Quando la poetica dolcezza dei mostri della Universal incontra la crudezza cronachistica del dottor Nowzadarian. The Whale di Darren Aronofsky è una mezza ...
Nulla di grave e irreparabile, ma il peso della reiterazione dello schema del racconto (Charlie sta male, entra l’infermiera, entra la figlia, entra il ragazzo, ad libitum) si subisce fin dalla prima mezz’ora e non si modifica fino alla fine. Il senso di colpa per il disfacimento della sua vita e di quella di chi gli stava attorno l’ha portato ad abbuffarsi con ogni tipo di cibo fino a condizioni estreme e intollerabili per il suo corpo. In un appartamento di una città dell’Idaho, nell’ampio spazio tra sala e cucina giace perennemente seduto su un divano l’obeso Charlie (Brendan Fraser con una tuta protesica enorme da 130 chili per fargli raggiungere un peso quasi doppio), un ex professore di letteratura che ora fa lezioni online oscurando il proprio riquadro per non mostrarsi fisicamente e nel recente passato fuggito da casa per vivere una relazione gay con un suo studente poi morto.
La pellicola di Darren Aronofsky è stata accompagnata da diversi minuti di applausi all'indirizzo dell'attore che si è commosso.
La stampa ha accolto il progetto come il ritorno di Fraser a Hollywood dopo diverso tempo. "Ho sviluppato muscoli che non sapevo di avere", ha dichiarato Fraser ai media presenti a Venezia (via Variety). A causa del peso del suo personaggio, Fraser ha indossato una protesi per il ruolo. Il film segue le vicende di un uomo di quasi 300 chili, che cerca di riallacciare i rapporti con la figlia, Hunter, autore anche dell'opera teatrale da cui è tratto il film. Aronofsky ha diretto il film da una sceneggiatura di Samuel D.
Leggi su Sky TG24 l'articolo The Whale, Un Brendan Fraser da Oscar incanta la Mostra di Venezia. La recensione del film.
Celebre per il ruolo Maxine "Max" Mayfield nella serie tv cult Stranger Things e per quello di Christine "Ziggy" Berman nel secondo e terzo capitolo della trilogia horror Fear Street, la star americana riesce a tenere testa alla "Balena" che dà il titolo al film. Aronofsky l’ha visto nel trailer del b-movie Journey to the End of the Night e se ne è innamorato: Sicché Brandon, in questi ultimi anni assai ingrassato, ha indossato una tuta prostetica XXXL del peso di 130 chili per interpretare un ruolo con cui oltre a candidarsi alla Coppa Volpi, otterrà con ogni probabilità una candidatura agli Oscar. A un certo punto di The Whale, Charlie, il protagonista del film, dice “Credo che gli esseri umani non siano in grado di non avere un cuore. Anche perché, al netto della spropositata mole, il protagonista è un marito che ha mollato la famiglia per vivere la sua love story con uno studente di cui era innamorato perso. Girato in un’unica location durante la pandemia con un quintetto di ’attori, è un film che supere le anguste barriere del teatro filmato per trasformarsi in un dolente e miracolo lungometraggio in grado di commuovere tutti e di metterci in contatto gli uni con gli altri, al netto delle differenze di età e di genere. Dopo aver vinto il Leone D’oro con il magnifico The Wrestler nel 2008, il regista torna in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con The Whale.
L'attore è il protagonista del nuovo film di Darren Aronofsky dove interpreta un solitario insegnante di inglese alle prese con una grave forma di obesità.
E per Ellie, la figlia di Charlie, vedere quanto amore provi il padre per lei e quanto bene vede in lei è stupendo“, ha aggiunto Sadie Sink. ‘The Whale’ è la storia “di ciò che succede dietro una porta chiusa”, ha detto Fraser. Ma un giorno mi sono illuminato: ho visto il trailer di un piccolo film brasiliano con Brendan e ho detto ‘è lui'”, ha svelato il regista. ‘Le persone sono davvero incapaci di non avere a cuore gli altri’, questa frase mi ha spinto a fare questo film”, ha concluso Aronofsky. “Questa esperienza mi ha fatto apprezzare chi ha un corpo simile: bisogna essere molti forti sia fisicamente sia mentalmente”, ha detto ancora l’attore. “Ho dovuto imparare una maniera nuova di muovermi.
