Andy Warhol Marilyn Monroe, quali sono le opere più famose realizzate dall'artista che hanno reso l'attrice una celebre icona pop.
Un’altra delle opere più celebri di Andy Warhol dedicate a Marilyn è la serie del 1967, composta da dieci ritratti dell’attrice realizzati con colori accesi e sempre diversi. Delle cinque celebri tele, Orange Marilyn è quella che è stata venduta privatamente a un prezzo più alto, circa duecento milioni di dollari, ma è la tela color salvia a detenere il record per il quadro più costoso venduto all’asta, 195 milioni di dollari. Le serigrafie di Warhol hanno reso Monroe l’icona pop che è ancora oggi, ecco quali sono le più famose e quelle che sono entrate nella storia per il loro prezzo di vendita. [Marilyn Monroe](https://www.harpersbazaar.com/it/moda/storie/a40229067/norman-rosten-confidente-marilyn-monroe/) in modo diverso, esaltandone i tratti e appesantendole il trucco di occhi e labbra. Una delle celebrità che maggiormente colpisce Andy Warhol è [Marilyn Monroe](https://www.harpersbazaar.com/it/cultura/libri/a40781911/marylin-monroe-libro/), da lui considerata un'icona del Ventesimo secolo specialmente per la sua costante presenza in televisione, al cinema e sui giornali. Ecco quali sono le serigrafie realizzate da Warhol e il significato di queste opere.
La recensione di Blonde, il film diretto da Andrew Dominik con protagonista Ana De Armas nei panni di Marilyn Monroe. Su Netflix.
Questo film mi ha cambiato la vita…» [Andrew Dominik](https://hotcorn.com/it/film/news/andrew-dominik-intervista-blonde-film-netflix-marilyn-monroe-norma-jeane-ana-de-armas-venezia-79/): «Blonde, la luce di Ana de Armas e lo spirito di Marilyn» Kennedy (protagonista di una sequenza che ne smantella definitivamente la sacralità a cui l’aveva eretto l’America) e un’industria cinematografica che l’ha resa il prototipo della bionda sexy tutta sensualità e niente cervello. A darle voce e corpo una straordinaria Ana De Armas che si è immersa in un ruolo complesso, rischiosissimo e dolente.
L'ultimo viaggio nella sua vita e nella sua quotidiana beauty routine, è offerto dal film biopic Blonde del regista Andrew Dominik, disponibile adesso su ...
I capelli sono opera di Row Pickens, creatore e produttore di parrucche per film e televisione. Una sorta di primitivo illuminante... Non c'è dettaglio del volto e della chioma di Marilyn Monroe che non è stato studiato, calcolato, per trasformarla in una bomba di seduzione quale doveva essere.
Presentato in concorso all'ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia il film vede nei panni della Diva Bionda l'attrice Ana De Armas.
In un’intervista rilasciata a Variety, l’attrice e modella cubana naturalizzata spagnola ha parlato del suo ruolo nel film e ha commentato anche alcune scene di nudo e di sesso che sono presenti nelle pellicola. L’ho fatto per lei (Marylin) e l’ho fatto per Andrew (Dominik, il regista). A 60 anni esatti dalla sua scomparsa, il regista Andrew Dominik, riporta sullo schermo la bionda per antonomasia, colei che è stata e sempre sarà un simbolo di bellezza ed eleganza, oltre che un manifesto di un certo tipo di cinema che oggi non esiste più.
Blonde (2022) di Andrew Dominik con Ana de Armas è il film che racconta la donna dietro l'icona Marilyn Monroe. Chi era davvero Norma Jeane Baker?
[Blonde ](//www.amica.it/tag/blonde/)fa di [Marilyn Monroe](//www.amica.it/tag/marilyn-monroe/). [Dice ](https://www.anothermag.com/fashion-beauty/14354/ana-de-armas-interview-profile-marilyn-monroe-blonde-film-review)di essere andata sulla tomba della diva «per chiederle il permesso di fare Blonde. «Questo personaggio è stato creato e Norma Jeane era completamente intrappolata dentro di lei». Eravamo molto consapevoli del lato della storia che avremmo raccontato: la storia di Norma Jeane, la persona dietro il personaggio, Marilyn Monroe. La maledizione delle attrici che interpretano Marilyn Monroe non ha colpito Ana de Armas. E qualcuno che ami Norma Jean e non Marilyn. [Adrien Brody](//www.amica.it/2017/08/07/adrien-brody-nessuno-ti-insegna-a-essere-famoso/))… Ma è anche il ritratto di una donna – Norma Jeane Baker – disperata. La scena dalla coreografia esplicita della fellatio al potente di turno mentre risolve i problemi del mondo, era l’unica soluzione artistica per mostrare il degrado a cui era arrivata Marilyn Monroe? «Le cose accadute a Marilyn nella realtà sono anche peggiori di quanto si vede nel film», ha dichiarato la scrittrice. Il passaggio alla [Mostra del cinema di Venezia 2022](//www.amica.it/tag/festival-venezia-2022/) è stato accolto da reazioni polarizzanti. Un bisogno disperato di essere amata di un amore impossibile.
