Nacque da Sinibaldo, signore di Quisquina e discendente del re Carlo Magno. I genitori si preoccuparono di educare la fanciulla nei principi cristiani. E.
Il giorno seguente si radunò tutto il popolo ed in processione salirono a prendere il prezioso corpo di S. Rosalia, trasse le sue reliquie dalla cattedrale, le portò processionalmente per la città ed il terribile morbo parve. La luce, penetrando in essa, ne rischiarava le nere pareti; il suolo era talmente bagnato che a stento Rosalia trovò un angolo dove riposarsi senza sprofondare nel fango. Si vede ancora la grotta in cui dimorava. Conoscendo il pregio della verginità, generosamente si consacrò tutta al suo sposo Gesù, mantenendosi illibata per tutta la sua vita. Devotamente attendeva alle pratiche di pietà, amava teneramente la Madonna, e per la sua innocenza e bontà di cuore divenne l’idolo dei genitori.
Santa Rosalia Nasce a Palermo probabilmente nel 1131, e in questa stessa città muore il 4 settembre 1166. Rosalia è la bellissima e virtuosissima figlia del ...
Nel 1919 il suo corpo viene trasportato nel cimitero di Pieve di Soligo. Il 30 settembre 1940 viene traslato da qui alla chiesa arcipretale di Pieve di Soligo. La sua memoria liturgica è il 4 settembre. “Dell’elemento etico quale fattore intrinseco delle leggi economiche” è il titolo della sua tesi per l’esame di docenza universitaria nel 1873. Segretamente fa il voto di verginità a Cristo, e proprio il giorno in cui deve incontrare il fidanzato imposto dal padre, scappa da casa per sfuggire alle ricerche paterne. Si rifugia infine in una spelonca sul monte Pellegrino, e qui vive in grande spirito di penitenza.
Santa Rosalia viene ricordata il 4 settembre di ogni anno. La Beata è la patrona della città di Palermo. Gli altri Santi di oggi.
Per tutta la sua giovinezza Santa Rosalia visse in un ambiente ricco e in particolare rimase per diversi anni nella corte di Ruggiero e nella villa paterna ubicata in un importante quartiere di Palermo. La sua formazione culturale venne gestita di fatto presso la corte stessa e anche in ragione della sua bellezza e della sua gentilezza divenne nell’anno 1149 damigella d’onore della regina Sibilla di Borgogna. Ci sono diverse bellezze storiche e architettoniche che sono state dichiarate Patrimonio dell’Unesco come il Palazzo dei Normanni, la Cattedrale, il Ponte dell’Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo e quella di San Giovanni degli eremiti. Lasciò la vita di corte per andare a stare presso la chiesa del Santissimo Salvatore ma ben presto decise di cambiare nuovamente residenza perché presso la chiesa si presentavano costantemente i suoi genitori e soprattutto il suo futuro sposo con l’intento di farle cambiare idea. Nella famiglia di Santa Rosalia ci sono tamte altre persone di grande rilevanza dal punto di vista economico e soprattutto politico e militare. Palermo, la città in questione, sorge in Sicilia ed è famosa in tutto il mondo per le sue bellezze e per la cultura unica nel suo genere in quanto frutto di influenze normanne e arabe principalmente. C’è una particolare devozione nei confronti della Santa a Palermo tant’è che il Festino, così definito, è tra gli eventi religiosi più importanti della città e della Sicilia. La donna viene considerata la Patrona di una città molto importante come Palermo. Il giorno seguente di prima mattina La giovane Rosalia che all’epoca aveva soltanto 15 anni, si presentò alla corte con le trecce spezzate in segno del fatto che non potesse più onorare l’impegno di futura moglie di Baldovino. Per trovare serenità e soprattutto tranquillità abbandonò anche la chiesa e andrò a vivere in una piccola grotta in un possedimento del padre dovere stette per 12 anni salvo poi spostarsi nuovamente in un’altra grotta nei pressi di Palermo sul Monte Pellegrino dove troverà la morte il 4 settembre 1170. Santa Rosalia si celebra il 4 settembre come ogni anno. Il festino di Santa Rosalia è una festa che si svolge a Palermo nel mese di luglio ed è ufficialmente riconosciuta come patrimonio immateriale d’Italia per la sua importanza e per la grande partecipazione durante le varie fasi che prevedono la processione e quattro piccoli carri utilizzati come metafora del Trionfo della Santa.
Consegnò alle monache una lettera in greco e una croce di legno e trovò rifugio nei possedimenti paterni a Santo Stefano Quisquina, distante un'ottantina di ...
Fu allora che la Provvidenza volle rischiarare le virtù di quella sua umilissima figlia, che aveva scelto di vivere nel nascondimento per consacrarsi interamente a Dio. Aggiunse che dovevano essere portate in processione perché la Beata Vergine le aveva promesso che l’epidemia si sarebbe fermata al passaggio delle reliquie, durante il canto del Te Deum. Palermo le dedicò pure due cappelle, ma nel tempo la sua venerazione andò affievolendosi, fino a uno straordinario ritorno di fiamma nel 1624. Ma dopo essere stata scoperta da alcuni abitanti del luogo cambiò rifugio e per altri cinque anni dimorò in una caverna sul Monte delle Rose, nel territorio di Bivona. Era molto bella e intorno ai 15 anni un nobile di nome Baldovino la chiese in sposa. Consegnò alle monache una lettera in greco e una croce di legno e trovò rifugio nei possedimenti paterni a Santo Stefano Quisquina, distante un’ottantina di chilometri dal capoluogo siciliano, presso una grotta che aveva visitato in tenera età.
