Misogino

2022 - 8 - 11

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Le candidature dei partiti: Cottarelli in corsa per Pd e +Europa. Verdi ... (Rai News)

La nascita del Terzo polo. Trattative tra Azione e Iv per raggiungere un accordo. Berlusconi: "Mi candiderò al Senato". Meloni: "Siamo pronti a governare"

Più che la deriva autoritaria mi preoccupa la risposta demagogica e senza prospettiva che un governo di destra a guida Meloni possa dare dinanzi alle emergenze che il Paese dovrà affrontare da settembre in avanti". E lui sarà il mio segretario anche il 26 settembre". Lo afferma il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini in una intervista alla Stampa ."La Destra dà l'impressione di essere unita ma per cinque anni sono stati divisi tra governoe opposizione", precisa. Certo fa sorridere che l'ex segretario del Pd e un parlamentare europeo eletto nel Pd scoprano ora che il Partito democratico è un partito di sinistra che non tollera concorrenti alla sua sinistra". Così Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in un'intervista a Il Giornale. "Il vero centro, come in tutta Europa, è quello che gravita attorno al Ppe e che noi rappresentiamo in Italia. Si tratta della maggiore famiglia politica europea ed ha una collocazione ben chiara in alternativa alla sinistra". In quanto alla coalizione di centrodestra "una cosa è certa" - argomenta Berlusconi - "ogni voto in più a Forza Italia rafforzerà il profilo moderato, centrista della coalizione. So che tanti elettori moderati e riformisti si sentono traditi dall'irresponsabilità di chi per puro calcolo elettorale ha voluto privare il Paese di una guida autorevole come Draghi, ma sono certa che Azione saprà colmare questo vuoto e diventare la casa di chi a populismo e sovranismo preferisce europeismo, atlantismo, pragmatismo e riforme". Così Mariastella Gelmini in un'intervista al Quotidiano Nazionale. E in merito all'esito delle elezioni "Molti danno per scontata la vittoria della destra, io la vedo diversamente. "La lotta alle diseguaglianze e la crescita diffusa dovrebbero essere l'assillo e la stella polare di tutta la politica", ma "la destra si è invece lanciata nella consueta lotteria di proposte irrealizzabili e, soprattutto,inique". Così, in una lettera inviata a La Stampa, il presidente della Regione Lazio ed ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti, su elezioni e programmi. E in merito alla leadership "è una delle questioni che dobbiamo definire con chiarezza, ma la comunicheremo solo se e quando chiuderemo l’accordo. Potrebbe anche essere una figura terza, magari una donna". E in merito all'obiettivo finale "è arrivare a una maggioranza Ursula, costruendo una coalizione larga che chieda a Mario Draghi di rimanere a palazzo Chigi". Per Calenda l'esito delle elezioni non è affatto scontato. Il Pd è sin dalla nascita la casa dei riformisti" e per dare risposte a famiglie e imprese "occorre un partito serio, solido, che abbia la forza politica per realizzare le sue proposte. Abbiamo voltato pagina e si lavora alla campagna elettorale". Lo afferma la vice segretaria del Pd Irene Tinagli, in una intervista a Repubblica, a proposito del rapporto tra il Pd e Azione. L'accordo tra Renzi e Calenda andrà in porto? Hanno preferito lavorare con Fratoianni e Bonelli? Hanno preferito abbracciare chi come Di Maio e Tabacci hanno creato una nuova forza politica che ha creato uno smottamento in un precario equilibrio di maggioranza" dice il leader del M5s. "Io volevo solo avere delle risposte, non era mia intenzione ritirare i ministri ma incalzare l'agenda e dare concretezza". Carlo Cottarelli sarà candidato con +Europa alle Politiche. Lo annuncia il diretto interessato collegato in conferenza stampa con la sede di +Europa. "Ho accettato l'offerta che mi è stata fatta da Pd e Più Europa di essere un candidato comune per le prossime politiche. Lavorare con lui è un privilegio". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in conferenza stampa con i vertici di Più Europa, a Roma. "Cottarelli sarà una delle principali punte di diamante della campagna elettorale. "Serve una tassazione progressiva e non una flat tax che di progressivo non ha niente, essere progressista vuol dire guardare all'Ue come una entità politica che si deve sviluppare e non come a un capro espiatorio" ha sottolineato esprimendo "dispiacere" per l'uscita di Azione dalla coalizione di centrosinistra .