È un ritorno titanico, quello di Darren Aronofsky alla Mostra del Cinema di Venezia con The Whale. In tutti i sensi. Leone d'Oro 2008 con The Wrestler, ...
Lo "indossa" un uomo carico di luce interiore: di lui resta la passione per la letteratura, l’amore per la figlia, l’ottimismo e l'incrollabile fiducia nel prossimo, che lo stesso Brendan Fraser ci tiene a sottolineare: «La mia battuta preferita del film è che nessuno è incapace di amare: dobbiamo aggrapparci all’amore gli uni con gli altri». Ci sono voluti dieci anni per realizzarlo, e due per il casting: «Con Fraser siamo vicini di casa a New York - racconta Aronofsky – e dopo averlo visto in un film low budget l’ho proposto per il ruolo da protagonista: già al primo reading ci ha fatto venire i brividi a tutti». Nessuna traccia di retorica, ogni personaggio è approfondito quanto basta a restituirne una versione tridimensionale e rimanere impresso, senza l'ombra di un giudizio: «È una storia di lente rivelazioni, in cui ogni giudizio è volutamente sospeso – spiega Aronofsky - Tutti i personaggi del film sono a vario titolo giudicabili, ma nessuno è giudicato perché, per dirla con il protagonista, non si può giudicare un libro dalla copertina» Resta, infine, un messaggio che Charlie scrive in stampatello, ai suoi studenti come agli spettatori: “Fanculo le tesine (…) dovete scrivere solo cose SINCERE”. «Grazie per l’accoglienza calorosa – dice Fraser ai giornalisti che lo applaudono a lungo all’incontro stampa – Spero solo che questo film possa conquistare i cuori di chi lo guarda, tanto quanto ha conquistato il mio». È un ritorno titanico, quello di Darren Aronofsky alla Mostra del Cinema di Venezia con The Whale.
L'attore, che è virtualmente irriconoscibile, dice di aver voluto “scomparire” in questo ruolo estremo. Da dieci anni non aveva ruoli …
Nel chiuso della sua casa, in cui vive segregato, affida tesine su “Moby Dick” ai suoi studenti, piange il compagno gay morto - causa della sua bulimia patologica - e vive per la figlia che ha abbandonato bambina quando ha lasciato sua madre per amore di un suo allievo. Quando non si lancia in avventure sperticatamente ambiziose, come “The Fountain-L’albero della vita”, o come “Mother!” del 2017, Aronofsky ha la capacità di recuperare grandi talenti espulsi dalla film industry e di fabbricare film lineari e potenti. Qualcosa di simile accadde nel 2008 quando Aronofsky fece risorgere il martoriato Mickey Rourke con “The Wrestler”, che a Venezia non garantì a Rourke la Coppa Volpi solo perché il film fu premiato col Leone d’oro.
Tra Darren Aronofsky e il corpo, superpoteri e vertigini: l'attore racconta il film in Concorso a Venezia 79. Brendan Fraser.
DARREN ARONOFSKY «Ha creato una realtà capace di rendere quello spazio interno così piccolo in un’ambiente più grande grazie alle emozioni. Una prova attoriale commovente che lo catapulta già tra i nomi degli attori che si contenderanno l’Oscar per la migliore interpretazione ai prossimi Academy Awards. L’attore interpreta Charlie professore affetto da una grave forma di obesità che prova a riallacciare i rapporti con la figlia adolescente interpretata dalla Max di Stranger Things, Sadie Sink.
La sua interpretazione in "The Whale", il nuovo film di Darren Aronofsky tratto dall'opera teatrale di Samuel D.Hunter, ha trovato tante critiche positive ed ...
Per il Morning Post è "un film trionfante" che ha iniziato la sua "corsa agli Oscar". La critica sulla stampa internazionale, per adesso, è anche divisa: per Collider, è un film "inorganico, ingannevole e manipolativo. E questa la trama del film ed è questo il personaggio che probabilmente rischia di portare il Leone d'Oro all'attore che si è prestato a una interpretazione assolutamente inedita.