Paulownia

2022 - 8 - 12

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Paulownia, tutto quello che c'è da sapere sulla pianta anti smog (Sky Tg24)

Particolarmente utilizzata per i programmi di riforestazione, permette di assorbire in un anno 1.200 tonnellate di biossido di carbonio per ogni ettaro ...

In Italia, come spiega Il Fatto Quotidiano, è parte di diversi progetti e diversi agricoltori a caccia di una coltura da reddito o di un’integrazione a quella già in corso stanno valutando la possibilità di investire in questo business. La Paulownia è l’albero che cresce più velocemente al mondo, cinque o sei metri all’anno e ha un fusto che in un triennio può oltrepassare i 26 centimetri di diametro. Queste caratteristiche fanno sì che la pianta sia particolarmente utilizzata nei programmi di riforestazione e nella produzione di crediti di carbonio.

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Ha la crescita più rapida al mondo e 'mangia' l'inquinamento: tutte le ... (Il Fatto Quotidiano)

Ma, soprattutto, la Paulownia ripulisce l'aria e assorbe fino a 10 volte più CO2 di qualsiasi altro albero: ogni ettaro coltivato (considerando 600 piante) ...

Nel 2018 il Wwf Chieti-Pescara segnalava la trasformazione, in diversi terreni agricoli, di vigneti e incolti, nei quali “erano però presenti querce, olmi e altre piante della flora mediterranea”. Il timore, insomma, è quello di una trasformazione eccessiva delle colture, un po’ come è avvenuto con le palme da olio in Indonesia e della cancellazione di paesaggi tradizionali per fare affari con legno e biomassa. Si adatta a quasi tutti i tipi di climi e terreni (a patto che siano ben drenati), anche alla siccità e il suo legno chiaro è leggero e resistente, tanto che viene chiamato ‘legno alluminio’. Viene utilizzato nell’industria del mobile, ma anche in quella dell’imballaggio, per realizzare strumenti musicali, come le chitarre Fender, tavole da snowboard, sci e surf, oltre che nelle costruzioni navali. E il suo rendimento energetico è molto elevato: il pellet che se ne ricava ha un potere calorifico che si aggira tra 4400 e circa 5mila Kcal/Kg (chilocalorie/chilogrammo). Tra l’altro, la piantagione per biomassa prevede costi ridotti di lavorazione del terreno e di raccolta, rispetto a quella destinata all’industria. Finora quasi sempre gli agricoltori hanno optato per un sesto di impianto (4×4 metri, con circa 600 piante all’ettaro), in realtà più adatto a produrre biomassa che legno d’opera. “Nella stragrande maggioranza delle piantagioni piantumate con questo sesto – spiega ‘Paulownia Italia’ – a prescindere dal tipo di ibrido, anche nei casi in cui le piante abbiano fatto segnalare tassi di crescita importanti nel corso dei primi 3 o 4 anni, dopo la crescita si è rallentata fino quasi ai livelli di altre piante da legno”. Non raggiungendo, dunque, il diametro del tronco che serve perché gli alberi acquistino valore commerciale per le aziende che lavorano il legname. È importante che si segua il principio a cascata nell’utilizzo delle diverse parti: quella più pregiata per il legno, rami e ramaglie per il pellet”. Favorevoli? “Con prudenza. Ne esistono 12 specie, la più resistente è la Tomentosa, quella che cresce più rapidamente è la Elongata, coltivata soprattutto per ricavarne il legno e per la considerevole produzione di biomassa dagli scarti. Un bosco di pini impiega 25 anni per raggiungere i livelli di accrescimento di un bosco di 3 anni di questo clone. Presidente Tiziano Alessandrini, ex direttore della Cna di Forlì e presidente della Camera di commercio (nonché ex consigliere regionale del Pd). Nel giro di qualche anno la rete, che riunisce imprenditori e agricoltori, è cresciuta. Il nettare dei fiori color lavanda è molto apprezzato dalle api, che arrivano a produrre fino a cinque quintali di miele all’ettaro e le foglie vengono utilizzate come foraggio per gli animali. Per questo l’albero della Principessa (in onore di Anna Paulowna, figlia dello zar Paolo I di Russia e regina consorte dei Paesi Bassi) è anche noto come pianta anti-smog, viene molto utilizzata nei programmi di riforestazione e può produrre crediti di carbonio. Ma, soprattutto, la Paulownia ripulisce l’aria e assorbe fino a 10 volte più CO2 di qualsiasi altro albero: ogni ettaro coltivato (considerando 600 piante) assorbe in un anno 1200 tonnellate di biossido di carbonio, pari alle emissioni rilasciate da un’auto in 100mila chilometri. È l’albero con la crescita più rapida al mondo, in media cinque o sei metri all’anno con il fusto che in un triennio può superare i 26 centimetri di diametro, ha radici ideali per far assestare aree a rischio erosione o frane e assorbe metalli pesanti, dunque può bonificare terreni contaminati.

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Il miglior momento per piantare un albero è oggi (Pantheon Verona Network)

Treebu è una startup veronese con il desiderio di ridurre gli effetti avversi dei cambiamenti climatici e sviluppare l'economia del futuro.

«È un modo per far capire al cliente che quello che stiamo facendo non è di facciata, perchè a noi prima di tutto interessa che la pianta segua il ciclo previsto: che arrivi in otto anni ad essere disponibile al taglio, che cresca nelle dimensioni corrette, che si sviluppi adeguatamente». È dai piccoli gesti che partono le grandi rivoluzioni e piantare un albero è un’azione alla portata di tutti capace di fare sostenibilità oggi, domani e, grazie a Treebu, per molti anni a venire. Una scelta portata avanti con determinazione in Treebu, per allontanarsi ancora di più dall’idea di una piantumazione fine a se stessa. Per il futuro a lungo termine si guarda all’espansione in tutta Italia, forti anche dei feedback positivi da parte delle aziende che finora hanno aderito al progetto.

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Perché la Paulownia è il simbolo della lotta al cambiamento climatico (Fanpage)

La Paulownia assorbe più CO2 di tanti altri alberi e ha la crescita più rapida al mondo.

Esistono dodici specie di Paulownia è tutte hanno una capacità di crescita rapida e assorbono più CO2 di tanti altri alberi. Si tratta della Paulownia, una delle piante più antiche e usate al mondo. Il cambiamento climatico è ormai evidente a tutti e agire il prima possibile, per evitare ulteriori disastri ambientali, è diventata un'esigenza impellente.

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