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Giorgia Meloni ora accusa Letta di misoginia e sessismo (Fanpage)

La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha accusato il segretario del Partito Democratico Enrico Letta di avergli rivolto un attacco misogino.

La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia da decenni ormai, condannando senza ambiguità la soppressione della democrazia e le vergognose leggi contro gli ebrei", ha detto in un video, che ha girato in inglese per la stampa estera. L'intervista è una cosa e il discorso alla campagna elettorale di Vox è un'altra storia. La presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha accusato Enrico Letta, il segretario del Pd, di misoginia.

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Elezioni, Letta: "Meloni cerca di incipriarsi". Lei replica: "Misogino ... (Sky Tg24)

Leggi su Sky TG24 l'articolo Elezioni, Letta: 'Meloni cerca di incipriarsi'. Lei replica: 'Misogino, no lezioni dal Pd'

E ha come stella polare la difesa dell'interesse nazionale italiano". Poi aggiunge: "E non accettiamo lezioni da chi si erge a paladino dell'atlantismo, ma poi stringe patti con la sinistra radicale nostalgica dell'Urss. Noi non abbiamo bisogno della cipria, mentre voi non riuscireste a coprire le vostre contraddizioni neanche con lo stucco”. In mattinata Letta, durante una conferenza stampa, ha attaccato la leader di Fratelli d’Italia: "È un modo per rifarsi l'immagine ma c'è differenza con il discorso in Spagna per la candidata di Vox, era un'altra storia. Nel pomeriggio è arrivata la replica di Meloni: “Caro Letta, al netto della misoginia che questa frase tradisce e dell'idea secondo la quale una donna dovrebbe essere attenta solo a trucchi e borsette, il vostro problema è che non ho bisogno di 'incipriarmi' per essere credibile” (VERSO IL VOTO, GLI AGGIORNAMENTI LIVE – LO SPECIALE DI SKY TG24).

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Meloni a Letta: «Ho bisogno di “incipriarmi” in politica estera? Sei ... (Open)

Si accende lo scontro tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, dopo che il segretario del Pd ha attaccato la leader di Fratelli d'Italia, accusandola di provare ...

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Scintille Letta-Meloni: "Cerca di incipriarsi e cambiare immagine ... (Today)

A far scoppiare l'ultima polemica tra centrosinistra e centrodestra in ordine di tempo sono state le parole del segretario del Pd Enrico Letta che ha ...

E più tardi, in 3 video inviati alla stampa estera in tre lingue diverse, inglese, francese e spagnolo, dice: "Ho letto che la vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni di settembre comporterebbe un disastro, che porterebbe a una svolta autoritaria, all’uscita dell’Italia dall’Euro e altre sciocchezze di questo genere. Mi sembra un'operazione abbastanza complicata quando i punti di riferimento sono la Polonia e Orban". Siamo ormai in piena campagna elettorale.

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Scintille Letta-Meloni. Dem attacca: "Tenta di incipriarsi". La leader ... (LaPresse)

Altro che i Sandra e Raimondo della politica italiana. L'approssimarsi del voto fa salire la tensione alle stelle tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta. Ad.

