Nella notte la veglia fino al campanile di San Domenico, simbolo del paese nel Reatino raso al suolo. Stamane la funzione religiosa celebrata dal vescovo ...
Oggi siamo qui per dire grazie alle italiane e agli italiani; per dire grazie all'Italia perchè attraverso il suo Stato ha disposto generosamente risorse, perchè la vita possa rinascere. La cerimonia si tiene nel campo sportivo Tilesi, dove sono presenti le massime autorità locali, regionali e, in rappresentanza del governo, la ministra della Ricerca, Maria Cristina Messa. La prima di una serie di scosse sismiche che cambiarono il volto dei territori di quattro regioni (Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche), distruggendo interi borghi e provocando la morte di 239 persone nel solo comune di Amatrice, nel Reatino, diventato simbolo di quella tragedia.
"Per vedere, bisogna venire di persona". È il monito di mons. Domenico Pompili, lanciato questa mattina da Amatrice, durante la messa (diretta su RaiUno) ...
Perché ci si muova con creatività e non con ripetitività; con audacia e non con paura; con disinteresse e non con la sola ricerca dell’utile proprio”. Del resto, ha rimarcato, “non è la prima volta che Amatrice rinasce”. Così è la vita che non si dà una volta per tutte, ma chiede ad ogni generazione di riappropriarsi della stessa. Quel che vedremo, infatti, non può essere la semplice rievocazione di quel che fu Amatrice”. Il vescovo di Rieti, prossimo ad assumere la guida della diocesi di Verona, ha chiesto: “Cosa si vede venendo qui ad Amatrice dopo 6 anni?”. “Per vedere, bisogna venire di persona”.
La commemorazione del terremoto. Salvini: "Usare i fondi Ue". Il sindaco: "Dispiace che non ci esponenti di primo piano del governo". Zinga…
Salvini: "Usare i fondi Ue". "Per vedere bisogna venire qui. Amatrice, il ricordo delle vittime del sisma.
Sono fratelli, sorelle, mamme e papà delle 299 persone che la notte del 24 agosto del 2016 hanno perso la vita nel sisma che ha colpito la città e diversi ...
Questa notte c’è stata una veglia contenuta e rispettosa di quelle che sono stati i nostri 259 angeli che ci guardano dal cielo e speriamo ci aiutino a una ripresa totale di questo territorio, anche morale, per una ferita che purtroppo non si rimarginerà mai”. Intanto da quel 24 agosto del 2016 nella provincia di Rieti gli interventi pubblici finanziati sono stati 346, per un totale di circa 350 milioni di euro. Accanto a lui il vicario generale di Amatrice, Don Luigi Aquilini e Don Savino, parroco al tempo del terremoto. “Speriamo e siamo convinti che quest’anno sarà quello decisivo per la ripartenza di questo territorio, sicuramente la ricostruzione materiale ripartirà in forma incisiva – aggiunge -. “Appena più su nell’area di Don Minozzi, comincia a prendere forma la Casa del futuro. Intorno a lui il pubblico disposto a formare un ferro di cavallo avvolge l’altare a tendoni blu dove il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, recita la messa.
Furono in totale 303 i morti causati dalla scossa di magnitudo 6.0 che il 24 agosto di sei anni fa distrusse Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e altri ...
Fra le 215.145 operazioni di soccorso dei vigili del fuoco, 72.075 furono per il recupero di beni dalle abitazioni e di merci dalle attività commerciali distrutte, 91.050 per sopralluoghi sulle strutture e per la messa in sicurezza degli edifici, 3.846 per la salvaguardia e la messa in sicurezza del patrimonio artistico e culturale. Il 24 agosto di sei anni fa dopo la violenta scossa di terremoto che colpì Amatrice e altre comunità nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo vi furono 299 morti e 388 i feriti. Durante la messa il vescovo di Rieti, prossimo a guidare la diocesi di Verona, ha chiesto di accelerare la ricostruzione: "Cosa si vede venendo qui ad Amatrice dopo sei anni? Un impegno mantenuto nel tempo, con 215.145 interventi di soccorso tecnico urgente che furono fatti dal 24 agosto in poi. Dopo l'estenuante fase iniziale - ha sottolineato il presule - ora è il tempo della ricostruzione, ma per arrivare a quella della rigenerazione vera e propria, occorre venire. Ma se si guarda con più attenzione, si scopre che sotto c'è un cantiere, finalmente in movimento - ha affermato monsignor Pompili - Ci sono gru sparse qua e là.
