Uno degli scagnozzi di Enrico De Pedis, boss della Magliana, avrebbe pedinato la 15enne per giorni prima di rapirla.
Gli stessi avevano riconosciuto dalle fotografie l'uomo che "senza ombra di dubbio" li aveva seguiti in "modo ossessivo". Si trattava, per l'appunto, di Marco Sarnataro, uno degli scagnozzi di Enrico De Pedis. Secondo quanto riporta La Repubblica, per il rapimento l'uomo sarebbe stato ripagato dal boss con una Suzuki 1100. A rivelare i dettagli della confessione sarebbe stato il padre del presunto sequestratore, Salvatore Sarnataro. Nel 2008 l'uomo aveva raccontato agli investigatori che il figlio, durante l'ora d'aria a Regina Coeli, dove entrambi erano reclusi per reati di detenzione illecita di armi e spaccio, gli aveva confessato di aver farto parte del commando che aveva rapito Emanuela per ordine del boss della Magliana. "Dopo aver lungamente riflettuto ho deciso di riferire alle signorie vostre - spiegava Salvatore Sarnataro nell'ottobre del 2008 - quanto appreso da mio figlio Marco alcuni anni fa in relazione alla vicenda di Emanuela Orlandi. Poco tempo dopo il sequestro, ricordo che eravamo Regina Coeli, sia io che mio figlio (accusati per spaccio e detenzione di armi, ndr). Quest'ultimo durante l'ora d'aria mi confessò di aver partecipato al sequestro dell'Orlandi nei termini seguenti: mi disse che per diversi giorni, sia lui che 'Ciletto' (Angelo Cassani, ndr) e 'Giggetto' (Gianfranco Cerboni, ndr), pedinarono Orlandi per le vie di Roma su ordine di Renato De Pedis, da loro chiamato il "Presidente" (il boss della Banda della Magliana, ndr)". Sarebbe stato Marco Sarnataro, figlio del braccio destro di Enrico De Pedis, l'ex boss della Magliana, a rapire Emanuela Orlandi per conto della Banda. A riferirlo sarebbe stato il padre del presunto sequestratore, Salvatore Sarnataro, classe 1940, uomo fidato di Renatino. I dettagli della confessione sarebbero stati messi nero su bianco in un verbale risalente al 2008 e visionati in esclusiva dal quotidiano la Repubblica.
Emanuela Orlandi, confessione choc di Marco Sarnataro al padre Salvatore: "L'ho rapita io per Enrico De Pedis, sono stato pagato con una moto Sukuzi 1100"
Emanuela Orlandi sarebbe stata portata al laghetto dell’Eur, dove c’era ad aspettarli l’autista e uomo di fiducia di Enrico De Pedis. Fu quest’ultimo, Sergio, a prendere in consegna la ragazza e l’autovettura. «Venni a sapere poi che mio figlio, per questa cortesia, ebbe in regalo una moto Suzuki 1100. Salvatore Sarnataro ha raccontato che il figlio gli disse di aver pedinato Emanuela Orlandi per alcuni giorni, poi ebbe l’ordine di rapirla da Enrico De Pedis. «Marco mi riferì che l’avevano fatta salire su una Bmw berlina a piazza Risorgimento ad una fermata dell’autobus. La ragazza salì sulla macchina senza problemi. Marco Sarnataro, morto nel 2007 all’età di 46 anni, venne ripagato da Enrico De Pedis, il boss della Magliana, dopo il rapimento, con una Suzuki 1100.
L'ha raccolta Salvatore Sarnataro, padre di Marco morto a 46 anni nel 2007.
In cambio del suo ruolo nel rapimento De Pedis regalò a Sarnataro una motocicletta. Oggi il quotidiano la Repubblica ha reso noto un verbale in cui Salvatore Sarnataro racconta la confessione che gli aveva fatto il figlio Marco Sarnataro, scomparso prematuramente a 46 anni nel 2007. Ecco il testo del verbale che risale all'ottobre del 2008: "Dopo aver lungamente riflettuto ho deciso di riferire alle signorie vostre quanto appreso da mio figlio Marco alcuni anni fa in relazione alla vicenda di Emanuela Orlandi. Poco tempo dopo il sequestro, ricordo che eravamo Regina Coeli, sia io che mio figlio.
Ora, per la ragazza, scomparsa e mai ritrovata, emergono nuove rivelazioni a dir poco scioccanti da parte del padre di uno dei presunti rapitori: Salvatore ...