L’approssimarsi del voto fa salire la tensione alle stelle tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta. Ad innescare il botta e risposta a distanza è il segretario dem commentando una intervista a ‘Panorama’ in cui la presidente di Fdi smentisce la ricostruzione della sinistra “che racconta agli italiani che se andrò al governo verranno colpiti i diritti e le libertà”. “È evidente che Giorgia Meloni sta cercando di riposizionarsi, di cambiare immagine, di incipriarsi – afferma Letta –, però mi sembra un’operazione abbastanza complicata quando i punti di riferimento sono il Pis polacco e Orban. Quella intervista mi sembra un modo per rifarsi un’immagine ma è l’esatto contrario del discorso che fece Meloni in Spagna per la candidata di Vox, è un’altra storia”. Una stoccata che innesca la dura reazione da parte della leader del partito di via della Scrofa. “Caro Letta, al netto della misoginia che questa frase tradisce e dell’idea secondo la quale una donna dovrebbe essere attenta solo a trucchi e borsette, il vostro problema è che non ho bisogno di ‘incipriarmi’ per essere credibile – scrive Meloni su Facebook –. La posizione di Fratelli d’Italia in politica estera è coerente ed estremamente chiara. E senza ambiguità è ovviamente anche la nostra condanna del nazismo e del comunismo, l’unica delle ideologie totalitarie del XX secolo che è ancora al potere in alcune nazioni, sopravvivendo ai suoi tragici fallimenti, che la sinistra fatica a condannare, forse anche perché dall’Unione Sovietica ha ricevuto per decenni generosi finanziamenti”. Infine torna il richiamo al voto del 25 settembre quando Meloni afferma che la sinistra “è terrorizzata perché alle prossime elezioni gli italiani potrebbero scegliere il cambiamento rappresentato da Fratelli d’Italia. Ma non possiamo più permettere che l’immagine dei Conservatori italiani, baluardo di libertà e di difesa dei valori occidentali, possa continuare ad essere infangata da mistificatori che cercano ogni espediente per mantenere il potere. Ho letto che la vittoria di Fdi alle elezioni comporterebbe un disastro, che porterebbe a una svolta autoritaria, all’uscita dell’Italia dall’Euro e altre sciocchezze di questo genere”. “Niente di tutto ciò è vero ma so benissimo che questi articoli vengono ispirati dal potente circuito mediatico della sinistra – sottolinea Meloni –. È stato detto anche che un governo di centro-destra metterebbe a rischio i fondi del Next Generation EU e l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma smentisco categoricamente questa assurda narrazione”. Non solo, la leader di Fdi aggiunge che “con la sinistra al potere, lo Stato si è trasformato in un nemico del cittadino e dell’impresa, violando sempre più le libertà individuali”, assicurando inoltre che “la Destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche.

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Letta attacca Meloni: «Vuole "incipriarsi"». La leader di FdI: «È ... (Corriere della Calabria)

Sale la tensione tra le maggiori forze politiche del Paese in vista del voto. "Botta e risposta" a distanza tra i due segretari.

«Ho l’impressione – ha rimarcato – che questa preoccupazione sia molto enfatizzata dalla nostra sinistra, il Pd in questi giorni sembra impegnato a creare un nuovo comitato di liberazione nazionale contro quelle che loro chiamano le destre, in Europa c’è molta più maturità». Tra i possibili nuovi arrivi nella coalizione al Senato e alla Camera Lotito con FI, la giornalista Maglie, l’ex giudice Matone e il sottosegretario Freni con la Lega. Fdi ha smentito l’intenzione di voler schierare l’infettologo Bassetti mentre resta in piedi l’ipotesi Tremonti (ma non si tratterebbe per un ruolo di governo al quale, invece, potrebbe essere destinato – magari come viceministro o sottosegretario – il responsabile economico Leo). Tra i possibili ingressi nell’esecutivo quello di Urso (ha ricoperto in passato il ruolo di ministro al Commercio Estero), mentre in Parlamento dovrebbe entrare “l’uomo” Rai di Fdi Rossi. Chi tornerà al Senato sarà anche Berlusconi che oggi ha annunciato ufficialmente la sua candidatura. Sulle tasse i leader della coalizione continuano ad attaccare la sinistra che – questa la tesi – «vuole la patrimoniale e mettere le mani nelle tasche degli italiani». «Noi siamo responsabili: procederemo con gradualità’ e nel rispetto dei conti pubblici. Dovrebbe correre nel collegio che comprende il territorio di Monza e di Sesto San Giovanni. Il Cavaliere è tornato a dare il suo via libera alla candidatura della Meloni qualora il centrodestra dovesse vincere le elezioni e Fdi avere una percentuale più alta degli alleati. L’intenzione è di evitare – in caso di successo alle urne – ogni tipo di muro contro muro, con la premessa di voler perseguire sempre gli interessi dell’Italia. Anche per questo motivo la presidente di Fdi ha subito rimarcato come i nomi dei ministri verranno fatti dopo il 25 settembre e che la forza politica che prenderà più voti indicherà, secondo i principi costituzionali, al Capo dello Stato il proprio candidato a palazzo Chigi. La strada sarebbe quella, nell’eventualità di una vittoria alle elezioni, di un confronto aperto con il presidente della Repubblica pure sulle figure chiave del governo, ovvero ministro dell’Economia, della Giustizia, dell’Interno e della Difesa. E di far sì che non si ripeta il “caso Savona” del giugno 2018, quando il presidente della Repubblica si oppose alla scelta di Movimento 5 stelle e Lega. Per il Mef la leader di Fdi ha fatto intendere di pensare ad una figura ‘tecnica’. Sul modello Ciampi. Nei giorni scorsi era emersa l’ipotesi Panetta, già direttore generale di Bankitalia e attuale membro del board della Banca centrale europea. Soprattutto verso Bruxelles: «La nostra idea di Europa è quella di un soggetto politico capace di rappresentare un vero valore aggiunto per i suoi cittadini, con meno burocrazia e più capacità di incidere sulle grandi materie.