Oggi la Chiesa celebra la memoria di Santa Rosalia. Cresciuta in una famiglia nobile e secondo gli insegnamenti cristiani conservò la sua verginità.
A chi porta un nome legato alle rose, ecco in dono un mazzo di fiori: anche se virtuale, porta con sé il mio affetto. Buon onomastico Rosalia.
In quell’anno la città fu vittima della peste, come il resto della regione, che stava decimando la popolazione. Lui e la madre decisero di dedicare la vita di Rosalia alla verginità e alla preghiera, e la ragazza crebbe lontana dal mondo, come una eremita. Quando queste arrivarono a Palermo, avvenne il miracolo: in pochi giorno la pestilenza venne meno. Santa Rosalia è un personaggio indissolubilmente legato a una delle città più belle, e più religiose, italiane: Palermo. Poi si spostò sul Monte Pellegrino, vicino alla città, e qui morì il 4 settembre probabilmente nel 1170. E’ da sapere che il connubio fra Palermo e Santa Rosalia non esiste da sempre.
Santa Rosalia fu probabilmente monaca Basiliana e per lo più fu eremita sul monte Pellegrino a Palermo dove esisteva un Santuario rupestre ...
01 Agosto 2022 - 06:30 08 Agosto 2022 - 06:30 Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Buon onomastico a tutte le le lettrici che si chiamano Rosalia. A lui indicò la via per ritrovare le sue reliquie e gli chiese di portarle in processione per la città. Si racconta che nel 1624, mentre a Palermo infuriava la peste, Rosalia apparve in sogno a un cacciatore.
La leggenda dice che era figlia del Duca Sinibaldo, feudatario, signore di Quisquinia e delle Rose, località ubicate nel Palermitano, e di Maria Guiscarda, ...
Altri attributi sono il bastone del pellegrino, il teschio, la palma e le forbici. Il nome della Santa fu per tradizione interpretato come composto da ‘rosa’ e ‘lilia’, rosa e gigli, simboli di purezza e di unione mistica. Il ritrovamento delle reliquie della Santa è legato a una circostanza prodigiosa: il 26 maggio 1624 ad una donna molto malata di nome Girolama Gatto apparve in sogno una fanciulla vestita di bianco che le prometteva la guarigione se avesse fatto voto di salire sul Monte Pellegrino.
La processione per Santa Rosalia a Palermo: torna l'acchianata al Monte Pellegrino, con Santa Messa celebrata dall'arcivescovo Lorefice.
[portale ufficiale della Cattedrale di Palermo dedicata a Santa Rosalia](https://cattedrale.palermo.it/santarosalia/lacchianata/) per provare a far capire cosa sia realmente la acchianata verso il Monte Pellegrino compiuta nelle scorse ore. [pellegrinaggio dalla “Santuzza” per offrire intenzioni, preghiere, richieste di sostegno e intercessioni](https://www.theworldofsicily.com/eventi-in-sicilia/l-acchianata-di-santa-rosalia/). Migliaia e migliaia di famiglie e semplici cittadini si sono dati appuntamento con la lunga camminata dalla città verso il Monte Pellegrino, il “Sacro Monte” dei palermitani con presente il Santuario di Santa Rosalia: è stato il servizio diocesano per la Pastorale Giovanile ad animare la tradizionale “acchianata” notturna lungo la Scala Vecchia di Monte Pellegrino sino al Santuario di Santa Rosalia. La “Santuzza” morì il 4 settembre 1170 e la sua devozione è legata al miracolo della liberazione della peste nel 1624: il 15 luglio poi vennero trovate anche le sue ossa sul Monte Pellegrino, dando origine alla tradizione della processione. Torna dunque la grande tradizione della processione prevista nella notte tra il 3 e il 4 settembre in onore della [Santa celebrata oggi dalla Chiesa Cattolica](https://www.ilsussidiario.net/news/santa-rosalia-il-4-settembre-si-celebra-la-patrona-di-palermo-2/2374363/). Il Festino di Santa Rosalia del 15 luglio e acchianata (letteralmente in dialetto siciliano significa “salita”) del 4 settembre rappresentano i momenti di più profonda tradizione religiosa a Palermo e dintorni. «Il rituale religioso-popolare del 4 settembre pur rimandando all’agiografia della Santa, sembra, di fatto, meglio e in maniera più significativa esplicitare il contatto diretto con il sacro: nella notte tra il 3 e il 4 settembre ha inizio, il tradizionale viaggio, cioè il pellegrinaggio al Santuario; e un rituale severo vuole che si scali a piedi il Monte Pellegrino, che si dorma all’addiaccio sul sagrato, che si offrano alla Santa ceri ed ex voto per grazia ricevuta. [è tornata dopo due anni finalmente l’acchianata a Santa Rosalia](https://www.ilsussidiario.net/news/santa-rosalia-video-il-4-settembre-si-celebra-la-patrona-di-palermo/2053630/) alla presenza di migliaia di cittadini di Palermo, guidati dal sindaco Roberto Lagalla e dall’arcivescovo Mons. Il sindaco Lagalla insieme al prelato hanno piantato un ulivo in segno di pace: la pianta è stata donata dall’associazione Itinerarium Rosaliae che ha deciso di destinarla ai 15 Comuni e alle 4 Diocesi attraversati dal Cammino dedicato a Santa Rosalia, sottolinea il portale “SiciliaUnoNews”. [Delpini: “Cardinale? La ritualità conseguente non poteva che andare nella direzione del pellegrinaggio»: spiega così il TORNA L’ACCHIANATA A SANTA ROSALIA CON IL VESCOVO E IL SINDACO DI PALERMO
Lungo il percorso oltre 200 volontari della protezione civile per aiutare i pellegrini nei tratti più insidiosi che nonostante l'impiego di due torri faro sono ...
