Ergastolo per Giacomo Bozzoli. Dopo dieci ore di camera di consiglio è questa la sentenza letta nell'aula della Corte d'Assise di Brescia dal presidente ...
In particolare il legale ha sostenuto nel corso del processo che alle 19:19 di quell’8 ottobre, ovvero un minuto dopo fumata anomala alla Bozzoli che per l’accusa certificherebbe la morte dell’imprenditore, Mario fosse vivo e a bordo di un muletto avvistato uscire dal magazzino dei pani di ottone. Secondo la Procura Giacomo Bozzoli avrebbe fatto scomparire il cadavere dello zio gettandolo in uno dei forni dell’azienda: anche per questo il 35enne era a processo per omicidio e distruzione del corpo. Per l’avvocato del 35enne, Luigi Frattini, dal processo sarebbe emersa “l’assoluta assenza di prove a suo carico”.
Ergastolo. La prima sezione penale del Tribunale di Brescia ha riconosciuto Giacomo Bozzoli colpevole dell'omicidio dello zio Mario Bozzoli, scomparso dalla ...
All'ultimo momento utile però è arrivata la tesi secondo cui "Giacomo Bozzoli ha ucciso lo zio distruggendo il corpo nel forno in concorso con altri". L'avvocato Luigi Frattini, difensore di Giacomo Bozzoli, aveva invece chiesto ieri l'assoluzione per "mancanza di prove". In questi mesi è arrivato anche il cambio di accusa: l'ipotesi con cui si era arrivati al rinvio a giudizio infatti era quella che Giacomo avesse ucciso lo zio e poi ne avesse caricato il corpo in auto per poi farlo sparire dove non è mai stato trovato.
Lo ha deciso la Corte d'Assise di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò, a quasi 7 anni dalla scomparsa dell'imprenditore di Marcheno.
[finestra temporale](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/omicidio-bozzoli-cosa-accadde-quella-sera-minuto-per-minuto-1.3558988) in cui sarebbe avvenuto l'omicidio, ma anche [le telecamere](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/processo-bozzoli-le-telecamere-in-azienda-erano-state-spostate-1.3558731) nella fonderia, oltre alle testimonianze chiave della moglie della vittima, [Irene Zubani](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/processo-bozzoli-la-testimonianza-della-moglie-in-6-video-1.3571003), del fratello [Adelio Bozzoli](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/adelio-bozzoli-ghirardini-non-dava-mai-retta-a-mario-1.3621140), [degli operai](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/processo-bozzoli-le-versioni-discordanti-e-le-intercettazioni-1.3628881) Akwasi Aboagye (detto Abu) e Oscar Maggi e della [ex fidanzata](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/processo-bozzoli-l-ex-fidanzata-di-giacomo-conferma-le-accuse-1.3641180) di Giacomo, Jessica Gambarini. [indagini complesse e lunghe](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/caso-bozzoli-accuse-diverse-per-nipoti-e-dipendenti-1.3365415), complicate dalla morte di [Giuseppe Ghirardini](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/caso-bozzoli-mina-ghirardini-non-%C3%A8-giusto-beppe-non-pu%C3%B2-difendersi-1.3781128), l’addetto ai forni che svanisce sei giorni dopo il suo datore di lavoro e che viene trovato cadavere a Case di Viso con un’esca al cianuro nello stomaco. [aveva chiesto la condanna all'ergastolo](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/processo-bozzoli-chiesto-l-ergastolo-per-giacomo-1.3780617). A giugno, Tettamanti sostiene in aula che «per arrivare alla distruzione completa del cadavere nel forno ci sarebbero volute poche ore». «Non c’è stato un minimo elemento in tre anni e mezzo di indagine che possa aver fatto ipotizzare la presenza in vita di Mario Bozzoli, che è stato ucciso» aveva commentato al momento della chiusura l’allora procuratore generale di Brescia, Pierluigi Maria Dell’Osso. La sua conclusione è netta: «Nel