Gorbaciov

2022 - 8 - 30

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Addio a Mikhail Gorbaciov, l'ultimo leader dell'Urss. Il padre della ... (ANSA Nuova Europa)

La perestroika, il crollo del Muro di Berlino, la fine della guerra fredda, il disarmo nucleare, il ritiro dall'Afghanistan: il nome di Mikhail Gorbaciov, ...

Nel frattempo è già cambiata la geografia e la storia dell'Europa, che per il padre della peretroika deve diventare "una casa comune". Nella sua biografia restano alcune ombre, come l'invio del carri armati in Lituania contro le prime aspirazioni indipendentiste o la catastrofe nucleare di Cernobyl nel 1986, passata sotto silenzio per diversi giorni nonostante la glasnost. Impotente e ormai impopolare dopo le sue riforme troppo lente e prudenti, inviso anche per la sua crociata contro la vodka, umiliato nel duello con l'esuberante Ieltsin, il riflessivo Gorbaciov getta la spugna poche settimane dopo, il giorno di Natale. L'anno dopo, con la morte di Cernenko, è il suo turno. Negli anni universitari si iscrive al partito comunista e conosce Raissa Titarenko, che con il suo sorriso e la sua eleganza rivoluzionerà l'immagine della first lady sovietica. Viaggia spesso all'estero e nel 1984 incontra per la prima volta l'allora primo ministro britannico Margaret Thatcher, "un osso duro" con cui stabilirà poi un rapporto di stima e fiducia.

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Addio a Gorbaciov, l'uomo della Perestroyka (Il Sole 24 ORE)

In quel fatidico 1989 si commemorava il settantesimo dell'Urss. Solo Mikhail Gorbaciov, il segretario in carica, era ignorato. Perfino a Stavropol, dove pure ...

Forse un giorno sarà concesso anche a lui un monumento in una piazza di Mosca. Il Kgb che Andropov dirigeva, non era solo il poliziotto del regime. Ritirò i militari dall'Afghanistan, propose una Casa comune europea dall'Atlantico a Vladivostok, avendo capito che il Muro di Berlino non sarebbe rimasto in piedi per molto. Al summit di Reykjavik del 1986 lui e Ronald Reagan arrivarono a un passo dall'eliminazione di tutte le armi nucleari strategiche. Intanto Boris Eltsin era stato eletto segretario del partito russo: non ce n'era mai stato uno, perché nel profondo centralismo del sistema, L'Urss erano il Cremlino, Mosca e la Russia. Forse intuendolo, alla morte di Andropov il vecchio regime scelse ancora uno dei suoi, il morente Chernenko. Non è casuale che oggi la dittatura a-ideologica di Vladimir Putin non sia fondata sulla democrazia ma sulla volontà restauratrice di quella grandezza. Ma il senso di grandeur per i russi era più potente della realtà e della libertà che in cambio veniva loro offerta. Solo Mikhail Gorbaciov, il segretario in carica, era ignorato. Lo avrebbe perso comunque: Gorbaciov constatava solo l'insostenibilità economica di quella potenza per un Paese che non produceva più nulla. Perfino a Stavropol, dove pure era nato il 2 marzo del 1931 e aveva iniziato la sua carriera di segretario locale del partito. A Ulyanovsk il Museo Lenin era un enorme edificio quadrato, costruito attorno alla casa dove il fondatore dell'Unione Sovietica era nato.

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È morto Michail Gorbaciov - Il Post (Il Post)

L'ultimo presidente dell'Unione Sovietica e artefice della perestrojka aveva 91 anni.