Nel sesto anniversario di una tragedia che spezzò famiglie e vite umane - 300 il conto complessivo delle vittime - i toni del ricordo sono, seppure di un ...
Sono state 297 in tutto le persone estratte vive dalle macerie, nel corso di quasi 216mila interventi effettuati solo dai vigli del fuoco, mentre sono state quasi 7mila le persone assistite nei mesi a venire dai volontari della Croce Rossa e dai corpi di Protezione civile venuti da tutta Italia, pezzi del grande cuore del nostro Paese, che ha donato l'unica istantanea degna di essere menzionata tra i "bei ricordi" (se cosi' si puo' dire) di un album fotografico che tutti vorrebbero dimenticare. Futuro ma anche passato, quello più buio e triste di quella notte del 24 agosto del 2016, quando alle 3 e 36 il tempo si è fermato, per non essere più lo stesso. Oggi, nel sesto anniversario di una tragedia che spezzò famiglie e vite umane - 300 il conto complessivo delle vittime, di cui 250 nella sola Provincia di Rieti, tra Amatrice (239) e Accumoli (11) -, i toni del ricordo sono, seppure di un poco, carichi di speranza. Una Amatrice e un Centro Italia intero, fatto di 22mila richieste di avvio lavori per 7,6 miliardi di euro, delle quali 14.234 approvate con 4,3 miliardi di contributi concessi, per la sola ricostruzione privata. - Non solo quello che si vede ad occhi nudi, ma anche quello che va immaginato. AGI - Ci sono voluti 6 anni, fatti di attese, burocrazia, scelte (non sempre giuste) politiche e avvicendamenti in cabina di regia.
Sei anni fa il sisma che devastò Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e i borghi del Centro Italia: ecco come procede la ricostruzione.
A denunciare la situazione è stato il sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi, che ha spiegato: “Manca il grosso che è circoscritto alle zone perimetrate, come ad esempio il borgo storico. Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e tanti altri borghi del Centro Italia convivono ancora oggi con le macerie del terremoto del 24 agosto 2016, ma a sei anni di distanza sono numerosi i cantieri aperti per la ricostruzione dei paesi spazzati via dal sisma. Oggi, a sei anni di distanza, la ricostruzione del Centro Italia è entrato nella “fase matura“.
Il punto sulla ricostruzione, le testimonianze di chi è sopravvissuto, il ricordo delle 300 vittime, le immagini di quei giorni. A sei anni dal terremoto...
Sempre su Rai Storia, alle 18.30, verrà proposto il documentario di Graziano Conversano «Come de carta» (2017) girato ad Amatrice, dove l’autore ha seguito - per un anno dopo i fatti - le vite degli abitanti sopravvissuti. Su Rai Storia il programma «Il giorno e la Storia» (a mezzanotte e in replica alle 8.30, 11.30, 14.00 e 20.00), ripercorrerà quello che è successo il 24 agosto del 2016. A sei anni dal terremoto che sconvolse il Centro Italia, la Rai dedica al ricordo l’intera giornata di oggi con speciali, dirette e approfondimenti su tutti i canali.
Il 1° ottobre si insedierà ufficialmente come nuovo vescovo di Verona. Ma monsignor Domenico Pompili, ad oggi ancora alla guida della diocesi di Rieti, ...
Era infatti il 24 agosto del 2016, quando un terribile terremoto ha devastato non solo Amatrice, ma anche Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Sotto le macerie restano 299 vittime: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 a Accumoli. Ma monsignor Domenico Pompili, ad oggi ancora alla guida della diocesi di Rieti, ha celebrato questa mattina la messa ad Amatrice per i sei anni dal sisma del Centro Italia.
AMATRICE Le parole si rincorrono, come sempre accade negli anniversari, e si srotolano dai palchi cariche di promesse e spesso povere di certezze.
