"Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto. A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la ...
(ANSA). In un messaggio indirizzato alla stampa internazionale Meloni aveva tra l'altro sostenuto: "La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche". Parole che se non saranno accompagnate da fatti concreti, fa capire Segre a Pagine Ebraiche, non avranno nessuna consistenza reale. (ANSA) - MILANO, 12 AGO - "Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto.
"Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito": Liliana Segre commenta così le parole di Giorgia Meloni...
Tra i primi a chiedere a Meloni di dimostrare con i fatti le sue posizioni era stato il deputato del Partito democratico Andrea Romano. Che le aveva appunto chiesto di togliere la fiamma dal logo di Fratelli d'Italia: "Davvero la Meloni vuole consegnare il fascismo alla storia, come ha annunciato ieri? A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito", ha commentato la senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz, su Pagine Ebraiche. Parole a cui Liliana Segre ha risposto: "Partiamo dai fatti, non dalle parole e dalle ipotesi".
La leader di Fratelli d'Italia ha provato a rassicurare la stampa estera sulla sua estraneità da qualsiasi rigurgito mussoliniano.
Ora questo sistema di relazioni, nel concreto, ha come punto di sintesi nel fatto che sono stati contro tutto ciò che è stato fatto per far arrivare all'Italia i soldi del Ngeu". A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito''. E se Giorgia Meloni ieri ha voluto rassicurare la stampa estera sulla sua estraneità da qualsiasi rigurgito mussoliniano, oggi a chiederle di "togliere la fiamma dal logo del suo partito" si aggiunge anche la voce di Liliana Segre. "Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto", dice la senatrice a vita dalle 'Pagine Ebraiche' in merito alla recente presa di posizione della leader di Fratelli d'Italia sulle responsabilità storiche del fascismo". "Partiamo dai fatti, non dalle parole e dalle ipotesi - rimarca Segre -.
Ieri La Russa ha risposto alla senatrice che chiedeva di togliere la fiamma dal simbolo ricordando la militanza di Alfredo Belli Paci nel partito di ...
Io so cos’è, mi disse e lui mi raccontò che, avendo scelto di non aderire alla Repubblica Sociale, aveva trascorso due anni in sette campi di prigionia nazisti. «Mio marito, che era stato uno che aveva scelto due anni di internamento pur di non stare nella Repubblica sociale, vedendo molto disordine, per un certo periodo aderì a una destra in cui c’era anche Almirante», raccontò Segre. «Io ho molto sofferto e ci fu una grande crisi. E io aprì le braccia a un amore ritrovato e fummo insieme per altri 25 anni». Ieri la senatrice a vita Liliana Segre ha chiesto a Giorgia Meloni di togliere la fiamma del Movimento Sociale Italiano dal simbolo di Fratelli d’Italia. «Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto. Si sposarono nel 1951 e hanno convissuto fino alla morte di lui nel 2007. Almirante invece aderì alla Rsi. A 23 anni Alfredo Belli Paci venne internato e girò sette campi di prigionia.
Ora Giorgia Meloni “tolga la fiamma dal simbolo”. Dopo il video – in inglese, francese e spagnolo – con cui la presidente di Fdi ha voluto rassicurare la ...
“Tra un po’ Meloni diventerà più europeista di Macron e Draghi ma il suo partito ha proposto l’uscita dall’euro“, attacca la Dem Alessia Rotta. Posizioni che, insistono dal Nazareno, preoccupano non poco nelle istituzioni Ue: Fdi, con la sua vicinanza ai partiti di estrema destra europea e all’ungherese Viktor Orban, continua a destare preoccupazione a Bruxelles. Dalla Commissione, però, si mantiene un atteggiamento in linea con il principio di non interferenza sulle questioni interne agli Stati, in particolar modo in tempo di campagna elettorale. Allora tolga la fiamma del Movimento Sociale Italiano dal simbolo”, è il mantra dei Dem. Più in generale, dal Nazareno si continua a puntare il dito sulla politica estera di Fdi, ricordando come, sul Piano di Ripresa e Resilienza, all’Eurocamera per ben tre volte gli eurodeputati meloniani non abbiano votato a favore. A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito”, sottolinea Liliana Segre. “Partiamo dai fatti, non dalle parole e dalle ipotesi”, aggiunge.
La senatrice Liliana Segre si unisce al coro della sinistra sulla Fiamma da eliminare dal simbolo di FdI, ma La Russa replica spiegando...