«E sicuramente il giudizio storico è in parte positivo perché rifiutò l’uso della violenza, il che è già un gran risultato. Però il giudizio sulle riforme non è altrettanto positivo, perché Gorbaciov non aveva capito che era il sistema socialista a non funzionare. Era il loro estremo tentativo di mantenere il potere, ma il colpo di stato fallì soprattutto per l’opposizione popolare e per la mancanza di un vero appoggio da parte dell’esercito. L’ideologia comunista e federalista non aveva più presa sui popoli dell’Europa orientale, perciò «i leader locali dovettero trovare un nuovo schema per non perdere il potere, un nuovo patto con i cittadini, basato non più sull’ideologia comunista ma sul nazionalismo». Contro questo potere, e contro Gorbaciov stesso, i vertici dello stato sovietico tentarono un colpo di stato nell’agosto del 1991, istituendo lo stato di emergenza. «Gorbaciov sapeva fare politica, era affabile e aveva buoni rapporti internazionali, perciò i leader occidentali vedevano di buon occhio le sue riforme. Sia la glasnost che la perestrojka ebbero effetti collaterali inaspettati e catastrofici per il regime. Grazie ai voti eccellenti che prendeva a scuola e al riconoscimento ricevuto dal regime, il giovane Gorbaciov riuscì a entrare nella migliore università della Russia, la Statale di Mosca. La prima – traducibile con “pubblicità” o “trasparenza” – indicava la volontà di ammettere, dopo decenni in cui il regime aveva edulcorato la realtà, la presenza di gravi problemi strutturali che andavano risolti. Dopo la morte di Brezhnev, ci fu quello che venne poi definito l’«interregno» di Andropov e Cernenko, due leader molto anziani e che morirono pochi mesi dopo essere diventati Segretari del Partito Comunista, la massima carica sovietica. I problemi, insomma, erano molti, e Gorbaciov tentò di affrontarli con un esteso piano di riforme sintetizzabili in tre parole d’ordine: glasnost, perestrojka, uskorenie. Aveva 91 anni e secondo le agenzie di stampa statali russe, che ne hanno annunciato la morte, era malato gravemente da tempo.

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Morto Mikhail Gorbaciov, l'ultimo presidente dell'Urss (il Giornale)

Mikhail Gorbaciov scompare all'età di 91 anni dopo aver passato una vita alla sburocratizzazione dello Stato e un'operazione di trasparenza che avrebbe ...

In sintesi, nelle politiche di Gorbaciov vi è anche la condanna della dittatura del proletariato, che “nella sua variante staliniana, veniva definita come la forma più alta di democrazia” ma, in realtà, “non era neanche una dittatura del proletariato come strato di massa della società, bensì la dittatura di un gruppo dirigente e della sua nomenclatura gerarchica”. Gorbaciov, perciò, pur abbracciando le teorie socialiste e respingendo quelle ultraliberiste, valuta negativamente anche lo statalismo in economia.“È stato provato che agendo in questo ruolo, lo Stato – scrive sempre nel libro sulla rivoluzione del ’17 - si trasforma in un’arma del potere incondizionato della burocrazia, mentre la forza produttiva (per dirla meglio, i direttori/gestori e i lavoratori/dipendenti) perde la capacità di iniziativa e di imprenditorialità”. Nella perestrojka c’era “una profonda democratizzazione della vita sociale, la garanzia della libertà di scelta sociale e politica”. Gorbaciov, in questi anni diventa segretario del Komsomol (l’Unione comunista della gioventù), della sua facoltà e conosce Raissa, la sua futura moglie che gli resterà accanto fino alla morte, avvenuta il 20 settembre del ‘99, cinque giorni prima del loro 46esimo anniversario di matrimonio e due giorni prima di effettuare il trapianto di midollo. A cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70 visita la Germania dell’Est, la Bulgaria e la Cecoslovacchia ma non mancano, però, viaggi anche in Italia, Francia, Belgio e Germania dell’Ovest. Il nonno materno fu condannato a morte, nonostante avesse sostenuto la rivoluzione e nonostante il comunismo gli avesse dato la terra per sostentare la sua famiglia.

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Addio a Michail Gorbaciov, fu l'ultimo presidente dell'Urss (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Padre di glasnost e perestroika, trasparenza e cambiamento, che portarono alla caduta del sistema sovietico, e' stato l'ultimo presidente dell'Urss. Ha ...

Tra il 1990 e il 1991 fu Presidente dell'Unione Sovietica, prima di doversi dimettere definitivamente il 25 dicembre 1991, con la fine dell'Urss. Ha firmato con il presidente Usa Ronald Reagan gli accordi contro le armi nucleari a medio raggio e nel 1990 ha ricevuto il premio Nobel per la pace come artefice della fine della Guerra fredda. Padre di glasnost e perestroika, trasparenza e cambiamento, che portarono alla caduta del sistema sovietico, e' stato l'ultimo presidente dell'Urss.