forno non è stato trovato nessun elemento riconducibile a un organismo umano». [tre ore, senza pause](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/processo-bozzoli-tutta-la-versione-di-giacomo-alla-corte-1.3649408). È a quel punto che l’allora procuratore generale [avoca a sé le indagini](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/la-procura-generale-ha-avocato-l-inchiesta-su-mario-bozzoli-1.3253248)e l’ipotesi del forno lascia spazio ad un'altra ricostruzione. Il primo magistrato titolare dell’inchiesta, Alberto Rossi, [muore](https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/morto-il-sostituto-procuratore-alberto-rossi-suo-il-caso-bozzoli-1.3140513)per un malore il primo gennaio 2017 e chi subentra, Mauro Leo Tenaglia, arriva a un passo dall’archiviare tutto. [fonderia di via Gitti](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/giallo-di-marcheno-venduta-l-azienda-resta-il-mistero-1.3194425) scompare nel nulla l’imprenditore Mario Bozzoli, 50 anni. La difesa, invece, [aveva chiesto l'assoluzione](https://www.giornaledibrescia.it/valtrompia-e-lumezzane/processo-bozzoli-la-difesa-giacomo-da-assolvere-non-ci-sono-prove-1.3781210) nell'udienza del 29 settembre: «Si è chiesto l'ergastolo contro una persona incensurata che ha trascorso sette anni infernali e in assoluta mancanza di prove. Lo ha deciso la Corte d'Assise di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò, dopo una camera di consiglio iniziata giovedì 29 settembre nel primo pomeriggio e che si è conclusa il giorno dopo.
Giacomo Bozzoli è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio e la distruzione del cadevere delle zio Mario, imprenditore bresciano svanito nel nulla l'8 ...
La sentenza è stata emessa dalla Corte d'Assise di Brescia, che ha accolto la richiesta avanzata dai pubblici ministeri Silvio Bonfigli e Marco Martani. Per noi Mario Bozzoli è stato ucciso oltre ogni ragionevole dubbio dal nipote Giacomo Bozzoli nel forno della fonderia. Giacomo Bozzoli è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio e la distruzione del cadevere delle zio Mario, imprenditore bresciano svanito nel nulla l'8 ottobre 2015 dalla fonderia di Marcheno.
La corte d'Assise di Brescia ha accolto in pieno la richiesta della pubblica accusa, condannando Giacomo Bozzoli all'ergastolo per l'omicidio e la ...
La corte - al termine del processo di primo grado - ha accolto la ricostruzione dei pubblici ministeri Silvio Bonfigli e Marco Martani: in aula hanno sempre sostenuto che Mario Bozzoli fosse stato ucciso e bruciato nel forno della fonderia di Marcheno. Il 36enne ha sempre negato ogni responsabilità: nella giornata di giovedì, in aula, il suo avvocato Luigi Frattini aveva ribadito con fermezza che andava assolto "perché il fatto non sussiste o perché non aveva commesso nessuno dei fatti contestati". In questi anni è stato detto (e scritto) di tutto, anche di un allontanamento volontario.
Mario Bozzoli, titolare di una ditta di Marcheno, nel Bresciano, scomparve nel nulla del 2015. Il sospetto è sempre stato che suo nipote abbia bruciato …
Per capire nel dettaglio però perché la corte abbia preso la decisione di condannare Giacomo Bozzoli all'ergastolo sarà necessario attendere i 90 giorni che il presidente Spanò si è preso per depositare le motivazioni. Arriva così la sentenza di primo grado a sette anni dai fatti, dopo 22 udienze e un anno e mezzo di processo. Alle 19,.18 il presidente della corte Roberto Spanò, dopo un giorno di camera di consiglio, ha letto il dispositivo in cui si condanna l'imputato anche ad un anno di isolamento diurno.
Il giovane è l'unico imputato del delitto di Mario Bozzoli. Accolta la richiesta di condanna avanzata dai pm, la difesa invece aveva chiesto l'assoluzione.
