Ciò che sorprende nella peggiore prova bianconera finora è la mancanza assoluta di rabbia: una squadra che non lotta, non soffe, non si danna mai…
[Vista dall'ala](http://www.repubblica.it/rubriche/visti-dallala/)di Massimo Mauro [Napoli, vittoria che vale doppio. Juventus E all'orizzonte non sembra apparire una svolta La peggiore Juventus dell'anno in uno degli anni peggiori della Juventus. PreMatch
Juventus, sono dieci i punti raccolti nella prime sei giornate di campionato: i peggiori esordi dei bianconeri dagli anni Duemila.
[La partita della 7a giornata contro il Monza](https://footballnews24.it/monza-juventus-streaming-gratis-dove-vedere-la-serie-a-in-diretta-live/) di domenica 18 settembre è da considerarsi, dunque, come uno snodo fondamentale della stagione dei bianconeri, considerando i soli 10 punti in classifica raccolti in sei giornate, frutto delle vittorie contro Sassuolo e Spezia e dei pareggi contro Roma, Fiorentina, Sampdoria e Salernita, e il -4 dalla vetta della classifica. Durante il primo filotto di partite la Vecchia Signora aveva raccolto 9 punti con la partita contro il Napoli ancora da disputare, che, una volta recuperata, aumentò il bottino a 12 punti in sei giornate ufficiali. La quinta giornata, l’ultima gara prima della sosta di ottobre rappresentò il primo grande impegno della stagione, che mise faccia a faccia Juventus e Milan che diedero vita a una partita ricca di emozioni, e che si sbloccò solo nella seconda parte della ripresa con la I 9 punti raccolti contro Piacenza, Atalanta ed Empoli, squadre che a fine anno si piazzarono in fondo alla classifica, con Piacenza e Atalanta che addirittura scesero in Serie B, non fecero altro che abbassare la guardia alla squadra di Marcello Lippi, la quale, nei successivi tre incontri, portò a casa solamente altri 3 punti, frutto dei tre pareggi contro Parma, Como ed Inter. I 7 punti racimolati in sole 3 giornate rappresentavano un buon bottino per la Juventus, se non fosse che alla vittoria della Sardegna Arena seguì un filotto di risultati negativi: due pareggi contro Catania e Sampdoria, e sconfitta in casa contro il Palermo. Dopo due settimane, i bianconeri si ripetettero, rifilando altri due goal al Bari, battuto in casa 2-0 e che consentì di salire a punteggio pieno e in vetta alla classifica. Nella seconda metà del campionato, la Juventus invertì la propria rotta, procedendo più spedita in campionato, arrivando a fine anno al secondo posto, e bloccandosi agli ottavi di finale nella massima competizione europea, a causa della sconfitta complessiva per 3-1 contro il Chelsea, su cui però l’1-0 maturato allo Stamford Bridge. Quella che il tecnico toscano trovò al suo ritorno in panchina fu una squadra disorganizzata, caratterizzata da giocatori considerati non funzionali al gioco bianconero, e, infatti, questa disorganizzazione fu visibile sin da inizio stagione, con i soli 8 punti raccolti in sei giornate e che portarono a fine anno al 4° posto con un distacco di 16 lunghezze dal Milan campione. I due nuovi arrivi contribuirono a far compiere quel salto di qualità necessario che portò alla risalita in campionato, spingendo la società torinese a raggiungere un quarto posto che a inizio stagione sembrava utopico. In seguito alla vittoria in quel di Genoa, con la quale si sperava di aver invertito definitivamente la rotta, seguì il pareggio interno contro il Frosinone segnato all’ultimo minuto da Blanchard e la sconfitta a Napoli per 2-1, che condannò la Juventus a raccogliere solamente 5 punti nelle prime 6 giornate. L’esordio in campionato non fu di quelli sperati, con la sconfitta di misura al San Nicola di Bari contro i Galletti, seguita da un rocambolesco 3-3 maturato in casa contro la Sampdoria. Il mancato raggiungimento di risultati e il deludentissimo 7° posto portarono la società a cambiare nuovamente in panchina e, difatti,