La direzione nazionale ha scelto, scontentando più di un notabile del partito. Confermati Zingaretti, Madia, Di Biase, Vincenzi, Mancini, Morassut e ...
Il presidente uscente della Regione ha quasi la certezza di entrare a Montecitorio grazie alla buona tradizione elettorale del collegio in cui è candidato, che abbraccia dal Centro Storico a Garbatella, passando per i Parioli e Montesacro. Incognita per quanto riguarda IV, V e VI municipio, la periferia est che più di una volta ha scelto la destra di Meloni e Salvini. [al centro di una polemica ](https://www.romatoday.it/politica/chi-e-michela-di-biase.html)legata al suo matrimonio con il ministro Dario Franceschini - ha avuto il suo territorio, quello del VII (è cresciuta all'Alessandrino e lì è stata consigliera per due mandati), insieme all'VIII (esclusa Garbatella) e ai comuni di Guidonia Montecelio e Velletri. Prestipino ha più di una carta buona da giocarsi tra IX, Ostia e Pomezia. L'ex presidente della provincia di Viterbo, deputato uscente Alessandro Mazzoli si gioca la rielezione nel collegio di Rieti, Viterbo e di una parte della Città Metropolitana di Roma. Prestipino, già deputata, si batterà contro il centrodestra tra IX, X municipio e Pomezia, zone che l'hanno vista nel ruolo di amministratrice municipale, poi eletta in Parlamento nell'ex collegio dell'Ardeatino. Emma Bonino leader di +Europa ha ottenuto la candidatura nel Centro Storico (più Parioli, Monteverde, Aurelio, Roma nord e zona San Paolo). Su Roma e il Lazio la partita si è conclusa con qualche colpo di scena. Quadra che ha fatto storcere il naso a molti, ovviamente agli esclusi e a chi, come la senatrice uscente Monica Cirinnà, a caldo non ha ritenuto opportuno accettare la candidatura ritenuta scomoda, per poi tornare sui suoi passi oggi, 16 agosto. Per quanto riguarda il Senato, le voci dei giorni scorsi si sono confermate. Ma è successo e in qualche chat democratica la sorpresa è stata tanta. Quello di Ferragosto per il Partito democratico è stato un giorno difficile, tumultuoso.
Il segretario: «Chiesto sacrifici, impossibile ricandidare tutti». Escluso l'ex ministro Lotti e la sua corrente Base riformista non partecipa al...
Alla votazione non hanno partecipato i componenti di Base riformista, la corrente guidata dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dall’ex ministro Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Non ho fatto tutto da solo come avvenne quatto anni fa», ha concluso riferendosi al modus operandi dell’ex segretario Matteo Renzi nel 2018. Io sono abituato ad affrontare la realtà a testa alta, altrettanto faccia chi ha deciso». Il senatore Andrea Marcucci sarà candidato a Palazzo Madama nel collegio uninominale in Toscana («Inizierò la mia campagna elettorale con spirito di servizio per un'Italia capace, coraggiosa e solidale»), mentre Dario Franceschini sarà capolista, sempre al Senato a Napoli, come ha annunciato lui stesso su Twitter. Letta sarà il capolista alla Camera per Lombardia e Veneto, Carlo Cottarelli capolista al Senato a Milano, il virologo Andrea Crisanti capolista in Europa secondo fonti dem. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori». Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Dal Nazareno fanno inoltre sapere che la parità di genere è stata rispettata nelle liste. Per il Senato, al proporzionale in Puglia correranno: Francesco Boccia, Valeria Valente e Antonio Misiani. Rinunciano Cirinnà e il costituzionalista Ceccanti. A sorpresa c’è il virologo Crisanti
La Direzione nazionale del partito di Enrico Letta ha approvato la delibera per votazione delle liste del Pd per le elezioni politiche 2022.
È quello che ho sempre fatto, prima come sindacalista, poi nell’attività parlamentare e di governo”, ha scritto sui social l’ex vicepresidente del Senato. “Oggi il mondo della politica commenta le scelte sui candidati del Pd – dice il leader di Italia Viva – A me pare che dalla scelta di come costruire la coalizione ai nomi delle liste la guida di Enrico Letta si sia caratterizzata più dal rancore personale che dalla volontà di vincere. Non sarò certo io a fare polemiche: non le ho fatte in questi anni e non comincerò oggi”. “Noi non abbiamo candidati che hanno votato contro la fiducia a Draghi. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Il medico sarà capolista in Europa, e ha subito messo a tacere le polemiche spiegando di essere iscritto al partito da anni. Auguro ogni bene a tutti candidati ed esclusi, ed evito con cura ogni dibattito sul tema: mi hanno insegnato che la politica si fa coi sentimenti, non coi risentimenti”. Letta ha spiegato di aver chiesto personalmente sacrifici “ad alcuni”, cosa che “mi è pesata tantissimo”. Dopo aver duramente protestato contro le candidature del Partito democratico, in una conferenza stampa a Palazzo Madama ha comunicato di aver accettato. Andrea Marcucci, già capogruppo al Senato, sarà in corsa sempre per palazzo Madama, nel collegio di Livorno e non di Lucca. Di programma ancora si parla in maniera vaga, ma sulle persone la Direzione nazionale del partito guidato da Enrico Letta ha approvato la delibera per votazione delle liste del Partito Democratico per le elezioni politiche 2022: 3 i contrari e 5 gli astenuti. Avrebbe potuto, aggiunge, imporre persone di sua fiducia, “ma non l’ho fatto perché il Partito è comunità”.
“Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche — chiarisce Lotti —. Mi ha comunicato la sua scelta ...
“Leggo con stupore dalle agenzie che sarei candidato numero 4 al proporzionale a Firenze Pisa. La notizia è destituita di qualsiasi fondamento come ben sa il segretario Letta”, le parole nella notte di Ceccanti. Fuori dalle liste a sorpresa anche Valeria Fedeli, ormai ex senatrice PD e già ministro dell’Istruzione, così come Giuditta Pini, esponente della sinistra Pd, ex vicesegretaria regionale dem in Emilia-Romagna, vicina a Matteo Orfini. Ha rinunciato invece alla candidatura del partito Alessia Morani: “A mia insaputa, il mio partito ha deciso di assegnarmi il collegio uninominale di Pesaro e un terzo posto nel proporzionale. Proprio Lotti ha aspettato questa mattina per commentare la sua esclusione, utilizzando parole al vetriolo: “La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche“, ha scritto sui social l’ex ministro dello Sport ed ex fedelissimo di Renzi. “Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche — chiarisce Lotti —. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confermata la candidatura nel collegio uninominale di Bologna per Pier Ferdinando Casini, mentre sarà della partita pure il senatore Tommaso Nannicini, che sarà candidato in un collegio contendibile. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”, l’atto di accusa. Al termine di una giornata di Ferragosto convulsa e ricca di frizioni, il Partito Democratico vara la sua lista di candidati in vista delle elezioni del 25 settembre.
Il Partito Democratico ha approvato lo schema del segretario Enrico Letta con le candidature per i collegi uninominali e plurinominali delle prossime ...
Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Si tratta degli under 35 Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino. Torna poi nella lista dem, come capolista alla Camera (in Toscana), l’attuale ministro della Salute ed ex dirigente del Pd Roberto Speranza. Sempre in Toscana saranno capolista nei collegi per la Camera Laura Boldrini e Simona Bonafè. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”. Tutti i candidati al proporzionale per Camera e Senato saranno presentati ufficialmente nei tribunali e nelle Corti d’appello di tutti i capoluoghi italiani entro il prossimo 22 agosto. Ma d’altronde il numero uno dei democratici lo aveva detto: con il taglio dei parlamentari e l’allargamento della lista a Psi e Art.1 i posti erano pochi e bisognava scontentare qualcuno. La scelta è politica, nessuno si nasconda dietro a scuse vigliacche”. Il secondo collegio campano, invece, sarà guidato da Piero De Luca, vicepresidente del Pd a Montecitorio. La Delibera “per votazione delle liste per le elezioni politiche 2022”, alla fine, è stata approvata con soli 3 contrari e 5 astenuti. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Tre rinvii, un’ultima lunga giornata di trattative e poi un voto notturno tra volti tirati e stanchezza. E ancora, capolista al proporzionale per la Camera nel Lazio sarà l’attuale presidente di Regione Nicola Zingaretti. A Roma ci saranno poi la consigliera regionale e moglie del ministro Franceschini Michela Di Biase, ma anche l’ex ministra Marianna Madia, Matteo Orfini e il segretario locale Andrea Casu. Capolista a Bologna per il Senato sarà invece l’ex deputata Sandra Zampa. Tanti gli esclusi, anche big, che ora protestano vigorosamente.
A partire dallo screening ufficioso di YouTrend, la lista completa delle candidature del Partito Democratico annunciate il 15 agosto 2022.
Dopo un lungo Ferragosto di attesa e un triplice slittamento, la direzione del Pd ha deciso le candidature alle elezioni politiche del 25 settembre.