Su Ghirardini la difesa contrattacca: "L'ultima tesi del pubblico ministero è che Giacomo uccide lo zio nella fonderia e consegna il corpo a Ghirardini perché metta il corpo nel forno grande". Invece Mario è vivo anche dopo che si è sprigionata la fumata delle 19.18. Verso le 22 Abu era nell'area forni e riferiva che l'auto di Mario era ancora parcheggiata, cosa che gli era sembrata strana. "Alle 19.33 Giacomo esce con la sua auto. Da tempo meditava di uccidere lo zio, che tentava di opporsi alla "gestione allegra" della fonderia e di controllare le merci in entrata e in uscita. Sul pavimento della fonderia c'era polvere e unto, ma non sono rimaste tracce di sangue, di un'aggressione, del trascinamento di un corpo". E il compenso sarebbe rappresentato da quei 4.400 euro in contanti, in pezzi da 500 e da 50, trovati nell'abitazione. C'è un buco nei suoi spostamenti in coincidenza con le "fasi critiche" della scomparsa di Mario e della fumata. Per l'accusa la fumata "certifica" la morte dell'imprenditore, che in quel forno ha trovato la sua tomba. Il grande mistero di Marcheno è iniziato la sera dell'8 ottobre 2015, quando l'imprenditore Mario Bozzoli, titolare insieme con il fratello maggiore Adelio della fonderia di famiglia, svanisce nel nulla per non ricomparire mai più. Giacomo è nella zona dei forni della fonderia quando si perdono le tracce dello zio e quando, alle 19.18, dal forno grande esce la fumata anomala. Come per tutto il processo tesi accusatorie e antitesi difensive (e viceversa) hanno colliso e si sono scontrate fino all'epilogo del processo.
È un caso di cronaca noto anche come “Giallo della fonderia”, quello che riguarda l'omicidio di Mario Bozzoli, scomparso nel 2015 a Marcheno, in provincia ...
Ora, a sette anni dal delitto, 22 udienze e un anno e mezzo di processo, è arrivata per Giacomo Bozzoli la condanna in primo grado all’ergastolo. Ma il corpo non è mai stato trovato. Insieme al fratello il ragazzo diventa quindi il primo sospetto, mentre due dipendenti della fonderia, Oscar Maggi e Aboagje “Abu” Akwasi, che si erano dimostrati reticenti, vengono accusati di favoreggiamento. Ma sembra anche che Giacomo, uno dei nipoti, avesse già in programma di eliminare lo zio, come aveva confidato a un’ex fidanzata, che ha poi raccontato tutto agli inquirenti: “Io avrei dovuto far parte del piano”. Il grande mistero di Marcheno inizia l’8 ottobre 2015, quando Mario Bozzoli, titolare insieme al fratello della fonderia di famiglia, situata in via Gitti, svanisce nel nulla per non ricomparire mai più. Ad uccidere l’uomo sarebbe stato il nipote, Giacomo Bozzoli, ora condannato all’ergastolo in primo grado.
Per la corte d'assise di Brescia non è più un giallo. La scomparsa di Mario Bozzoli, risalente a sette anni fa meno otto giorni, è... Scopri di più.
La Corte d’assise, presieduta da Roberto Spanò ha quindi recepito le istanze dell’accusa, pubblica e privata, andando addirittura più in là con riferimento alle richieste di trasmissione di atti alla procura. Non solo: la Corte «condanna Bozzoli Giacomo al risarcimento dei danni cagionati alle costituite parti civili da liquidarsi in separata sede con il riconoscimento di provvisionali immediatamente esecutive nella misura di 75mila euro ciascuno in favore di Irene Zubani e dei figli Claudio e Giuseppe Bozzoli». Il presidente della Corte d’ assise Roberto Spanò ha letto il dispositivo nell’aula con le telecamere in parte puntate su di lui e in parte sull’imputato.
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La Corte d'Assise di Brescia ha accolto la richiesta della pubblica accusa, condannando il giovane per l'omicidio e la distruzione del cadavere dello zio, ...
La corte - al termine del processo di primo grado - ha accolto la ricostruzione dei pubblici ministeri Silvio Bonfigli e Marco Martani: in aula hanno sempre sostenuto che Mario Bozzoli fosse stato ucciso e bruciato nel forno della fonderia di Marcheno. Giacomo Bozzoli, nipote di Mario, l'imprenditore di Marcheno, svanito nel nulla l’8 ottobre del 2015, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio e la distruzione di cadavere dello zio. In questi sette anni è stato detto (e scritto) di tutto, anche di un allontanamento volontario.