Il romanzo di Joyce Carol Oates, base dell'attesissimo nuovo film Netflix, fu adattato già nel 2001 in una mini-serie tv.
Ottenne una nomination al Production Design Award per la miglior scenografia in una miniserie televisiva. [Blonde uscirà su Netflix il 28 settembre](https://cinema.everyeye.it/notizie/ana-de-armas-lacrime-venezia-14-minuti-standing-ovation-blonde-607429.html): continuate a seguirci per tutte le novità e gli approfondimenti sul film. [2](https://cinema.everyeye.it/articoli/recensione-blonde-marylin-monroe-rivive-netflix-splendido-film-59031.html#anchor_commenti)Recensione Cinema [Blonde Recensione: Marylin Monroe rivive su Netflix in uno splendido film](https://cinema.everyeye.it/articoli/recensione-blonde-marylin-monroe-rivive-netflix-splendido-film-59031.html) [9](https://cinema.everyeye.it/articoli/recensione-blonde-marylin-monroe-rivive-netflix-splendido-film-59031.html)
Presentato in concorso alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia, il film Blonde è il tanto atteso biopic dedicato alla figura di Marilyn.
Ed è un peccato, non solo per le potenzialità del progetto, per la ricchezza del racconto, per l’amore nei confronti di una figura tragica e splendida come questa. [Ana De Armas](https://www.taxidrivers.it/251071/magazine-2/ana-de-armas-aspettando-blonde.html), in quella che dovrebbe essere la prova della vita. La si osserva da fuori, non si entra nelle sue vicende in maniera sentita, ma come freddi analisti di una vita allo sbando. Nel corso della sua (breve) vita, Marilyn incontrerà uomini diversi, dei quali forse nessuno riuscirà davvero a comprenderla e amarla nel modo giusto. Dal momento che si conosce tutto o quasi, ormai, dell’iconica attrice, è fondamentale lo sguardo con cui ci viene presentata. Per cui, ciò che funziona in un testo letterario, non è detto che lo faccia se tradotto letteralmente in immagini. Norma Jean è una bambina come tante, che ama la mamma (Julianne Nicholson) e non si separa mai dal suo peluche preferito. A prestare il volto (e presumibilmente l’anima) alla celebre attrice, Almeno nel modo in cui vengono raccontate. I flash delle macchine fotografiche gettano immediatamente lo spettatore nel vivo di vicende psichedeliche ed eccessive. In simili condizioni nasce Marilyn Monroe (Ana de Armas), una donna fragile, spezzata, insicura e alla disperata ricerca di attenzioni. Nonostante il cast eccezionale, alla cui guida troviamo Ana de Armas, il film non aggiunge nulla alla storia e al fascino di una delle più grandi icone di sempre.
Interprete della pellicola esclusiva della piattaforma video streaming, la splendida attrice di origini cubane Ana De Armas, già vista recentemente in No Time ...
