Il presidente cileno, Gabriel Boric, aveva dichiarato a poche ore dal voto che qualunque fosse stato il risultato l'unità nazionale sarebbe stata indispensabile ...
Quale che sia la lettura o analisi che si voglia fare del risultato di ieri rimane una certezza: ancora un volta il Cile è stato un esempio di democrazia partecipativa e il processo di riforma e transizione democratica per lasciarsi alle spalle l’epoca di Pinochet non è ancora finito. Il risultato ci sfida come Paese a costruire una nuova Costituzione che ci rappresenti pienamente, e per questo la strada è più democrazia.” In Colombia per esempio il neoeletto presidente Gustavo Petro è stato lapidario: “E’ risorto Pinochet” ha scritto sulle sue reti sociali, dove ha chiamato a una mobilitazione unitaria del fronte progressista latinoamericano citando tra le righe Allende e sottolineando che “solo se le forze democratiche e sociali si uniranno sarà possibile lasciarsi alle spalle un passato che macchia tutta l’America Latina e aprire le grandi vie della democrazia”. Festeggiano le destre, José Antonio Kast in testa (il candidato presidenziale dell’estrema destra sconfitto nelle presidenziali da Boric) che si appuntano sul petto la medaglia della sconfitta di un testo costituzionale visto come troppo di sinistra e di fatto “partorito” da una Costituente dove le forze conservatrici erano netta minoranza. Numeri che obbligano il governo a riflettere e cercare immediatamente una strategia che permetta di non far morire il progetto di una Carta Magna che sostituisca quella dell’epoca di Pinochet (1978). Il presidente cileno, Gabriel Boric, aveva dichiarato a poche ore dal voto che qualunque fosse stato il risultato l’unità nazionale sarebbe stata indispensabile per avanzare verso un nuovo Cile: ora gli sforzi dovranno essere ancora più grandi e dovranno essere fatti in parlamento con tutte le forze politiche.
Il risultato è senza appello, con oltre il 60 per cento di no al progetto di riforma della costituzione. Il voto era obbligatorio, dunque la partecipazione ...
Tuttavia molti cileni hanno avuto paura di una spaccatura proprio con i popoli indigeni, che sono il 13 per cento della popolazione e la nuova costituzione prevedeva di restituirgli le terre ancestrali. Il campo del rechazo, il rifiuto, è una coalizione eterogenea di forze, ognuna contraria a una parte della nuova costituzione. Il risultato è senza appello, con oltre il 60 per cento di no al progetto di riforma della costituzione.
Secondo i dati ufficiali del Servizio elettorale (Servel), con il 98,4% dei seggi scrutinati, il “Rifiuto” ha ottenuto oltre il 61% delle preferenze. La ...
Con il 96,4% dei tavoli scrutinati, questa opzione ottiene il 50,4% dei voti. Con il 99% dei tavoli scrutinati, questa opzione ha ottenuto il 51,14% dei voti. Con il 96,4% dei tavoli scrutinati, l’opzione “Approva” ha ottenuto il 54,8% dei voti.
Nel pomeriggio di oggi il presidente Boric si riunirà con i leader dei partiti per definire il futuro dell'assemblea costituente.
Per il pomeriggio di oggi è previsto un incontro tra il giovane presidente di sinistra [Gabriel Boric](https://www.open.online/2021/12/20/presidente-cile-gabriel-boric-chi-e) e tutti i leader dei partiti cileni per «creare uno spazio di dialogo trasversale» e definire il futuro del processo costituente. [Continua a leggere su Open](https://www.open.online/) Non è passato il referendum sulla nuova costituzione cilena che avrebbe dovuto sostituire quella entrata in vigore nel 1980 durante la dittatura di Augusto Pinochet.
Il presidente Boric non ha nascosto la sua delusione, ma ha assicurato che non basterà questo risultato elettorale per bloccare il processo di revisione ...