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Lo sfogo di Michela Di Biase: “Basta chiamarmi Lady Franceschini ... (Dire)

La consigliere regionale del Lazio ripercorre la sua carriera, in vista della candidatura per le prossime Politiche: "Sono sempre stata votata, ...

ROMA – “Descrivermi come ‘la moglie di‘ è in primo luogo ingiusto e, cosa molto più grave, è frutto di una cultura maschilista che vuole raccontare le donne non attraverso il loro lavoro, la loro storia ma attraverso l’uomo (marito, padre, fratello) che hanno accanto”. Michela Di Biase ha detto stop. Il Partito Democratico sia romano e regionale ha messo il mio nella rosa di nomi per le candidature alle prossime elezioni politiche, di questo sono orgogliosa e grata. Sì, sono la moglie di un uomo che come me fa politica, ci siamo conosciuti grazie alla militanza, come spesso accade a molti sul luogo di lavoro.

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Elezioni, Michela Di Biase attacca: "Misogino e maschilista ... (Repubblica Roma)

Lo sfogo della consigliera regionale dem: "Sono nelle istituzioni da 16 anni e descrivermi esclusivamente come la consorte di... è frutto di una cu…

Lo sfogo della consigliera regionale dem: "Sono nelle istituzioni da 16 anni e descrivermi esclusivamente come la consorte di... Ora, descrivermi come 'la moglie di' è in primo luogo ingiusto e, cosa molto più grave, è frutto di una cultura maschilista che vuole raccontare le donne non attraverso il loro lavoro, la loro storia ma attraverso l'uomo, marito, padre, fratello, che hanno accanto". "Sono 16 anni che rappresento il Partito Democratico nelle istituzioni.

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Elezioni, Di Biase: misogino e maschilista descrivermi come “Lady ... (La Stampa)

La consigliera regionale: «Non posso tacere perché sono madre di figlia femmina e l'esempio che voglio dare a lei e alle bambine come lei è che nessuno può ...

Ho sempre chiesto la fiducia dei cittadini, che hanno scritto anche in quella circostanza circa 15.000 volte Di Biase sulla scheda». «Il Partito Democratico romano e regionale – osserva – ha messo il mio nella rosa di nomi per le candidature alle prossime elezioni politiche, di questo sono orgogliosa e grata. Non lo conoscevo ancora quando per la prima volta mi sono candidata nel mio Municipio, a 26 anni, unendo all'impegno politico, l'università e il lavoro». E prosegue nel posto, «sono stata consigliera municipale per due mandati, prima degli eletti e sono stata la prima capogruppo donna dei miei quartieri: Alessandrino, Centocelle, Tor Sapienza, Quarticciolo, La Rustica. Sono stata poi eletta in consiglio comunale a Roma, sempre chiedendo alle persone di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale. Grata perché quella che da sempre è la mia comunità ha riconosciuto il mio lavoro ed il mio impegno di questi anni», conclude Di Biase.

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