La 67enne rinchiusa in un tugurio dal fratello e da sua moglie: «Mangiavo ciò che mi davano, richieste fatte a voce dalla finestra...». Nella...
Eliseo Castelli, 47 anni, sindaco di Casalciprano, assicuratore di professione e vicepresidente regionale dell’Anci, adesso si dice «rasserenato per il fatto che questa vicenda è emersa e che a questa donna è stata ridata la libertà». Il primo cittadino racconta orgoglioso che «sono stati i nostri servizi sociali ad avere preparato la relazione che ha permesso di avviare gli accertamenti ufficialmente». In lei ha vinto la capacità di sopportare le gravissime privazioni subite, dalla libertà personale a quella di parola e di autonomia, mostrando un desiderio di vivere e di uscire dall’incubo in cui ha vissuto». Il capitano Edgard Pica, al quale è stata indirizzata direttamente la lettera anonima che ha permesso di aprire l’inchiesta, di questa donna «messa a dura prova» è rimasto colpito dalla «capacità di “resilienza”. E poi: «Mangiavo ciò che mi davano, richieste fatte a voce dalla finestra...». Nella stamberga in cui è stata detenuta per 22 anni non c’era nemmeno il riscaldamento e «d’inverno, per riparami dal freddo, usavo delle coperte...
Hanno dai 13 ai 15 anni i nove giovani denunciati dalla Squadra mobile di Campobasso, perché responsabili di lesioni aggravate, minacce aggravate e ...
A seguito delle lesioni subite il minore ha avuto 10 giorni di prognosi. Una di loro, però, è stata raggiunta dal branco e brutalmente aggredita da 4 coetanei che l’hanno ripetutamente colpita. Le vittime, per l’ennesima volta accerchiate e insultate da un gruppo di 10 ragazzi, impaurite e terrorizzate si sono date alla fuga.
Viveva in una piccola stanza senza riscaldamento in provincia di Campobasso prigioniera del fratello e della cognata. Liberata dai carabinieri.
La Squadra Mobile di Campobasso ha denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni locale 12 minori, responsabili di varie ...
Il 7 e il 9 agosto scorso hanno aggredito un venditore ambulante del Bangladesh, 50 anni, molto conosciuto in città, senza alcun motivo, provocandogli la frattura di una costola e una prognosi di 30 giorni. Quattro minori - tra questi anche uno dei ragazzi coinvolti nell'episodio del 27 luglio - sono stati denunciati perché ritenuti responsabilii di un altro episodio e per questo accusati dei reati di lesioni, istigazione a delinquere e omissione di soccorso. Le vittime, per l'ennesima volta accerchiate e insultate da un gruppo di 10 ragazzi, impaurite e terrorizzate si sono date alla fuga.
La Squadra Mobile della Questura ha denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Campobasso, coordinatrice delle indagini, ...
La Polizia di Stato invita la cittadinanza a segnale tempestivamente analoghi episodi attraverso i consueti canali ( linea emergenza 113, denunce, querele) o tramite piattaforma digitale “Youpol” che consentono l’immediato intervento delle pattuglie. La Squadra Mobile della Questura ha denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Campobasso, coordinatrice delle indagini, 9 ragazzi di età compresa tra gli anni 13-15 tutti residenti in questo capoluogo, perché ritenuti responsabili in concorso di lesioni aggravate, minacce aggravate e tentativi di estorsione ai danni di coetanei, anche essi residenti a Campobasso e di età compresa tra gli anni 12 e 14. A seguito delle lesioni subite il minore riportava gg 10 di prognosi.
La donna è stata liberata dai carabinieri di Bojano dopo una segnalazione. Nel suo racconto le vessazioni fisiche e psicologiche subite.
Ma dura poco e i rapporti cambiano: la donna inizia ad essere considerata un peso, un ospite scomodo, e il fratello la invita a trasferirsi in una stanza improvvisata e senza riscaldamento, all'esterno dell'abitazione, a fianco della legnaia. La tragica vicenda ha avuto inizio nel 1995 con la morte del marito della donna, che al tempo era 40enne. I carabinieri hanno liberato e soccorso una di 67 anni di Bojano (Campobasso), vittima di violenze psicologiche, fisiche e di privazioni.
La storia, risolta grazie all'intervento dei Carabinieri del Comando provinciale di Campobasso, ha coinvolto una 67enne che dal 1995 è stata sottoposta ad ...
La 67enne, così, viene ascoltata dagli inquirenti, alla presenza di un consulente nominato dalla procura di Campobasso, e denuncia oltre vent’anni di privazioni e vessazioni psicologiche e fisiche. Tutto era iniziato nel 1995 quando la donna, all'epoca 40enne, rimane vedova e per non rimanere da sola accoglie l'invito del fratello che si offre di ospitarla e di metterle a disposizione la stanza che era stata degli anziani genitori. [inquirenti,](https://tg24.sky.it/napoli/2022/06/18/aggressione-carabiniere-napoli) ad inchiodare i due aguzzini è stato il racconto “lucido e preciso”, della vittima.
La 67enne, ripetutamente vessata dal fratello e dalla cognata, si trova ora in una struttura protetta.
Per oltre 22 anni ha vissuto segregata in casa, rinchiusa in una stanza al freddo e vessata quotidianamente dal fratello e dalla cognata. Aveva la possibilità di lavarsi nella vasca del bucato una volta al mese e non le era consentito l’utilizzo del bagno. La donna qualche giorno fa è stata accompagnata nella stazione dei carabinieri del posto e sentita dal maresciallo alla presenza di un consulente nominato dalla procura di Campobasso che segue le indagini circa le condotte delittuose cui dovranno rispondere i coniugi.
