Roccamonfina

2022 - 9 - 7

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Image courtesy of "Il Caffè di Baia Domizia"

Storia di Roccamonfina, dai primi insediamenti al tardo Medioevo (Il Caffè di Baia Domizia)

Durante il periodo delle invasioni barbariche Roccamonfina fece parte del Ducato di Benevento dominato dai Longobardi, successivamente la frammentazione del ...

Nel 1458 Marino Marzano partecipa alla Congiura dei Baroni contro Ferrante I D’Aragona perdendo, sconfitto, i suoi possedimenti che diventano regi per espressa volontà del Re (1464) e rimarranno tali con privilegi su gabelle ed imposte anche sotto il dominio di Carlo V fino al 1536. La famiglia dei Marzano si dedicò ad incrementare gli scambi economici e la ricchezza che ne trasse fu impiegata a costruire il Castello con otto torri di cui una, poco discostata dalla Chiesa Collegiata, appartiene oggi alla famiglia Monaco, altre due racchiudevano il palazzo del Barone Antonio Colletta i cui discendenti nel 1910 ne ripristinarono l’ architettura originaria. Il Principato di Capua, fu in seguito, ceduto al Principe Normanno Riccardo, Conte d’Aversa nel 1063, da questo momento Roccamonfina seguirà le sorti ed i mutamenti del Regno di Napoli. Durante il periodo delle invasioni barbariche Roccamonfina fece parte del Ducato di Benevento dominato dai Longobardi, successivamente la frammentazione del Ducato originò i Principati di Benevento, Salerno e Capua a cui Roccamonfina fu annessa. C., sono ben evidenti sul Monte Frascara, resti di mura megalitiche segno dell’esistenza di un insediamento fortificato (oppidum). I primi segni della presenza dell’uomo nell’area vulcanica risalgono a 50-30 000 anni orsono e le tracce, le più antiche mai rinvenute in Italia, sono ben visibili nei banchi di tufo nel comune di Tora e Piccilli e sono conosciute come le “Ciampate del Diavolo”.

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