Discutiamo sul fine vita"](https://www.ilsussidiario.net/news/andrea-giambruno-non-sono-di-sinistra-giorgia-meloni-discutiamo-sul-fine-vita/2412702/)28.09.2022 alle 10:37 [Vedi tutte](https://www.ilsussidiario.net/ultime-notizie/) Bruno Arena è morto: il comico aveva 65 anni](https://www.ilsussidiario.net/news/ultime-notizie-ultimora-oggi-fughe-di-gas-nel-nord-stream-usa-un-attacco/2412615/)28.09.2022 alle 10:52 [Andrea Giambruno: "Non sono di sinistra"/ "Giorgia Meloni? [Bruno Arena dei Fichi d'India, come è morto/ L'aneurisma e il lento peggioramento](https://www.ilsussidiario.net/news/bruno-arena-dei-fichi-dindia-come-e-morto-laneurisma-e-il-lento-peggioramento/2412716/)28.09.2022 alle 10:46 [Spinalbese, confessioni su Belen e Stefano: "Non mi piace lo show"/ "Non voglio..." ](https://www.ilsussidiario.net/news/spinalbese-confessioni-su-belen-e-stefano-non-mi-piace-lo-show-non-voglio/2412693/)28.09.2022 alle 10:34 [Vedi tutte](https://www.ilsussidiario.net/news/cinema-televisione-e-media/) “È difficile per le persone guardare quelle scene, è molto più difficile di quanto non lo sia stato per me filmarle”, sono le parole di Ana De Armas che poi aggiunge: “Dico questo perché comprendo il pubblico... Non mi sentivo affatto a disagio, anche se erano scene davvero difficili”. Mi sentivo come se fossi in un ambiente sicuro. Blonde, dalla regia di Andrew Domink, è stato infatti un po’ criticato per via del frequento uso di nudità, e alcuni critici ritengono che le scene “vietate” oscurino il vero senso del film. L’interprete centroamericana ha rilasciato nelle scorse ore un’intervista ai microfoni di Entertainment Weekly, difendendo le molteplici scene di nudo presenti nel film. Non mi sentivo sfruttata perché avevo il controllo. Quindi ha proseguito parlando del film Blonde di Netflix: “Mi sono fidata del mio regista. Sapevo che film stavo facendo”.
Nel biopic di Andrew Dominik, presentato a Venezia, non si racconta della carriera cinematografica della diva, ma della sua storia sfortunata, a...
Talvolta un po’ ripetitivo, il film ha una sua potenza tragica, s’inerpica in una selva oscura che non scalfisce gli studios e i registi dei film di Marilyn (si incontra un attimo un finto Billy Wilder) di cui si vedono brevi scene modificate in digitale con gli ologrammi di George Sanders in “Eva contro Eva” e Tony Curtis in “A qualcuno piace caldo”. Sono molto belle infatti le scene più surreali in cui Marilyn scappa senza una mèta, rivede un incendio della sua infanzia, non si regge in piedi, il mondo è per lei una allucinazione preservata sotto vuoto dall’illusione coatta del cinema e poi dalle nozze, in verità sbrigative (1956-61) col drammaturgo del “Commesso viaggiatore” e dello “Sguardo dal ponte” Arthur Miller, che si stupisce che la ragazza conosca le “Tre sorelle” di Cecov (ha letto pure Dostoevksji!) e le promette che non scriverà mai nulla su lei, mentre dopo la sua morte rimuoverà i suoi complessi di colpa con il dramma “Dopo la caduta”, recitato una sola volta in Italia dalla Vitti. E’ la storia, venata di puro horror, di una donna con madre schizofrenica e senza radici che vede daddy, un paparino, in tutti gli uomini che incontra, che la seducono sul mitico divano dei produttori quando non c’era il me too (Wenstein non è stato il primo….), o la sposano come il manesco italo americano Joe di Maggio, fino al presidente Kennedy che la riceve segretamente per una gran performance di sesso orale mentre parla al telefono della crisi cubana (non è la scena migliore).
Blonde film su Marilyn Monroe con Ana De Armas di Andrew Dominik in streaming su Netflix dal 28 settembre commento di Federico Gironi parere critica ...
Di esplorazione dei meandri della mente, del sublime e dell'abietto che vi annidano. È l'allucinazione del cinema, del suo immaginario, delle sue luci e delle sue ombre. O, ovviamente le contestatissime immagini dei feti che Marilyn abortirà, o la soggettiva vaginale di una delle operazioni. E dall'altra invece quei momenti così spogli e volgari, come Marilyn che viene presa da dietro sulla scrivania nel corso del suo primo colloquio con Darryl F. Se preferite, Blonde è l'incubo di un'esistenza tormentata e tormentosa, fatta di traumi, compromessi, abusi, lutti, mancanze, fragilità e circonvenzioni, e di certo non solo di riflettori, successo, denaro e popolarità. Basato su un romanzo di Joyce Carol Oates, diretto da Andrew Dominik e interpretato da Ana De Armas, Blonde racconta Marilyn, ma non solo.
In occasione dell'uscita su Netflix di Blonde con Ana de Armas, un approfondimento sulle attrici dello star system sfruttate da Hollywood.
