Cosa fare nel weekend sul Lago Maggiore: sagre, concerti, musica dal vivo e molto altro nel fine settimana sulle due sponde del Verbano.
Questo articolo contiene una selezione di appuntamenti, vi invitiamo comunque a verificare sempre con gli organizzatori il normale svolgimento delle manifestazioni ed eventuali richieste di prenotazioni [Associazione Pescatori Ispresi](http://www.asspescatoriispresi.com/) promuoverà la settima Festa del bambino pescatore. Appuntamento alle 21, in Piazza San Graziano ad Arona (NO). [qui una guida del nostro lago](https://www.verbanonews.it/canali-tematici/turismo/2020/07/31/un-lago-mille-volti-il-verbano-da-scoprire-in-vacanza/912681/)). MONTECRESTESE – Torna l’appuntamento con la Sagra della Patata, una delle rassegne più conosciute del territorio. L’iniziativa prevede un’area con 40 grandi giochi di una volta e animatori dedicati. STRESA – Per l’edizione 2022 di Stresa Festival, “musica altissima”. “Street clerks” è il concerto pop/rock in programma domenica 28 agosto per la rassegna Arona Music Festival. VERBANIA – Il 26, 27 e 28 agosto avrà luogo “Il paese dei narratori”, in tre giorni di intensa programmazione nel pieno vigore dei suoi trent’ anni. [Seguite la nostra pagina Facebook per aggiornamenti](https://www.facebook.com/Verbanonews) Per i più piccoli continuano gli appuntamenti dell’Amaltheatro della Cascina storica di Angera, sede della Compagnia Teatrale Roggero. Sono tanti gli eventi in programma da venerdì 26 a domenica 28 agosto: un fine settimana ricco di iniziative tra stand gastronomici, musica, ballo e spettacoli equestri.
La road map definita con Bruxelles è vincolante da qui al 2026, sia per quel che riguarda il percorso di attuazione delle riforme che per la partita degli ...
Il che vuol dire che la road map definita con Bruxelles è vincolante da qui al 2026, sia per quel che riguarda il percorso di attuazione delle riforme che per la partita degli investimenti. Francoforte subordina l’ammissibilità al TPI (il nuovo scudo antispread) al conseguimento di target e milestone del PNRR, oltre che all'assenza di squilibri macroeconomici. E poi, rispettare a pieno gli impegni sottoscritti consentirà di spingere sul pedale della crescita, e questa è una constatazione che vale per tutti gli schieramenti in campo. Il rispetto degli impegni è fondamentale, e certo non possiamo correre il rischio di perdere per strada il maggior volume di risorse che l’Europa ha messo in campo dal secondo dopoguerra in poi. Se c’è qualcosa di concreto da modificare, le porte a Bruxelles sono aperte: ma per cose limitate, non per ricominciare da capo un programma da cui dipende la sorte della economia europea». In sostanza, qualsiasi sia il colore politico del governo che si formerà dopo le elezioni del 25 settembre, quei vincoli restano immutati
Quali sono i benefici previdenziali che spettano a coloro che sono addetti a mansioni gravose? Sono previsti dei benefici per coloro che svolgono lavoro ...
In alternativa avrebbe potuto accedere anche negli anni passati alla pensione Ape sociale che richiede, per lavoro gravoso, almeno 63 anni ed almeno 36 anni di contributi. O, ancora, alla pensione Quota 41 per lavoratori precoci (coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni). Discorso diverso, invece per chi svolge un lavoro usurante per i quali è prevista anche la quota 97,6. E’ possibile centrare la pensione di vecchiaia con 5 mesi di anticipo, invece che a 67 anni a 66 anni e 7 mesi. Non conosco nessuna norma, purtroppo, che prevede due anni per aver svolto lavoro gravoso. Ma per la vecchiaia cosa è previsto?
Sono uno degli “ IGT” delle estati di Romagna, ma non chiamatelo beach tennis . Storia, miti e leggende dello sport da spiaggia che ormai ha raggiunto tutto ...