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È morto Mikhail Gorbaciov (Today)

Mikhail Sergeevich Gorbaciov è stato l'ultimo segretario generale del Partito comunista sovietico e ultimo Presidente dell'Urss. Il suo nome rimane associato ...

Nel settembre del 1999 perde la moglie Raissa, mai amata dai russi per il suo ruolo da comprimaria (e anche per lo shopping a cui si dedicava nel corso delle missioni all'estero del marito), compagna e consigliera di una vita. Nel 1971 fu eletto nel comitato centrale del PCUS, e sette anni più tardi entrò nella segreteria del partito per occuparsi di di agricoltura. Dopo la morte di Breznev assume un ruolo sempre più importante e, dopo la morte di Cernenko, nel 1985 viene eletto segretario generale del Partito. Un passo che precedette la riunione del dicembre di quell'anno a Belovezhkaya Pushcha con i presidenti di Bielorussia e Ucraina, nella quale, senza alcuna base giuridica, fu sancita la fine dell'Unione sovietica. Appena diventato segretario generale del Pcus, nel 1985 Gorbaciov chiamò a Mosca, da Sverlovsk (oggi Ekaterinburg), Boris Eltsin che in seguito, dopo anni di rivalità, lo scavalcò e ne prese il posto al Cremlino. Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Premio Nobel per la pace.

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Morto Mikhail Gorbaciov: ultimo leader sovietico e "inventore" della ... (Rai News)

Le sue politiche portano alla caduta del Muro di Berlino. Nel 1990 fu insignito del Nobel per la pace. Aveva 91 anni ed era malato da tempo.

Gorbaciov infatti trovò una forte opposizione ad alcune sue riforme economiche e nel dicembre del 1991, quattro mesi dopo un fallito colpo di stato nei suoi confronti, si dimise. La sua azione politica portò alla fine del lungo periodo di guerra fredda cominciato subito dopo il secondo conflitto mondiale e, in ultima istanza, alla caduta del Muro di Berlino nel 1989. Ultimo leader sovietico, fu insignito nel 1990 del Nobel per la pace “per il ruolo di primo piano nei cambiamenti radicali delle relazioni fra Est e Ovest.”

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Mikhail Gorbaciov morto, chi era il padre della Perestrojka e ultimo ... (Il Giorno)

Aveva 91 anni. Dall'infanzia in un villaggio nel Sud della Russia al Cremlino: tutta la sua carriera politica. Premio Nobel per la Pace nel 1990.

Nel 1990 Gorbaciov aveva ricevuto il premio Nobel per la Pace per il suo ruolo di riformatore di statura mondiale. Non a tutti infatti piaceva la linea riformista di Gorbaciov e nell'agosto del 1991 alcune tra le più alte cariche governative, tra cui il primo ministro sovietico Valentin Pavlov, il capo degli Interni Boris Pugo e del Kgb Krjuchkov, tenteranno di prendere il potere con un colpo di Stato. La carriera politica di Gorbaciov inizia a Stavropol e acquista velocità nel 1970, quando diventa Primo Segretario del Comitato del Pcus dell'importante regione agricola e, quasi subito dopo, membro del Comitato Centrale del Pcus.

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Gorbaciov, l'Italia e Giovanni Paolo II (Rai News)

Era membro della segreteria del Pcus, la prima volta che arrivò a Roma in veste ufficiale per i funerali di Enrico Berlinguer. Nel 1989 arrivò a Roma come ...

Gorbaciov annuncia l'intenzione di stabilire relazioni con la Santa Sede e la volontà di invitare il Papa a Mosca. Era il 1984 e Mikhail Gorbaciov guidò la delegazione ufficiale del partito comunista sovietico che giunse a Roma per rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer. Gli ottimi rapporti con il nostro paese sono suggellati con il viaggio di Gorbaciov a Roma nel 1989.