Almeno questo mi raccontò Marco. Mio figlio mi disse che erano stati sempre loro a prelevare la ragazzina non mi specificò se erano tutti e tre. “Mio figlio mi disse che dopo averla pedinata per alcuni giorni, ebbero da De Pedis l’ordine di prelevarla. Per il rapimento venne ripagato da Enrico De Pedis, il boss della sanguinaria banda, con una Suzuki 1100.
Il padre di Marco, morto nel 2007 e uomo di fiducia della Banda della Magliana, aveva infatti raccontato dei dettagli importanti sul rapimento della ragazza, ...
Lo stesso Pignatone, ora presidente del tribunale vaticano, in quella richiesta di archiviazione, dice che c’erano elementi indiziari che avevano avuto un riscontro sul ruolo di alcuni elementi della Banda della Magliana nel sequestro di Emanuela, ma invece di approfondirli fu deciso di archiviare tutto. Non mi ricordo se Marco mi disse chi gli avesse dato la moto, se Raffaele Pernasetti (esponente di spicco della Banda della Magliana, ndr), oppure un’altra persona. Quindi la condussero al laghetto dell’Eur dove li stava aspettando Sergio, che era l’autista e uomo di fiducia di De Pedis". "Stando al racconto di Marco, sia la ragazza che l’autovettura vennero prese in consegna da Sergio. Venni a sapere poi che mio figlio, per questa cortesia, ebbe in regalo una moto Suzuki 1100. Almeno questo mi raccontò Marco. Mio figlio mi disse che erano stati sempre loro a prelevare la ragazzina non mi specificò se erano tutti e tre. "Marco mi riferì che l’avevano fatta salire su una Bmw berlina a piazza Risorgimento ad una fermata dell’autobus. La ragazza - disse allora Sarnataro ai poliziotti - salì sulla macchina senza problemi. Hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Salvatore Sarnataro, pubblicate da Repubblica oggi sabato 6 agosto ma risalenti a ottobre 2008, sul caso Emanuela Orlandi. Il padre di Marco, morto nel 2007 e uomo di fiducia della Banda della Magliana, aveva infatti raccontato dei dettagli importanti sul rapimento della ragazza, avvenuto il 22 giugno del 1983.
Si tratterebbe di Marco Sarnataro, figlio di quel Salvatore che era uno degli uomini più fidati di Enrico De Pedis. Proprio la Banda della Magliana avrebbe ...
Marco, deceduto nel 2007, era stato tra i testimoni sentiti dalla Mobile. Secondo due amici della 15enne, infatti, uno sconosciuto li avrebbe seguiti per giorni, salvo poi sparire poco dopo il rapimento. Si tratterebbe di Marco Sarnataro, figlio di quel Salvatore che era uno degli uomini più fidati di Enrico De Pedis. Proprio la Banda della Magliana avrebbe infatti affidato al ragazzo il compito di rapire Emanuela. Almeno questo è quanto racconta lo stesso padre, in un verbale datato 2008. Che, prosegue Repubblica, in cambio del servigio, ricevette dal boss ‘Renatino’ una Suzuki 1100.
Il figlio aveva rapito Emanuela Orlandi. Marco Sarnataro, morto nel 2007 a 46 anni, faceva parte del commando che per conto della Banda della Magliana aveva ...
“Quindi – si legge nel verbale – la condussero al laghetto dell’Eur dove li stava aspettando Sergio, che era l’autista e uomo di fiducia di De Pedis. Stando al racconto di Marco, sia la ragazza che l’autovettura vennero prese in consegna da Sergio. Venni a sapere poi che mio figlio, per questa cortesia, ebbe in regalo una moto Suzuki 1100. Almeno questo mi raccontò Marco. Mio figlio mi disse che erano stati sempre loro a prelevare la ragazzina non mi specificò se erano tutti e tre. Sarnataro, scrive Repubblica che ha reso noto il verbale, rappresentava la bassa manovalanza criminale della “Banda” e niente più. Per il rapimento venne ripagato da Enrico De Pedis, il boss, con una Suzuki 1100.
Caso Emanuela Orlandi: il boss Renato De Pedis protagonista del rapimento nel 1983? Lo sostiene Salvatore Sarnataro, padre di Marco, malvivente morto nel ...
