Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato questa mattina, alle 8.45, nella scuola “Giovanni XXIII – Piazzi” a Palermo. Il capo dello Stato ha ...
Il capo dello Stato ha anticipato l’arrivo nell’istituto di via Rutelli, per evitare la concomitanza con la cerimonia di commemorazione per l’uccisione del giudice Cesare Terranova e del maresciallo Lenin Mancus, avvenuta il 25 settembre del 1979 nella stessa via. Il capo dello Stato ha votato, come di consueto, nella sezione 535, accolto da un applauso degli scrutatori e delle persone presenti. Sostenere ilfattoquotidiano.it significa permetterci di continuare a pubblicare un giornale online ricco di notizie e approfondimenti.
Milano, 25 set. (askanews) - Il voto delle istituzioni. Nelle immagini il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vota nel suo seggio a...
Accolto tra gli applausi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato questa mattina a Palermo, alle 8.45. Tra i primi a recarsi nella scuola ...
Dopo aver votato, il capo dello Stato ha stretto la mano al presidente di seggio e ha lasciato la scuola, tra la gente in coda per accedere al seggio, ma non ha rilasciato dichiarazioni. Accolto tra gli applausi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato questa mattina a Palermo, alle 8.45. Tra i primi a recarsi nella scuola media "Giovanni XXIII - Piazzi", il capo dello Stato, in città già da ieri, ha anticipato l'arrivo nell'istituto di via Rutelli, per evitare la concomitanza con la cerimonia di commemorazione per l'uccisione del giudice Cesare Terranova e del maresciallo Lenin Mancuso, avvenuta nella stessa via il 25 settembre di 43 anni fa.
Sergio Mattarella è stato il primo tra i nostri politici di rilievo a recarsi al seggio. Alle 8.45, scortato dalle guardie del corpo, ...
[foto](https://www.oggi.it/attualita/gallery/i-leader-al-voto-mattarella-tra-gli-applausi-salvini-indisciplinato-la-meloni-sui-social/) (Corriere Tv) E ha fatto il pieno di applausi (della folla, ma anche degli scrutatori). Sergio Mattarella è stato il primo tra i nostri politici di rilievo a recarsi al seggio.
Il presidente della Repubblica ora attende silente di entrare in scena. E lo farà ma non prestissimo - i tempi tecnici per l'elezione dei presidenti delle ...
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri". Amplissime diventano infine le possibilità di scelta del presidente della Repubblica in caso di stallo politico dopo il voto: prima di accettare un nuovo, traumatico, scioglimento delle Camere appena elette il capo dello Stato esplorerebbe tutte le soluzioni possibili. Più complesso sarà il lavoro del Quirinale in caso di risultato equilibrato o con la possibilità - che non si può escludere - di una maggioranza chiara in una sola Camera. L'articola recita: "il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. E' ovvio che se dalle urne uscirà una maggioranza chiara e coesa, per esempio quella di centrodestra, il lavoro del presidente si ridurrà ad un giro di consultazioni preliminare e ad un incarico veloce al leader che verrà indicato dalla coalizione stessa, e quindi presumibilmente a Giorgia Meloni, data saldamente in testa dagli ultimi sondaggi noti. Il presidente della Repubblica ora attende silente di entrare in scena.
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Al Colle l'ultima parola sui ministri della Difesa, dell'Interno, degli Esteri e dell'Economia. Il premier gestirà solo la transizione.
UNA TRANSIZIONE ordinata e la nascita di un governo ancorato in Europa, con solida proiezione atlantista. I vincoli di Mattarella su Ue e Nato. Se Giorgia Meloni, come sembrano dire i risultati, sarà
Sergio Mattarella resta fuori dalle polemiche politiche, in campo solo dopo l'insediamento del nuovo Parlamento, ...
Certo il tema del presidenzialismo, una riforma che porterebbe un evidente cambiamento nel ruolo del capo dello Stato e nella percezione che oggi i cittadini ne hanno - insomma uno stravolgimento dell'attuale forma di governo e forma di Stato - ha continuato ad essere un tema proposto dal centrodestra, anche nella manifestazione di chiusura di campagna elettorale. Il presidente ex Pci aveva alle spalle un Parlamento con schieramenti ben definiti, la maggioranza parlamentare era evidente e legò quindi la sua permanenza alla realizzazione di un progetto di riforma. Come dire che il percorso per una possibile modifica di quello che è oggi il capo dello Stato non sarebbe affatto semplice e per nulla breve. Un secondo mandato nato sulla evidente incapacità del sistema politico e partitico di trovare un accordo sul suo successore, di individuare una analoga figura di garanzia. Da quel momento prenderanno il via le consultazioni per la formazione del nuovo governo e toccherà a Mattarella nominare il presidente del Consiglio e, su sua proposta, i ministri. Affermazioni da campagna elettorale ed evidentemente dettate anche dalla volontà, in questo caso da parte del centrodestra, di sollecitare un elettorato disaffezionato e forse distratto da ferie e vacanze.