Il disprezzo

2022 - 9 - 14

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Image courtesy of "DOMUS"

Quando Godard scelse Villa Malaparte per Il disprezzo (DOMUS)

Il maestro della Nouvelle Vague francese aveva scelto la Villa Malaparte a Capri per realizzare Il disprezzo, il suo capolavoro del 1963.

Un anno che si prospettava lunghissimo è passato, eppure rimane il desiderio di continuare a raccontarvi storie. Ai litigi tra committente e architetto, si aggiungono i trasporti a dorso di mulo durante la sua costruzione, i celebri ospiti, le serate di Gurdjieff, la donazione da parte di un Malaparte arrabbiato della villa a beneficio della Cina socialista, e le infinite battaglie legali con cui la sua discendenza si è riuscita a riprendere questo capolavoro dell’architettura dal valore inestimabile. Proprio in questa ricerca d’immagini e testimonianze nella speranza di scoprire gli interni di questo capolavoro dell’architettura m’imbattei per la prima volta nel film Il disprezzo (Le Mépris). Scopro un film che parla d’individualità, che costruisce narrative impossibili un po’ come le impossibili geometrie della villa. Quella casa che ho sempre e solo visto dal mare, perché è impossibile entrarci dentro, ma che ho sempre sognato di esplorare. Già negli anni ’70 il critico Giovanni Grazzini parlava così del cinema di Jean Luc Godard, il maestro della Nouvelle Vague francese che il 13 settembre ha scelto di andarsene da un mondo di cui si era detto esausto.

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