Sondaggi politici Calenda

C'è una regola aurea della politica che rischia di minare il percorso per il “terzo polo”: la somma non fa sempre il totale. E a doverci fare i conti sono ...

«Calenda ha conquistato i suoi consensi con una lunga campagna identitaria» riflette Rado Fonda, capo della ricerca di Swg, «e l’elettorato potrebbe storcere il naso di fronte a una lista unica con Renzi». Con un centrodestra unito intorno al 48% anche la candidatura di un leader come Calenda potrebbe non bastare». Ci va cauto Lorenzo Pregliasco, direttore di Youtrend: «Oggi la somma tra Azione e Italia Viva potrebbe assestarsi intorno al 5%, ma in politica le addizioni spesso non bastano». Più facile, semmai, fare una prima stima del danno che lo strappo di Calenda ha provocato al fronte progressista. E in queste trattative agostane per il terzo polo la forma è sostanza. L’alternativa è unirsi in una coalizione e puntare entrambi a varcare la soglia. Ci prova Fabrizio Masia, amministratore delegato di Emg Different. «Renzi e Calenda uniti possono puntare a un elettorato che va dal 5 al 10%», spiega al Messaggero, «ma se riescono a costruire una campagna sull’agenda Draghi, ora che il campo progressista si è sbilanciato a sinistra, la doppia cifra non è una chimera». Il Rosatellum – la legge elettorale che si basa su un sistema misto, proporzionale e uninominale – non è clemente con i partiti di piccole e medie dimensioni. C’è una regola aurea della politica che rischia di minare il percorso per il “terzo polo”: la somma non fa sempre il totale.