fino a poco tempo fa un leader studentesco spinto a La Moneda sull’onda delle vibranti proteste sociali del 2019 o di Gustavo Petro, primo leader di sinistra a conquistare la presidenza della Colombia. Sentenze della magistratura che, pur per vizi formali, sono cadute nel tempo sotto i colpi dei ricorsi, finendo per restituire a Lula – che ha sempre denunciato una manovra politica ai suoi danni – la possibilità di tornare a candidarsi. Per l’ultimo e più atteso sondaggio pubblicato, quello di “Datafolha”, l’ex sindacalista gode del 50 per cento dei favori, il che lo porterebbe come detto alla conquista diretta della presidenza.

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