"Santa Rosalia - dice un ragazzo Tamil - è il nostro punto di riferimento. Nonostante il peso la mamma lo tiene in braccio perché è stanco e non ce la fa a camminare. "Ha una grave malattia genetica che lo costringe a lunghi ricoveri in ospedale - racconta la mamma - Portarlo in braccio fino al santuario non è facile, ma non si può chiedere la grazia senza mostrare la devozione alla nostra patrona. In attesa di rivolgere la richiesta di grazia inginocchiati davanti alla Santa nel tempio fra le montagne, in tanti hanno fermato Lagalla per una stretta di mano, per un selfie con tutta la famiglia, per rivolgere anche a lui qualche richiesta sulla città. Anche oggi, nel giorno dedicato alla santa, i devoti continueranno a raggiungere in preghiera il santuario da tutta la città. E alla prima "acchianata" dopo due anni di stop a causa della pandemia, con la strada vecchia fatta di ciottoli messa in sicurezza per l'occasione dalla protezione civile comunale, il numero di devoti in poche ore ha battuto il record dei 10 mila che tradizionalmente prima del Covid raggiungevano il santuario.
Dopo due anni di pandemia torna l'acchianata a Santa Rosalia. Oggi alle 10.30 la messa al santuario presieduta da Corrado Lorefice.
Animerà la celebrazione la Corale della Polizia Municipale di Palermo. Oggi 4 settembre, memoria liturgica di Santa Rosalia, Patrona principale della città di Palermo, l’Arcivescovo presiederà la S. Alle 20.30, dalle Falde di Monte Pellegrino, i devoti alla Santuzza hanno iniziato a percorrere la strada e a vivere un itinerario scandito dalla preghiera e dalle riflessioni.
Tanti i palermitani che si sono recati a Montepellegrino per l'acchianata al santuario di Santa Rosalia. Per l'occasione l'Amat ha potenziato il servizio ...
In queste giornate è prevista la presenza di un punto vendita biglietti alle falde e uno al santuario. Tanti i palermitani che si sono recati a Montepellegrino per l’acchianata al santuario di Santa Rosalia. Per l’occasione l’Amat ha potenziato il servizio urbano della linea 812 con un incremento del numero di bus destinati al percorso per e dal santuario di Monte Pellegrino a Palermo.
Dopo due anni di stop forzati a causa della pandemia, è tornato uno dei momenti più sentiti dai fedeli alla Santuzza, l'acchianata a Monte Pellegrino.
Avuto in dono dalla regina il Monte Pellegrino, Rosalia lo sceglie per condurvi vita di penitenza e qui torna per l’estremo riposo, probabilmente dopo aver peregrinato in altri luoghi ancor più lontani dalle distrazioni mondane, sull’esempio degli antichi anacoreti. L’arcivescovo Corrado Lorefice: “La guerra e la depressione economica sono alcune delle pesti di oggi”. Santa Rosalia, la patrona di Palermo, che gode di una diffusa devozione in Sicilia al pari delle martiri Agata di Catania e Lucia di Siracusa, non ha una storia altrettanto ricca di testimonianze e di tradizioni.
Rosalia ci attira per l'amore radicale che nutre per il Signore». Così ha aperto la sua omelia l'arcivescovo Corrado Lorefice durante la messa e le ...
Questo vale anche nella nostra relazione con il Signore: si raffredda l’amore dinnanzi alla prova del tempo, soprattutto in questo passaggio epocale così complesso e liquido, dove viene conclamata l’impossibilità dell’amore sull’onda lunga dell’effimero e dell’esaltazione del singolarismo, soprattutto se non si ha la lucidità di procurarsi la scorta d’olio per alimentare il desiderio di lui». Parole che si rivolgono allo scenario che di questi tempi tiene il mondo sulle spine, pronunciate anche davanti alle autorità, chiamate nel loro piccolo a fare la propria parte. Così ha aperto la sua omelia l’arcivescovo Corrado Lorefice durante la messa e le celebrazioni per il giorno della Santuzza.