La morte di Gorbaciov e gli articoli che l'hanno commentata, hanno portato a successive sollecitazioni e spunti tesi all'approfondimento, soprattutto tra.
Contestualmente e “dal basso” agiva il segretario del partito di Mosca Eltsin e i leader riscopertisi nazionalisti delle varie repubbliche sovietiche (da quelle baltiche a quelle asiatiche). Usando come una clava il “rinnovamento” e “la nuova mentalità”, Gorbaciov e i suoi uomini cominciarono a picconare molti aspetti e molti prìncipi del socialismo così come era venuto costruendosi materialmente in Urss e nella storia. Sotto i colpi del “gorbaciovismo” l’Urss e il Pcus cedevano terreno giorno dopo giorno. Di questo ebbero una chiara percezione leader comunisti come Fidel Castro e i dirigenti del Partito Comunista Cinese che nel 1989 presero apertamente le distanze da Gorbaciov e dal suo progetto. Anche tra i partiti comunisti europei che avevano resistito “all’eurocomunismo” – che già incubava all’interno il virus del trasformismo – si riconvertirono rapidamente gruppi dirigenti in totale rottura con il socialismo. Eppure il senso di quelle riforme si comprese ben presto che poteva prestarsi a obiettivi e risultati assai diversi tra loro.
Cerimonia funebre nella Sala delle Colonne dei sindacati. In mattinata anche il vicecapo del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev ha omaggiato l'ex leader ...
Dagli Anni '30, Novodevichy è considerato il cimitero dell'elite nazionale e la sepoltura sul suo territorio, sotto i maestosi pini e betulle, è considerato un riconoscimento pubblico dei meriti del defunto. Ma alla fine i vincoli sono stati flessibili e i cittadini russi ansiosi di salutare l'ex leader sovietico sono stati ammessi nella sala anche dopo le 12. A Mosca sono durati 4 ore, una in più del previsto, i funerali di Mikhail Gorbaciov, ultimo presidente dell'Urss, morto a 92 anni.
Poche migliaia di cittadini in coda: pochissimi gli stranieri, quasi assenti in questa Mosca tornata indietro nel tempo.
E ora, senza il proprio punto di riferimento, è incerto il futuro della Fondazione che porta il nome di Gorbaciov, istituto di ricerca voluto per promuovere i valori democratici. «Libertà» è la parola che si sente ripetere più spesso: la libertà di informarsi, di dire la propria opinione, il primo viaggio in America. Fuori dalla Casa dei Sindacati spicca l'insegna di un bar/ristorante, “Il Paese che non c'è”. [Il presidente russo ha reso omaggio alla salma di Gorbaciov](https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/gorbaciov-putin-rende-omaggio-salma/AEa3r0wB) ancora in ospedale, ma non ha partecipato alle esequie di sabato, facendo riferimento a impegni precedenti e limitandosi a mandare una corona di fiori. Sono certo che la sua vita e la sua storia verranno apprezzate meglio dalle generazioni future». «È il destino della Russia – ci dice Nina Khrusceva, pronipote di un altro leader sovietico riformatore -.
Le esequie dell'ex presidente russo sono andate in scena nella storica sala delle Colonne della Casa dei sindacati di Mosca. Putin come previsto non c'era, ...
Presente alle esequie l'ex presidente russo e vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev mentre il primo ministro russo Mikhail Mishustin e il governo hanno inviato corone di fiori alla camera ardente allestita nella sala delle Colonne. L’affluenza del pubblico non è stata granché, se si pensa che per l’addio a Stalin, il responsabile delle grandi repressioni sovietiche, arrivarono a Mosca a milioni. La prevista assenza di Putin all'estremo saluto è tuttavia un segno della controversa eredità di Gorbaciov in Russia.
Putin non c'è all'estremo saluto per Mikhail Gorbaciov, l'ultimo leader dell'Urss. Ma in migliaia portano il loro piccolo gesto di «dissidenza»
con il sogno segreto di frantumare la Russia, di farla a pezzi». E dei dirigenti russi c’era Dmitrij Medvedev, l’ex braccio destro di Putin che quando fu messo a tener calda la sedia di presidente nel 2008 si presentò come il possibile restauratore della piena democrazia in Russia. E anche l’affluenza del pubblico non è stata granché, se si pensa che per l’addio a Stalin, il responsabile delle grandi repressioni sovietiche, arrivarono a Mosca a milioni.
Mentre ancora si svolge la “Maratona per Gorbaciov” promossa a Mosca da “Jabloko”, il movimento politico fondato da Gregory Javlinskij, un altro premio Nobel ...
Il bisogno di trasparenza era ed è la base per la possibilità di un cambiamento nella società e nel rapporto fra cittadini e istituzioni consolidate. “Questo ci dice che non è tutto perduto.” Che l’eredità di quanto fatto da Gorbaciov ha lasciato il segno e rappresenta una speranza per il futuro. Gesti e fatti che segnano il nostro tempo e la storia.
Prima in centinaia, poi a migliaia per i funerali senza onori di Stato dell'ultimo leader sovietico: sono gli stessi che a Mosca rischiano il carcere. &quo…
Molti russi hanno accolto la morte di Gorbaciov con freddezza perché lo ritengono responsabile della disintegrazione dell'Urss. L'accusa è...