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Russia. È morto Mikhail Gorbaciov, padre della «perestrojka» (Avvenire.it)

All'età di 91 anni, e dopo una lunga malattia, si è spento Mikhail Sergeeevic Gorbaciov, l'ultimo segretario del Pcus, il primo e unico Presidente dell'Urss, il ...

Quel che deve restare, invece, è la memoria di un uomo che, con pochissimi alleati, tentò un’impresa titanica, la riforma non violenta di una superpotenza in profondo declino, l’abbattimento del muro di Berlino, il ritiro delle truppe sovietiche dall’Afghanistan. Soprattutto, l’uomo che più di ogni altro credette nella possibilità di riformare l’Unione Sovietica a partire dalla perestrojka (la ristrutturazione dei suoi meccanismi interni) e dalla glasnost’ (la trasparenza dei processi decisionali) fino a farne un Paese in pace con l’Occidente e avviato sulla strada di una concreta modernizzazione. All’età di 91 anni, e dopo una lunga malattia, si è spento Mikhail Sergeeevic Gorbaciov, l’ultimo segretario del Pcus, il primo e unico Presidente dell’Urss, il premio Nobel per la Pace.

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Gorbaciov: una eredità contestata — L'Indro (L'Indro)

Gorbaciov: ecco chi è stato l'ex Presidente dell'Unione Sovietica: “Un momento di speranza nella storia russa”, riforme ed errori.

Questa scelta di lettura rifletteva il suo grande interesse per coloro che cercavano di governare il Paese con mano di ferro: uno che cercava di domare una rivoluzione e un altro che costruiva un impero. Eppure, fino alle sue dimissioni nel 1991, credeva ostinatamente che sarebbe stato in grado di riformare l’Unione Sovietica guidandola attraverso un abisso ribollente di cambiamento e instabilità senza che si rompesse in pezzi. Quando il muro di Berlino crollò e il blocco sovietico si sciolse rapidamente come la neve in estate, Gorbaciov accettò questo come un verdetto della storia; mantenne le truppe sovietiche nelle loro caserme e in seguito accettò di ritirarle in Unione Sovietica. Ha liquidato questo come una difficoltà temporanea, anche prendendo in prestito la battuta di Reagan secondo cui “gli economisti dovrebbero avere un braccio” in modo che smettessero di dire: “Da un lato, dall’altro”. Ha perso popolarità a causa di Boris Eltsin, un anticonformista del Politburo, che ha lanciato una campagna per affermare la piena sovranità della Russia all’interno di un’Unione Sovietica decentralizzata come via d’uscita al ‘fallimento della perestrojka‘. Mentre era in carica, le sue frasi preferite erano “lascia che [il]processo si sviluppi”, “questo è imprevedibile” e “abbiamo bisogno di un consenso”. A metà della perestrojka, Gorbaciov decise di smantellare il governo del partito unico nell’Unione Sovietica e divenne, in sostanza, un socialdemocratico in stile europeo. In economia ha concesso maggiore autonomia e una quota di utili ai ‘collettivi’ delle imprese statali, ma non ha permesso la proprietà privata e le riforme del mercato, temendo la disoccupazione e la disuguaglianza. Gorbaciov introdusse la glasnost e la libertà di viaggio e di coscienza, e rinunciò al terrore e alla violenza; voleva smantellare l’oscura eredità del grande dittatore. I Gorbaciov, come milioni di altri russi, dovettero risorgere dalle rovine della guerra, della carestia e del terrore inflitto dallo Stato, ma furono felicissimi di essere vivi e aspiravano a un futuro migliore. Altri russi e membri dell’ex blocco sovietico lo lodano come un liberatore lungimirante che ha cercato di liberarli dal giogo del totalitarismo corrotto. Gorbaciov -che, da ultimo segretario generale del Partito comunista sovietico, pose fine alla Guerra fredda con gli Stati Uniti, ma non riuscì a evitare il collasso dell’Unione sovietica- fu l’ultimo leader dell’Urss, e venne insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace.

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Gorbaciov e il Nobel per la Pace per la perestroika (ANSA Nuova Europa)

Queste le motivazioni con cui il Comitato per il Nobel per la pace decise di insignire Mikhail Gorbaciov il 15 ottobre 1990, quando era presidente dell'Urss. " ...

