Alessandro Di Battista, come noto, sta facendo politica fuori dalle istituzioni almeno fin quando – come dice - non ci saranno le condizioni per rientrare.
Di Battista ha ricordato anche il suo scontro qualche settimana fa da Floris con la Serracchiani che insisteva a dire che il Pd era il partito della Sanità pubblica, dell’Istruzione pubblica e delle fabbriche. Il Pd ha cercato di fare un’alleanza con Calenda e tutti hanno potuto vedere, in diretta dall’Annunziata- quello che è successo e la figuraccia fatta da occhi di tigre. Se c’era veramente un “pericolo fascista”, un pericolo per la democrazia, argomenta Di Battista, a maggior ragione Letta doveva chiudere una alleanza con Conte. Il Pd è il partito dei tartinari radical chic, del “popolo della Ztl”, del popolo di Capalbio e degli attici dei centri storici. Intanto il suo obiettivo principale è il Partito democratico di “occhi di tigre” Letta che è al centro di una disamina minuziosa. Certo, al suo interno furono accolti anche i democristiani di sinistra in quello che fu un piccolo compromesso storico, ma resta nell’immaginario collettivo il divario tra quello che si vede e quello che si dice.
Milano, 25 set. (askanews) - Il leader di Unione popolare Luigi de Magistris ha votato a Napoli, nel seggio approntato all'interno della scuola...