Nella sinestesia la stimolazione di un senso ne attiva anche un altro, facendo ad esempio percepire il sapore di una lettera o il colore di un suono.
L'Università del Sussex specifica che la sinestesia “non ha effetti noti sul QI e i sinesteti non si distinguono in alcun modo dagli altri membri della società”, aggiungendo che è del tutto possibile avere amici e parenti sinestetici senza accorgersene. Esse sono linguaggio-colore (vedere un colore associato alle parole); linguaggio-gusto (sentire un sapore associato alle parole); linguaggio-tatto (provare una sensazione tattile associata alle parole); sensazioni visualizzate; il tocco a specchio (in cui si percepisce il tocco di una persona solo osservandola, o si sperimenta il dolore che prova) e altre ancora. “Una delle ragioni dell'apparente differenza è che gli uomini potrebbero avere meno probabilità di farsi avanti e fare volontariato per la ricerca e meno probabilità di ammettere di avere la sinestesia”, spiega l'ateneo britannico. La forma più comune in assoluto è chiamata grafema colore, in cui il sinesteta associa un colore a una lettera o a un numero. In base a uno studio condotto in Scozia da scienziati dell'Università di Edimburgo e del Museo delle Scienze di Londra è stato determinato che il fenomeno sensoriale / percettivo colpisce l'1 percento della popolazione. Come [spiegato dall'Università del Sussex](https://www.sussex.ac.uk/synaesthesia/faq#youngest), un pittore sinesteta perse la capacità di “mixare i sensi” dopo un danno cerebrale. Al paziente vengono poste varie domande: la condizione viene diagnosticata se la percezione che sperimenta è automatica e involontaria; proiettata verso l'esterno (cioè ritenuta come reale e non “immaginata”); durevole nel tempo, ovvero sempre la stessa; generica (cioè fa riferimento a percezioni semplici come colori, linee e forme); ed emotiva, cioè in grado di scatenare sensazioni, spesso piacevoli. Non a caso il termine sinestesia deriva dall'unione di due parole greche, syn (insieme) e aisthesis (percezione), che significa appunto “percepire insieme”. Anche l'omonima figura retorica usata in poesia (ma non solo) indica l'associazione di parole che non sono legate dal medesimo senso: l'“Urlo nero” di Quasimodo e i “Dorati silenzi” di Dino Campana ne sono esempi virtuosi. In parole semplici, si tratta di “un modo speciale di percepire il mondo, una fusione o un collegamento dei sensi”, L'ateneo britannico spiega che anche “le droghe allucinogene come l'LSD, i funghi magici e la mescalina” possono innescare “forme transitorie di sinestesia”, mentre alcune persone l'hanno acquisita mentre diventavano progressivamente cieche. Come [indicato da news-medical.net](https://www.news-medical.net/health/What-is-Synaesthesia.aspx), le aree del sistema limbico e la corteccia cerebrale sembrerebbero quelle principalmente coinvolte nello sviluppo della sinestesia.