Gorbaciov non poté recarsi a Oslo il 10 dicembre di quell'anno per ritirare il premio - una medaglia, un diploma e un assegno di quattro milioni di corone svedesi di allora che destinò all'assistenza ai bambini malati - a causa della crisi interna all'Unione Sovietica e lo ritirò solo il 4 giugno del 1991, pochi mesi prima del suo crollo. "Questi cambiamenti storici dipendono da vari fattori, ma nel 1990 il comitato per il Nobel vuole onorare Mikhail Gorbaciov per i suoi numerosi e decisivi contribuiti", si legge infine nella motivazione, che aggiunge: "La maggiore apertura da lui portata nella società sovietica ha contribuito a promuovere la fiducia internazionale". Gorbaciov sottolineò di considerare il Premio "non da un punto di vista personale, ma nell'ambito dell'enorme significato della perestroika".

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Gorbaciov e l'opposizione alla guerra di Putin: chi era il gigante che ... (Corriere della Sera)

Mikhail Gorbaciov, morto martedì 30 agosto a 91 anni, demolì il Muro, ma passa alla Storia come un gigante senza pace. Credeva che ogni nazione...

Si è sempre lamentato Gorbaciov, che dopo la fine della Guerra fredda i leader occidentali non seppero costruire una nuova architettura della sicurezza in Europa. L’Occidente e il mondo devono però molto a Michail Sergeyevich, che non si è mai pentito delle sue scelte, convinto che non si potessero negare le aspirazioni alla libertà e alla democrazia di polacchi e cechi, ungheresi e tedeschi dell’Est. E intanto, costretto dal riarmo dell’America di Reagan e sperando negli aiuti dell’Occidente, col quale si era vantato di avergli tolto il nemico, cedette pezzo per pezzo i cardini della potenza sovietica: gli euromissili, le armi strategiche e quelle convenzionali, il patto di Varsavia, le aree di influenza.

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Gorbaciov e 'i giorni bui' della fine dell'Urss (ANSA Nuova Europa)

La bandiera rossa sopra il Cremlino fu ammainata e sostituita con il tricolore russo. L'Unione Sovietica cessò di esistere lo stesso giorno, anche se ...

Sono certo che sarebbe stato molto meglio di quello che è seguito al crollo dell'Unione Sovietica". "È certo comunque - continuò Gorbaciov - che il Paese sarebbe potuto sopravvivere anche dopo il tentativo di colpo di stato dell'agosto 1991 come Unione di Stati sovrani. "Furono giorni bui per l'Unione Sovietica, per la Russia e anche per me.

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È morto Mikhail Gorbaciov: l'ultimo presidente dell'Urss aveva 91 anni (Sky Tg24)

Leggi su Sky TG24 l'articolo È morto Mikhail Gorbaciov: l'ultimo presidente dell'Urss aveva 91 anni.

"Addio al padre della perestrojka, ultimo leader dell'Urss e artefice, con la sua politica, della In vent'anni ha scritto "Il mio manifesto per la Terra" e partecipato a diversi documentari sull'argomento, come "La battaglia di Chernobyl" nel 2006, "L'undicesima ora", prodotto da Leonardo DiCaprio nel 2007, o "Rimarremo sulla Terra" del 2009. Ma la sua eredità più notevole in questo settore resta la Green Cross International, fondata nell'aprile 1993 con il deputato svizzero Roland Wiederhehr: un ong ecologica sul modello della Croce Rossa che mira a garantire "un futuro sostenibile per tutti i popoli del mondo". E non volle solo la fine della Guerra Fredda o un ritorno alla politica della distensione ma creare una vera cooperazione, un'intesa tra Oriente e Occidente: difese il multilateralismo non ancora globalizzato, consapevole che il pericolo peggiore fosse quello di una guerra nucleare ma anche delle sfide ambientali, che sarà uno dei primi capi di Stato a mettere in agenda. Lo ha annunciato il Central Clinical Hospital della Russia, dove era ricoverato. L'ex leader dell'Unione Sovietica è deceduto a seguito di una "grave e lunga malattia".

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