Ma era Gorbaciov che aveva messo in moto la macchina della modernizzazione post- sovietica e i russi sembrano considerarlo non meno colpevole del suo successore alla guida del Paese. Le aziende in questo modo finirono nelle mani di pseudo industriali che erano in realtà spregiudicati avventurieri. Per realizzare questo disegno ed evitare che il cittadino russo cadesse nuovamente tra le braccia del comunismo, fu deciso che tutti sarebbero diventati proprietari. Era certamente vero che il partito aveva paralizzato l’intero Paese con le sue catene ideologiche e con la sua puntigliosa burocrazia. Ricordo ancora la breve cerimonia televisiva che permise ai cittadini sovietici di assistere alla morte del loro Stato. Per molti russi, invece, Gorbaciov sarebbe responsabile della disintegrazione dell’Unione Sovietica.
Muore Mikhail Gorbaciov, l'ultimo Segretario del Partito Comunista che portò alla distruzione dell'Unione Sovietica.
Le libere elezioni che si svolsero in successione in tutti gli Stati alleati, lo scioglimento del Patto di Varsavia e il ritiro definitivo delle truppe sovietiche dall’Afghanistan dopo quasi dieci anni di guerra portarono ad un epilogo inevitabile. Commise l’errore di non comprendere a pieno che sul [muro di Berlino](https://www.liberopensiero.eu/09/11/2019/editoriali/muro-di-berlino-macerie-ostalgie/) si reggeva tutto il potere dell’est sovietico. [visita a papa Giovanni Paolo II.](https://www.ansa.it/sito/videogallery/mondo/2022/08/31/quando-gorbaciov-incontro-papa-giovanni-paolo-ii-nel-1989_a4145e28-62e0-4de1-9456-ff5c158cbe38.html) Di fronte alla propaganda trionfalista che il Partito aveva sempre portato avanti, Gorbaciov decise di comportarsi diversamente non nascondendo la disastrosa situazione economica in cui verteva l’Unione Sovietica: ritardo tecnologico, bassa produttività, zero competitività con i prodotti occidentali. Stessa ragione che lo ha portato inizialmente ad [opporsi strenuamente alla riunificazione delle due Germanie](https://www.agi.it/estero/news/2020-06-09/gorbaciov-ostacolo-contro-riunificazione-germania-8857255/). Era consapevole della necessità di ristrutturare un sistema che non funzionava, di procedere ad un processo di destalinizzazione, tanto da dichiarare “ [non possiamo continuare a vivere in questo modo](https://www.la7.it/film-e-fiction/rivedila7/herzog-incontra-gorbaciov-01-09-2022-449874)”. Questo lo spinse dove nessuno prima di lui aveva mai provato ad addentrarsi, verso una riforma collettiva del sistema ispirata a due principi: Glasnot e Perestroika, ossia Trasparenza e Ristrutturazione.
Le testimonianze di chi respirò la libertà e oggi ne sente la mancanza. Da Serghej Buntman, cofondatore della radio "Eco di Mosca", a J…
Per alcuni un uomo che guardava avanti, e che tentava di salvare il salvabile del comunismo traghettandolo verso una maggiore partecipazione popolare, ...
Per alcuni un uomo che guardava avanti, e che tentava di salvare il salvabile del comunismo traghettandolo verso una maggiore partecipazione popolare, per altri l’affossatore dell’unico rimedio contro lo sfruttamento capitalista. Un tempo in cui Gorbaciov ha lottato coraggiosamente per conciliare socialismo e umanesimo. Tanto che due anni dopo firmò con il conservatore Reagan, effigie Usa per praticamente tutti gli Ottanta, uno storico trattato sul disarmo e per il ritiro degli euromissili.
All'ultimo leader sovietico sono state dedicate diverse canzoni. A partire degli italianissimi Midnight's Moscow con Tovarish Gorbaciov. Ecco le altre.
Un giuramento di fedeltà perché «è perfetto» e «sa comandare». La canzone è una lettera: «Non sei spaventoso», «Sul tuo viso c’è un sorriso e una voglia», «il tuo dito non è sul grilletto». Nel video il finto Gorbaciov si rimbocca le maniche, prende una mazza e sferra un colpo al muro. «Maledizione», continua Haynes, qualcosa non torna: «non vuoi per caso esiliare qualcuno in Siberia, invadere terre straniere? Poi siede su una palla per le demolizioni – proprio come Miley Cyrus nel video Wrecking Ball – e porta a termine trionfalmente il lavoro davanti ai soldati prima di mettersi a ballare indossando una giacca dorata. Non a caso, il brano che segue è Jesus Loves Amerika, una condanna del fondamentalismo cristiano. Ronald Knapp, vincitore del concorso Usa per il sosia di Gorbaciov e autore di Memorie di un impostore, nel 1987 pubblica Rock the Wallben due anni prima della caduta del muro di Berlino. Con Clap your hands for Mikhail Gorbaciov (Batti le mani per Gorbaciov) la cantante pop ungherese Eva Chepregi cerca nel 1988 di entrare nel mercato europeo con un singolo in inglese. Fan di Gorbaciov, Chepregi sogna di essere la sua fidanzata leggendo tutti i discorsi su Gorbaciov «il liberatore» in chiave sentimentale: spera infatti che il leader sovietico opti per una relazione aperta e senza obblighi. Il video di Batti le mani, con adolescenti che ballano, dimostra come Gorbaciov fosse entrato nella cultura pop giovanile, al di qua e al di là della Cortina di ferro. E aggiunge il consiglio: «Rimani intelligente e astuto in modo che nessuno ti ficchi una pallottola in testa». Non inglese, non francese, ma tu sei un eroe russo».