Da qui, la Tierney cominciò a condurre una vita malinconica e trascurata, tanto che ad un certo punto decise di andare da uno psicanalista. La Tierney, a differenza della Garland, voleva invece diventare attrice a tutti i costi e il suo sogno più grande era debuttare a Broadway. Ancora una volta gli Studios volevano il personaggio e gettavano nella spazzatura la persona. Il suo primo vero contratto lo firmò con la 20th Century Fox all’età di 17 anni, diventando una vera e propria diva a 19. Per Hollywood non andava bene che avesse dovuto divorziare, non andavano bene i suoi atteggiamenti, non andava bene che lei mangiasse. Fu lì che Judy, resasi conto di non poter fare a meno del cibo, iniziò a prendere le pillole per dimagrire. La storia della Monroe ha spesso sollevato dubbi su come effettivamente venissero trattate e considerate le star del tempo e la verità è che sono stati tanti i divi che a causa di Hollywood hanno avuto una vita difficile. Judy, nella sua permanenza lì, era costretta a una dieta ferrea e se infrangeva la regola mangiando qualcosa che non fosse brodo, Louis Mayer la riempiva di offese. Decisero per lei i genitori quando aveva 10 anni e cantava con il padre e le sorelle a teatro. All’epoca Hollywood era famosa per mettere in pratica il processo di glamorizzazione, ossia la “fabbricazione di una star”. Esso altro non era che la creazione e la promozione di divi, persone da far crescere ad Hollywood e poter lanciare affinché portassero il maggior numero di introiti per i loro film. Il personaggio che veniva rigurgitato – letteralmente – da Hollywood, era diverso, costruito, e aveva persino un altro nome.
Ana De Armas nel nuovo Blonde, Michelle Williams nominata all'Oscar e Uma Thurman nei panni della bomba sexy per una parte a Broadway · Marilyn Monroe al cinema ...
[JF](https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2021/12/30/donne-nella-storia-rosemary-kennedy-la-sorella-cancellata/), che medita di lasciarla. Un altro meta-racconto con protagoniste Ivy Lynn (Megan Hilty), veterana della scena, e Karen Cartwright (Katharine McPhee), nuovo talento in lizza per aggiudicarsi il ruolo di Marilyn. [Michelle Williams](https://www.iodonna.it/personaggi/star-internazionali/2022/05/11/michelle-williams-madre-terza-volta/) è la Marilyn di Simon Curtis ai tempi delle riprese di Il principe e la ballerina in Inghilterra, accanto a Laurence Olivier ( [Kenneth Branagh](https://www.iodonna.it/spettacoli/cinema/2022/02/26/belfast-kenneth-branagh-recensione-film-paolo-mereghetti-cinema/)), nel 1956. Pur somigliando più a [Madonna ](https://www.iodonna.it/personaggi/star-internazionali/2022/08/16/madonna-festeggia-i-64-anni-a-noto-insieme-a-david-il-figlio-non-biologico-che-ha-il-mio-dna/)che a Marilyn, Charlotte Sullivan risulta convincente. Una tra le più amate performance di sempre è quella di Susan Griffiths nel film tv di John Patterson (1991). [Blonde](https://www.iodonna.it/spettacoli/cinema/2022/09/27/ana-de-armas-e-le-sue-scene-di-nudo-in-blonde-virali-e-disgustoso/), disponibile su [Netflix](https://www.netflix.com/browse) dopo la prèmiere in concorso al Festival di Venezia. Theresa Russell (compagna del regista per oltre 40 anni) è una Monroe esuberante e ricca di iniziativa, una comparsata che gioca sulla frattura comica tra sex symbol insulso e intelligenza superlativa. Il film, che non ambisce a una ricostruzione storica, getta uno sguardo alternativo ai primi anni della carriera dell’attrice e narra la complicata relazione dello scrittore Robert Slatzer (Jesse Dabson) con Marilyn Monroe, che rivendicò di aver sposato ai tempi in cui la diva doveva ancora prendere il volo. Momenti onirici si inseriscono nel racconto della macchina hollywoodiana: Monroe è intrappolata in una vita professionale che le impone di impersonare senza scampo la parte della bionda stupida. Il focus del film, uscito nel 2011, è la relazione fra il neolaureato e aspirante regista Colin Clark ( [Eddie Redmayne](https://www.iodonna.it/spettacoli/cinema/2021/11/23/eddie-redmayne-non-rifarebbe-piu-the-danish-girl/)) e l’inarrivabile, seducente ed emotivamente instabile attrice. Randy Taraborrelli e giocato entro la cornice di una seduta psicanalitica in cui Marilyn racconta la sua infanzia tra orfanatrofi e foster homes, il film prosegue con il primo matrimonio a sedici anni, la scalata al successo grazie alla sua avvenenza e alle liaisons intrecciate con influenti patron dello spettacolo. Frizzante e anticonformistico, il biopic firmato HBO e diretto da Tim Fywell racconta la tragica infanzia e adolescenza di Norma Jean, la sua ascesa allo stardom e la sua vita da sex symbol.