Ridotta in schiavitù per 22 anni dal fratello e dalla cognata: a scoprirlo i carabinieri di Bojano che hanno liberato una donna di 67 anni del posto.
Si è sentita liberata e a quel punto ci ha raccontato tutto quello che ha subito in questi anni e ha anche firmato la querela». «Il caso in questione - ha spiegato Isabella Corvino, docente di Sociologia all'Università di Perugia - è un esempio di diversi tipi di violenza: fisica, per i maltrattamenti e la reclusione della vittima; psicologica, per la disumanizzazione e la costrizione in stato di schiavitù; economica per lo sfruttamento e sicuramente l'appropriazione indebita dei beni della donna. Si è sentita liberata e quel punto ci ha raccontato tutto quello che ha subito in questi anni e ha anche firmato la querela». I primi anni di convivenza trascorrono in tranquillità̀, poi ad un certo punto la donna diventa un peso per i parenti che la costringono a spostarsi in una stanza ricavata accanto alla legnaia, un ambiente senza alcun tipo di riscaldamento. Per il resto una vita da invisibile: non è mai più̀ uscita da sola neanche per andare sulla tomba del marito e non le è stato mai concesso di fare due chiacchiere con nessuno. Tutto ha inizio nel 1995 quando la donna, allora giovane, rimane vedova e per non vivere il dolore in solitudine, accoglie l'invito del fratello che decide di ospitarla e metterle a disposizione quella che era la stanza degli anziani genitori.
Gli ultimi episodi di violenza da parte delle Baby Gang del capoluogo molisano,risalgono a questa estate. La Squadra Mobile della Questura ha denunciato ...
Un'orribile vicenda di violenza domestica è venuta alla luce a Bojano, in provincia di Campobasso, in Molise. I carabinieri hanno salvato un'anziana di 67 ...
La vittima è stata trasferita in una struttura protetta e sottoposta a tutte le cure del caso. Così il fratello e la cognata l’hanno costretta a spostarsi in una piccola stanza ricavata vicino alla legnaia, priva di qualsiasi forma di riscaldamento. I carabinieri hanno salvato un’anziana di 67 anni dai suoi aguzzini, il fratello e la cognata, che l’hanno tenuta segregata per 22 anni vessandola quotidianamente.
L'incredibile scoperta è stata fatta a Bojano dai carabinieri grazie ad una segnalazione. La donna, costretta a vivere per decenni chiusa in una stanza ...
IL SINDACO - Eliseo Castelli, sindaco di Casalciprano, dice al Corriere della Sera di essere “rasserenato per il fatto che questa vicenda è emersa e che a questa donna è stata ridata la libertà” e afferma di essere orgoglioso che siano stati “i nostri servizi sociali ad avere preparato la relazione che ha permesso di avviare gli accertamenti ufficialmente”. Ma non sa darsi spiegazioni del comportamento del fratello di lei e della moglie: “Due persone affabili, cordiali: devo dire che se mi avessero raccontato ciò che poi ho appreso non lo avrei mai creduto”. E quando è stata rassicurata “ha sorriso per qualche istante per poi iniziare a piangere, un pianto liberatorio”. Solo di rado le veniva concesso di uscire per andare dalla parrucchiera, guardata a vista dalla cognata, le sarebbe stato vietato di andare da un medico e le veniva concesso di lavarsi una volta al mese nella vasca per il bucato. La resilienza della donna è stata messa a dura prova negli anni, ma ha vinto la sua capacità di sopportare le gravissime privazioni subite, dalla libertà personale, a quella di parola e di autonomia, mostrando un desiderio di vivere e uscire da tale situazione, cercando in ogni occasione di chiedere aiuto, con tentativi rimasti per troppo tempo inascoltati”. ORRORE QUOTIDIANO - Il maggiore dei carabinieri Edgar Pica, che ha coordinato le indagini, racconta: “La svolta è arrivata grazie a una segnalazione, a dimostrazione della necessità di denunciare sempre e tempestivamente le violenze, ma soprattutto in questo caso, come in tanti altri dormienti, di non voltare la testa, di ascoltare le richieste di aiuto, anche se velate, di vicini di casa, conoscenti o semplici coinquilini e segnalarle ai carabinieri, perché solo vincendo il muro dell’omertà si potrà costruire una società migliore che garantisca a tutti gli stessi diritti e ponga fine alle sopraffazioni”.
CAMPOBASSO - È in programma per la mattinata di domenica 18 settembre, presso l'area della curva nord dell'ex Romagnoli in via Monsignor.
“Sarà l’occasione per fare qualche buon affare, – ha sottolineato Cretella – ma anche per liberarsi intelligentemente di tante cose superflue che riempiono le nostre case e le nostre vite. Partecipare è semplicissimo, basta recuperare ciò di cui ci si vuole disfare e presentarsi a partire dalle 09.00 di domenica 18 settembre, presso l’area parcheggio curva nord dell’ex stadio Romagnoli, esponendo il tutto su un telo o su un banchetto, eventualmente anche con un gazebo, in attesa dei potenziali “clienti” con i quali contrattare la vendita o barattare qualcosa. CAMPOBASSO – È in programma per la mattinata di domenica 18 settembre, presso l’area della curva nord dell’ex Romagnoli in via Monsignor Bologna, la prima edizione di Campobazar, il primo mercatino dell’usato, dello scambio e del baratto promosso dal Comune di Campobasso e aperto a tutti i cittadini.