Un anno fa, al Masters 1000 di Montecarlo, rientrava in campo dopo l'infortunio agli addominali che lo aveva costretto al ritiro all'Australiano Open e perse 7- ...
Lo spagnolo è logorato e quando il game fa segnare il 4-1 in favore dell'italiano allora tenta il tutto per tutto. Si aggrappa al violento colpo di dritto ma la sfortuna, un po' di imprecisione e la reattività dell'avversario spingono l'incontro fino al quinto set. Un match lungo, tirato, durato cinque set e quasi quattro ore, tra alti e bassi, che nel finale l'italiano ha indirizzato anche per il cedimento dello spagnolo, infortunatosi al ginocchio ma rimasto in gioco per onor di firma.
Matteo Berrettini prende il testimone da Jannik Sinner, promosso agli ottavi di finale nella notte italiana, e si porta avanti negli Us Open conquistando ...
Non volevo finire in questo modo" ha detto a caldo Berrettini, che sul match ball ha giocato un pallonetto su cui Davidovich ha provato a lanciare la racchetta al cielo, in un segno di resa. Allo spagnolo è mancata un po' di personalità nella gestione dei momenti di un match che ha oscillato continuamente e che Davidovich ha completato per onor di firma, dopo una scivolata che gli ha impedito di muoversi negli ultimi game. L'azzurro ha sofferto per un set e mezzo contro lo spagnolo, finalista quest'anno al Masters 1000 di Monte-Carlo, e per tutto il match è apparso non brillantissimo dal punto di vista fisico, poco continuo in risposta e di rovescio.
Berrettini-Davidovich Fokina 3-6, 7-6 (7/2), 6-3, 4-6, 6-2 - Attacca Davidovich ma viene infilato dal pallonetto di dritto di Berrettini che vola ai quarti agli ...
Berrettini-Davidovich Fokina 3-6, 7-6 (7/2), 6-3, 1-2 - Rovescio tagliato in rete di Berrettini, Davidovich va avanti di un break in questo 4° set. Matteo Berrettini va a caccia dei quarti di finale agli Us Open. Commento al quarto set - Un inatteso passaggio a vuoto nel terzo gioco, in cui è riuscito a mettere dentro solo una prima, è costato carissimo a Berrettini.
Berrettini ha impiegato 3 ore e 46 minuti per battere Davidovich. Per la terza volta in carriera l'azzurro giocherà i quarti di finale dello Slam ...
L'ultimo parziale si decide con il break al quarto game in favore di Berrettini: l'azzurro non si scompone e Davidovich nel finale accusa problemi al ginocchio sinistro. Un precedente risale agli US Open 2020 (vinse Berrettini al 3° turno in tre set, unica sfida tra i due giocata su cemento), mentre l'ultimo alla finale di Gstaad del 24 luglio 2022, quando Ruud si impose al 3° set. L'azzurro si muove con difficoltà e subisce tanto il gioco di Davidovich che strappa il servizio già al secondo gioco, mantenendolo fino alla fine del set. Matteo si è inserito tra gli alti e bassi di Davidovich, sfruttando nel migliore dei modi i passaggi a vuoto dello spagnolo, tanto bravo quanto discontinuo. Per il secondo anno consecutivo Matteo Berrettini raggiunge i quarti di finale degli US Open. Per la terza volta in carriera l'azzurro giocherà i quarti di finale dello Slam newyorkese: ad attenderlo ci sarà il norvegese Ruud, n.
Matteo parte malissimo perdendo il 1° set, si riprende nei due successivi e poi permette allo spagnolo di rientrare in gioco. Il romano aspetta Ruud che ha ...
Ancora vantaggi, ancora palla break e stavolta è Berrettini a sbagliare con un back in rete per il 2-1 dello spagnolo. Lo aiuta Fokina che nel secondo game regala con errori di entusiasmo e cede la battuta al romano per il 2-0. Non molla l'italiano, che ancora una volta riesce ad approfittare degli errori del finalista di Montecarlo e gli strappa la battuta per il 3-1. Ritrova il piglio e la grinta Berretto, che non sembra più in balia del ragazzo con i calzini spaiati in evidente crisi d'identità. Nel primo set Berrettini finisce subito nei guai e parte con l'handicap di un break per il 2-0. Un pizzico di dramma, un po' di suspence e il lieto fine.
Tennis - Flash, Italiani, Slam, US Open | Dopo una falsa partenza, Matteo Berrettini trova il suo gioco e, senza troppa continuità, si impone sullo spagnolo ...