Ma oggi è il giorno della speranza e anche se niente è mai nuovo, in queste pagine di tragedia che la storia umana scrive, promettendo a se stessa di non scriverne mai più, il sindaco alza lo sguardo: «Diventeremo il borgo più bello d’Italia. Che in materia di speranza è per vocazione molto più ferrato. Un’altra la nota dolente è in agguato e pare destinata a durare, perché alla domanda su quanto si impiegherà per ricostruire Amatrice, il commissario è netto: «Dipende dal ritmo di presentazione dei progetti. Per una volta è più realista il commissario straordinario per la ricostruzione Legnini: «Oggi ad Amatrice sono aperti 485 cantieri, una quarantina nel centro storico e alcuni condomini sono stati riconsegnati. Per vedere, dunque, bisogna venire: ora è il tempo della ricostruzione, ma per arrivare a quella della rigenerazione vera e propria, occorre venire, sia pubblico che privato, sia Stato che società civile». [AMATRICE](https://www.ilmessaggero.it/t/amatrice/) Le parole si rincorrono, come sempre accade negli anniversari, e si srotolano dai palchi cariche di promesse e spesso povere di certezze.
Il 24 agosto del 2016 una potente scossa causò la morte di 299 persone. Le regioni colpite furono Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche.
08252061000 Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte «Agenzia DIRE» e l'indirizzo «www.dire.it» Il mio pensiero oggi va alle vittime e alle loro famiglie”. “Questa mattina, a sei anni dal terribile terremoto che ha colpito il centro Italia e ha tolto la vita a 299 persone, sono stato ad Amatrice a rendere omaggio alle famiglie delle vittime e per partecipare alle celebrazioni civili e religiose.
Sono passati 6 anni dal 24 agosto 2016, quando un forte terremoto ha devastato Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, causando centinaia di vittime.
Il Rapporto fa il punto sullo stato di avanzamento della ricostruzione privata, di quella pubblica e della riparazione delle chiese e degli edifici di culto, proponendo per la prima volta anche un quadro completo del danno causato dal sisma di sei anni fa, pari nel complesso a 26,5 miliardi di euro, anche a livello dei singoli comuni. Si parlerà da quel momento di "terremoto del Centro Italia" e la sequenza sismica, denominata "Sequenza Amatrice-Visso-Norcia" durerà a lungo. Da molto tempo le aree di montagna dell'Appennino centrale sono soggette a spopolamento, ma i terremoti degli ultimi anni hanno aggravato con forza questo processo. Alla fine di giugno del 2022 erano 22.700 le richieste di contributo per la ricostruzione privata post sisma 2016, per un totale 7,6 miliardi di euro. Ci sono nuovamente danni e crolli, compreso quello del campanile della chiesa di Sant'Agostino a Amatrice. Poi, il 18 gennaio del 2017, quattro scosse fanno tremare nuovamente la terra in Abruzzo, in provincia dell'Aquila: la prima scossa avviene alle 10:25, con epicentro a Montereale, ed ha una magnitudo 5.1. Il sisma fa crollare la basilica di San Benedetto a Norcia, distrugge la frazione di Castelluccio di Norcia e danneggia ulteriormente le aree già colpite nei mesi precedenti. Il bilancio pesantissimo del sisma fu di 299 vittime: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 ad Accumoli. La notte tra il 23 ed il 24 agosto del 2016, esattamente sei anni fa, un terremoto di magnitudo momento 6.0 sconvolgeva una vasta area dell'Italia centrale, lungo l'Appennino, situata fra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Nei comuni di Amatrice e Arquata del Tronto, nella notte del 24 agosto, venne raggiunta una intensità pari al X grado della scala macrosismica europea EMS, che equivale a un livello di distruzione quasi totale. Dopo il 24 agosto 2016 si verificarono altri terremoti lungo l'Appennino centrale con nuovi danni e vittime. Fra questi, oltre ad Amatrice, il borgo di Pescara del Tronto, frazione di Arquata, cancellato per sempre.
"Un cantiere, finalmente in movimento". Parole di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, che sembrano definire le coordinate per il futuro di ...
che privato, sia Stato che società civile". deserto" ma se "si guarda con più attenzione", si scopre che "ci (ANSA) - ROMA, 24 AGO - "Un cantiere, finalmente in movimento".