«Sono sempre stato convinto che, non la Banda della Magliana, ma De Pedis abbia avuto un ruolo di manovalanza nel sequestro e che si sia avvalso di persone tra quelle citate da Sarnataro. Anche se poi i mandanti sono ben altri. Non mi ricordo se Marco mi disse chi gli avesse dato la moto, se Raffaele Pernasetti (esponente di spicco della Banda della Magliana, ndr), oppure un'altra persona. «Capaldo ci credeva tantissimo a quelle dichiarazioni - spiega Pietro Orlandi - poi quando il procuratore di Roma Pignatone gli ha tolto l'incarico, venne archiviato. «Marco mi riferì che l'avevano fatta salire su una Bmw berlina a piazza Risorgimento ad una fermata dell'autobus. La ragazza (15 anni, ndr) - disse allora Sarnataro ai poliziotti - salì sulla macchina senza problemi. Io da quando hanno archiviato non faccio altro che raccogliere documenti». Io non so davvero perché Marco decise di raccontarmi del suo ruolo nel sequestro dell' Orlandi, io compresi subito che stava passando un periodo di paura».
Salvatore Sarnataro ha raccontato alla polizia che il figlio Marco, "manovale" della Banda della Magliana, avrebbe rapito Emanuela Orlandi.
Tuttavia, la pista indicata da Sarnataro non è stata poi approfondita a dovere, come sostenuto dai familiari di Emanuela. Marco Sarnataro sarebbe il rapitore di Emanuela Orlandi - Marco Sarnataro sarebbe il rapitore di Emanuela Orlandi
Secondo il racconto di Salvatore Sarnataro, padre di Marco, il figlio venne ripagato con una Suzuki 1100 dal boss della Banda della Magliana.
Io da quando hanno archiviato non faccio altro che raccogliere documenti». Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha commentato con queste parole la pubblicazione del verbale di Salvatore Sarnataro, nel quale raccontava ai poliziotti che era stato suo figlio Marco, morto un anno prima, a rapire la 15enne Emanuela su ordine del boss della Magliana, Renatino De Pedis. Io non so davvero perché Marco decise di raccontarmi del suo ruolo nel sequestro dell’Orlandi, io compresi subito che stava passando un periodo di paura». Non mi ricordo se Marco mi disse chi gli avesse dato la moto, se Raffaele Pernasetti (esponente di spicco della Banda della Magliana, ndr), oppure un’altra persona. «Marco mi riferì che l’avevano fatta salire su una Bmw berlina a piazza Risorgimento a una fermata dell’autobus. La ragazza (all’epoca 15enne, ndr) salì sulla macchina senza problemi – raccontò all’epoca Sarnataro agli agenti -. Dal verbale dell’interrogatorio emerge che il figlio Marco, dopo il rapimento, venne ripagato con una Suzuki 110 da Enrico De Pedis, detto “Renatino”, il boss della Banda della Magliana. Marco Sarnataro fece parte del commando che il 22 giugno 1983, per conto della Banda della Magliana, rapì Emanuela Orlandi. A rivelarlo alla polizia è stato il padre del rapitore, Salvatore Sarnataro, classe 1940, con diversi precedenti penali alle spalle.
Ad affermarlo è Salvatore Sarnataro, interrogato dagli investigatori in qualità di testimone. “È una cosa vecchia e abbastanza scontata, dibattuta più volte ...
"Sono sempre stato convinto che, non la Banda della Magliana, ma De Pedis abbia avuto un ruolo di manovalanza nel sequestro e che si sia avvalso di persone tra quelle citate da Sarnataro. Anche se poi i mandanti sono ben altri. "Capaldo ci credeva tantissimo a quelle dichiarazioni - spiega Pietro Orlandi - poi quando il procuratore di Roma Pignatone gli ha tolto l'incarico, venne archiviato. Non mi ricordo se Marco mi disse chi gli avesse dato la moto, se Raffaele Pernasetti (esponente di spicco della Banda della Magliana, ndr), oppure un'altra persona. Nel racconto dell’uomo, già noto alla giustizia, è contenuta la confessione del figlio il quale avrebbe agito per ordine di Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana. "Marco mi riferì che l'avevano fatta salire su una Bmw berlina a piazza Risorgimento ad una fermata dell'autobus. La ragazza - disse allora Sarnataro ai poliziotti - salì sulla macchina senza problemi. Almeno questo mi raccontò Marco. Mio figlio mi disse che erano stati sempre loro a prelevare la ragazzina non mi specificò se erano tutti e tre.