Riprendendo una tradizione che si era interrotta a causa delle limitazioni della pandemia, anche quest'anno l'associazione Don Franco Baroni Odv ha aderito ...
La voglia o comunque il desiderio del settimo anno riguarda le attrazioni, le ossessioni ma anche le paure dell’America di 70 anni fa (la commedia infatti è del 1952). Le performance si ripeteranno durante la serata di sabato dalle 19 alle 23,59. Performance ispirata a 'Quando la moglie è in vacanza' in piazza Del Giglio
Blonde è un titolo divisivo che allontana le pretese biografiche per mostrare la donna Norma Jean dietro la diva Marilyn Monroe.
Tra carrellate, panoramiche, zoom e sguardi in camera, la cinepresa di Dominik si lancia in una danza esorcizzante e lacerante, un ballo intimo che si slega da quella rigidità interiore e visiva di opere come L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford. Il suo accompagnamento musicale è una ninna nanna ipnotica e sofferente, una bolla fatta di note che escludono e allontanano per un momento Marilyn dal resto del mondo. Con Blonde Marilyn Monroe si sveste della propria aura divistica per mostrare non solo la sua essenza umana frantumata in mille pezzi, quanto il suo annullamento in simulacro di un'idea, di un canone di bellezza da emulare e raggiungere. Su quella superficie riflettente, leitmotiv accessorio che ritorna come un mantra doloroso, lo sguardo di Norma incrocia quello di Marilyn in una combutta eterna e infinita, una lotta senza vincitrici ma solo perdenti. Quello composto da Dominik è un costrutto visivo che evolve, che cambia, che non sa stare fermo, restituendo in maniera perfetta l'inquietudine vissuta dall'anima della Monroe. Da questo impatto prenderà poi corpo un collasso interiore e universale, dove il mito di Marilyn Monroe implode, portandosi dietro il peso di una società ora chiamata a fare i conti con un sogno rimasto tale, mentre tutto attorno prende i connotati di un inferno in terra. Tutto è falso, tutto è vero: come nel suo precedente L'assassinio di Jesse James, il regista e sceneggiatore si avvicina adesso alla pagine della Oates per scandagliare brandelli di verità e ricostruire la sua Marilyn in un abbraccio di carattere metafilmico. Già, perché quella di Norma Jean non è una fiaba a lieto fine; la sua trasformazione in Marilyn Monroe non ha nulla di magico; non è la Cenerentola che si ritroverà principessa ma, come ci ricorda lo stesso regista, e prima di lui anche Joyce Carol Oates nel suo omonimo romanzo (qui vi parliamo del primo adattamento, Un dubbio continuo, dove la realtà si mescola alla fantasia, per produrre un incubo che dalla quotidianità dell'artista, sfocia nei meandri di quel sogno che lei stessa rappresenta, come quello americano. E così, come proprio come l'attore crea il proprio personaggio, così in Bionde Norma si fa burattinaia del proprio alter-ego, lasciando che sia esso, nelle vesti di Marilyn Monroe, a prendere il sopravvento, fino a soffocare la sua creatrice e dominare tanto lo schermo tanto, quanto la sua quotidianità. Norma e Marilyn sono adesso la stessa cosa: i passaggi tra le due essenze non sono mai distinguibili o netti, perché ormai figlie della stessa esistenza. Perché ancora prima che donna, o attrice, Marilyn Monroe è un'icona bidimensionale, un frame, un volto, proprio come quello riprodotto e dato in pasto alla società nella serigrafia di Andy Warhol.
«Il film scelto – spiega Emanuela Gennai, animatrice dell'associazione “Don Franco Baroni” ODV – è per noi una delle migliori interpretazioni di Marilyn Monroe: ...
La voglia o comunque il desiderio del settimo anno riguarda le attrazioni, le ossessioni ma anche le paure dell’America di 70 anni fa (la commedia infatti è del 1952). Così sabato primo ottobre, in piazza del Giglio, sarà allestita un’area adiacente al cinema e al bar “Astra” in cui richiamare alla memoria uno dei film più noti di Marilyn Monroe, anche per ricordarne il sessantesimo anniversario della morte (5 agosto 1962). Le performance si ripeteranno durante la serata di sabato primo ottobre fra le ore 19:00 alle 23,59.