Noi - ma anche i nostri alleati - siamo un centro-destra europeo, occidentale, atlantico, che ha come unico riferimento la democrazia liberale”. «È il Partito democratico - non certo noi - che ha appena stretto un’alleanza con l’estrema sinistra, con quelli che hanno votato contro l’allargamento della Nato a Svezia e Finlandia», ha aggiunto il presidente di Fi. «Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Con 3 voti contrari e 5 astenuti, la Direzione nazionale del Pd (rinviata tre volte nel corso della giornata) ha approvato nella serata del 15 agosto le liste per le candidature in vista delle elezioni del 25 settembre. E quindi non è rimasta altra soluzione che ridare la parola al popolo sovrano, cosa che in un Paese libero costituisce l'essenza della democrazia e quindi non è mai un male». Lo sottolinea Silvio Berlusconi in un’intervista a Politico.eu. «Sono tutti sistemi alternativi alla sciagurata riforma Fornero- difesa dal Pd anche se ingiusta e sbagliata - e che potranno essere scelti liberamente dai lavoratori italiani». A dirlo sono il responsabile Dipartimento Lavoro della Lega Claudio Durigon e il sottosegretario al Mef Federico Freni. Secondo gli esponenti della Lega «non ci sarà alcun problema di sostenibilità: grazie a Quota100 è stato eliminato il bacino creato dalla legge Fornero che per molti anni ha impedito alle persone di andare in pensione. «Sono contento di fare il medico e il professore universitario. Il Pd candida Pier Ferdinando Casini al seggio uninominale di Bologna per il Senato. Il senatore era già stato eletto nel 2018 dal Partito democratico allora guidato da Matteo Renzi ed è stato confermato in corsa alle elezioni del 25 settembre nel collegio blindato sotto le Due Torri. Mancava solo l’ufficialità, dopo la lettera inviata ieri dal segretario dem Enrico Letta al dorso locale di Repubblica, nella quale difendeva la scelta della candidatura di Casini nelle fila del partito democratico: «La voce di Casini - ha scritto Letta - potrebbe dare un contributo importante e utile ad allargare il sostegno intorno a noi e a rendere più efficace il nostro compito a tutela della Costituzione, contro ogni torsione presidenzialista». Casini era già stato eletto in Parlamento con i voti dei democratici bolognesi quattro anni fa, poi era passato ad altro gruppo parlamentare. «Quando vedo Di Maio salire le scale del Nazareno per elemosinare un collegio, mi domando che fine abbia fatto la dignità in politica e sono orgoglioso di essere ontologicamente diverso da quelli come lui. A meno della metà del tempo di voto disposto per le “parlamentarie” del M5s, in corso da stamattina alle 10 e fino alle 22 di questa sera, sarebbero già 32mila i votanti che hanno espresso il loro parere sui candidati 5 Stelle. È quanto filtra da ambienti M5s che stanno seguendo le operazioni di voto e da cui non appare nessuna preoccupazione su eventuali intrusioni hacker sul voto. «Anche per questo non ho votato la proposta di liste presentata ieri in direzione dal segretario Letta», ha spiegato Avrò modo in seguito di spiegare le motivazioni che mi hanno convinta della bontà di questa scelta». È stato sinceramente tentato di correre per le parlamentarie, ma ha un incarico importante nella comunicazione». Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, intervistato su LaStampa.it dal direttore Massimo Giannini.
Zingaretti, Madia, Astorre i nomi dei collegi dati vincenti. E poi c'è il caso Cirinnà, che prima rifiuta la candidatura in un collegio scomo…
La Direzione nazionale del Partito democratico ha approvato le liste per le candidature: tra leader e volti nuovi, sono molti i nomi noti presenti.
FOTO](https://tg24.sky.it/politica/2022/08/14/simboli-partiti-elezioni-2022) [Cirinnà accetta la candidatura: "Tanti mi hanno detto ripensaci"](https://tg24.sky.it/politica/2022/08/16/monica-cirinna-pd) [Berlusconi: Draghi doveva restare, voto anticipato colpa di Pd e M5S](https://tg24.sky.it/politica/2022/08/16/berlusconi-draghi-elezioni-anticipate) [Bonino a Sky TG24: "Andate a votare, chi ci sarà in Parlamento lo decidete voi"](https://tg24.sky.it/politica/2022/08/16/elezioni-emma-bonino-intervista) [Reddito di cittadinanza, le posizioni dei partiti sulla misura](https://tg24.sky.it/politica/2022/08/16/reddito-di-cittadinanza-posizioni-partiti) [Economia, diritti, ambiente: il confronto tra i programmi dei partiti](https://tg24.sky.it/politica/2022/08/15/elezioni-programma-partiti-confronto-proposte) [Elezioni politiche 2022, i simboli dei partiti. In attesa della pubblicazione delle liste definitive, alcuni sono già trapelati
I dem hanno completato la squadra nella regione di chi partecipa alla corsa per il rinnovo del Parlamento il 25 settembre prossimo. Esclusi...
Per il Senato, invece, nella città metropolitana si candida Alessandro Mazzoli, nel collegio uninominale del centro di Roma correrà la leader di Più Europa, Emma Bonino, mentre nell’altro collegio romano si candida Filippo Sensi. [Sarà il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, il capolista del Partito democratico ](https://roma.corriere.it/notizie/politica/22_luglio_25/elezioni-zingaretti-io-candidato-sono-disposizione-chiude-5s-ef4aaf1a-0bed-11ed-b3b8-bcecca2571b4.shtml)nel primo collegio plurinominale della circoscrizione Lazio 1 per la Camera dei deputati. Per il plurinominale Lazio 2, la capolista sarà Marianna Madia, mentre seguiranno Nicola Santarelli e Letizia Carosella.