Dario Franceschini

2022 - 8 - 11

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Lo sfogo di Michela Di Biase: “Basta chiamarmi Lady Franceschini ... (Dire)

La consigliere regionale del Lazio ripercorre la sua carriera, in vista della candidatura per le prossime Politiche: "Sono sempre stata votata, ...

ROMA – “Descrivermi come ‘la moglie di‘ è in primo luogo ingiusto e, cosa molto più grave, è frutto di una cultura maschilista che vuole raccontare le donne non attraverso il loro lavoro, la loro storia ma attraverso l’uomo (marito, padre, fratello) che hanno accanto”. Michela Di Biase ha detto stop. Il Partito Democratico sia romano e regionale ha messo il mio nella rosa di nomi per le candidature alle prossime elezioni politiche, di questo sono orgogliosa e grata. Sì, sono la moglie di un uomo che come me fa politica, ci siamo conosciuti grazie alla militanza, come spesso accade a molti sul luogo di lavoro.

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La dem Michela Di Biase dice basta: «Ingiusto eclissare la mia ... (Open)

«Descrivermi come “la moglie di” è frutto di una cultura maschilista che vuole raccontare le donne non attraverso il loro lavoro, la loro storia, ...

Ora, descrivermi come “la moglie di” è in primo luogo ingiusto e, cosa molto più grave, è frutto di una cultura maschilista che vuole raccontare le donne non attraverso il loro lavoro, la loro storia, ma attraverso l’uomo (marito, padre, fratello) che hanno accanto. Ho sempre chiesto la fiducia dei cittadini, che hanno scritto anche in quella circostanza circa 15.000 volte Di Biase sulla scheda. Non lo conoscevo ancora quando per la prima volta mi sono candidata nel mio Municipio, a 26 anni, unendo all’impegno politico, l’università e il lavoro.

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Michela Di Biase: «Da 16 anni in politica, chiamarmi Lady ... (Il Messaggero)

Lo sfogo su Facebook della consigliera regionale nel Lazio per il Pd e moglie del ministro della Cultura.

Ho sempre chiesto la fiducia dei cittadini, che hanno scritto anche in quella circostanza circa 15.000 volte Di Biase sulla scheda», sottolinea ancora Di Biase. «Sono 16 anni che rappresento il Partito Democratico nelle istituzioni, 16 anni di incontri, dibattiti, militanza, gioia, condivisione di obiettivi comuni. Sono stata consigliera municipale per due mandati, prima degli eletti e sono stata la prima capogruppo donna dei miei quartieri: Alessandrino, Centocelle, Tor Sapienza, Quarticciolo, La Rustica. Sono stata poi eletta in consiglio comunale a Roma, sempre chiedendo alle persone di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale», sottolinea ancora l'esponente del Pd. «Non posso tacere perché sono madre di figlia femmina e l'esempio che voglio dare a lei e alle bambine come lei è che nessuno può permettersi di svilirci, sminuirci, mettere in discussione ciò che siamo, il lavoro che abbiamo fatto, i nostri sogni - prosegue la Di Biase -.

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Elezioni, Piccolotti e Di Biase, donne candidate e prese di mira: «Ma ... (Il Mattino)

Sono due donne con vent'anni di carriera politica e militanza alle spalle ma quando i loro nomi sono finiti tra le possibili candidature del centro-sinistra ...

Grata perché quella che da sempre è la mia comunità ha riconosciuto il mio lavoro ed il mio impegno di questi anni». «Non siamo solo le mogli di...» è il messaggio che trapela da due post pubblicati a poca distanza l'uno dall'altro nei profili facebook delle due politiche, che contrattaccano accusando di mentalità maschilista e patriarcale chi ha criticato le loro candidature in quota "mogli". Sono entrambe mogli di politici di primo piano, e per questo sono state accusate di essere in pole position per un posto blindato, cioè sicuro per l'elezione, in virtù dei loro compagni.

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Elisabetta Piccolotti e Michela Di Biase, candidate e prese di mira ... (Il Riformista)

Le chiamano “Lady” con accanto il cognome del marito o “moglie di…”. Ma loro sono donne con ventennali carriere politiche alle spalle.

Il Partito Democratico sia romano e regionale ha messo il mio nella rosa di nomi per le candidature alle prossime elezioni politiche, di questo sono orgogliosa e grata. Non posso tacere perché sono madre di figlia femmina e l’esempio che voglio dare a lei e alle bambine come lei è che nessuno può permettersi di svilirci, sminuirci, mettere in discussione ciò che siamo, il lavoro che abbiamo fatto, i nostri sogni”. Sono stata consigliera municipale per due mandati, prima degli eletti e sono stata la prima capogruppo donna dei miei quartieri: Alessandrino, Centocelle, Tor Sapienza, Quarticciolo, La Rustica. Sono stata poi eletta in consiglio comunale a Roma, sempre chiedendo alle persone di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale. È a loro che non voglio in alcun modo nuocere, ed è per questo che è a loro che va la scelta. “Il famoso collegio uninominale non era per Elisabetta Piccolotti: erano due, per Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro, e io ne sono davvero felice – ha scritto Elisabetta Piccolotti – Ringrazio le centinaia di persone che mi hanno espresso solidarietà, ricordando i miei 24 anni di impegno e passione politica, tutti fuori dal parlamento e a prescindere dal mio matrimonio. Piccolotti è la moglie del Segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e Di Biase del ministro Dario Franceschini. La prima è coordinatrice della Segreteria nazionale di Sinistra italiana, la seconda è consigliera regionale nel Lazio per il Pd. Entrambe fanno politica da decenni e non ci stanno a passare per “moglie di” e vedere il loro nome passato come “quota mogli”. Entrambe hanno deciso di spiegare perché dai loro profili social.

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Michela Di Biase e il sessismo nel chiamarla "la moglie di ... (next)

La consigliera Regionale del Lazio è nel Partito Democratico da 16 anni, ma in tanti la etichettano come la consorte dell'attuale Ministro della Cultura, ...

“Per molti anni ho scelto di non commentare articoli di giornali e le tante parole spese sul mio conto quando, ad ogni passaggio che ha contraddistinto il mio impegno politico, sono stata descritta come la “moglie di” o “Lady Franceschini”. Ora però non posso non farlo, non soltanto perché le reputo profondamente ingiusto ma perché proprio contro questo atteggiamento misogino e maschilista ho sempre lavorato, nelle istituzioni con atti a sostegno delle donne e contro la discriminazione delle nostre ragazze in ogni campo. Sono stata consigliera municipale per due mandati, prima degli eletti e sono stata la prima capogruppo donna dei miei quartieri: Alessandrino, Centocelle, Tor Sapienza, Quarticciolo, La Rustica. Sono stata poi eletta in consiglio comunale a Roma, sempre chiedendo alle persone di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale. Eppure, cavalcando il maschilismo dialettico dilagante, viene perennemente definita “moglie di…”. Ma oggi Michela Di Biase ha detto basta e si è sfogata con un lungo post su Facebook in cui ha ripercorso la sua carriera politica e la sua lunga militanza nel PD.

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"Siamo politiche, non 'mogli di'". Liste, scoppia il caso maschilismo (La Repubblica)

Le candidate di Pd e Si, Di Biase e Piccolotti, si difendono sui social: "Questa cultura ci riduce a Lady Franceschini o Lady Fratoianni. Il nostro impegn…

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