L'impatto della sonda DART della Nasa è avvenuto questa notte alle 1:14 italiane, obiettivo: deviare l'orbita dell'asteroide Didymos.
Ci si aspetta un rallentamento di circa 73 secondi nel periodo orbitale di Dimorphos attorno a Didymos, che attualmente si attesta a circa 12 ore. LICIACube continuerà a orbitare attorno a Dimorphos per circa sei mesi, tempo necessario per inviare a terra tutte le foto scattate durante e dopo lo schianto. Colpire un bersaglio così piccolo a quella velocità non è affatto semplice: per questo il sistema di navigazione di DART è completamente automatico. A 20 minuti dallo schianto la sonda ha dato l'ultima spinta, durata circa due minuti e mezzo, per colpire con precisione il suo obiettivo. Questa è la prima volta che l'aspetto di questi due asteroidi veniva osservato. Quest'ultimo era il target della missione, il cui scopo era appunto schiantarsi sull'asteroide per testare – per la prima volta su scala reale – la deviazione di un asteroide a scopi di difesa planetaria.
Adesso che la sonda “Dart” (per Double Asteroid Redirection Test) della Nasa ha concluso con successo la sua missione andandosi a schiantare sull'asteroide ...
Nei momenti finali della missione, Dart era “visibile” dall’Australia e l’antenna da 35 metri dell’Esa, situata nella stazione di New Norcia, ha seguito le ultime 12 ore della missione insieme con l’antenna della Nasa a Camberra. In effetti, la cooperazione tra Nasa ed Eesa è stata fondamentale anche per permetterci di vedere le immagini dell’impatto. [video integrale](https://www.youtube.com/watch?v=4RA8Tfa6Scka). Non un corpo solido, ma un ammasso di materiale tenuto insieme dalla sua debole attrazione gravitazionale. Gli esperti di impatti planetari sanno che un corpo solido risponde in modo molto diverso da un ammasso poco coeso. Adesso che la sonda “Dart” (per Double Asteroid Redirection Test) della Nasa ha concluso con successo la sua missione andandosi a schiantare sull’asteroide Dimorphos, un “piccolo” sasso celeste in orbita intorno a uno più grande chiamato Didymos, inizia il lavoro di analisi dei risultati dell’impatto.
Dopo l'impatto con l'asteroide Dimorphos, nei prossimi mesi gli scienziati analizzeranno i dati della sonda per valutare gli effetti della collisione e ...
"Da un insieme di singoli pixel ora si possono vedere la forma, le sfumature e la struttura di Didymos, e si può vedere la stessa cosa con Dimorophos mentre ci avviciniamo sempre di più. La missione era un semplice test, un tentativo di capire se la rotta di un'asteroide può essere modificata. Un team di scienziati [ha fatto schiantare di proposito](https://www.wired.it/article/dart-missione-asteroide-riuscita-deviato-dettagli/) a una velocità elevatissima una navicella contro una roccia spaziale in caduta libera.
Il LiciaCube "ha portato a termine con successo i suoi obiettivi", scrive l'Agenzia spaziale italiana sul suo sito web.
Il lavoro che ci aspetta adesso sarà sorprendente e si prospetta già un grande successo, questa missione è una sfida tecnologica e scientifica e ringraziamo tutti i partner”. Questo è “un momento d'oro per le attività spaziali italiane e i risultati si vedono, in termini di risultati scientifici, di dialogo internazionale, prima di tutto con Nasa ed Esa”. Un “enorme successo” è anche il commento di Thomas Zurbruchen, Associate Administrator for the Science Mission Directorate della Nasa, che è intervenuto in apertura di conferenza stampa: "Ci siamo svegliati questa mattina con un enorme successo, ed enorme successo è stato anche di LiciaCube", il satellite italiano che ha lavorato nella missione Dart della Nasa, la prima di difesa planetaria e che ha visto la sonda Dart scontrarsi con l'asteroide Dimorphos.
Che botta, che bagliore pirotecnico laggiù nel cosmo a 12 milioni di chilometri dalla Terra: in picchiata a 22.530 chilometri orari la sonda kamikaze Dart ...
Una precisione possibile anche grazie a ulteriore tecnologia italiana: Leonardo ha fornito alla Nasa il sensore d’assetto delle telecamera Draco che ha guidato la sonda Dart verso l’asteroide, un sensore che “punta” una moneta da un euro a 2,5 chilometri di distanza. L'Italia entra in gioco anche per la seconda missione, questa volta tutta europea, diretta verso Dydimos e la sua Luna. Ricapitolando: la Nasa ha investito 330 milioni di dollari nella missione Dart per dimostrare che si può deflettere la traiettoria di un corpo celeste. Un altro primato storico del nostro comparto aerospaziale che in questa avventura si è avvalso anche di Inaf, università di Bologna e Parthenope di Napoli e Cnr-Ifac. [Armageddon](/t/armageddon), il film, insomma, proprio quello, solo più in piccolo e senza Bruce Willis: l’obbiettivo è infatti quello di deviare la traiettoria dell’asteroide che a sua volta orbita a 1,8 chilometri di distanza dal fratello maggiore Dydimos (780 metri) ora in quella parte dell’universo verso la costellazione di Eridano. Il reportage della prima esplosione causata su un asteroide riporta subito a Torino, all’Argotec dell’ad David Avino, che negli ultimi 5 anni, insieme all’Asi, si è ingegnata a comprimere in due scatole da scarpe, a racchiudere in 13 chilogrammi le due “camere” Leia e Luke (sì, Star Wars) guidate da un algoritmo che esprime il massimo dell’intelligenza umana e artificiale.