Spero, inoltre, di non essere irriguardoso nel ricordare che il marito della stessa senatrice Segre, che ho personalmente conosciuto e apprezzato, si candidò con Almirante sotto il simbolo della fiamma con la scritta Msi senza ovviamente rinunciare alla sua lontananza dal fascismo”, è la nota del senatore di Fratelli d’Italia, che già due anni fa si era rivolto direttamente alla Segre per parlarle di Almirante. Basterà? In un messaggio indirizzato alla stampa internazionale Meloni aveva tra l’altro sostenuto: “La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche”. Parole che stanno suscitando molte reazioni. A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito”, dice la senatrice a vita a Pagine Ebraiche in merito alla recente presa di posizione della leader di Fratelli d’Italia sulle responsabilità storiche del fascismo.
Davanti alla richiesta di Liliana Segre di rimuovere la fiamma dal simbolo di FdI, Ignazio La Russa ha ricordato i trascorsi nell'Msi di suo marito.
A Liliana Segre ha risposto Ignazio La Russa, sottolineando che la fiamma utilizzata da Fratelli d'Italia non è simbolo del regime mussoliniano. Ignazio La Russa, quindi, ha proseguito: "Spero, inoltre, di non essere irriguardoso nel ricordare che il marito della stessa senatrice Segre, che ho personalmente conosciuto e apprezzato, si candidò con Almirante sotto il simbolo della fiamma con la scritta Msi senza ovviamente rinunciare alla sua lontananza dal fascismo". La campagna elettorale è nel vivo e in queste ore anche Liliana Segre è intervenuta su Fratelli d'Italia agitando lo spettro delle simpatie nere da parte del partito di Giorgia Meloni. "Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto.
“Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto. A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la ...
In un messaggio indirizzato alla stampa internazionale Meloni aveva tra l’altro sostenuto: “La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche”. Parole che stanno suscitando molte reazioni. “Partiamo dai fatti, non dalle parole e dalle ipotesi”, sottolinea ancora Segre. “Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto.
La senatrice a vita Liliana Segre, deportata e internata per oltre un anno nei campi di concentramento nazisti, ha chiesto ieri a Giorgia Meloni di togliere ...
“Mio marito, che era stato uno che aveva scelto due anni di internamento pur di non stare nella Repubblica sociale, vedendo molto disordine, per un certo periodo aderì a una destra in cui c’era anche Almirante”, ha raccontato la senatrice alla trasmissione di Fabio Fazio. “Io ho molto sofferto e ci fu una grande crisi. Fin quando poi si decise a mollare tutto e a fare l’avvocato, da solo e poi insieme a me”. Hanno avuto tre figli: Alberto, Luciano e Federica. Belli Paci, conservatore di destra e antifascista cattolico, presidente di Unione Popolare nazionale, decise di aderire alla lista del Movimento Sociale Italiano – Destra nazionale guidato dall’ex funzionario dalla Rsi Giorgio Almirante. E si candidò come “indipendente” nel 1979 alle elezioni politiche per la Camera dei deputati. Il caso della candidatura di Belli Paci viene spesso rispolverato quando si tratta di Liliana Segre, quando la senatrice parla di fascismo, razzismo, antisemitismo, quando attacca la destra. La polemica, dopo la richiesta di Segre, ha messo al centro la figura del marito della senatrice Alfredo Belli Paci, morto nel 2007, che si candidò proprio sotto il simbolo del Movimento Sociale Italiano. “Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto.
Ignazio La Russa di FdI si è avventurato in una altisonante difesa della fiamma in risposta a quanto affermato ieri da Liliana Segre.
E io aprì le braccia a un amore ritrovato e fummo insieme per altri 25 anni”. Insomma alla fine il marito di Liliana Segre non fece carriera con il partito di Almirante. Nessuna ambiguità su certi temi: questo è l’invito che Liliana Segre ha fatto ieri a Giorgia Meloni su “Pagine Ebraiche”, dopo che la leader di FdI si era pronunciata sulle responsabilità storiche del fascismo, assumendo una posizione di netta condanna nei confronti del regime totalitario. Spero, inoltre, di non essere irriguardoso nel ricordare che il marito della stessa senatrice Segre, che ho personalmente conosciuto e apprezzato, si candidò con Almirante sotto il simbolo della fiamma con la scritta Msi senza ovviamente rinunciare alla sua lontananza dal fascismo”.
Dietro l'intervento a gamba tesa c'è il tentativo di creare una connessione diretta tra Benito Mussolini e Giorgia Meloni.
Ma quando il marito si candidò con Almirante, immaginiamo si facesse chiamare anche “camerata”, come era in voga in quell’area politica. A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito". Come fa anche notare La Russa, il simbolo dell ’Msi, era allora proprio quella fiamma tricolore che ora la senatrice a vita chiede a Giorgia Meloni di togliere.