Ero sotto di un set e di un break, e penso che lui stesse giocando a un livello davvero buono. Una vittoria per parte nei precedenti, con il moscovita impostosi a San Pietroburgo ’20 e il nativo di Johannesburg a San Diego lo scorso anno; un altro epilogo al quinto set vale 3,60. Per il 20enne nativo di Montpellier (finalista agli Australian Open Junior nel 2020) è la prima vittoria Challenger in carriera, dopo i due successi Futures (Pretoria e Meerbusch) che già fanno bella mostra nella sua bacheca. Sulla terra battuta di Tolosa (Challenger 80) il tennis belga vendica la sconfitta di Bergs e si prende la rivincita con la vittoria di Kimmer Coppejans che, in una finale molto contrastata, ha la meglio sul padrone di casa Maxime Janvier (n.343 ATP) col punteggio di 6-7(8) 6-4 6-3. Incamera invece la quarta sconfitta in finale (Sanremo, Forlì e Milano i precedenti) che gli lascia forse un po’ di amaro in bocca ma anche la consapevolezza di essersi ormai stabilizzato a un livello di eccellenza: ai piani alti del circuito Challenger lui c’è sempre, di sicuro. Alejandro però si ridesta, torna a rispondere, va a vincere un punto in recupero dei suoi (passante di dritto a rientrare pure con la presa continental) e brekka con Matteo che ci mette un po’ del suo. A proposito di Francesco Passaro, il tennista perugino ha perso in finale al Challenger 80 di Como (terra battuta) 7-6(2) 6-4 facendosi irretire dal veterano tedesco Cedrik-Marcel Stebe (n.179 ATP, ma n.71 nel 2012) in poco più di un’ora e mezza di gioco. Al servizio sul 5-3, approfitta anche di tre gravi errori in risposta di Berrettini, che lo condannano a perdere il primo set di questa partita (il terzo del suo torneo) in 42 minuti. Ci mette troppo a carburare, Matteo, rigido e statico con le gambe, che va a scontrarsi su un pimpante Alejandro; lo spagnolo mette in difficoltà l’italiano grazie ad un buon servizio (perde il primo punto con la prima di servizio solamente al 7° game), e una semplice tattica: abbreviare i punti togliendosi il prima possibile dagli scambi in diagonale. Essere un campione – e Berrettini certamente lo è – significa anche far fruttare al massimo quelle poche chance che offre un avversario in giornata ed è ciò che si verifica: Alejandro concede giusto un paio di punti, e Matteo ne approfitta con un gran drittone che sancisce il contro-break. Tuttavia, avanti di un set e un break e di fronte a un avversario in sua balia, Alejandro ha confermato che gli manca qualcosa e ha permesso all’azzurro di trovare lentamente colpi e fiducia e imporre il suo maggior peso – di palla e di classifica. In una giornata iniziata molto male, Matteo Berrettini ha la forza di riprendersi e si impone al quinto in tre ore e 46 minuti su i Davidovich Fokina, che si infortuna nel corso della partita finale quando era sotto 4-1 e, sebbene chiaramente menomato, porta a termine la sfida.
Il romano si impone in cinque set su Davidovich Fokina: tra lui e la semifinale ci sara il norvegese, che elimina Moutet.
Ruud va avanti anche nel terzo (4-2), ma stavolta Moutet lo riprende e si va al tie-break, che si aggiudica il numero 112 al mondo per 7-4. Pur soffrendo, Matteo Berrettini si qualifica per i quarti di finale degli US Open. Nel quarto set, però, l'iberico strappa il servizio al terzo game e si porta sul 3-1.
L'azzurro è entrato così per la quinta volta consecutiva tra i migliori otto in un torneo Slam (non considerando Roland Garros e Wimbledon 2022, tornei a cui il ...
Tra Berrettini e Ruud ci sono cinque precedenti e il fatto curioso è che le vittorie si sono sempre alternate. Grazie alla vittoria in cinque set contro lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, Matteo Berrettini (n.13 del seeding) ha strappato il pass per i quarti di finale degli US Open 2022. Tirando le somme, Ruud è dunque avanti per 3-2, ma Berrettini si è portato a casa l’unico scontro giocato sul cemento (US Open 2019).
Per esempio, cosa possiamo dire di già non detto su Matteo Berrettini quando batte lo spagnolo Alejandro "Alex" Davidovich Fokina, 23 anni, al quinto set (3-6 7 ...
Anche i genitori di Davidovich Fokina, Edvard e Tatiana, sono russi, e non vale l'obiezione che Alex è nato in Spagna contrariamente a Luda che è arrivata in Piemonte in fasce: questa condizione, semmai ci fosse, non cambierebbe alcunché in quanto in Italia non esiste nemmeno lo ius soli... Il 27 agosto a Cleveland aveva ridicolizzato in finale (6-1 6-3) la bielorussa Aliaksandra Sasnovich, mentre all'inizio mese s'era aggiudicata il Citi Open di Washington battendo all'ultimo atto l'estone Kaia Kanepi (4-6 6-3 6-3) dopo avere eliminato nei turni precedenti giocatrici del calibro di Elise Mertens ed Emma Raducanu. Lì Berrettini ha costruito le riscosse successive: non a caso da quasi dieci anni lavora con un eccellente mental coach, il romano Stefano Massari, il cui contributo s'intravede sullo sfondo in partite complesse come quella di oggi. Matteo avrebbe prevalso comunque, con o senza il ruzzolone di Alex, perché la sua forza è soprattutto mentale ed è emersa nei momenti difficili superati nel primo set e tutte le volte che Davidovich Fokina s'è trovato a imporre i propri ritmi. Troppo a lungo mi sono chiesto come facessero i cronisti di tennis spagnoli e svizzeri a non annoiarsi, giorno dopo giorno, anno dopo anno, a furia di raccontare le mirabolanti imprese di Nadal e di Federer. Mi limito a invitarvi a diffidare di quanti sottolineano con enfasi la circostanza dell'infortunio subito da Alex al termine nel quinto set, quando Matteo era già in ampio vantaggio.
Dal Roland Garros 2021 agli Us Open 2022 un filotto di alto livello per il tennista romano, l'unico della sua generazione ad aver raggiunto i quarti di un ...
Non è stata una partita di tennis. È stata una maratona vera e propria al termine della quale, dopo quasi quattro estenuanti ore di gioco, Matteo Berrettini è ...
L’ovazione che si è sollevata ieri al Louis Armstrong Stadium, quando Davidovich Fokina era già uscito di scena e il vincitore della partita era atteso al centro del campo per l’abituale intervista, ne è la prova. Si è avvicinato al giudice di sedia e ha fatto notare che il comportamento dei tifosi seduti sulle tribune del Flushing Meadows lo stava innervosendo e distraendo. È raro che Matteo si lamenti in campo, ma quel giorno lo ha fatto.