In linea generale, la propensione nei confronti del presidenzialismo, diventato uno dei punti qualificanti del programma elettorale della destra, poggia ...
716) e bocciato dal Parlamento, laddove da un lato si attribuisce al Presidente della Repubblica la responsabilità della direzione della politica generale del Governo (rafforzandone quindi la collocazione al “vertice” del potere esecutivo) ma dall’altro si mantiene pressoché intatta la prerogativa dell’irresponsabilità presidenziale per gli atti del Governo stesso. L’attuale formulazione costituzionale del sistema di elezione parlamentare del Presidente della Repubblica mira proprio a garantire che il Capo dello Stato non sia espressione della sola maggioranza di Governo e, pertanto, resti al di fuori della rete istituzionale che determina l’indirizzo politico. Per questo aspetto, l’elezione diretta si traduce in un obiettivo ridimensionamento della posizione (ma anche della credibilità) del Capo dello Stato come soggetto titolare di un complesso di funzioni di garanzia, che risulterebbero pertanto ulteriormente depotenziate nel loro complesso, in quanto private di un referente istituzionale essenziale. Occorre però riflettere anche sui rischi impliciti in una proposta di riforma istituzionale fondata in via prevalente se non esclusiva sul fine di assicurare la governabilità; non perché questo non sia un obiettivo da perseguire, ma perché la stabilità dell’Esecutivo non è un valore di per sé e, soprattutto, ad esso non possono essere sacrificati altri valori, altrettanto se non più rilevanti. Il dato dell’esperienza è peraltro estremamente significativo nella costruzione di un ragionamento sul piano istituzionale che non può prescindere dalla valutazione del concreto atteggiarsi del sistema politico e delle singole componenti di esso nelle circostanze date, tanto più se si fa riferimento ai diversi e difficili passaggi di questi anni, dalla pandemia, alla guerra in Europa, alla crisi climatica e alle disastrose conseguenze politiche e sociali ne sono derivate e che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo aspetto, anche in passato, altre forze politiche si sono mostrate aperte verso questa opzione, o verso la sua versione edulcorata, il cosiddetto premierato che, peraltro, obbedisce alla stessa logica di verticalizzazione e concentrazione del potere, da molti, e non solo a destra, ritenuto una condizione essenziale per migliorare l’efficacia complessiva del sistema istituzionale.