Ma riflettere sulle curve oggi ha il sapore di una discussione tra appassionati di carrozze a cavalli Io non so se qualcuno aveva iniziato a giocarci prima della fine degli anni Settanta altrove, ma sicuramente nel ravennate a racchettoni ci si giocava solo tra il Bagno Martuba e Bagno PT, quello delle Poste. Poi si iniziò a bucare il legno per alleggerirlo e diminuire la resistenza dell’aria. Uno mi portava il racchettone e io ci facevo il disegno e poi lo verniciavo. Si partiva da un cerchio di legno di circa trenta centimetri di diametro e ci si metteva un manico. Così mi sono messo anche a disegnarli per il signor Ivan Sirotti che aveva un negozio a Marina di Ravenna, ora a Marina Romea. E con tutte queste modifiche il gioco s’è velocizzato e ha iniziato a essere esportato anche fuori dalla Romagna, tanto che dal 2005 è stato costituito il primo Comitato nazionale e dal 2007 si disputano pure gli Europei e i Mondiali. C’è poco di vero anche nelle parole di chi dice di sapere chi ha inventato il gioco dei racchettoni, che è mica il beach tennis, viene prima, parecchio prima. A beach tennis però ci giocano quelli da fuori, che lì in Romagna si gioca solo a racchettoni; c’è ancora parecchia maretta, soprattutto tra i pionieri. Perché anche in questo non collimano i tanti racconti: c’è chi dice che le origini portano agli anni Settanta coi tamburelli in mano, chi verso l’Ottanta con le palettine (o racchettine) che avevano iniziato ad andare allora tra i vacanzieri e che si trovavano nei bazar già dagli anni Sessanta (ma erano ancora parecchio costose). Perché quello dei racchettoni è un gioco che è nato in maniera spontanea, probabilmente quando un manipolo di amici iniziò a giocare con le racchette da spiaggia, usando il campo di pallavolo, che ai tempi si chiamava ancora così, c’era mica il beach volley. Perché quello del racchettone è un filo che attraversa tutta la
Ecco l'edizione quotidiana straordinaria della newsletter Hanno tutti ragione, per raccontare la campagna elettorale e i suoi protagonisti e segnalare le m…
Così diceva Matteo Renzi nei giorni di limbo, quando il Buona lettura e buon voto! Poteva sembrare un proposito diplomatico, un modo per rassicurare il diffidente Calenda che non ci sarebbero state diarchie in campagna elettorale.
Cosa vedere nell'Oltrepò pavese, terra di vini, borghi e castelli: un itinerario in 10 tappe.
Di sicuro interesse è poi il Museo della civiltà contadina che si trova a Villa Illibradi e che ripercorre attraverso oggetti d’epoca la storia di questo territorio. Il castello di Branduzzo è al centro di un’area che per secoli è stata celebre per la coltivazione di gelso e l’allevamento di bachi da seta. Il castello di Branduzzo è un vasto complesso di origine medievale con quattro torri e uno stile e un gusto che segue alla perfezione quella che è l’architettura rinascimentale lombarda con splendide decorazioni nell’entrata principale. Si tratta di un edificio solido e imponente, con quattro torri quadrate a cui si accede attraverso un grande portale ornato da pinnacoli e vasi in terracotta. A Ca’ del Monte si trova una struttura in grado di coniugare alla perfezione cultura, scienza e divulgazione, tanto da essere divenuta ormai uno dei luoghi più amati da chi si addentra alla scoperta di queste terre. Durante la visita si possono ancora prezzare una robusta torre, avanzo della cinta muraria fortificata, e delle piccole chiese romaniche: quella di Sant’Antonio ha all’interno affreschi tardo quattrocenteschi di fattura popolare; quella di Sant’Alberto conserva invece le reliquie del santo e un ciclo di affreschi che raffigurano il committente Bertramino Malaspina. Via di Dentro si trova invece fra le torri di Porta Sottana e di Porta Soprana ed è sempre stata il centro propulsore del borgo. Ancora oggi l’eremo è un’oasi di pace e tranquillità dove staccarsi dalla frenesia della vita quotidiana, ma è anche un prezioso scrigno che conserva con gelosie le tracce del suo lungo passato. Uno degli angoli più caratteristici di Varzi è via del Mercato che oggi si presenta con una doppia fila di portici risalenti al Trecento, ma altrettanto suggestive sono anche l’antica via della Maiolica e vicolo Dietro le Mura che si presenta come un tunnel sopra il muro di difesa medioevale. Torri, chiese e l’imponente castello sono il lascito più importante dei signori del passato, ma sono anche testimonianza di un paese sempre vivo e sempre al centro delle vicende economiche e sociali di queste terre. [Oltrepò pavese](https://www.oltrepopavese.com/) è incorniciato dal grande fiume Po che scorre sempre placido sullo sfondo e dall’Appennino che con le sue vette lo delimita dalla parte opposta, in mezzo si trova un territorio variegato con una lunga successione di colline, caratterizzate dagli onnipresenti filari di viti da cui si produce uno dei vini Doc più conosciuti d’Italia (che porta il nome del territorio), e dalla pianura dove si coltivano frumento, mais e tanti altri prodotti. Si tratta di un imponente fortilizio in pietra che domina il territorio circostante da una posizione rialzata e le cui prima tracce vengono fatte risalire addirittura al VII secolo.