Un’indagine condotta prima del voto di ieri dava a favore solo la fascia di età dei giovani dai 18 ai 30 anni, mentre tra le altre fasce la più contraria risultava quella tra i 31 e i 40 anni. Per il momento resta quindi in vigore la costituzione voluta negli anni Settanta da Pinochet, per quanto i sondaggi continuino a confermare il desiderio del 74% dei cileni di avere una nuova costituzione, da riscrivere totalmente tramite un’altra Assemblea costituente. La cosa assurda è proprio il fatto che i cileni volevano decisamente cambiare costituzione visto che lo avevano votato con ampia maggioranza e che l’Assemblea costituente, eletta a suffragio universale, rappresentava tutti i partiti; inoltre lascia basiti il fatto che i tecnici e i politici non siano riusciti a redigere un documento accettabile dalla maggioranza dei cileni, cosa che denota un certo scollamento tra politica e cittadini.
Cile, referendum boccia nuova Costituzione. I motivi della sconfitta di Boric - MONDO MULTIPOLARE - L'Antidiplomatico - La politica internazionale che il ...
Discostarsi da tutto ciò che il sistema ci fa credere radicale, ci trasforma in un enorme vuoto e ci rende funzionali al neoliberismo. Senza dimenticare altri elementi che hanno determinato una sconfitta dalle proporzioni storiche come “la difficoltà, ad esempio, nel costruire una strategia di comunicazione efficace per la nuova Costituzione, non solo durante le settimane della campagna, ma anche durante le sue sessioni nel corso di un anno. La destra ha quindi accolto la proposta di procedere verso una nuova Costituzione”. ‘Il nostro impegno è per una buona nuova costituzione, il processo costituente non è finito’, ha detto, ad esempio, il portavoce di Chile Vamos, che comprende, ad esempio, il partito tradizionale Unione Democratica Indipendente (UDI). Da Santiago ha provato a dare una prima spiegazione a questa sconfitta in un paese che ha ancora negli occhi le manifestazioni oceaniche contro le politiche neoliberiste, diretta emanazione del regime di Pinochet, il giornalista e sociologo argentino Marco Teruggi. Ma in un appello a tutti i settori, Boric ha detto che il risultato delle elezioni "richiede che le nostre istituzioni lavorino fino ad arrivare a una proposta che ci rappresenti tutti.
Il 62% (circa sette milioni di cileni) ha scelto il 'rechazo' - respingo - mentre il 38% (4,2 milioni) ha votato a favore del testo dell'assemblea ...
"E' una sconfitta per il tentativo di rifondazione del Cile", ha commentato il presidente del partito ultra-conservatore Udi. L'esito del plebiscito sospende almeno per il momento il processo costituente nel Paese sudamericano. Il testo avrebbe dichiarato il Cile "uno Stato sociale e democratico di diritto, plurinazionale, interculturale, regionale ed ecologico", riconoscendo i diritti delle popolazioni indigene cilene - che costituiscono circa il 13% della popolazione - alle loro terre e risorse.
I cittadini del Cile hanno bocciato la bozza di Costituzione scritta dall'Assemblea a maggioranza progressista. Nel referendum di domenica, sette milioni di ...
E il 56 per cento ha scelto Boric alle presidenziali di meno di un anno fa. In extremis – in caso di mancato accordo – si potrebbe optare per una riforma sostanziale dell’attuale testo. Per questo, però, ha necessità di un sostegno ampio in Congresso. Poi ha annunciato un «imminente» rimpasto del proprio governo che potrebbe portare alla sostituzione di alcuni dei fedelissimi, dalla ministra degli Interni, Izkia Siches e Giorgio Jackson, responsabile dei rapporti con il Parlamento. Su un punto concordano gran parte del popolo che domenica sera ha invaso le strade di Santiago per celebrare la vittoria del «no» e il presidente Gabriel Boric, il “politico del cambiamento”: il processo costituente continua. È stato l’80 per cento del Paese a chiedere di redigere un nuovo testo.